
Perché parlare del cuore e con il cuore? Perché chi conosce il proprio cuore è signore di sé stesso e della vita. Dedicare quindi tempo per conoscere cosa attraversa il nostro cuore, riflettere su cosa lo abita e di quali stati emotivi, ansie, passioni, tristezze, debolezze, è più frequentemente soggetto vuol dire prendersi cura dell'uomo e della donna che è in ciascuno di noi. Ci sono situazioni in cui il battito cardiaco non è regolare a causa appunto degli stati interiori ed esteriori che ne alterano il ritmo. Possiamo vedere come la tristezza e l'accidia provocano un ritmo del cuore bradicardico, un cuore che batte lentamente, e a tratti pare si fermi. E ci si ritrova con l'anima impermeabile a tutto, da non desiderare più nulla e soprattutto da non commuoversi più di nulla, da non riconoscere Dio nel volto degli uomini, non più capace di stupirsi, da non avere pietà... un cuore che non batte per nessuno e per niente. Oppure le passioni che accelerano il ritmo del cuore, o invece i sensi di colpa che mi accompagnano, la paura della morte, ferite che la vita non mi ha risparmiato che possono arrivare ad arrestare il battito cardiaco tanto il dolore lo comprime. Eppure da tutte queste "patologie" può passare la nostra guarigione, può passare il Signore che le lenisce con il balsamo della sua Presenza. E infine che battito ha il cuore di Dio? Solo attingendo al Suo cuore inizia la guarigione che a volte può durare anni ma che porta al riconoscimento non solo della nostra malattia, ma ci dona la terapia che consiste in un cammino di libertà, di purificazione della memoria, di riconciliazione con noi stessi per aprirci al Signore e ai fratelli e soprattutto assaporare la vita.
Questo libro è nato dal desiderio di parlare della donna e di leggerla in un’ottica di umanità e di bellezza creata da Dio.
Lo scopo è quello di portare le donne a riflettere su quanto di bello rappresentano e quanto bello è il loro cuore, è provare a capire come siamo fatte per imparare a volerci bene, a non incolparci di cose che non esistono e che spesso sono frutto di una mancanza di conoscenza del nostro intimo.
Cercheremo di recuperare tutti quegli aspetti del nostro essere donna che possono renderci più armoniche, più amabili e quindi più amate.
Un detto rabbinico dice che Dio dopo aver creato tutto ed aver visto la Creazione ha detto: «Ho bisogno di una madre che mi aiuti” e ha creato la donna!
Il primo che ha colto la necessità di una presenza femminile è stato dunque il Signore!
Il volume è tratto da quattro meditazioni della madre dal titolo:
- Essere donna nel cuore, nel corpo, nella testa
- La gioia
- Tenerezza e castità, abusi e nudità
- La maternità: bellezza di una donna
l’autore: Madre Abbadessa Maria Emmanuel, medico, è entrata nell’Abbazia benedettina sull’Isola San Giulio guidata dalla Madre Anna Maria Cànopi. Nel 2012 è stata inviata quale Abbadessa del monastero San Raimondo in Piacenza. Qui ha iniziato la Lectio quotidiana durante le Lodi, aperta ai fedeli. Svolge Lectio e meditazioni aperte ai fedeli, accoglie gruppi per ritiri spirituali e riceve singoli o coppie per colloqui spirituali.
L’imponente opera scritta intorno al 1190 da Corrado, abate di Eberbach, è qui riproposta in italiano nell’interessante edizione di padre Riccardo Spreafico. Il testo è una raccolta agiografica in sei libri sulle origini dell’Ordine Cistercense. Definito dagli studiosi una teologia “per exempla” della storia della salvezza, presenta la Chiesa e, in essa, il monachesimo di Cîteaux come luoghi in cui si compie il disegno di Dio. Attraverso le gesta e la santità dei primi padri, i loro miracoli e i fatti prodigiosi che li vedono coinvolti, si mette in rilievo il valore sublime della vita cistercense in tutte le sue dimensioni, come via di conformazione a Cristo. Questo testo resta uno dei maggiori esempi di letteratura medievale,
che combina la narrazione storica con la raccolta di racconti morali, un vero e proprio libro di istruzioni sulla fioritura dei cistercensi a Clairvaux.
"Vedi, i bimbi quando giocano sembrano uccellini che cantano la loro gioia e tu, come mai ti incupisci, forse il sole non ti riscalda, la brezza non ti scompiglia i capelli e i fiori non ti accarezzano lo sguardo? Nulla ti soddisfa perché hai la tristezza dentro, continuamente ti spingi verso un qualcosa che potrebbe farti felice. Passato l'attimo, ricominci daccapo. Scruta, dunque, in fondo al cuore e vedrai che ti manca la gioia d'amare e d'essere amato". Un libro che svela costa sta scritto nel DNA dello spirito.
"Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza", così papa Francesco all'inizio del suo ministero. Oggi il tema affettivo-esistenziale è fortemente tornato in auge, pur essendo da alcuni guardato con sospetto perché non ben compreso. Ma la questione è vitale: non si può comprendere cosa sia la fede se la sradichiamo da quell'humus nel quale tutti nasciamo, che segna e condiziona tutte le tappe della crescita umana e che la Bibbia chiama rahamim cioè "ventre materno", "tenerezza" che consente di guardare il mondo con fiducia. Un testo da leggere per cambiare la percezione della fede. Per capire quanto papa Francesco ripete ogni giorno con insistenza. Per acquisire un po' più di dimestichezza con gli affetti e scoprire un approccio ottimistico alla vita?
In questi tempi di radicali cambiamenti la fede sembra trasmettere poco o nulla alla vita così da apparire a molti credenti irrilevante e non più "vivibile". Secondo l'autore di questo libro l'attuale situazione di crisi costituisce in realtà un passaggio, un "transito" in ogni caso fecondo, che chiama la fede a ri-pensarsi e a compiersi in "luoghi", "ritmi" e "stili" nuovi e diversi. Quali? Come? Le pagine che seguono tracciano abbozzi, indicano il senso di un cammino da compiere adesso, abitando questo nostro tempo come un "ambiente" da attraversare, un "interstizio", una "frontiera", un "fra-tempo" necessario. La novità sta nel linguaggio di Correia, non astratto ma esistenziale, e nel contenuto che fa dell'attuale situazione il punto di partenza per ridare significato agli "stili" di fede e imparare a vivere, a camminare sui terreni scivolosi e instabili della vita di ogni giorno.
La traduzione di questo libro di un presbitero, membro della Congregazione dei sacerdoti di Francesco di Sales, ad opera di uno dei maggiori esperti della sua figura, racconta che la vita spirituale di un cristiano non è una vita alternativa a quella di tutti i giorni, né un'evasione da questa vita. È la sua vita quotidiana, qualunque essa sia (nell'attività o nell'inattività, nella salute o nella malattia, nell'infanzia, giovinezza, età matura o vecchiaia, ...), vissuta con la maggior intensità possibile "nello Spirito di Cristo", sotto la guida dello Spirito di questo Gesù che è il cuore della nostra fede e della nostra vita: "La nostra nuova vita è l'amore che vivifica e anima la nostra anima"... Ora Gesù Cristo è il nostro amore e il nostro amore è la vita della nostra anima ... Gesù Cristo che è il nostro amore è di conseguenza la nostra vita spirituale" (Trattato dell'amore di Dio VII, 6).
C'è un linguaggio che comprendono gli uomini di tutti i tempi e di tutte le nazioni: è il linguaggio del cuore. E questo è il linguaggio tipico di Francesco di Sales. Il suo messaggio è quello che ha riaffermato il Concilio Vaticano II: la santità è aperta a tutti. Padre François Corrignan propone le tappe per un cammino all'ascolto di colui che è stato chiamato «il più umano di tutti i santi». Seguendo i consigli di Francesco di Sales, ciascuno può mettersi in cammino con cuore fiducioso e tranquillo. Quest'opera è quindi una guida che, al di là della scoperta della spiritualità di Francesco di Sales, propone un cammino sicuro di vita cristiana.
Cascia, 1457. Il mio nome è Caterina. E sarò io a farti entrare nella storia della donna che ha reso unica e intensa la mia vita. Gli anni alle mie spalle sono tanti, e i ricordi si intrecciano sen za posa mentre osservo il suo volto. Sono sempre stata al suo fianco, muta presenza; e questo è il dono che il Signore mi ha fatto: seguirla a ogni passo, dalla nascita alla morte. Quando l'ho conosciuta si chiamava Margherita, ed era in fasce. Oggi è Rita, e il popolo di Cascia già la chiama santa. In lei qualcosa di miracolo è davvero accaduto.
Il volume raccoglie le meditazioni del Vescovo di Novara pergli Esercizi Spirituali 2005 con Papa Giovanni Paolo II.
L’autore, commentando il cap. 34 del profeta Ezechiele, con l’aiuto di S. Agostino, sviluppa una serie di riflessioni – sostenute da passi del Nuovo Testamento – orientate al nutrimento spirituale dei pastori nella consapevolezza che di tutti il pastore grande e accogliente è Dio stesso, come sostiene il salmo 22: «il Signore è il mio pastore, non manco di nulla».
Nelle sue intense e affascinanti meditazioni, monsignor Renato Corti ripercorre gli ingredienti principali del cammino di fede, guardando alle figure di Pietro e Maria, e mette in primo piano l'importanza di coltivare rapporti rinnovati, con Dio, con i fratelli e con se stessi. Sono pagine profonde, di grande attualità, che provocano la riflessione di presbiteri e laici sui necessari passi di rinnovamento della Chiesa, invitata a essere testimone di coraggio e di speranza nel modo di vivere la propria missione di vicinanza all'uomo.