
L’Odissea e la Genesi sono, forse, i due libri che hanno maggiormente ispirato gli artisti e i santi della nostra storia. Ulisse e Abramo, entrambi viaggiatori, camminano quotidianamente in compagnia dell’ignoto e dell’imprevisto, con la certezza che il loro viaggio deve continuare, costi quel che costi, e la sola vera tentazione è quella di fermarsi.
A partire dal parallelismo tra le due figure, il volume parla di Abramo, il personaggio biblico spesso definito «padre dei credenti». A lui si rifanno infatti le tre grandi religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo, islam), ispirandosi tutte al ritratto che l’Antico Testamento delinea e reinterpretandone poi la fisionomia.
La tradizione ebraica è la prima a ‘rileggere’ Abramo per far fronte alle nuove sfide lanciate alla fede di Israele. Il Nuovo Testamento vede in Abramo la nuova «via» aperta dall’annuncio del Vangelo a un mondo di ebrei e gentili. Infine l’Islam si autodefinisce come la religione di Abramo.
In un momento in cui il dialogo interreligioso è diventato una vera scommessa, è importante riflettere su questa figura: essa aiuta a porre più seriamente la domanda sulle possibilità di comprensione e scambio tra le tre fedi. I credenti nel Dio unico possono certo imparare dall’ospitalità che animava il comune patriarca a rendere più umano l’oggi, traendo spunto anche da alcune felici esperienze della storia passata.
Note sull’autore
Jean-Louis Ska insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (1998, 72006, tradotto in francese, spagnolo e portoghese), L’argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (2000, 22001), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (2005), Israele nel deserto. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2003. A cura di Alfio Filippi (13 CD audio, 2005), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (2006) e Una goccia d’inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
Lavoro e progresso nell'Antico e nel Nuovo Testamento. Piano generale dell'opera: - Chi non vuol lavorare neppure mangi! (S.A. Panimolle), - Il lavoro manuale ed intellettuale nei testi giudaici apocrifi e nei manoscritti di Qumran (F. Bianchi); - Lavoro e progresso nell'Antico Testamento (M. Cimosa); - Il lavoro nel Nuovo Testamento (R. Fabris).
Questa edizione della lettera agli Efesini è un commentario di taglio scientifico che offre uno studio originale sulla struttura letteraria del testo. Nel testo si trova l'analisi esegetica dettagliata di tutto il libro e la metodologia che adotta non solo il metodo storico-critico, ma anche l'analisi retorico-letteraria; una nuova traduzione e una spiegazione del testo, a un tempo scientifica e sapienziale. A cura di S. Romanello.
Il testo fa seguito ai volumi Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997) e Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999), e introduce a una comprensione spirituale della storia e della profezia, attraverso le quali Israele giunge dall’esilio alla nuova alleanza. Il titolo è una citazione di Ezechiele (3,1) ripresa in Apocalisse (10,9). Frutto di una pluridecennale esperienza di predicazione "sul campo", cioè non dal pulpito, l’opera ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il libro è diviso in due parti: un racconto biblico e una lectio, entrambi narrazioni fatte da credenti che parlano all’interno della grande tradizione spirituale d’Israele e della Chiesa, leggendo la Bibbia non secondo i moderni metodi storico-critici o letterari, ma "come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione" (Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1.C). Caratteri salienti di questa lettura spirituale a quattro mani sono l’esperienza continua della memoria, per svelare il senso di un cammino che in parte è già stato effettuato dalla storia e in parte resta da percorrere, e l’assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società. La narrazione e la lectio sono state proposte alle comunità ebreo-cattoliche di Israele, tenendo quindi conto dell’inculturazione del messaggio evangelico nel contesto giudeo-cristiano di oggi. Il testo va affrontato con la Bibbia costantemente aperta.
Note sugli autori
Francesco Rossi de Gasperis, gesuita, dal 1966 al 1995 ha tenuto corsi di teologia biblica, dogmatica e spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si è occupato di lectio divina e si interessa alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele. Dal 1977 fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La roccia che ci ha generato (Dt 32,18). Un pellegrinaggio nella Terra Santa come esercizio spirituale, Roma 19974; Maria di Nazaret icona di Israele e della Chiesa, Magnano (BI) 1997; Cominciando da Gerusalemme. La sorgente della fede e dell'esistenza cristiana, Casale Monferrato (AL) 1997; Paolo di Tarso evangelo di Gesù, Lipa, Roma 1998.
Antonella Carfagna ha compiuto gli studi filosofici, teologici e biblici presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico di Roma, perfezionandosi a Gerusalemme. Insegna Sacra Scrittura in alcuni Istituti di scienze religiose e coadiuva diversi gruppi e comunità nella lectio divina in Italia e a Gerusalemme. Insieme i due autori hanno pubblicato con le EDB: Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997) e Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999).
Il saggio si fonda su uno studio dettagliato dei racconti della Pasqua del Signore Gesù nei vangeli sinottici ed è focalizzato su una dimensione particolare di tali testi: intende porre in rilievo ciò che questi racconti intendono far capire del compimento delle figure bibliche. Prende quindi in esame le figure dell'Antico Testamento che trovano compimento in Cristo morto e risorto: le figure dell'origine (Eva e Adamo, Abele, Noè, Abramo, Giuseppe), le figure della storia (Mosè, Giosuè, Davide, Elia, Geremia), le figure della fine (il servo sfigurato e trasfigurato, cantato da Isaia). In tal modo la lettura della passione/risurrezione di Gesù diventa ricapitolativa di tutta la storia della salvezza.
Il procedimento adottato è definito dagli specialisti col termine "intertestualità", per indicare che un testo non è davvero comprensibile se non si intende il sistema di echi che intrattiene con altri testi. Ne emerge un quadro che dischiude con chiarezza ed efficacia il senso della Scrittura, facendo dell’Antico e del Nuovo Testamento un unico racconto.
Note sull’autore
Roland Meynet (Thonon-les-Bains [Francia] 1939) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane "Rhétorique biblique" alle Éditions du Cerf e "Retorica biblica" alle EDB. Per queste ultime ha pubblicato Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002) e La Pasqua del Signore (2002).
Descrizione dell’opera
Il volume, utilissimo strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà dell’ebraico e introdursi presso il testo biblico, propone:
il testo ebraico: testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008;
la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell’ebraico. Conia diversi neologismi che intendono rendere meglio il senso originario;
il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i testi paralleli.
Note sul curatore
Roberto Reggi (1974), vive a Granarolo Faentino (RA). Dopo il diploma superiore di perito elettronico, ha frequentato un anno di ingegneria elettronica e si è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione. Negli anni universitari si è anche avvicinato alla lingua ebraica e attualmente frequenta lo Studio Teologico Accademico Bolognese. Ha pubblicato Esodo. Traduzione interlineare in italiano, EDB, Bologna 2001.