
Rinchiuso nella prigione di Palazzo Vecchio, detta l?Alberghettino, Savonarola mette per scritto tutto d'un fiato il suo ultimo «Miserere». Il volume ripercorre il filo delle ultime meditazioni e riflessioni di Savonarola attraverso la traduzione e il commento di Sorgia.
Nel richiamare le figure di Aldo Moro, Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, l'autore si propone di mostrare i pericoli dell'ignoranza reciproca tra lo spirituale e il politico, suggerendo, nel rispetto di altre posizioni, che le due dimensioni possono e devono nutrirsi a vicenda. La sua lettura di queste tre belle figure segue la convinzione di Péguy: che «la politica si beffa della mistica, ma è ancora la mistica a innervare la politica».
L'autore affronta alcuni grandi interrogativi che riguardano la vita dopo la morte. In modo particolare, esamina la risurrezione di Cristo, la questione delle due Sindoni, il perché della morte e del male nel mondo, le esperienze di premorte, che dimostrano la trascendenza della coscienza e del libero arbitrio, fino alle teorie sull'origine dell'universo. Tutto alla luce della Sacra Scrittura, degli insegnamenti del Magistero della Chiesa cattolica, dei Padri e Dottori della Chiesa ma, anche, di alcuni recenti studi scientifici, che, uscendo fuori dagli schemi imposti dalla corrente dominante del positivismo materialistico, invitano ad esaminare la realtà con occhi nuovi, liberi da ogni pregiudizio.
Opera di studio che analizza l'evolversi della personalità e della ricerca religiosa di un grande autore, che ancor oggi è un punto di riferimento obbligato per la conoscenza della problematica spirituale dei tempi moderni.
Un libro dedicato alla pratica che un tempo si chiamava "direzione" e che oggi si preferisce chiamare "compagnia" o "accompagnamento spirituale". Il volume sviluppa il discorso in chiave costruttiva, nella convinzione che la migliore risposta alle obiezioni contro l'antica pratica sia di riproporla facendone vedere il senso e l'attualità per l'uomo d'oggi
Perché consolare gli afflitti se il vangelo li proclama beati? Perché essi sono innanzi tutto coloro che percepiscono l'assenza di Dio- Perciò, pur soffrendo per il mistero del male, sono felici rispetto a coloro che hanno nella propria superficialità un comodo anestetico, perché da questa lontananza può scaturire il senso della sua misericordiosa presenza. Perciò sono questi afflitti, non i giusti, che Cristo è venuto a consolare con la Buona Notizia, rendendoli a loro volta capaci di consolarsi a vicenda, perdonandosi e accettandosi gli uni gli altri con le loro ferite.
Che cosa vuol dire laicità? In questo testo si cerca di approfondire il significato del termine laico", in particolare come elemento costititutivo dell'esperienza cristiana. " Che cosa significa essere laici? Pochi termini sono oggi così ambigui ed equivoci. Si pensi alla contrapposizione, così spesso evocata, tra laici e cattolici, come se le due qualità si escludessero a vicenda... In realtà la maggioranza dei credenti è costituita da laici!
L’evangelizzazione, la catechesi, ma anche il colonialismo, la conquista degli indios: sono gli elementi di questo libro. L’autrice racconta la missione in terre lontane in modo diretto ed efficace restituendoci una cronaca di fede appassionata.
C’è una sorta di legge nella storia che afferma la nostalgia e la necessità di una determinata realtà quando essa viene a mancare. Forse è decisiva anche la consapevolezza che non si può vivere solo di reality show, di pubblicità, di sguaiataggine, di moda e di consumi. Le virtù sono certamente cristiane, ma sono anche umane, rendono migliore l’intera società. Ogni virtù, sia cardinale che teologale, è introdotta in maniera provocatoria da Umberto Folena; si prosegue con la sezione biblico-teologica condotta da mons. Monari, ora vescovo di Brescia; c’è poi la spiegazione proposta da don Tonino Lasconi ai ragazzi, ma che anche gli adulti possono apprezzare. Infine ogni singola virtù è “interpretata” da un giornalista, uno scrittore, da un testimone, per verificare se essa è un’esclusiva del cristiano, o se fa ancora bene all’intera società.
Destinatari
Tutti.
Autore
UGO SARTORIO è il direttore editoriale del “Messaggero di sant’Antonio”. A lui il merito di aver raccolto e curato la presente pubblicazione.
Questo libro raccoglie una parte dell'intenso e fecondo dialogo tra padre Ugo Sartorio, a lungo direttore del Messaggero di Sant'Antonio", e le migliaia di affezionati lettori della rivista. Confidenze e confronti a cuore aperto nel solco di attualità e spiritualità. "
Il testo raccoglie alcuni degli editoriali scritti mensilmente dall'autore, negli ultimi sette anni, per il Messaggero di Sant'Antonio. Il titolo vuole sottolineare che nelle notizie è sempre possibile andare in cerca della Notizia; e soprattutto intende affermare che la Notizia di Dio (Il Vangelo) è una grande occasione che gli uomini hanno a disposizione per conoscere meglio se stessi e il proprio destino, per capire quali informazioni hanno anche l'indiscussa dignità di notizia e quindi sono utili per vivere meglio.