
Come rispondere agli slogan che oggi, in nome dello Spirito del Concilio Vaticano II, intendono cambiare la dottrina di sempre della Chiesa.
Nella Chiesa di oggi si respira aria di crisi, smarrimento e incertezza. Il cosiddetto “Spirito del Concilio” viene spesso utilizzato per imporre cambiamenti arbitrari nella liturgia, nella morale, nella teologia e nella pastorale. L’eccessivo adeguamento al mondo ha svuotato i seminari e diradato le presenze a Messa, ha accresciuto l’opera di scristianizzazione e allontanato dalla vita della Chiesa proprio quel laicato che il Vaticano II voleva valorizzare. Eppure il pensiero ampiamente diffuso è che in questi cinquant’anni, se non si sono ottenuti i risultati sperati, è perché non si è avuto il coraggio di applicare davvero il Concilio e di andare oltre esso, magari con un Vaticano III. Questo agile prontuario presenta argomenti e aneddoti posti in ordine alfabetico e offre così gli strumenti per ribattere agli slogan oggi in voga e opporre a ognuno di essi il nostro vibrato “adesso basta”.
Tristezza per i beni dell’altro e gioia maligna per i suoi insuccessi: ecco le due emozioni che orientano lo sguardo invidioso. L’invidioso diventa “schiavo dell’occhio”, prigioniero del proprio sguardo.
L’uomo abita il mondo. Abitare è anzitutto abitare se stessi. L’abitare con gli altri, l’etica, è inscindibilmente connessa alla capacità dell’uomo di abitare con sé. Interiorità ed esteriorità sono facce di un’unica medaglia: il limite che le separa va costantemente attraversato.
Viterbo-Bagnoregio, 25-27 maggio 2018. Dal 1954 il Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio organizza annualmente un Convegno intorno al pensiero del grande teologo francescano medievale. Le Edizioni Biblioteca Francescana per il secondo anno pubblicano gli Atti di quel Convegno, che nel 2018 ha visto studiosi e ricercatori discutere insieme intorno alla visone escatologica della celeste Gerusalemme propria di Bonaventura. Viene nuovamente messa in luce l'originalità del pensiero di questo discepolo di san Francesco, figura fondamentale nella storia del pensiero cristiano.
Un approfondimento al testo di Cor Orans, l'Istruzione applicativa della Costituzione Apostolica Vultum dei Quaerere sulla vita contemplativa femminile. I temi approfonditi sono: il monastero, la clausura, le Federazioni e la formazione.
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori nella traduzione integrale.
Josemaría Escrivá de Balaguer nacque in Spagna, a Barbastro, il 9 gennaio 1902. Dopo aver ricevuto una educazione cristiana dai suoi genitori fu ordinato sacerdote il 28 marzo 1925. Il 2 ottobre 1928 fondò l'Opus Dei. Si trasferì a Roma nel 1946, dove risiedette fino al giorno della sua morte, il 26 giugno 1975. Il 17 maggio 1992 è stato beatificato da San Giovanni Paolo II e dieci anni dopo, il 6 ottobre 2002, fu proclamato santo. La presente opera in tre volumi espone teologicamente l'insieme del messaggio di San Josemaría sulla santificazione del lavoro professionale e dell'intera vita quotidiana.
«Sarò Dio per loro e loro saranno popolo per me». L’alleanza è al centro degli scritti biblici. Definisce la relazione privilegiata tra il Dio Uno e il suo popolo e chiama Israele a mettersi in piedi, a (ri)alzarsi nelle difficoltà, a camminare. Entrarvi significa assumere delle responsabilità particolari, verso se stesso, verso Dio, verso la creazione e tutta l’umanità. Dal Deuteronomio a Osea o Isaia, da Giosuè a Geremia, Ezechiele o Malachia, Israele è invitato a respingere qualsiasi forma di idolatria per rivolgersi al suo liberatore, un partner esigente e amorevole: YHWH.
Sommario
Presentazione (G. Billon). Introduzione. I. Quadro generale. II. Constatazione di fallimento e di rottura. III. Lettura di testi scelti. IV. Conclusione: l’alleanza, stabilità in movimento. Bibliografia.
Note sull'autore
Elena Di Pede, dottore in Teologia, è docente di Esegesi dell'Antico Testamento al dipartimento di Teologia dell’Université de Lorraine – Metz (Francia). Le sue ricerche vertono sui libri profetici, essenzialmente da un punto di vista letterario e sincronico.
Dizionario di Spiritualità Biblico-patristica. I grandi temi della Sacra Scrittura per la « lectio Divina ». Lo spirito Santo nei padri della Chiesa.
Uno studio storico-teologico sul sacramento della Confermazione che approfondisce la celebrazione nel suo complesso individuando nel contesto celebrativo gli elementi necessari ad una piena comprensione. Il punto di partenza è la storia della Parola di Dio in relazione al sacramento della Confermazione partendo dal Lezionario dell'Ordo confirmationis. Successivamente l'autore approfondisce le modalità con cui la Chiesa ha fatto propria la Parola di Dio e l'abbia rielaborata dando vita ai testi eucologici soffermandosi sui testi dei formulari della Messa In conferenda confirmatione. Il cuore del volume è rappresentato dall'esame del rito della Confermazione attraverso i testi eucologici proposti dall'Ordo per l'amministrazione del sacramento e dei gesti e gli elementi tipici che vengono utilizzati per significare il dono dello Spirito Santo. Lo studio è concluso dalle considerazioni dottrinali emerse lungo le diverse fasi del lavoro.
A venticinque anni di distanza dalla prima edizione il saggio di Pierangelo Sequeri appare di immutata attualità: è diventato un classico, un longseller. Il segreto di questa vitalità sta nel suo attestarsi sul nucleo centrale del cristianesimo, che rischia di essere perso di vista in un tempo confuso come il nostro. Questo saggio può essere considerato come una riflessione, geniale e originalissima, sullo sguardo di Dio e su ciò che esso suscita nell'uomo. A tale sguardo, per definizione, è impossibile sottrarsi: è una buona notizia o una scoperta inquietante? Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, avverte il sentimento della possibile ambiguità di Dio: dietro un volto in apparenza buono e promettente, egli ne cela forse uno preoccupante e minaccioso. Questo sospetto alimenta la paura, perché ci fa sentire nudi ed esposti a un occhio che scruta implacabilmente la nostra inadeguatezza. E così che l'esperienza religiosa universale immagina Dio, al modo di un Faraone strapotente, nello stesso tempo e senza criteri apprezzabili prodigo di favori e dispensatore di disgrazie. È la religione della paura e dell'assoggettamento servile. Gesù dissipa le nebbie di questa ambiguità con un'inaudita folgorazione sulla verità di Dio, quella che spesso ci si rassegna a considerare pura illusione: Dio, fin dalla creazione del mondo, e dopo ogni colpa, è passione inestinguibile e tenera cura per l'uomo. È questa, e solo questa, l'intenzione di Dio che il Figlio rivela restituendo al desiderio di vivere poveri, ciechi, zoppi, lebbrosi e peccatori. Fino alla misura colma della morte in croce per riscattare dalla loro schiavitù i devoti della religione della paura. Gratuità senza riserve, pura grazia la cui accoglienza è questione di vita o di morte.
Non è facile trovare nella storia della letteratura universale opere che abbiano influito in modo così ampio e determinante come i quattro vangeli. Questi quattro racconti su Gesù non solo hanno influito nella formulazione della fede cristiana, nella configurazione della liturgia delle diverse chiese, nell'orientamento etico del cristianesimo durante i suoi venti secoli di esistenza, ma hanno lasciato anche la loro impronta in numerose tradizioni popolari e sono stati fonte di ispirazione per innumerevoli espressioni artistiche. La memoria di Gesù conservata nei vangeli ha caratterizzato in modo decisivo il cristianesimo e, attraverso quello, la cultura occidentale. Esistono altre motivazioni per studiarli. Una di queste è che essi sono importanti documenti storici, perché contengono informazioni su Gesù di Nazaret, figura chiave nella storia dell'umanità. Sono interessanti anche dal punto di vista letterario, poiché rappresentano un processo di enorme creatività, in quanto si ebbe un'originale confluenza fra tradizione orale e composizione letteraria. Tuttavia, la motivazione più comune e diffusa con cui ci si accosta ai vangeli è di natura religiosa. Il libro cerca di offrire alcune chiavi per conoscerli meglio, attraverso una indagine che tiene conto di tutti questi aspetti e raccoglie i principali risultati cui è giunta l'esegesi biblica durante gli ultimi due secoli. Uno studio critico dei vangeli che considerando la loro formazione come un processo attraverso il quale furono fissate le tradizioni orali ma anche come una composizione di fattori letterari, sociali e religiosi restituisce un ritratto vivo degli insegnamenti e della vita di Gesù.