
Un libro che aiuta gli adolescenti a guardarsi allo specchio e a prendere la vita nelle loro mani. Ma anche un ottimo strumento educativo. Sono come li descrive questo libro, gli adolescenti di oggi: ragazzi che gli adulti fanno fatica ad accettare per il loro modo di vivere e di esprimersi, perché non riescono sempre a capire il loro disagio e perché non sopportano la loro musica, il loro smanettare sullo smartphone o al computer. In questo libro chi vuole può trovare molto dei teenager, dei loro anni e delle loro amicizie, di che cosa pensano della famiglia e dell'amore; ma anche qualcosa dei loro pensieri più profondi, ad esempio sulla fede e la preghiera.
Che cosa ci rende felici? Che cosa ci riempie di desiderio, collera, paura o tenerezza? Le neuroscienze comportamentali e cognitive classiche non hanno ancora fornito risposte soddisfacenti. "Archeologia della mente" propone un approccio alle neuroscienze affettive - che prendono in considerazione i processi mentali di base, le funzioni cerebrali e i comportamenti emotivi comuni a tutti i mammiferi - per localizzare i meccanismi neurali dell'espressione emotiva. Vengono sviluppati i sette sistemi affettivi di base - ricerca, paura, collera, desiderio sessuale, cura, sofferenza, gioco - che spiegano come viviamo e come ci comportiamo. Questi sistemi originano dalle aree profonde del cervello che sono straordinariamente simili nelle diverse specie di mammiferi. Il libro offre una tassonomia evolutiva delle emozioni e degli affetti basata sul metodo sperimentale e, dunque, un paradigma clinico completamente nuovo per il trattamento dei disturbi psichiatrici.
Come le società umane si sono trasformate da piccoli gruppi di cacciatori-raccoglitori strettamente imparentati in grandi strutture moderne basate sulla cooperazione tra anonimi? In che modo le religioni dei "Grandi Dei" - le massime fedi monoteiste e politeiste - si sono diffuse conquistando la maggior parte delle menti nel mondo? Secondo Norenzayan, quando gli esseri umani concepirono per la prima volta l'esistenza di entità sovrannaturali innescarono cambiamenti che finirono per dare origine alle grandi società con Grandi Dei - divinità potenti, onniscienti e intente a controllare il comportamento morale delle persone. Ma in che modo? "Chi è sorvegliato si comporta bene", pertanto le persone agiscono correttamente quando sospettano che i Grandi Dei stiano vigilando, anche se nessun altro è presente. Eppure, questa fede sincera nei Grandi Dei ha prodotto una nuova fonte di conflitto tra gruppi in competizione. In alcuni luoghi del mondo, come l'Europa settentrionale, le istituzioni laiche hanno determinato un declino della religiosità, usurpando la capacità della religione di incentivare la costruzione di comunità. "Grandi Dei" ci aiuta anche a comprendere un'altra transizione sociale più recente: l'emergenza delle società cooperative di non credenti.
Scritto come un dialogo tra l'autore e un interlocutore immaginario, il libro di Laurent Cohen esamina con un linguaggio scorrevole e diretto alcune tra le tematiche più attuali nel campo delle neuroscienze. Articolato in sei parti suddivise in brevi capitoli, il testo non richiede una lettura consequenziale, ma lascia al lettore piena libertà di muoversi tra i molteplici argomenti affrontati. Il funzionamento della memoria e le sue disfunzioni, lo sviluppo cognitivo infantile, l'empatia, la percezione visiva e le illusioni ottiche, il multitasking e le patologie neurologiche sono i temi che permettono a Cohen di offrire un quadro complessivo della vita del cervello. Privo di tecnicismi e rivolto anche a un pubblico non specialista, il saggio è arricchito da numerosi riferimenti alla storia delle neuroscienze e agli esperimenti su cui si fondano le più recenti e affascinanti teorie neurologiche.
"Ogni nostro disagio non è altro che la voce inascoltata dell'anima che vuole farci ritrovare la nostra unicità, il nostro destino. Allora quando arrivano l'attacco di panico, la depressione, i disturbi psicosomatici dobbiamo soltanto chiederci: quale strato profondo di me vogliono portare alla luce? Per guarire dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere il mondo: diventare più misteriosi, più incerti, imparare ad amare gli imprevisti, ascoltare sempre meno il parere degli altri, affidarci sempre più al lato oscuro e quindi alla vita. Diventare più saggi, di quella saggezza che non viene dal sapere razionale, ma semplicemente dallo stare nelle cose, così come sono: chi impara a stare bene non ha la velleità di cambiare il mondo. Fidarci di quel luogo oscuro che chiamiamo "anima". Che cosa dobbiamo temere se qualcuno guida la nostra esistenza?"
Che caratteristiche ha la personalità di Gesù, così come è descritta nei Vangeli e riletta alla luce della psicologia del profondo inaugurata da Sigmund Freud?
Se ci soffermiamo su alcuni episodi emblematici della Sua vita, possiamo cogliere nitidamente come Gesù fosse perfettamente padrone di se stesso e dotato di una capacità relazionale straordinaria. In mezzo a persone squinternate, malate, con il cuore inquinato e ferito, mostra un’autorevolezza sconcertante e non lesina mai la parola del perdono. È in grado di instaurare rapporti veri, di pacificare la persona che incontra e di farla ripartire daccapo, fiduciosa e colma di speranza, qualunque sia la sua situazione.
Attraverso un linguaggio comprensibile e scorrevole, questo approccio alla personalità di Gesù secondo i dinamismi inscritti nella nostra umanità ci porta alla soglia del Suo “mistero”.
Un piccolo trattato di “cristologia”, alla luce della psicologia del profondo, che ci aiuta a rendere ragione della speranza che è in noi.
Torturare un prigioniero in guerra, incendiare automobili, rompere vetrine durante una manifestazione, sparare sui compagni di scuola. Eventi diversi accomunati dall'idea che dentro gli esseri umani vi sia una bestia sempre pronta a esplodere, l'aggressività. Ma esistono istinti omicidi e pulsioni distruttive? La biologia umana è davvero irrimediabilmente maligna? O si tratta di stereotipi, come dimostra il libro? Non è affidandoci a una concezione universale e pessimistica dell'aggressività, o all'idea di una separazione tra natura e cultura e tra individuo e società che possiamo comprendere la violenza e i conflitti umani, bensì cogliendo le ricchissime compenetrazioni che esistono tra organismo e ambiente.
Santandreu ha un linguaggio amabile e sincero, che arriva dritto al cuore. Il suo punto di forza? Racconta storie coinvolgenti ed esemplari, che ci parlano di un determinato problema e del suo superamento: dai complessi d'inferiorità alla gelosia, dalla rabbia alla paura della morte. Riallacciandosi alle regole di base della psicologia cognitiva, Rafael pone al centro di "Felice se lo vuoi" la necessità di un cambiamento di mentalità, da perseguire con metodo per smontare i dannosi meccanismi irrazionali. L'idea di fondo è semplice e folgorante: per essere felici basta poco, occorre godere di ciò che si ha, evitando di crearsi falsi bisogni; l'importante è capire come si fa, e l'autore ce lo spiega passo per passo.
Pianti e poppale a ogni ora quando sono neonati, capricci e richieste di ogni tipo da bambini, litigi quotidiani in Fase adolescenziale, feste a casa e vestiti da lavare anche in età adulta: la nascita dei figli, oltre a rappresentare uno dei momenti più belli della vita, costituisce anche l'inizio di un lungo percorso tanto gratificante guanto arduo e faticoso. Grazie ai preziosi consigli dell'intelligenza emotiva, D. Goffman spiega come riuscire a non farsi travolgere dal vortice di impegni, imprevisti e attività che l'educazione dei figli comporta: mostrando come districarsi tra bimbi-uragano pronti a distruggere ogni cosa, adolescenti lamentosi ed eterni mammoni decisi a non muoversi da casa, questa guida fornisce trucchi e suggerimenti per affiancare i propri figli nella crescita senza rinunciare alla propria vita.
Revisione e integrazione generale dei contenuti. Il volume sottolinea l'importanza della relazione, per cui non solo gli adulti parlano di Dio ai figli", ma anche "i figli parlano di Dio". "
Da dove provengono e come si governano i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri sogni? La mente umana è davvero così intelligente da comprendere la propria stessa esistenza? Per millenni filosofi e scienziati sono stati disorientati dall'enigma dell'esperienza cosciente. Ma Stanislas Dehaene ci invita nel suo laboratorio per farci constatare come sia oggi possibile analizzare le basi biologiche della coscienza, usando le migliori teorie disponibili, a cominciare dall'evoluzionismo neodarwiniano, ma anche tutti gli apparati di ricerca per il cervello, dalla MRI funzionale alla elettroencefalografia. L'autore mostra come si possano determinare i marcatori fisiologici che rivelano massicce variazioni quando un soggetto diventa consapevole di un'immagine visiva, oppure di una parola o di un suono, e mira a scandagliare "firme della coscienza" persino nel buio del coma. Una nuova disciplina scientifica potrà giovare ai pazienti paralizzati ma coscienti o a coloro che sono caduti nel cosiddetto stato vegetativo? La risposta, dice Dehaene, "è un esitante e incerto sì". Ma nella prospettiva di un serio illuminismo scientifico, possiamo scommettere che le neurotecnologie del futuro cambieranno radicalmente il trattamento clinico dei disturbi della coscienza.
"'Le parole dei bambini' è un libro che parla di quel che pensano e provano i bambini. Anzi, è un libro che fa parlare i bambini, dando voce, lettera dell'alfabeto dopo lettera dell'alfabeto, al loro mondo di valori, al loro modo di relazionarsi con gli altri e di vivere la realtà esperita attraverso l'originalità, l'ingenuità, la creatività, lo humour e, soprattutto, la magnificenza che li contraddistingue. Perché i bambini possiedono parole che gli adulti non sanno più trovare. Parole del cuore, legate alla loro immaginazione, fantasia, voglia di comunicare, che spesso, però, sono anche intrise dei valori, dei disvalori, delle sicurezze e delle incertezze, delle paure, delle necessità, del disagio e altro ancora che gli adulti trasmettono loro. Così, 'Le parole dei bambini' è una profezia che si autoavvera: alle parole rivelatrici dei 'profeti bambini' - che talvolta suonano come sentenze di assoluzione e talvolta come verdetti di condanna - gli adulti dovrebbero prestare massima attenzione e ascolto. Perché i bambini sono poeti: agiscono con le parole. Hanno il cinismo della sincerità, la qualità dell'innocenza, l'esercizio violento della verità. E tra le mani tengono la molle cera di loro stessi da plasmare. Ogni colpo resta impresso, ogni azione è traccia d anima." (Maria Rita Parsi)