
Settimo di otto volumi per riflettere su Dio, con suggerimenti per la preghiera personale e familiare.
Ottavo di otto volumi per riflettere su Dio, con suggerimenti per la preghiera personale e familiare.
Considerate dal punto di vista dell’individuo e del suo interlocutore, le relazioni fra gli uomini si possono probabilmente ridurre a tre situazioni fondamentali: vicinanza, lontananza, contrapposizione. La fitta regolamentazione giuridica dei rapporti interpersonali che risulta dall’Antico Testamento testimonia come, sin dall’antichità, Israele si sia occupato di questa complessa problematica. Il fondamento teologico di ogni prassi del popolo eletto risiede infatti nell’esperienza dell’infinita clemenza e misericordia che Dio ha benignamente riversato su di lui: per attestare la propria fede, la condotta del popolo ebraico nei riguardi degli altri deve quindi essere imitazione dell’azione stessa di Dio. Da queste premesse parte anche il Nuovo Testamento, che le sviluppa: l’affermazione che nel prossimo, nel forestiero o nel nemico si incontra Dio-Gesù è frutto dell’esperienza della grazia, è testimonianza dell’immeritato amore ricevuto dal Signore. Indagare sul contributo offerto dalla Scrittura su temi di così grande attualità può aiutare anche oggi a rispondere alle sfide del mondo presente.
Il volume è la seconda uscita di una collana che espone che cosa dicono l’Antico e il Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico; 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il regno di Dio;
5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia; 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Peccato e riconciliazione; 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane; 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, L’uomo; 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Note sugli autori
Josef Schreiner (1953) ha studiato Teologia cattolica, Filologia latina e Giudaistica all'Università di Münster. Dal 1992 insegna Teologia biblica alla Libera Università di Berlino.
Rainer Kampling (1922) è stato ordinato sacerdote nel 1949. Dal 1964 ha insegnato a Münster e dal 1970 al 1990 a Würzburg.
I racconti della passione e della risurrezione di Gesù sono le solide fondamenta su cui è costituito tutto il Vangelo. Seppur distinti, i due momenti formano un unico mistero ed è questo il significato del titolo del volume.
Applicando le procedure dell’analisi retorica, lo studio si prefigge di mettere in luce l’architettura del racconto della Pasqua ai diversi livelli della sua organizzazione: allo studio delle pericopi segue quello della sequenza (e, all’occorrenza, della sottosequenza) alla quale appartengono. Un episodio della Pasqua si comprende infatti veramente soltanto nel suo contesto, in funzione dell’architettura d’insieme.
Il commento si sviluppa in quattro tappe: la composizione, con la tavola in cui è il testo è impaginato in modo da visualizzare la sua organizzazione formale; segue il confronto sinottico riferito non tanto ai materiali, quanto alla loro architettura (secondo l’ordine espositivo Mt, Mc, Lc); poi il contesto biblico, che mette in luce i rapporti con altri testi, soprattutto dell’Antico Testamento; infine l’interpretazione, che vuole evidenziare i rapporti significativi suggeriti dalla composizione, in relazione alle citazioni o allusioni alla Scrittura. Uno studio esegetico-teologico, volto a far risaltare il viso del Signore Gesù così come i primi tre evangelisti lo presentano, ognuno a proprio modo.
Note sull’autore
Roland Meynet (Thonon-les-Bains [Francia] 1939) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane "Rhétorique biblique" alle Éditions du Cerf e "Retorica biblica" alle EDB.
Il Salmo 124 è una breve composizione poetica di appena 8 versetti, appartenente alla collezione dei Salmi dell’Ascensione. Se si escludono i grandi commentari ai salmi e qualche articolo, il testo è stato in genere ignorato dagli studiosi, mentre presenta elementi interessanti e originali certamente degni di nota, nonché un’impalcatura unitaria e molto accurata. In questo piccolo gioiello poetico si intrecciano infatti elementi inconsueti e immagini usuali, il tutto sotto una spinta emotiva e uno spessore esperienziale di grande efficacia.
Di questo testo esile e ricco il volume intende offrire un commento particolareggiato studiandone la terminologia, le immagini utilizzate, gli accorgimenti stilistici. Dopo aver affrontato alcune questioni introduttorie, l’autrice analizza accuratamente il salmo, versetto per versetto, chiudendo il suo studio con osservazioni relative all’unità interna del testo e ai rapporti trasversali con altri testi biblici.
Note sull’autore
Bruna Costacurta è laureata in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ha pubblicato: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia ebraica, Analecta biblica 119, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1988; Con la cetra e con la fionda. L’ascesa di Davide verso il trono, Edizioni Dehoniane, Roma 1994.
«Come si fa a pregare?». Questo interrogativo parla di noi, e dice la verità: noi non riusciamo a pregare, dobbiamo impararlo. E nessuno è in grado di insegnarcelo, se non il Signore. I discepoli stessi riconobbero la propria incapacità chiedendo a Gesù: «Insegnaci a pregare». Coltivare questa domanda già di per sé conduce alla soglia dell’incontro con Dio: la richiesta, infatti, presuppone il riconoscersi poveri, e confessare la propria impotenza permette al dono di Dio di essere accolto. Dio dona la preghiera a chi gliela chiede: semplicemente e infallibilmente. Gratis. Con questa idea di fondo, il libro pone l’accento di volta in volta su aspetti diversi dell’esperienza orante: sulla fatica estenuante che un autentico apprendimento della preghiera comporta, ma, soprattutto, sulla dimensione di gratuità che abita la preghiera, e sola le consente di esprimersi in pienezza. Particolare attenzione è dedicata alla preghiera vocale, il canale per eccellenza dell’orazione nella tradizione ebraico-cristiana, nella quale si prega anzitutto per mezzo delle parole: i Salmi, il Padre Nostro, le preghiere mariane, quelle che si recitano a tavola, per strada o al capezzale dei malati sono altrettante formule con cui le parole pongono alla presenza di Dio e consentono di vivere nella sua alleanza. Ma nel dialogo con Dio le parole si accompagnano sempre al silenzio. C’è un silenzio che sta al di qua dell’espressione verbale, quando la parola ancora non ha preso forma: è la «preghiera originaria» con cui si apre il libro; e c’è un silenzio più forte e più ricco, esperienza che si compie al di là di tutte le parole: è la «preghiera perfetta» che conclude il prezioso itinerario tracciato da p. Standaert. In essa lo Spirito, secondo l’insegnamento di Paolo, «viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per noi con gemiti inesprimibili».
Benoît Standaert è monaco benedettino e uno tra i più innovativi e pensosi esperti di spiritualità biblica. In traduzione italiana ha pubblicato: "Il Vangelo secondo Marco", Roma 1984; (con O. Clément), "Pregare il padre nostro", Magnano Vercellese 1988; "Le tre colonne del mondo. Vademecum per il pellegrino del XXI secolo", Magnano Vercellese 1999; (con C.M. Martini e G. Danneels), "Lo spirito dell’apostolo. Quando il ministero ha un’anima", Milano 2002
Un'interpretazione degli Atti degli Apostoli, di Fitzmyer, uno tra i migliori biblisti in campo internazionale. I quattro vangeli raccontano la vita e gli insegnamenti di Gesu, ma solo il libro degli Atti degli Apostoli narra la storia di che cosa accadde dopo il congedo di Gesu. Nella seconda delle sue due opere, Luca riprende al punto in cui Gesu dice addio ai suoi discepoli, per poi raccontare la storia della nascita e crescita della Chiesa delle origini. Questa narrazione si legge come l'annuncio di una grande notizia, con gli apostoli Pietro e Paolo come protagonisti. Lungi dall'essere una riproposizione di vecchie idee e teorie ripetute, il commentario di Fitzmyer si distingue come l'apice del suo magistero biblico, presentando una nuova sintesi di tutti i dati rilevanti dal mondo romano fino al presente. Il biblista fornisce un'esaustiva introduzione al background, testo e contesto del libro, cosi come con un puntuale commento capitolo per capitolo offre penetranti osservazioni e risposte a domande sempre risorgenti nei predicatori e uditori, nei docenti e studenti. Questo commentario e inserito nella serie della Anchor Bible.

