
Imparare a nascere significa attraversare i propri abissi interiori e fare esperienza di una dimensione terapeutica, sorgiva, illuminante, da cui tutto l'operato esistenziale possa riprendere vigore. Significa essere in Dio e lasciare spazio a Dio in noi. È una vera e propria gestazione interiore che coinvolge tutti gli aspetti della vita, una sorta di nuovo inizio della propria storia. Il percorso proposto in queste pagine affronta tematiche differenti, espressione delle diverse tonalità dell'unità: da riflessioni filosofiche all'ascolto delle proprie emozioni, dalla sintesi delle ultime ricerche psicologiche alla mistica orientale, dall'analisi della realtà contemporanea a lampi poetici che sgorgano dal contatto con la fonte dell'essere. Prefazione di Marco Guzzi
A Xavi, da bambino, è stata diagnosticata una malattia degenerativa incurabile che gli ha causato una progressiva disabilità. Ora è costretto su una sedia a rotelle e ha bisogno di aiuto per ogni cosa. Anche solo per bere un sorso d'acqua. Xavi sa che la sua malattia è progressiva. Sa che cosa significhi. È consapevole di come andrà a finire. Ma lo racconta con straordinaria serenità e generosità. E non senza un pizzico di umorismo, ci invita a essere ottimisti, allegri e a vedere sempre il bicchiere pieno. Queste pagine offrono un potente sguardo nel profondo di sé a cui Xavi accompagna uno sguardo continuo verso l'esterno, verso chi è attorno, vive con lui e popola le sue giornate per rinvenire in questa condivisione, in questa reciprocità di sguardi buoni e presenti, le ragioni di un'esistenza che vale la pena vivere, nonostante tutto.
John Main è riconosciuto come uno dei più grandi maestri spirituali del nostro tempo, in particolare per la sua riscoperta dell'antica tradizione della preghiera contemplativa cristiana. Il suo discepolo Laurence Freeman ne ha proseguito il pionieristico lavoro, condividendo questa pratica in varie parti del mondo, in cooperazione con analoghe tradizioni di altre fedi. Questo libro riunisce due loro opere fondamentali, indispensabili per conoscere e comprendere la pratica della meditazione cristiana.
Una serie di sette volumetti scritti da Enzo Bianchi sotto forma di lettere a un amico. Sette lettere sulla vita spirituale per intraprendere un cammino personale e comunitario sotto la guida di una grande maestro.
L’avventura interiore, la preghiera, l’ascolto, il tempo, il discernimento, la fraternità e la speranza: ecco i temi, uno per ogni volumetto, affrontati da Enzo Bianchi. Ciascuna lettera può essere letta singolarmente o come tappa di un percorso.
Le lettere sono ordinabili per le librerie con un espositore da banco contenente 4 serie complete dei 7 volumi.
Enzo Bianchi (1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. È autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora con «La Stampa», «Avvenire», e, in Francia, con «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Autore di diversi libri come Il pane di ieri (Einaudi, 2008), Ogni cosa alla sua stagione (Einaudi, 2011), per le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri: Il Padre nostro. Compendio di tutto il Vangelo (20082), L’amore vince la morte (20082), Ascoltate il figlio amato! (2008), Perché pregare, come pregare (2009), Il Padre Nostro spiegato da Enzo Bianchi (2010), Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali (20112) e Le tentazioni di Gesù Cristo (2012).
Sono riflessioni-immagini per un verso frutto di studio e di ricerca scientifica e per un altro verso piuttosto un sapere frutto di esperienza fatta. Intuizioni, idee, o meglio verità da cogliere più immaginificamente che concettualmente. Esposte spesso in forma narrativa, aiutano a pensare, a confrontarsi, a ragionare.
I singoli testi, alcuni sono più lunghi altri più brevi. Alcuni sono ragionati, altri sono più ad effetto finale. Sono collocati in una certa linea logica: partendo da quelli che riguardano il modo di conoscere, a quelli relativi al modo di pensare la persona, le relazioni, la relazione educativa, per arrivare a quelli che riguardano al come ci relazioniamo con Dio e proviamo ad agire secondo un'ispirazione cristiana, tra storia e trascendenza.
In appendice sono riportati alcuni testi classici, soprattutto patristici, che dicono il quadro di riferimento in cui l'Autore si è mosso.
Molti oggi desiderano vivere con maggiore consapevolezza l'anno liturgico. Il suo ritmo è sentito come qualcosa di benefico: controbilancia la frenesia del lavoro che, in contrasto con il nostro "orologio interiore", ci impone di essere costantemente efficienti e disponibili, e ci mette sotto pressione. Ebbene, in questo libro Anselm Grün reinterpreta in una chiave totalmente nuova le feste dell'anno: dapprima ne spiega il retroterra storico e tradizionale, poi apre prospettive su come esse possano riacquistare un significato più profondo per l'oggi. E lo fa ricorrendo a delle immagini. L'anima ha bisogno di immagini. Ci sono certe immagini - quelle che lo psicologo Carl Jung chiamava "archetipiche" - che hanno una forza sanante: fanno bene all'anima, guariscono, accompagnano nel cammino di umanizzazione. Spiega Grün: immagini bene che del genere ci sono presentate - come un sistema terapeutico - dall'anno liturgico cristiano, nelle diverse solennità e nei diversi tempi. Non sono un insegnamento autoritario, ma una scuola di vita che chiede di imprimere in noi i suoi valori, affinché noi, tramite le immagini interiori, entriamo sempre più in contatto con l'immagine unica, genuina, originaria che Dio si è fatto di ciascuno di noi.
A volte sentiamo di non farcela più: costantemente sotto pressione, insoddisfatti dagli impegni quotidiani e irritati dalle richieste degli altri, avvertiamo il senso di logoramento fisico e psicologico per le energie che ci mancano. Questo libro suggerisce come fare per liberarsi dallo stress accumulato e ritrovare la via che conduce alle sorgenti della propria creatività.
Descrizione
Oggi sempre più persone si sentono esaurite, stressate, schiacciate dalle circostanze. Sono senza energia, scontente, suscettibili. E vivono la presenza degli altri come un peso o un fastidio.
Capita a tutti noi di avvertire che non ce la facciamo più: l’energia vitale non scorre più come prima. Continuiamo a lavorare, ma tutto quel che facciamo non è altro che routine. Siamo costantemente sotto pressione, sospinti da un impegno all’altro, da un appuntamento all’altro, ma non proviamo più né gioia né soddisfazione nelle cose che facciamo. E alla fine non resta più niente in cui vedere un senso.
Come possiamo gestire la pressione crescente cui siamo sottoposti e ridurre lo stress? Come alleviare il peso che grava sulle nostre spalle? Come liberare quelle energie che aiutano a sviluppare una nuova voglia di vivere e di lavorare?
Anselm Grün ci aiuta a imprimere nell’animo immagini, visioni e fantasie sane, se necessario modificando quelle che ci fanno ammalare. Ci svela dei ‘rituali’ collaudati per far sì che l’energia interiore torni a scorrere. Perché ciascuno di noi può fare qualcosa per prevenire l’esaurimento, per riattivare il flusso della vita, per riconquistare la felicità.
L’autore affronta con sensibilità e acume le difficoltà che oggi i credenti incontrano nei riguardi della loro stessa fede, sia essa intesa come dottrina oppure come vissuto ecclesiale. E sostiene che è ancora possibile dare a Dio una risposta di fede consapevole e responsabile, una risposta di fede capace di plasmare più profondamente la nostra esistenza.
Descrizione
Numerosi fedeli avvertono oggi una frizione tra la loro fede personale e la dottrina ufficiale. E non trovano risposta alle domande più scottanti: Davvero Dio agisce nel mondo? Come può la redenzione venire dalla croce? Cristo è veramente risorto? Il dolore innocente non confuta forse la fede in Dio?
A questi dubbi “elevati” si aggiunge poi il modo in cui si fa oggi concreta esperienza di chiesa. Che credibilità ha la chiesa reale, e per di più una chiesa divisa? Che ne è della parità di diritti nella chiesa – fra laici e clero, fra uomini e donne?
Christoph Böttigheimer affronta con sensibilità e acume queste fonti di disagio per i credenti. Le esplora dal punto di vista teologico e mostra come oggi, malgrado tutte le domande e tutti i dubbi sulla fede, si possa dare a Dio una risposta responsabile. Con il suo libro, guida alla ricerca della razionalità delle affermazioni centrali della fede cristiana.
Numerosi sono quelli che hanno scritto qualcosa sulle apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate (BG) nel 1944 ad una bambina di sette anni di nome Adelaide Roncalli. Quest'ultimo libro della Dott.ssa Lucia Amour stabilisce un primato di attenzione e di serietà nella ricerca di una pagina stupenda della storia religiosa bergamasca. Col suo stile limpido viene confermata la convinzione profonda della veridicità di quegli eventi, che si fonda su motivi inequivocabili basati su fatti ben provati e verificabili da quanti non si perdono negli equivoci e nella leggerezza delle chiacchiere. Con uno scopo ben preciso: riuscire a riempire gli occhi e il cuore del Lettore di un raggio di quella Luce che rappresenta la certezza della gioia infinita che attende ognuno di noi dopo il tempo presente, nell'Eternità con Dio
In quali occasioni sperimentiamo in modo particolarmente incisivo la nostra umanità? Ci sono aspetti del vivere in corrispondenza dei quali la conoscenza di noi stessi e degli altri assume tratti di singolare pregnanza? Quale che sia la specifica risposta data alla domanda, la tesi dell’Autrice è radicale: «occorre per prima cosa prendere in considerazione il sentire».
Dedicata a questo aspetto originario della vita e al correlato mondo degli affetti, l’opera, insieme ai più celebri esponenti della ricerca fenomenologica del Novecento, riflette sui modi in cui un ordo amoris si costituisce e si manifesta, identificandone le diverse forme e i differenti ritmi.
Dall’amore – ricordano concordemente Hildebrand, Scheler e Stein – l’identità umana resta segnata in modo indelebile, mentre è chiamata alla fatica della coerenza e a riconoscere la propria e altrui singolarità, altrimenti inattingibile alla conoscenza.
Letto come un ultimo risultato della sempre ricca e vitale scuola fenomenologica o interpretato come un esercizio personale, attento e profondo di ricerca del senso, Immagini del sentire fa notare ciò che ogni persona non può ignorare: l’esigenza di apprendere la propria “grammatica del sentire”, l’insieme dei modi genericamente “possibili” e quindi antropologicamente ammessi per strutturare, nella logica di ricettività e responsività, un’esistenza intera.
Poche opere hanno avuto la capacità di illuminare un intero paesaggio storico come quelle realizzate nelle catacombe dove i cristiani, autorizzati dal potere imperiale, seppellivano i loro morti. Partendo dall'analisi di bassorilievi, incisioni e affreschi tardoantichi l'autore si interroga sul controverso rapporto fra immagini e secolarizzazione e sullo spazio del "sacro", delineando un percorso originale dove l'uso dell'immagine aiuta a capire la storia, religiosa e non solo. Attraverso un appassionante viaggio negli antri oscuri in cui sono nate le prime raffigurazioni cristiane, il volume ricostruisce il processo di esplosione liberatoria e profanazione provocata dalla pratica di fede e dall'elaborazione teologica con cui il cristianesimo dei primi secoli ha preso le distanze dalle ritualità dei culti precedenti introducendo elementi - "ripetizione", "prefigurazione", "trasfigurazione" - che hanno lasciato il segno nella concezione delle "arti belle" e dell'immagine nell'epoca moderna. L'ampiezza di indagine, storica, filosofica, teologica, fa di questo libro una delle trattazioni più complete sull'arte figurativa cristiana delle origini e sulla cultura da cui essa è scaturita.
Raggiunti i 50 anni di lavoro teologico, il brasiliano Leonardo Boff, tra i Padri fondatori della Teologia della Liberazione e massimo esponente dell'ecoteologia, ha voluto cimentarsi in un'impresa inedita, un lavoro minuzioso durato due anni: ritradurre dal latino medievale l'Imitazione di Cristo, il libro più letto al mondo dopo la Bibbia, in uno stile più consono alla sensibilità attuale, cioè in un'ottica di superamento dell'interpretazione dualista propria della visione medievale del mondo, completandolo con un'ampia parte finale - la Sequela di Gesù - in linea con lo spirito contemporaneo, offrendo in tal modo una preziosa guida alla vita spirituale intesa come dimensione essenziale dell'essere umano, al di là di ogni appartenenza religiosa. Scritta nel 1441 dal venerabile Tommaso da Kempis, l'Imitazione di Cristo, opera che è stata letta e citata persino da figure come Freud, Jung e Heidegger, è composta da quattro libri (parti), a cui Boff ha voluto aggiungere un quinto, dal titolo "La sequela di Gesù nei cammini della vita", affiancando così due temi, l'imitazione e la sequela, che, pur elaborati in epoche diverse, si completano e si arricchiscono mutuamente. Perché, se il Gesù dell'Imitazione di Cristo è quello che parla all'interiorità umana, il Gesù della Sequela è quello che presenta un progetto di trasformazione totale e liberante dell'intera realtà, a cominciare dai poveri e all'interno della nuova visione del mondo offerta dai dati più certi delle scienze della vita e della Terra.

