
"Svolta di respiro", l'espressione che dà il titolo al libro, è una densa e suggestiva immagine di Paul Celan per indicare l'opera del poeta, e in genere quella dello spirito: l'uomo fa proprio ('inspira') il mondo che lo circonda e lo restituisce ('espira') rielaborandolo in visioni, immagini, comprensioni della vita e del suo significato. E' l'attività creatrice dello spirito aperto al mondo. La spiritualità infatti non appartiene a un tempo e a uno spazio separati, ma all'esperienza ordinaria del vivere, anche nei suoi aspetti più feriali. Questa concezione delle cose ispira Antonio Spadaro nella lussureggiante spiritualità del mondo contemporaneo proposta in queste pagine. Essa si sviluppa attraverso una fitta trama di riferimenti a scrittori, poeti, teologi che hanno dato parola ai modi fondamentali con cui gli uomini si dispongono alla bellezza della vita: l'attesa, il desiderio, la sorpresa, l'innovazione, il genio, lo studio, il dubbio. L'elenco potrebbe essere inesauribile, al pari delle esperienze concrete fatte di cose, ambienti, colori, azioni quotidiane che emergono qui nel loro nitore affascinante, grazie a quella parola creativa che le strappa alla pratica opaca dell'abitudine. "L'uomo", ci ricorda e ci sprona Spadaro, "è chiamato a tendersi verso la freschezza del reale, è spinto a cercarla e trovarla. E' chiamato a non indugiare disincantato su ciò che è stagnante e induce a disperare, oppure a credere che tutto finisce man mano che il tempo passa. In fondo alle cose vive una freschezza sorgiva".
Antonio Spadaro, gesuita, è redattore della rivista "La Civiltà Cattolica", per la quale si occupa soprattutto di letteratura. A partire da Tracce profonde. Il viaggio tra il reale e l'immaginario (1993), ha pubblicato diversi libri e saggi in volume. Tra i più recenti: A che cosa 'serve' la letteratura? (2002), Lontano dentro se stessi. L'attesa di salvezza in Pier Vittorio Tondelli (2002), Connessioni. Nuove forme della cultura al tempo di internet (2006), La grazia della parola. Karl Rahner e la poesia (2006), Abitare nella possibilità (2008), L'altro fuoco. L'esperienza della letteratura (2009), Alla ricerca del lupo. Genio, tensioni, vanità (2010). Dal 1998 è presidente dell'associazione culturale BombaCarta, esperienza di esercizio e riflessione sull'espressione artistica e creativa, che si esprime anche attraverso una comunità virtuale. E' inoltre coordinatore del comitato scientifico "La sfida e l'esperienza", composto da intellettuali e professionisti, che coniuga i temi della spiritualità e quelli dell'innovazione.
Romanziere, compositore, interprete nonché autentico poeta, da oltre quarant'anni Leonard Cohen traduce in parole, e spesso in musica, il suo rapporto con la spiritualità. Mistico in un tempo in cui i cieli sembrano drammaticamente chiusi, Cohen affronta a viso aperto gli interrogativi su Dio, la complessità dei rapporti interpersonali, la solitudine, la sessualità. Salvarani e Semellini ne presentano i rapporti con l'ebraismo, nel quale è nato, con il buddhismo zen, con la Bibbia, che l'ha nutrito a lungo, e con la religione in genere. Attraverso l'analisi di canzoni che hanno fatto la storia della musica contemporanea - da Suzanne a Hallelujah - e di intrecci con autori quali Dylan e De André, il libro propone un ritratto appassionato e originale di un cantautore che ha osato dichiarare: "È così divertente credere in Dio!".
«Già alte si levano la croce e le braccia inchiodate; a testa china dalla bocca s’aprono bave e lamenti; il corpo è serrato, stretto alla vita da un filo di ferro lungo, tirato da una parte e dall’altra dalle mani burine dei soldati romani. Vibra il sogno del Cristo: le carezze del padre falegname, l’incandescente agonia, l’angoscia dell’abbandono. Modellerò legni lucidi, tendini di cera, l’incupire degli incavi e dei nodi; mescolerò i “compiti” (la disponibilità ad accettare qualche loro desiderio) alla mia fatica e alla salute dei miei umori più bassi, che poi sono l’autonomia della mia arte.»
«“Fuori di senno”: così l’aveva giudicato la maggior parte. Dopo di che l’avevano condotto all’ospizio. Da quando, per bocca di sua figlia, un angelo gli aveva fatto sapere: “La vita non ha senso”, ha un centro, l’occhio con cui guardava se stesso, gli altri, le cose e il mondo era cambiato. Era dunque del tutto naturale e logico che lo considerassero “fuori di senno”.
Ma quello che non avrebbe mai potuto immaginare era la felicità che doveva sperimentare a partire dal momento della sua esclusione sociale. [...] Questa felicità era quella di una liberazione, poi di una libertà senza paragoni o, se bisogna paragonarla, di una libertà alla radice dello spirito.»
Tempo di credere è una meditazione sull'episodio evangelico di Emmaus (Lc 24,13-35), condotta a termine da Mazzolari nella seconda metà del 1940, sequestrata per ordine del Ministero della cultura popolare nel marzo 1941 e poi diffusa in forma clandestina. La scelta non scontata di utilizzare come testo biblico di riferimento una traduzione curata dal pastore valdese G. Luzzi è solo uno degli aspetti che manifestano da parte di don Primo un'idea di Chiesa dallo sguardo aperto nei confronti dei diversi e dei lontani. Prendendo spunto dalle vicende relative alla passione, morte e risurrezione di Gesù, egli compone una riflessione che interseca con grande libertà contemplazione evangelica e problematica contemporanea. La pagina di Luca in cui Cristo si fa compagno di cammino, accostata al vissuto della Chiesa e del mondo, diventa per il cristiano un pressante invito a condividere con ogni uomo le contraddizioni della storia.
Nuova traduzione di un "classico" della spiritualità sacerdotale. I messaggi contenuti nel libro sono di una straordinaria im-portanza e attualità. A un secolo dalla sua prima edizione, questi messaggi non sono superati, ma hanno acquistato in verità e lungimiranza. Il testo è composto di quattro parti, che formano come un cammino verso le origini profonde del mistero di Dio. Solo arrivando alla Divina Sorgente possiamo cogliere il perché, il che cosa e il come del sacerdozio ministeriale.
"La malattia mentale è una grossa sfida per il nostro mondo. Oggi vogliamo essere forti, i deboli vengono schiacciati. In realtà siamo nati tutti nella debolezza e moriremo nella debolezza. La nostra parte più debole ha qualcosa da dirci. in ascolto di coloro che rifiutiamo, dei più vulnerabili, impariamo ad ascoltare anche la vulnerabilità che è in noi. Loro, essa, ci prendono per mano per portarci dalla paura alla relazione" (Jean Vanier)
L'opera che abbiamo tra le mani è una guida a "vedere" e non solo a "guardare", è una sorta di collirio che purifica gli occhi dell'anima, simile a quello offerto da Cristo alla Chiesa di Laodicea, sorella di tante nostre comunità «stiepide, cioè né fredde né calde»: «Ti consiglio di comperare da me collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista» (Apocalisse 3,18), una vista sporcata da tante immagini vane e contaminate. Ed è particolarmente suggestivo che a sostenere quest'opera di catarsi non sia solo il glorioso e necessario insegnamento delle Scritture Sacre o dei Padri della Chiesa, qui ampiamente introdotti con le loro voci diverse che consolano e inquietano. [...] Padre Zelinskij convoca una folla inattesa di testimoni, spesso tenuti fuori dal tempio, eppure segnati dai "semi del Verbo" o dall'ansia della domanda e dell'attesa. La lista è sterminata: da Camus alla Weil, da Goethe a Heidegger, dalla Tsvetaeva a Bulgakov, da Pascal a Brodskij, da Dostoevskij a Stendhal, da Buber a Mandel'_tam, da Rilke a Quasimodo e cosi` via per almeno un centinaio di presenze che attestano non solo l'attrezzatura culturale dell'autore, ma anche ci ricordano che esiste un "cortile dei Gentili", ove si guarda e si tende verso lo spazio sacro della fede e del mistero.
Dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi
Vladimir Zelinskij, nato nell'ex Unione Sovietica, sacerdote ortodosso a Brescia, è docente di Lingua e civiltà russa presso l'Università Cattolica
del Sacro Cuore, scrittore, giornalista, traduttore. Laureato in Filologia e letterature straniere a Mosca, dopo la sua conversione al cristianesimo ortodosso si è dedicato, in piena era sovietica, ad approfondire il pensiero religioso-filosofico russo. Ha pubblicato all'epoca numerosi testi sia all'estero che nella stampa clandestina. Nel 1991 si è trasferito da Mosca in Italia; collabora con molte riviste, partecipa a convegni internazionali e nazionali, è autore, in russo, italiano, francese e inglese, di centinaia di articoli e di vari libri. In Italia sono apparsi Perché il mondo creda. Un ortodosso di Mosca dialoga con il cardinal Ratzinger (La Casa di Matriona, 1988), Mistero, cuore, speranza (Ancora, 2010).
Contenuto
“In queste pagine, desideriamo proporre un vero e proprio itinerario mensile per maturare la fedeltà del cuore imparandola, giorno per giorno, alla luce del cammino spirituale e sociale di Maria con il suo sposo Giuseppe."
Destinatari
Famiglie, giovani e adulti, animatori, sacerdoti e consacrati.
Autore
MONS. GIANCARLO MARIA BREGANTINI è stato vescovo a Locri-Gerace dal 1994 al 2007; ora è arcivescovo di Campobasso. Religioso stimmatino, è chiamato dalla gente «padre GianCarlo». È nato nel 1948 a Denno, in Val di Non (Trento). Dopo qualche anno da prete operaio nel periodo più caldo delle lotte di fabbrica, approda a Crotone, in Calabria. Possiede la mitezza evangelica, che non tace, ma cambia lentamente i cuori. Ha pubblicato Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Gli alberi dell’anno (2004); I colori di Luca (2007); Il tulipano giallo (2008); Il profumo della Salve Regina (2008); Le 7 parole di Gesù sulla croce (2010).
Descrizione dell'opera
Mentre da un lato i governi sembrano non prendere sufficientemente sul serio la condizione di una natura vittima dei cambiamenti climatici e ciclicamente sconvolta da eventi catastrofici che la devastano, dall'altro si sta sviluppando una specie di nuova religione: la 'ecologia religiosa' che può arrivare ad assumere i connotati di una specie di totalitarismo, per il quale l'umanità farebbe meglio a scomparire al fine di consentire alla natura di svilupparsi pienamente.
Il cristianesimo ha certamente una posizione propria sulla questione e la Chiesa è costantemente impegnata in favore dell'ecologia: «sa infatti chi è il Padre della grande famiglia umana, degli animali, delle piane e dei minerali, di tutta la creazione... La sua "ecologia" non si limita a un puro sentimento di appartenenza comune, in senso orizzontale, ma procede da una relazione verticale, dalla universale paternità di Dio. Tutto il cosmo è effetto dell'opera creatrice di Dio». Anche il messaggio di Benedetto XVI per la 43a Giornata mondiale della pace (1.1.2010), titolato «Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato», testimonia questa premura.
L'arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles affronta quindi un tema di grandissima attualità, invitando ogni cristiano a una 'conversione ecologica' che, come ogni conversione, comporta pentimento, presa di coscienza del problema, riscoperta del legame con il creatore e un lungo e faticoso cammino fino all'azione concreta: l'ecologia vissuta.
Sommario
Navigare in un perenne SOS? Le religioni. E il cristianesimo? Soltanto un problema o un problema esclusivamente politico? E gli animali? L'ecologia riguarda anche la Chiesa? «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela» (Gen 1,28). Lo sfruttamento: colpa del cristianesimo? Le due correnti bibliche. Il piccolo uomo nell'immenso universo. Il gran visir della creazione. Il sabato e l'anno santo. La terra e la legge. La natura: rispettata o asservita? Dea, partner o schiava. L'uomo, l'animale e il vegetale: un'unica Alleanza. Paolo. Antichi Padri ed eremiti. Monaci e mistici. Le donne mistiche del medioevo. Francesco. Il fratello universale di tutto e di tutti. Essere padre di tutte le cose. Proprio come Dio. Romantico o credente? Il Cantico delle creature o di Frate Sole. Cosa fare? A Natale, una omelia ecologica.
Note sull'autore
Godfried Danneels è vescovo dal 1967, arcivescovo di Malines-Bruxelles dal 1979 al 2010, cardinale dal 1983; è membro del Consiglio della II Sezione della Segreteria di Stato; delle Congregazioni per le Chiese orientali, per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, per l'evangelizzazione dei popoli e per l'educazione cattolica. Presso le EDB ha pubblicato: Lo stress della felicità (2008); Non abbiate paura. Oltre lo sconforto (2009); Il Credo. La gioia di credere (2009); Reimpariamo a pregare (2009).