
La piccola Sara Mariucci, la sera del 4 agosto 2006 prima di dormire raccontò a sua madre Anna una storia nella quale era protagonista un'altra mamma dai capelli blu e dagli occhi castani, una mamma buonissima: «Mamma Morena». La mamma allora pose una domanda che potrebbe sembrare strana o quanto meno esagerata e chiese a Sara: «Lasceresti mamma Anna per andare con Mamma Morena?». La bambina le diede una risposta che la spiazzò dicendole, con sicurezza e fermezza: «Siiii». Il giorno dopo, il 5 agosto, Sara morì per una folgorazione elettrica. L'8 agosto il papà di Sara, Michele, fece una ricerca su "Mamma Morena" e con immenso stupore scoprì che questo è il nome con cui viene venerata la Vergine Maria protettrice della Bolivia, la cui statua si trova nel santuario di Copacabana, sul Lago Titicaca in Bolivia. La sua festa ricorre il 5 agosto. Dal giorno di quella scoperta la storia di Sara Mariucci iniziò a portare tanta speranza nei sofferenti, in chi ha paura e in chi ha perso la fede, tanto che la tomba della bimba a Gubbio è méta di continue visite da parte di persone alla ricerca di Dio, da ogni luogo di Italia e del mondo.
Viviamo un periodo tanto delicato per la famiglia umana, difatti è in corso un nuovo assestamento nell'equilibrio mondiale delle Nazioni. I princìpi morali sono stati conculcati e la serenità dei popoli e degli individui brancola senza orizzonti chiari e scuri. Per tale motivo si propone, attraverso questo libretto, di divulgare e far conoscere la «Grande Promessa» fatta da Gesù a santa Margherita Maria Alacoque nel 1689, un anno prima della sua morte, che assicura di raggiungere quella felicità eterna per cui siamo stati creati.
Il Signore ha parlato ad una sua anima eletta (Catalina Rivas) e le ha chiesto di diffondere quanto Egli stesso le stava dettando perché il suo amore misericordioso possa ritornare a vivere in mezzo ai credenti. Il contenuto di questi scritti è come una campana che armoniosamente suona le note dell'amore misericordioso: in alcuni momenti esorta, in altri supplica, quindi dietro un affettuoso invito chiama all'abbraccio fraterno che si concretizza con la preghiera, la pratica dei Sacramenti e dell'Eucaristia, con la devozione verso la sua amata Madre. Tutto il suo insegnamento ruota intorno a questi elementi della fede, appellandoci a giocare bene la nostra ultima carta.
"Parliamo dell'amore", dice Gesù alla mistica Catalina Rivas. E con questi messaggi che penetrano nell'anima di chi legge, il Figlio di Dio con dolcezza ci prende per mano e ci istruisce su cosa significa amare e su come amare. Ci chiama all'amore! Vuole prepararci "per diventare l'armata che riporterà la vittoria nella battaglia decisiva, in quell'ora in cui io estirperò il male dalla terra e pianterò il mio Regno". È l'ora della grande crociata dell'amore!
Questo inizio secolo, dove l'incertezza, la confusione e il caos sono ormai padroni dell'umanità, passerà alla storia come il più nefando delle tragedie umane. Lo scenario geopolitico che si presenta non è certo dei più rassicuranti, il Medio Oriente è diventata una pentola a pressione e non ci rassicura affatto la Corea del Nord; né tantomeno ci rassicura il clima con i suoi devastanti colpi di coda, tra inondazioni, esondazioni di fiumi, interi paesi sotto l'acqua e più ancora il tremore della terra e il risveglio dei vulcani. L'unico mezzo che abbiamo è la preghiera... "Io vi do questa preghiera, alla mia spada, in modo che quando la pregherete sarete in grado di distruggere tutto il potere del male: è l'armatura spirituale per i giorni della battaglia che si avvicinano" (San Michele Arcangelo).
Nel presente contributo si presentano le caratteristiche principali di questo vizio capitale". " Contrariamente alle apparenze, la gola non è affatto un vizio benevolo", proprio di chi si gode la vita, ma una triste modalità di autodistruzione. La difficoltà a riconoscerne la gravità è dovuta, oltre al suo legame con una necessità biologica, al fatto che tende a coprire carenze affettive e relazionali. Rivisitarne la complessa simbologia aiuta a riscoprirne il senso della gratitudine verso Dio per il cibo di ogni giorno. "
Cari amici, stiamo attraversando uno dei momenti più drammatici della storia della salvezza, preannunciato dalla Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa, dalle profezie mariane e di numerosi mistici e santi. È un periodo contrassegnato della presenza della Madre di Dio, col nome di Regina della pace, che ha già affiancato tre Pontificati e che accompagnerà la Chiesa in uno dei periodi più dolorosi e gloriosi del suo cammino nella storia. È un passaggio epocale che, alla luce della fede, possiamo ben definire di carattere apocalittico, perché ha come protagonisti la Donna vestita di sole, incoronata di dodici stelle, e «l’enorme drago rosso», che tenta di ghermire il Figlio da Lei nato e di inseguirla nella sua fuga nel deserto. La lunga presenza di Maria a Medjugorje va compresa all’interno di questo scenario. La preparazione del suo esercito di testimoni è uno degli obiettivi che più le sta a cuore, perché saranno loro ad affrontare l’imponente schieramento del principe delle tenebre. In questa prospettiva va collocato il dono di Radio Maria, che la Madre sta prodigiosamente diffondendo in tutto il mondo, perché i suoi figli lontani ritornino a Dio, quelli vicini si rafforzino nella testimonianza e perché le sue parole di luce e di consolazione arrivino ovunque.
Questo libro raccoglie le riflessioni di grande attualità che sto quotidianamente diffondendo attraverso il Blog, sulla scia dei messaggi della Madonna, per arrivare pronti agli appuntamenti decisivi. Beati noi se saremo trovati vigili e preparati (Padre Livio). Padre Livio Fanzaga nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell’ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l’Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l’emittente cattolica più ascoltata del mondo. www.radiomaria.org
Brillante e avvincente riflessione su un dato abbastanza trascurato nella spiritualità cristiana: Dio ha scelto spesso e volentieri persone non capaci, non altezza del loro compito, anzi piene di difetti. Questa scelta ha una spiegazione: la salvezza è primariamente un atto libero e gratuito di Dio. Con humour e leggerezza ma anche molta profondità, passando dalla Bibbia alla letteratura e con puntuali riferimenti alla vita personale, questo libro apre il lettore ad uno sguardo vero, fiducioso e illuminante sulla vita cristiana.
Il processo di beatificazione sembrava su un binario morto, ma per espressa volontà di papa Francesco si è finalmente sbloccata una delle cause canoniche più lunghe e spinose della storia ecclesiastica. La Chiesa cattolica fa salire agli onori degli altari un martire simbolo per tutti i cristiani, come mostra l'attenzione della Chiesa anglicana, che ha posto la statua di Romero nella facciata della cattedrale di Westminster, accanto a quelle di Martin Luther King e Dietrich Bonhoeffer. Oscar Arnulfo Romero venne ucciso con un colpo di pistola il 24 marzo del 1980, a San Salvador, mentre celebrava la messa. Denunciando gli atti di disumana crudeltà perpetrati contro i campesinos dai gruppi estremisti della dittatura salvadoregna, si era messo contro gli "squadroni della morte", che decisero di eliminarlo dalla scena. In questo libro vengono presentati gli scritti più potenti del vescovo, tratti dalle dichiarazioni fatte ai microfoni della YSAX, l'emittente radiofonica dell'arcivescovado, insieme ad altri brani che attingono ai messaggi pastorali, alle lettere e alle omelie. Sono invettive coraggiose e profetiche, che - dal febbraio 1977 al marzo 1980 - denunciano lo scandalo dei desaparecidos, lo sfruttamento dei contadini, l'ingiustizia sociale ignorata dall'oligarchia, a cui monsignor Romero rivolse molti appelli, difendendo il diritto del popolo alla protesta e al sindacato.
Una vita priva di misura è inimmaginabile. È il criterio necessario per misurare e pesare nella vita pratica come pure nel decidere e valutare. Bisogna però capire quando la nostra misura è colma. Da che cosa lo possiamo dedurre? Come troviamo la giusta misura? Si tratta di una questione fondamentale, perché riguarda molti aspetti: il rapporto con il creato, ossia il modo in cui trattiamo la natura e le sue risorse, il consumismo, ma anche l'immagine che abbiamo di noi stessi, la nostra salute psichica e fisica, l'organizzazione delle nostre giornate e del tempo libero, l'avarizia e l'avidità, la considerazione che dimostriamo agli altri, il rispetto. Anselm Grün indaga tutti questi aspetti, non per lanciare un appello moralistico, bensì per mostrare la via di una vita sana, buona, soddisfacente e conforme al vero essere, la via di una nuova cultura della giusta misura.
La vocazione, la preghiera, la comunità, l'obbedienza, il combattimento spirituale, il silenzio. Attraverso l'affascinante racconto di dom Jean-Marc Thevenet, abate della celebre abbazia cistercense d'Acey, fondata in Francia nel 1136, si può ripercorrere la giornata di un monaco. E intuire che le comunità monastiche dicono ai pellegrini e ai vagabondi - e un po' tutti lo siamo - che la «comunione è possibile», nonostante le barricate che si erigono e muri che si alzano. Perché comunione e ospitalità sono inseparabili.
"Buongiorno!". È il saluto che abitualmente ci scambiamo al mattino e che per ciascuno si traduce in modo diverso: per un banchiere sarà buona la giornata se gli ha procurato molto denaro, per un giovane spensierato se si sarà divertito, per una madre se i figli sono stati bravi, per... E per un cristiano, che vive sul fondamento della fede in Cristo Gesù? Cosa gli propone Dio? Quale meta lo invita a raggiungere? Ecco, per lui sono state scritte queste pagine, con le quali si propongono alcune linee guida della sua giornata, del modo di renderla fruttuosa, solida come la casa di «un uomo saggio che ha costruito sulla roccia» (Mt 7, 24).

