
La teologia mantiene la propria reale attualità nel ricercato incontro e confronto con le sfide che la fede cristiana riceve dalla contemporaneità, complessa, plurale e globale. Il radicale ripensamento culturale e intellettuale in atto concernente l’identità e la differenza sessuale, è stato colto dall’Istituto di Teologia Dogmatica come momento propizio per un annuncio e un dialogo nel segno di un ‘nuovo umanesimo’, nuovo di novità evangelica e nuovo di puntuale consapevolezza per res novae dell’oggi. Ne è nata la proposta di un convegno, che non si è mosso con opzioni previe, ma ha inteso costituire un momento di convivenza di diverse formalità disciplinari dislocate epistemologicamente in modo vario, sollecitandone l’apporto specifico e favorendone il raccordo transdisciplinare. Emerge sempre più chiaramente come di fronte al pluralismo antropologico ed etico sia urgente una pertinente istruzione delle questioni, atta ad impedire percorsi aleatori ed approssimativi.
Paolo Carlotti è ordinario di teologia morale fondamentale e direttore dell’Istituto di Teologia Dogmatica presso la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, dove è vicerettore. È docente invitato presso diverse istituzioni universitarie pontificie romane e presta la sua opera in organismi della Curia romana. Collabora con riviste specializzate di settore ed annovera al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui le ultime: Teologia della morale cristiana, Bologna, EDB 2016; La morale di papa Francesco, Bologna, EDB 2017; (a cura di) La teologia morale italiana e l’Atism a 50 anni dal Concilio: eredità e futuro, Assisi, Cittadella 2017.
La dimensione del credere, come quella del non credere, nel soggetto pensante si rivela come una delle sfide che stimola e caratterizza la ricerca teologica, la riflessione interdisciplinare e l’insegnamento accademico dell’Istituto di Teologia Dogmatica dell’Università Pontificia Salesiana. Con questo orizzonte teologico, la loro proposta metodologica cerca di «integrare progressivamente fede, cultura e vita», verso l’orientamento di tutti gli atti della vita al Dio vivente. L’inderogabile attualità della teologia diventa oggi più che mai convincente nella misura che riesce ad operare la mediazione tra una matrice culturale e il significato del credere in quella matrice. Qui si auspica il passaggio da un’apologetica teologica che combatte la lotta della fede contro un avversario o contro un nemico da sconfiggere verso la funzionalità teologica di un’«apologetica originale» che opera la mediazione attenta, intelligente, riflessiva, affettiva e responsabile del soggetto pensante e credente.
Con scritti di: Guido Benzi, Roberto Spataro, Francisco Sánchez Leyva, Roberto G. Timossi, Antonio Castellano, Jesús Manuel García Gutiérrez, Antonio Escudero, Franco Garelli.
Francisco Sánchez Leyva, salesiano sacerdote, membro dell’Istituto di teologia dogmatica e professore aggiunto di teologia fondamentale nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Si è laureato in teologia e filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana, dove nel 2016 ha ottenuto il dottorato di ricerca in teologia fondamentale. I suoi campi di ricerca versano sull’apologetica teologica, l’ateismo, il metodo teologico e l’analisi lessicografico dei testi lonerganiani.
“L’obiettivo di questo lavoro richiede un’accurata analisi di un ampio spettro di fonti primarie, spesso ignorate dagli studiosi neo testamentari. Il risultato è una descrizione molto ben informata della vita sociale e culturale di Tessalonica antica, che aiuta a illuminare il significato di molti intricati dettagli che sono parte del racconto lucano della missione di Paolo nelle città”. (Dalla presentazione di D. P. Béchard).
“Il lavoro di Paolo Costa attesta la bontà dei risultati che si possono ottenere in una ricerca impegnativa e delicata sugli Atti, ove si allarghi l’orizzonte all’esperienza giuridica romana, non come orpello e dotta citazione, ma con indagine correlata che può svolgere chi, come l’autore, ha notevole capacità di cogliere l’essenza dei problemi, sorretta da sensibilità nell’uso delle fonti e da acutezza interpretativa nelle questioni testuali”. (Dalla Postfazione di M. Bianchini).
Sulla spinta dell’impulso conciliare si è potuto assistere ad una crescente attenzione alla Chiesa locale, diventata chiave interpretativa dell'accadimento ecclesiale.
Il problema teologico che sorge è quello di determinare come ogni Chiesa sia veramente Chiesa di Dio che si sperimenta, nella concretezza della dimensione «locale», come «spazio» di salvezza. Il testo, utilizzando come strumento euristico la nozione di «continuum spazio-temporale» elaborato dalla teoria della relatività, intende riproporre la questione della Chiesa che si realizza nel luogo per la ridefinizione di un'ecclesiologia in prospettiva locale e per offrire criteri utili ai processi di Riforma della Chiesa nell'oggi.
Paolo Ko, francescano coreano, ha elaborato questo studio come tesi per il suo dottorato in teologia spirituale, ottenuto a Roma.
La vicenda spirituale di Francesco d’Assisi viene studiata ed analizzata alla luce delle teorie sull’esperienza mistica del gesuita tedesco Karl Rahner, uno dei più importanti teologi cattolici del XX secolo, morto nel 1984.
Anche attraverso la particolare chiave di lettura costituita dalla teologia rahneriana, l’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi manifesta la sua profondità ed originalità.
PAOLO KO è un frate Minore originario della Corea del Sud, paese in cui attualmente vive dopo gli anni di studio a Roma. Svolge attività di insegnamento e di formazione all’interno e all’esterno del suo Ordine.
L'autore, "seguendo la traccia liturgica dell'antico ordinamento delle domeniche dopo la pentecoste, mette a disposizione di ogni uomo di buon volere pietre vive per la costruzione in sè di un "tempio dello spirito" e per l'edificazione del tempio più vasto che ha in confini di un un'umanità dove cala, creatore e suscitatore di energie dirompenti, lo Spirito. Con queste brevi pagine, l'autore "ci fa attraversare in modo sicuro l'esperienza della fede, ci porta sulla sogllia dove, tenendo aperto gli occhi contemplativi sull'immensa volta del Tempio risorto, un'onda di ispirazione e di fecondità, un salutare flusso di purificazione ci investe per una novità di vita che anticipi la nostra speranza". (dalla Presentazione di E. D'Agostini)
In questo manuale sono raccolte in maniera armonica e sistematica le norme canoniche che regolano l'esercizio della funzione di santificare della Chiesa nel diritto latino, in accordo con la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, la legislazione contenuta nel Codice e le ulteriori disposizioni disciplinari della Santa Sede. Questa seconda edizione (a quattro anni dalla prima apparsa nel 2014) è aggiornata secondo i più recenti documenti del Magistero e le ultime disposizioni in materia. Nella prima parte sono analizzati i canoni del Codice che sono cardine e fondamento teologico-canonistico di tutta la disciplina che regola il culto divino. La seconda parte, dedicata ai sacramenti, parte da un'analisi degli elementi essenziali che formano la nozione di sacramento, e anche della sua dimensione ecclesiale e canonica. Ognuno dei sette sacramenti è studiato mettendone in luce sia gli aspetti disciplinari relativi alla valida, lecita e fruttuosa celebrazione liturgico-sacramentale, sia le relazioni di giustizia tra ministri e fedeli, portatori di doveri e diritti fondamentali. La terza parte studia le norme che regolano gli altri atti di culto, i luoghi sacri e i tempi sacri.
GAIO MARIO VITTORINO (290-364; retore, filosofo, teologo e grammatico romano), è tra i primi occidentali ad applicare un sistema filosofico per la comprensione del dogma cristiano.
Il presente volume raccoglie gli scritti cristiani del grande retore (testo latino-italiano).
Tale produzione è una serrata difesa della fede di Nicea; in essa confluiscono l’ardore del neofita, che elegge a termine di confronto
costante e imprescindibile le Sacre Scritture, e l’argomentazione logica promossa al rango di metodo teologico.
Una delle domande fondamentali che si pone da sempre l’umanità è cosa ci sia al di là della vita presente, al di là della morte, l’enigma più insondabile dell’esistenza umana. Varie sono state le risposte nel mondo antico e altrettante diversificate e contrastanti quelle di oggi.
Questo libro affronta il tema seguendo i racconti evangelici – sorprendentemente paradossali per la loro ingenuità e trasparenza – e le lettere di Paolo, prima riflessione teologica sulle implicazioni e la portata della risurrezione. Ripercorrere l’insegnamento degli evangelisti e dell’apostolo delle genti può fare luce sull’attendibilità e sulle implicazioni esistenziali della fede nel Risorto.
La riflessione si articola in quattro parti: la prima è dedicata alle questioni legate alla storicità, alla cristologia neotestamentaria e ai richiami al mistero della risurrezione nei racconti evangelici prepasquali; la seconda ai racconti pasquali; la terza a uno sguardo panoramico sull’uso del motivo della risurrezione nelle lettere paoline; la quarta all’esegesi di 1Cor 15.
Sommario
Introduzione. I. La risurrezione nei vangeli. 1. Il NT e la storicità. 2. L’originalità della «persona di Cristo» rispetto al pensiero giudaico-anticotestamentario e al contesto culturale-religioso greco-romano. 3. I vangeli canonici e la risurrezione. II. La risurrezione di Gesù nella testimonianza dei racconti pasquali. 1. La testimonianza dei racconti pasquali. 2. Il Vangelo di Matteo. 3. Il Vangelo di Luca. 4. Il Vangelo di Giovanni. 5. Conclusioni sull’analisi dei racconti pasquali dei vangeli. III. La testimonianza di Paolo. 1. Il motivo della risurrezione nelle lettere paoline. IV. Esegesi di 1 Corinzi 15. 1. La struttura del capitolo. 2. L’annuncio della risurrezione e i testimoni (cf. 15,1-11). 3. Conseguenze della negazione della risurrezione (cf. 15,12-19). 4. Risurrezione di Cristo e risurrezione dei morti (cf. 15,20-28). 5. Altre conseguenze della negazione della risurrezione (cf. 15,29-32). 6. Transizione/esortazione parenetica (cf. 15,33-34). 7. Il corpo pneumatico dei risorti (cf. 15,35-49). 8. La trasformazione (cf. 15,50-58). 9. Il dibattito sull’immortalità dell’anima e la corporeità della risurrezione alla luce di 1 Corinzi 15. Conclusioni. Bibliografia essenziale.
Note sull'autore
Giacomo Lorusso insegna Esegesi biblica all’Istituto Teologico Pugliese (Facoltà Teologica Pugliese). Presbitero della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, per EDB ha pubblicato La Seconda Lettera ai Corinzi (2007), Chiesa, ministero e ministeri nell’esperienza di Paolo (2015) e Introduzione a Paolo. Profilo biografico e teologico (2018).
Poesie nonsense, cantilene, strofe dedicate ai tanto amati gatti delineano il volto sconosciuto ai più di Paolo De Benedetti. Una raccolta di componimenti che svela l'ironia sottile del Rabbi di Asti, la passione per i giochi linguistici, sensati e non, nati nelle redazioni dell'editore Bompiani dall'intesa con Celestino Capasso, Mario Spagnol, Umberto Eco e Giampaolo Dossena, e proseguiti poi come attività parallela ai libri di esegesi biblica e teologia. Completano la produzione nonsensica una lettera a Eco, Micceide e le melanconiche lamentazioni per la perdita degli amici felini, "angeli" del Creatore, per i quali l'autore litiga con Dio.
Nella storia della Chiesa, Battesimo e Cresima, originariamente parte di un solo rito, sono stati distinti a causa di esigenze pastorali. A partire dalla concezione di due sacramenti distinti, è stato necessario spiegare anche gli aspetti teologici fondamentali della loro sacramentalità. Così il Battesimo è stato concepito come il sacramento della fede e la Cresima come il sacramento della missione o testimonianza. Il presente volume, prendendo in esame le due concezioni teologiche, illustra ciò che ha creato divergenze e perfino divisioni all'interno della Chiesa, ricordando quanto invece sia inclusiva l'opera di Dio nella storia della salvezza, e il profondo legame tra Battesimo e Cresima.
Perché non mi confesso? è un testo del 1931, di sole 31 paginette, «destinato alla gioventù studiosa e a quanti non hanno tempo, per le loro occupazioni, di approfondire le grandi verità religiose». Don Primo Mazzolari lo ha pensato e scritto in forma dialogica di domanda e risposta, interessante ancora oggi per la sua vivacità e sincerità, per la sua attualità. Già allora, nell'avvertenza, si soggiungeva che l'opuscoletto «farà del gran bene perché è scritto da chi conosce l'anima contemporanea, e sarà la più bella preparazione alla Pasqua…».
Sommario
Introduzione (G. Campanini). Nota editoriale. Perché non mi confesso? 1. In faccia alla confessione. 2. La confessione nel vangelo di Gesù e nella pratica della chiesa. 3. Dietro i passi del prodigo. 4. Le ombre dell’uomo. 5. Annessi. a. Note dal Diario. b. Un «lontano» si confessa. L’incontro con Agostino.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, fra i maggiori studiosi del pensiero politico cattolico dell’Otto e del Novecento, ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università di Parma ed è stato docente alla Pontificia Università Lateranense e alla Facoltà teologica di Lugano. Per EDB è autore di numerose pubblicazioni, tra cui La dottrina sociale della Chiesa: le acquisizioni e le nuove sfide (22009), La spiritualità familiare nell’Italia del ’900. Percorsi profili prospettive (2011) e Bene comune. Declino e riscoperta di un concetto (2014).
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, fu cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale e trascorse la sua vita come parroco di Cicognara e di Bozzolo, due piccoli paesi in provincia di Mantova. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all’attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia ecclesiastica. EDB ha in catalogo la sua opera completa.