
Nel contesto occidentale contemporaneo il rapporto tra la secolarizzazione e le esperienze del sacro riscontra un rinnovato interesse. Gli sviluppi attuali della ricerca, in campo teologico, filosofico, antropologico, hanno precisato che la secolarizzazione non può essere interpretata unilateralmente come causa della censura del sacro, ma piuttosto come un potente fattore di cambiamento dell'esperienza religiosa. Oggetto di dibattito pubblico sono oggi le nuove forme che essa sta assumendo, fortemente caratterizzate dalla pluralità e dalla individualizzazione. La teologia della missione, nel discernere i segni dei tempi per svolgere il suo servizio, ha il compito di far incontrare le forme del sacro segnate dalla secolarizzazione con la novità del santo cristologico, come ci è testimoniato dalla narrazione neotestamentaria. Questo incontro innesca la virtuosità di nuovi processi di evangelizzazione da recepire e da incoraggiare.
SOMMARIO
EDITORIALE
D. PIAZZI
L'anno liturgico, tempo d'altri tempi
STUDI
I. DE SANDRE
Anno liturgico:per chi?
G. BOSELLI
Difendere la domenica: perché?
M.METZGER
Il Triduo pasquale e i suoi riti
L. DELLA PIETRA
Stesso anno liturgico, assemblee diverse
F.GOMIERO
Anno liturgico e sacramenti
M.ROSELLI
Anno liturgico e catechesi dei ragazzi
D.PAGLIA
Anno liturgico e pietà popolare
NOTE
F. BONOMO
La calende di Natale e l'annuncio della Pasqua
R.BARILE
Anno liturgico e anni tematici
FORMAZIONE
FOCR
Preadolescenti & liturgia
5. Questo è il mio corpo
M.DI BENEDETTO
Giovani & liturgia
6. Scommettiamo ancora sulla liturgia?
E.MASSIMI
Guida per cantare la messa
6. Il canto finale e gli attori del canto
SUSSIDI E TESTI
M. CAMPEDELLI
Anno liturgico: un tempo che dà forma?
Nate da alcuni incontri con giovani e comunità, queste due meditazioni offrono un doppio itinerario che cerca di spiegare il senso vero di ogni vocazione che è sempre "vocazione all'amore", e la sua declinazione pratica. Centro di ogni vera maturazione è la capacità di discernimento, che non consiste semplicemente nel "sentire" un'emozione, ma nel "decidere" per qualcosa o per qualcuno. L'Amore vero, infatti, è tale solo quando mette in gioco la nostra libertà e non solo i nostri sentimenti. Questo breve quanto intenso insegnamento firmato da don Epicoco, è rivolto ai giovani e dedicato al discernimento delle scelte e delle emozioni.
Il volume ripercorre, in ottica storico-teologica ed ermeneutica, il dibattito sulla «crisi del sacro» in età contemporanea in rapporto al processo di evangelizzazione. Il lavoro di ricerca si propone di verificare l'ipotesi che tra liturgia, crisi del sacro e secolarizzazione esista realmente un rapporto sul piano dei fatti storici, oltre che sul piano dialettico e teologico-pastorale. Il sondaggio non si sofferma solo sull'analisi dei provvedimenti di riforma della Chiesa cattolica in epoca postconciliare, ma scandaglia in modo analitico le fonti a disposizione, soprattutto quelle a stampa e, in particolare, le riviste, autentici cantieri di informazioni capaci di restituire la freschezza del dibattito. Presentazione di Andrea Milano.
Nel suo secolare cammino alla sequela del Signore Gesù, la Chiesa ha sempre custodito e fatto crescere il ricco patrimonio della fede, che si rinnova e si attualizza continuamente nella vita dei credenti. I catechisti sono il segno concreto di tale servizio alla comunicazione della fede. Dei tanti tratti che potrebbero descrivere la loro identità, nel presente volume viene messo in evidenza quello originario: essi sono anzitutto “testimoni della fede”. E’ la testimonianza, infatti, che rende possibile il passaggio dell’esperienza della fede dal cuore del catechista al cuore di ogni fratello e sorella che incontra e di cui è al servizio.
Frutto del I Congresso Internazionale di Catechesi, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, questo testo, con i suoi autorevoli contributi, vuole sostenere l’impegno di ogni catechista nel custodire e far crescere il desiderio di Dio nel proprio cuore e in quello dei suoi fratelli, perché il cammino di ciascuno, seppur tra passi esitanti o laboriosi, sia sempre nella luce della fede, della speranza, dell’amore.
Come mai l'esperienza cristiana, così come è attestata e vissuta nelle istituzioni e realtà ecclesiali, trova sempre maggiore fatica ad intercettare il mondo giovanile, a presentarsi come una valida risposta alla ricerca di futuro, di bene, di felicità, di verità, che anima questo mondo? Come interpretare questa distanza, come abitarla? Gli elementi prodotti dalla fede cristiana nel suo incontro e confronto secolare con le culture sono strumenti in grado di comunicare ancora oggi l'intenzione che li ha generati? Sono capaci di conoscere una nuova "giovinezza" nel mondo giovanile attuale, in così forte trasformazione? Ci accompagnano in questa riflessione teologi, filosofi, pedagogisti e studiosi che mettono a confronto competenze multidisciplinari.
«La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria. Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala». Così parlava il cardinale Bergoglio poco prima del conclave in cui sarebbe stato eletto papa, e da qui inizia la sua opera di riforma della Chiesa. A cinque anni di distanza da quel discorso, come sta cambiando Roma? Risponde un noto vaticanista.
Perché ciò che nella pastorale funzionava fino a ieri, oggi non funziona più? I cattolici devono prenderne atto, riflettere a fondo e intraprendere nuove strade che l'autore individua a partire dalle parole della Evangelii gaudium.
Due studi approfonditi e complementari sulla vita nelle nostre città e sulla possibilità di un nuovo annuncio del Vangelo all'uomo reale che in esse vive. Introduzione di Armando Matteo.
Commento al Padre nostro nato dalla condivisione con i carcerati della Casa di reclusione «San Michele» (Alessandria).
Ed è una musica serena e chiara che risuona idealmente, da queste note pastorali del nostro Don Piergiorgio Sanchioni. Una sinfonia che ci accompagna nel capire il senso dell'impegno. Ci sono molti spunti, molti riferimenti in queste "note di pastorale sociale". Tutte indicano "la scatola degli attrezzi", non un comportamento unico per essere buoni cristiani. Ci invitano ad essere provvisori, a non dare tutto per scontato. A non accomodarci. Ma questo cammino non lo facciamo mai da soli; il nostro prossimo è con noi: il nostro fratello stanco, spezzato, oppresso è il nostro prossimo: al di là della propria fede o provenienza o stato sociale o malattia. Fratello al quale dovremmo dare più attenzione. Questo è un invito a non stare dentro i nostri circoli Acli, alle nostre parrocchie, ma ad "uscire": a camminare con e in mezzo agli uomini di oggi, portandone fatiche e speranze.