
Vivere con semplicità significa vivere liberamente, autenticamente, essere in armonia con se stessi, entrare in contatto con il profondo dell’anima. Vuol dire trovare il proprio ritmo nel corso dell’anno liturgico e nel volgere delle stagioni, ma anche in ogni fase della nostra esistenza. Un libro, corredato di quarantaquattro semplici esercizi, che guida alla scoperta di un piccolo, grande mistero: l’arte della vita.
Descrizione
Vivere con semplicità. La cosa sembra facilissima. Ma che cosa vuol dire propriamente vivere? E che cosa vuol dire con semplicità, quando il mondo in cui viviamo è sempre più complicato?
Questa la risposta di Anselm Grün: vivere con semplicità significa non dipendere dalle cose esteriori e non farsi determinare da scopi esterni. Significa vivere liberamente, autenticamente. Significa essere sempre più in armonia con se stessi. Significa essere aperti, in ogni momento, a ciò che avviene in quel preciso istante.
Vivere con semplicità vuol dire trovare il proprio ritmo, nel salutare incontro con la natura, in ogni fase della nostra esistenza e – specialmente – nelle feste e nei riti dell’anno liturgico, con il loro profondo simbolismo. Chi entra così in contatto, pieno di gioia e di passione, con il profondo della sua anima, riesce a scoprire il fondamento della spiritualità.
Carlo Maria Martini si conferma “uomo della Pa- rola”: questo libro prende le mosse dalle profezie apocalittiche per il 2012 e offre, a credenti e non credenti, ragionati e intensi motivi di speranza. In un mondo minacciato dal caos, Martini ricorda che è giusta la paura, che l’universo è caotico, ma la storia ha un senso. Per affrontare le sfide del nostro tempo ci vogliono coraggio e fede che si trovano nei Testi biblici, nelle parole degli Evange- listi, nel valore delle parabole, nella convinzione che Dio è presenza, che l’unico tempo privilegiato è il momento presente. Martini parla al cuore di tutti noi, rende il Vangelo uno strumento di vita vera, esplora le frontiere dell’etica. Affronta con spregiudicatezza i dilemmi delle fede cristiana, esalta il valore della vita umana e della solidarie- tà, ricorda che la speranza è capace di vincere la caducità del tempo. Ascoltando la voce di un teo- logo raffinato e anticonformista, laici e uomini di fede imparano a vivere “la nostra verità di fronte a noi stessi”, a godere la pienezza del presente.
l’AUTORe
Carlo Maria Martini (1927-2012) è stato una delle figure più eminenti della Chiesa cattolica. Bi- blista ed esegeta di fama internazionale, Rettore del Pontificio Istituto Biblico, per circa vent’anni ha guidato la diocesi di Milano. Proclamato cardinale da papa Wojtyla, ha creato e diretto la celebre “Cat- tedra dei non credenti” e ha vissuto a lungo a Ge- rusalemme prima tornare in Italia negli ultimi anni della sua vita.
Dio è l'inquilino silenzioso del nostro caotico condominio: qualche volta basta picchiare forte il tacco contro il pavimento per sentirlo rispondere.Nove parole per altrettanti nove capitoli di questo libro. Parole della quotidianità di Betlemme, che rimandano alla quotidianità e alle storie di oggi; parole che, sulla distanza di duemila anni, misurano la loro capacità di raccontare un Dio sconcertante e imprevedibile, che «non sembrava nemmeno Dio».Con stile accattivante, semplice e intenso, l’autore ripercorre i Vangeli dell’infanzia e getta lo sguardo fino al calvario e alla risurrezione.
La presunta minorità del femminile, teorizzata e imposta dagli uomini di tutti i tempi, di tutte le società e di tutte le religioni, ha sempre relegato le donne ai margini della storia, della vita e anche della Chiesa, costringendole ad assumere il ruolo di esseri secondari, dipendenti, al punto che troppe donne hanno subito questo pregiudizio come un destino. Nell'ultimo secolo qualcosa è cambiato, ma forse non sostanzialmente, forse non abbastanza. L'autrice affronta questo tema dal suo punto di vista cristiano, e partendo da una situazione personale. Ciò l'ha spinta ad approfondire la questione femminile nei suoi vari aspetti, non soltanto religiosi, ma anche sociologici, psicologici, storici. Ed è giunta ad una sua conclusione. Forse, nell'immaginario maschile, le donne resteranno "il sesso debole" fino alla fine dei tempi, ma ciò non significa che corrisponda alla verità. Anzi: le donne non hanno alcun motivo di piangere, perché in realtà non sono né "deboli" né "secondarie", e perché la loro storia e la loro vita riflettono la stessa storia e la stessa vita di Cristo. Una realtà, questa, che secondo l'autrice è tutta da scoprire, da interiorizzare, da vivere, nella libertà di un'esistenza pienamente femminile e nella volontà di essere completamente e veramente donne.
L'invidia è da sempre una potente 'macchina' capace di innescare una carica di energia dirompente, tutta negativa e ben difficile da gestire. Alimenta il desiderio di ferire l'altro, che appare felice e prospero come nessun altro, con quel dolore che ora ferisce me. Per Armando Matteo questa 'passione triste', culla di tanta infelicità umana e cifra caratteristica della mentalità diffusa, alimentata dalle sempre più forti spinte al consumo e al possesso come tratto distintivo di sé, altro non è che un 'male degli occhi': lo sguardo si riempie della condizione fortunata dell'altro, che appare ineguagliabile e lontana, unica e inafferrabile. Come guarire dallo sguardo invidioso? La suggestione di questo breve saggio è che la cura stia nel tema evangelico del 'vedere bene', che non a caso sta al cuore di molte guarigioni operate da Gesù. Accettando la differenza dell'altro come voluta e benedetta da Dio, posso giungere a ribaltare la direzione dello sguardo, a cogliere l'intrinseca bellezza della mia stessa alterità e da qui partire per un cammino di felicità.
L'autrice in poche ma intense pagine riesce a racchiudere l'essenza di una vocazione, narrando la sua vocazione religiosa, impreziosita da attente e sincere introspezioni dell'anima. Il lettore scopre che la consacrazione religiosa altro non è che un cammino d'amore, perché in fin dei conti, "quando si è innamorati e innamorati sul serio, il cuore non trova più pace finché non riposa in quello dell'amato".
In questo volume sono raccolte alcune considerazioni sulla preghiera di Gesù dell’abate Emmanuel. Il linguaggio semplice rende facile l’accesso alla pratica della preghiera del cuore: un esercizio che parte dalla posizione fisica e strumentale per arrivare al raccoglimento. La pratica della preghiera di Gesù comporta una trasformazione interiore che ci permetterà di appartenere interamente a Dio. Una preghiera che non è rivolta all’osservanza di determinati momenti di meditazione ma è tesa alla trasformazione di un atteggiamento di vita.
Emmanuel Jungclaussen.
L’abate Emmanuel Jungclaussen, OSB è un monaco benedettino di rito bizantino. Dal 1981 al 2001 ha guidato in qualità di abate il monastero benedettino di Niederaltaich in Bassa Baviera. È autore di numerosi volumi ad elevata tiratura, maestro insigne di esercizi spirituali e predicatore. Il suo impegno ecumenico abbraccia le Chiese ortodosse, alle quali è legato da vincoli di affetto e di simpatia, e le Chiese riformate, che conosce bene per via delle sue origini e che ha imparato ad apprezzare nuovamente grazie allo studio delle loro tradizioni mistiche.
Le iniziali d’umiltà spirituale J.N.S.R. (Io Non Sono Niente) preservano l’anonimato d’una madre di famiglia convertita in seguito alla sua guarigione miracolosa e che riceve i messaggi raccolti in questo libro. “Questi messaggi vanno nello stesso senso di tutte le ‘rivelazioni? attuali: accrescimento della crisi del mondo e della chiesa, Ritorno di Gesù, che verrà ben presto a regnare nei cuori di tutti e a portare la Pace agli uomini.
Essi sono destinati a essere letti e meditati, come se fossero indirizzati, oltre alla messaggera, al lettore stesso, perché Gesù vuol parlare al cuore di ciascuno di noi, al fine di commuovere il nostro cuore ferito e inaridito con la tenerezza, che Egli ci porta” (Fr. Christian Curty O.F.M.).
Le iniziali d’umiltà spirituale J.N.S.R. (Io Non Sono Niente) preservano l’anonimato d’una madre di famiglia convertita in seguito alla sua guarigione miracolosa e che riceve i messaggi raccolti in questo libro. “Questi messaggi vanno nello stesso senso di tutte le ‘rivelazioni? attuali: accrescimento della crisi del mondo e della chiesa, Ritorno di Gesù, che verrà ben presto a regnare nei cuori di tutti e a portare la Pace agli uomini.
Essi sono destinati a essere letti e meditati, come se fossero indirizzati, oltre alla messaggera, al lettore stesso, perché Gesù vuol parlare al cuore di ciascuno di noi, al fine di commuovere il nostro cuore ferito e inaridito con la tenerezza, che Egli ci porta” (Fr. Christian Curty O.F.M.).
“Nella mia Resurrezione veniva costituito il diritto di risorgere in Me a novella vita [per] tutte le creature; era la conferma, il suggello di tutta la mia vita, delle mie opere, delle mie parole, e che se venni in terra fu per darmi a tutti ed a ciascuno come vita che a loro apparteneva. La mia Resurrezione era il trionfo di tutti e la nuova conquista che tutti facevano di Colui ch’era morto per tutti per dar loro vita e farli risorgere nella mia stessa Resurrezione”.
Questo piccolo contributo è a metà tra lo studio biblico del libro di Tobia e la riflessione spirituale sul tema dell’accompagnamento medico del malato nella sua sofferenza.
Una rilettura in chiave religiosa di Tobia dimostra infatti che è veramente possibile operare nel mondo della sofferenza come “angeli” che guidano e accompagnano i malati. Le sofferenze di Tobi e Sara portano i due personaggi a invocare la morte. Ma Dio manda Raffaele per guarire e dare loro la luce.
Il libro intende così ricordare coloro che vivono nel mondo della sanità per essere ogni giorno portatori di luce.
Autore
Paolo Morocutti, attualmente docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e consultore Ad Casum della Congregazione delle Cause dei Santi.
"Rugiada di luce" è il titolo che apre una serie di libretti che presentano in modo tematico il pensiero del Beato Luigi Novarese. Pensieri piccoli come una goccia di rugiada che "scende nella notte in apparente e silenziosa, eppure ha in sé la capacità di ridonare o mantenere la vita".

