
"Del Sud mi piace chi se ne sta a mani nude, disarmate; chi non si lascia tentare a opporsi ai violenti con i loro stessi metodi. Mi piace ascoltare la gente parlare le sue parole. Del Sud mi piace chi fa il padrino senza fare il padrone, chi fa doni per amicizia e non per legarti al suo clan. Mi piacciono le madri che non dimenticano i figli, qualunque cosa abbiano combinato; madri che supplicano i boss di 'ndrangheta di svelare il luogo dove hanno buttato o seppellito i loro figli, spariti di lupara bianca, per portarci un fiore. Del Sud mi piacciono le donne, attente e appassionate, con cuori grandi. Mi piace vedere i giovani con l'utopia di rinnovare i partiti e la politica. Mi piacciono quelli che in tribunale si ricordano le facce e le parole di chi ha chiesto loro il pizzo, indicandoli davanti a tutti."
"In questa terra dove mi è piaciuta l'idea di emigrare a rovescio, dove ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso."
Don Giacomo Panizza a Vieni via con me, novembre 2010.
Prima di andare a Vieni via con me ospite di Roberto Saviano, pochi conoscevano il coraggio e l'impegno di questo prete anti-'ndrangheta. Si chiama don Giacomo Panizza e la sua storia è stata raccontata davanti a milioni di italiani. Bresciano di origine, don Giacomo Panizza si trova assegnato nel quartiere più estremo di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Qui inizia a lavorare a contatto con persone disabili. Accetta di utilizzare a scopi sociali un palazzo requisito ai Torcasio, la famiglia malavitosa più temuta della zona. Non solo lo stabile assegnatogli dista pochi metri dalle abitazioni dei mafiosi a cui è stato sequestrato, ma ogni volta che deve accedere alla struttura deve bussare proprio a loro. Don Giacomo Panizza ha ricevuto molte minacce, la sede è stata più volte danneggiata, qualcuno addirittura è arrivato a sabotare i freni dell'auto di un disabile. Ma don Giacomo non ha mai smesso di metterci coraggio e lottare. In questo dialogo serrato con Goffredo Fofi, non solo emergono la fibra morale di un uomo che si è dedicato ai più deboli della società, ma anche soluzioni concrete per battere la cultura della mafia: "Bisogna che tanti facciano poco, più che pochi facciano molto. Contro le mafie non serve Rambo. Serve che tutti ci impegniamo per la libertà di tutti, e la legalità è cosa nostra, un tassello di questo impegno". Solo così il Sud potrà sprigionare pienamente la propria bellezza.
Nel 1992, durante una seduta di psicoterapia nel manicomio criminale di Säter, in Svezia, Thomas Quick dichiara di aver ucciso un ragazzino di undici anni. Comincia così una confessione lunga un decennio: uno dopo l'altro, Quick si attribuisce infatti oltre trenta delitti bestiali, a sfondo sessuale, durante i quali avrebbe stuprato, torturato, fatto a pezzi e mangiato le sue vittime. Qualcosa però non torna: anche se il reo confesso è in possesso di particolari riservati e noti esclusivamente agli inquirenti, che solo il vero colpevole può conoscere, mancano le prove materiali, mancano i testimoni; soprattutto, il suo racconto è pieno di contraddizioni. Le perplessità sono molte e il caso non ha mai smesso di comparire sulle prime pagine dei quotidiani svedesi ed europei: perché qualcuno dovrebbe confessare dei crimini che non ha commesso? E perché dovrebbe continuare a farlo davanti a una giuria pronta a emettere una sentenza di condanna per omicidio? Ossessionato da questa storia, Hannes Råstam si immerge per anni nelle torbide acque del caso, ripercorrendo nel dettaglio il lungo filo delle indagini: vaglia ogni interrogatorio, ogni dichiarazione, rilegge centinaia di sentenze, studia le ricostruzioni della polizia, i registri, le cartelle cliniche. Perché un dubbio lo tormenta e lo riempie d'orrore: è possibile che procuratori, medici e avvocati abbiano trasformato un malato di mente in uno dei peggiori serial killer della storia criminale?
Il mondo è pieno di introversi: li vediamo, anche se non li sentiamo. A volte ci disturbano, con la loro reticenza. Altre volte ci affaticano, perché cedono sempre il passo a noi. Altre volte ancora li apprezziamo, perché sembrano innocui. Sono almeno un terzo delle persone che conosciamo: sono quelli che preferiscono ascoltare, invece che parlare; che preferiscono leggere invece cha fare vita sociale; quelli che creano e inventano, ma che non ostentano la loro opinione. A molti di loro dobbiamo alcuni dei più grandi progressi dell'umanità: dalla teoria della gravità, all'invenzione del computer, da Harry Potter a Google. Ma come trovano spazio gli introversi in una società che sembra premiare solo le personalità estroverse, competitive ed egocentriche? Raccontando anni di esperienza come consulente e il suo passaggio da una timidezza riluttante a una timidezza orgogliosa, Susan Cain accende un riflettore sugli introversi che sono fra di noi, spiegandone la forza e il ruolo nella nostra società.
A distanza di quarant'anni questo libro raccoglie una selezione degli articoli comparsi sulla rivista "Quindici", fondata dal Gruppo 63 a Roma nel 1967 e diretta da Alfredo Giuliani, poi da Nanni Balestrini, fino al 1969. Su "Quindici" sono stati trattati, con tempestività unica, i grandi temi di quel biennio caldo; e vi sono transitati, con testi di fiammeggiante attualità, alcuni dei suoi maggiori protagonisti. La spregiudicatezza culturale della neoavanguardia, nelle sue anche violente dialettiche interne, si faceva levatrice dello spirito di un tempo in cui Tutto, improvvisamente, appariva Possibile. Alla fine, di fronte a un viluppo di contraddizioni, la voce degli scrittori tacerà. Eppure, in quei diciannove formidabili numeri, si erano manifestate potenzialità ulteriori, non pacificate, fuochi di un'immaginazione attiva che sorprendentemente ancora oggi, in quello che appare un altro mondo, non cessa di chiamarci in causa. Antipsichiatria, Avanguardia e rivoluzione, Beatles, Cuba e "Che" Guevara, Colonnelli in Grecia, Conquista della Luna, Cortina di ferro, Cultura delle droghe, Guerra dei Sei giorni, Living Theatre, Lotte operaie alla Fiat, Maggio francese, Martin Luther King, Occupazioni studentesche, Orgosolo, Olimpiadi in Messico, Pornografia, Primavera di Praga, Rudi Dutschke, Situazionismo, Terremoto in Sicilia, Valle Giulia, Vietnam.
Dal quartiere Tamburi a ridosso del più grande impianto siderurgico d'Europa ci sono solo quindici passi, e quindici passi ugualmente dividono l'impianto dell'ILVA dal cimitero di San Brunone, il grande camposanto dove molti degli operai del complesso sono stati sepolti. Giuliano Foschini ha scritto un reportage sul più grande e silenzioso disastro ambientale italiano, un lavoro meticoloso tra carte giudiziarie e ambientali, numeri ed emissioni, dove hanno un ruolo importante le mancanze della politica e le omissioni delle classi dirigenti che per quasi cinquant'anni hanno diretto il siderurgico. Filo conduttore dell'inchiesta sono le storie della gente: i bambini che disegnano solo cieli neri, le donne che si ritrovano le loro scope rosse di quarzite, i pastori costretti a sopprimere le greggi per l'allarme diossina sino alla storia dei "mai nati". Un racconto serrato e spietato che spiega perché il disastro di Taranto è un pericolo per il nostro Belpaese. Perché la battaglia sulla sicurezza del lavoro e dell'ambiente si giochi soprattutto in questo impianto - il cui proprietario è oggi azionista della cordata CAI-Alitalia - e perché le nuove norme che regolamentano le emissioni inquinanti siano il campo decisivo su cui si scontrano i poteri locali con quelli nazionali.
Mai come in questi anni il ruolo del Presidente della Repubblica ha assunto un peso politico cruciale nelle dinamiche istituzionali del Paese: da puro garante dell'attuazione del modello democratico, la figura del Presidente ha acquisito un profilo più complesso e anche più esposto ai giudizi della politica. Con la prossima estate comincia quel decisivo periodo di tempo che prelude al termine del settennale mandato di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica e che culminerà in una nuova elezione. Alla vigilia di questa "scadenza", e riflettendo su quanto sia cambiato nel tempo il ruolo del "Presidente degli Italiani", Bruno Vespa, in questo libro, disegna i ritratti delle dodici diverse personalità che hanno avuto l'onere e l'onore di ricoprire la più alta carica dello Stato. Attraverso una precisa ricostruzione storica delle diverse elezioni del Presidente - arricchita di aneddoti, retroscena, dichiarazioni e moniti - compone anche un racconto politico e sociale dell'Italia repubblicana da De Nicola a Pertini, da Cossiga a Mattarella. In attesa della prossima elezione.
Il manuale "Quiz commentati di Legislazione Universitaria" rappresenta un utile supporto per il ripasso e per verificare il livello di apprendimento dei vari argomenti inerenti il sistema universitario: gli aspetti organizzativi, didattici, gestionali e contabili, compresa l'attività contrattuale dell’Università, i principi in materia di trasparenza e anticorruzione, la normativa sul diritto allo studio nonché sugli studenti stranieri e portatori di handicap e l’organizzazione e le competenze del Ministero dell’Università e della Ricerca. Il testo è suddiviso in tredici questionari con quesiti a risposta multipla, corredati ognuno di un esaustivo e aggiornato commento e completato da uno schema di autovalutazione, al fine di verificare il grado di preparazione raggiunto.
A completamento del testo un software online con migliaia di quiz per la simulazione della prova e per l’autovalutazione.
Per le sue caratteristiche questo testo si rivela di particolare utilità per coloro che sono impegnati nella preparazione di pubblici concorsi presso le Università.
Questionari commentati su:
Principi generali
Autonomia normativa, didattica e organizzativa delle Università
Autonomia finanziaria e gestione contabile delle Università
Ricerca
Ministero dell’Università e della Ricerca
Organi dell’Università
Personale docente
Personale non docente. Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle P.A.
Contratti
Trasparenza e anticorruzione
Diritto allo studio
Studenti stranieri e diversamente abili
Attività socio-culturali, servizi di segreteria e di orientamento
Dalla premessa:
I Quiz commentati di legislazione universitaria, giunti alla IX edizione, rappresentano un utile supporto per il ripasso e per verificare il livello di apprendimento riguardante le amministrazioni e gli organi universitari nonché la loro gestione finanziaria e contabile.
Il testo è suddiviso in tredici questionari concernenti diversi aspetti del mondo universitario: l’organizzazione, la didattica, la ricerca, il personale docente e non docente, la gestione finanziaria e contabile, l’attività contrattuale delle Università, le disposizioni in materia di trasparenza e anticorruzione, il diritto allo studio e i servizi di segreteria e di orientamento.
Ogni questionario comprende una serie di quesiti a risposta multipla con esaustivi e aggiornati commenti, completati da uno schema di autovalutazione al fine di verificare il grado di preparazione raggiunto.
I quiz si rivelano di particolare utilità per coloro che sono impegnati nella preparazione di pubblici concorsi e/o esami universitari e vanno a completare la preparazione del Manuale di Legislazione Universitaria (cod. 42).
Completa il libro un software dotato di migliaia di quiz, accessibile tramite il QR Code, utile per esercitarsi con varie simulazioni della prova
3001 Quiz, interamente risolti e commentati, per mettere in pratica i concetti appresi nel corso di laurea triennale e completare al meglio la tua preparazione ai test di ammissione alla laurea specialistica. Il volume, aggiornato sulla base delle domande realmente assegnate nel corso degli ultimi anni, ti consentirà di acquisire rapidamente quella familiarità necessaria allo svolgimento del test. "I 3001 Quiz per l'ammissione alla laurea specialistica in Professioni sanitarie della riabilitazione, completi di risposta corretta e commentata", ti offriranno la possibilità di verificare la tua performance nelle singole materie d'esame trattate e rispondere con successo alle domande del test ufficiale.
"Quota zero" è uno studio sulla lunga durata di un disastro e sull'ordine sociale derivato da un evento apocalittico come il terremoto di Messina del 1908. La città dello Stretto viene qui vista come uno dei primi spazi di applicazione di quella shock economy che, secondo orientamenti prevalenti, sarebbe tipica della contemporaneità e del neoliberismo. Secondo l'autore, però, molte delle forze attive nel contemporaneo capitalismo dei disastri sarebbero state all'opera nella città siciliana già all'inizio del secolo scorso. Al punto che Messina ha finito con l'anticipare di decenni tutte le contraddizioni del capitalismo contemporaneo. Pietro Saitta ripercorre la storia di Messina, dei suoi abitanti marginali e del Mezzogiorno, alla luce di categorie analitiche mutuate dagli studi postcoloniali e subalterni, oltre che dalle teorie sul sistema-mondo. Testimoni privilegiati e diretti sono differenti generazioni di reietti dei cantieri edili, di abitanti delle baracche e simili figure ugualmente impegnate a sopravvivere e "resistere", sfruttando gli interstizi lasciati liberi da un sistema pervasivo e spietato che si rinnova da decenni. Quel che discende da questo sforzo è una visione intorno a un evento centrale della storia nazionale, delle utili osservazioni comparative sulla gestione dei disastri nel nostro paese e l'avanzamento di una proposta metodologica nei termini di un approccio alla ricerca sociale teso a coniugare storiografia, sociologia... Prefazione di Biagio Oriti.

