
I testi giovannei del Nuovo Testamento hanno una originalità letteraria e teologica che ben li distingue dallo stile dei sinottici. Numerosi sono i processi interiori dei personaggi, i dialoghi prolungati, le simbologie e le avventure spirituali. Seguendo le tracce di simile originalità, queste proposte di lectio divina non hanno lo scopo di offrire una lettura pia, per arrivare in fondo al libro e chiuderlo passando ad altro. Proprio perché è un libro nato dall'esperienza condivisa e dialogata, anche ciascun lettore potrebbe interloquire, mettersi cioè dentro il discorso, reagendo e raschiando stagioni e pigrizie mentali o spirituali. Nelle sezioni dal titolo «portico dei gentili» si offrono sentieri e proposte per un incontro fra parola biblica e percorsi di vita, che aprono nuovi orizzonti alla fede.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità È di grande utilità anche per la preghiera e la meditazione personale
Autore
BRUNO SECONDIN, carmelitano, ha studiato a Roma, in Germania e a Gerusalemme, ed è ordinario di teologia spirituale all'Università Gregoriana di Roma. Autore di una ventina di pubblicazioni su vari temi di spiritualità, sulla lectio divina ha pubblicato vari libri, di cui con le Edizioni Messaggero quattro volumi sulla «lettura orante della Parola» e dirige la collana «Rotem». ANTONIETTA AUGRUSO, nata a Curinga (CZ), ha conseguito il diploma di laurea in teologia all'Università Gregoriana di Roma. Attualmente insegna religione cattolica nelle scuole statali di Roma e scrive su riviste di spiritualità e di vita consacrata. Ha già pubblicato in questa collana, in collaborazione con B. Secondin, il volume Il Signore guarda il cuore.
Il profeta biblico Elia è una figura spirituale di grande rilievo, cara agli ebrei, ai cristiani e ai musulmani. Affascinante e misterioso, questo figlio delle aride montagne della Giordania, non cessa ancora oggi di attirare l'attenzione: per la sua avventura religiosa, per il suo carattere duro e fragile insieme, per la capacità di vivere grandi passaggi mistici e di esplorare nuovi cammini di giustizia e solidarietà. Questo libro esplora la vicenda del profeta Elia da un nuovo punto di vista: quello della «preghiera del silenzio». Si tratta di un'avventura interiore, sul ritmo della lectio divina, che apre però orizzonti inediti nella comprensione del grande profeta e mostra una nuova fecondità della Parola biblica per la vita spirituale.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità, ma anche per la meditazione personale.
Autore
JOSEPH CHALMERS, scozzese, carmelitano, laureato in giurisprudenza, è licenziato in teologia spirituale presso l'Università Gregoriana di Roma; dal 1995 è priore generale dei Carmelitani e risiede a Roma. Anima gruppi di esperienza spirituale secondo il metodo della «preghiera del silenzio». Ha pubblicato: In ossequio di Gesù Cristo (tradotto in inglese e spagnolo); A Deeper Love (tradotto in olandese); Mary the Contemplative; In obsequio Jesu Christi (in collaborazione con J. Malley e C. Maccise).
Il vangelo di Marco (la cui lettura scandirà l'anno liturgico B) forse perché è il più breve, è sempre stato piuttosto trascurato dagli esegeti; ma da quando è stato riconosciuto come il più antico, l'interesse e lo studio di tale testo sono notevolmente cresciuti. La scelta e il commento dei testi qui presentati vogliono evidenziare alcune caratteristiche strutturali e tematiche di Marco: come l'importanza della passione, momento culminante della vita e missione di Cristo, ma anche nodo centrale del racconto marciano, al quale fanno capo i vari fili della narrazione. O come il rilievo dato alla presenza costante dei discepoli accanto al Maestro, in una comunione di vita che diventa spazio privilegiato per la rivelazione. La capacità di coinvolgimento del lettore propria del vangelo di Marco emerge anche da questo commento, scandito nei momenti classici della lectio divina; che diventa anche aiuto per una coerente testimonianza di vita.
Destinatari
Opera destinata a chi pratica la lectio divina, in gruppi o comunità, o in forma individuale. Utile anche per una migliore conoscenza del vangelo di Marco.
Autore
KLEMENS STOCK, gesuita, professore presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma collabora a varie riviste e ha pubblicato diverse opere.
Laicita: una parola chiave per leggere il significato di tanti dibattiti in atto; la parola forse piu usata in questo momento storico in occidente.
Morte: una parola chiave per leggere la vita e il messaggio di speranza delle grandi religioni, del cristianesimo in primo luogo.
"Uno dei più importanti commenti del quarto vangelo che siano stati pubblicati. Malgrado la vastità del materiale trattato, le singole pagine di quest'opera si leggono facilmente e informano con chiarezza su tutte le questioni storiche, esegetiche e dottrinali. Perciò l'opera, nata da uno studio profondo delle fonti e dei commenti, costituisce per gli studiosi un sussidio di primo valore." (Carlo Maria Martini) "Con il Giovanni di Brown disponiamo di uno strumento ancora fecondo, capace com'è di sfruttare al meglio il doppio binario che si impone all'esegeta di turno, impegnandolo ad offrire un primo, più analitico puntuale corredo di note, seguito da un più diffuso commento vero e proprio." (Roberto Vignolo)
I Salmi come grammatica della preghiera. In quest'opera P. Beauchamp sa presentare in veste semplice e non erudita, un lavoro che unisce esegesi, teologia e antropologia.
Un commento classico ad un singolare libro del Nuovo Testamento, accessibile non solo ad un pubblico colto ma anche a tutti quei lettori attenti all'esegesi neotestamentaria.
Un nuovo e molteplice sguardo sull'avvicente ultimo libro della Bibbia. Uno studio in onore di Ugo Vanni. Il volume e un omaggio al prof. Ugo Vanni, che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e all'insegnamento dell'Apocalisse. L'apporto di numerosi studiosi, docenti in varie universita di tutto il mondo, ha reso possibile un approccio all'Apocalisse da molteplici punti di vista, sotto il profilo storico, linguistico, esegetico, teologico, ma anche artistico, simbolico e psicologico. Nata in tempo di crisi, l'Apocalisse di Giovanni parla ancora potentemente alle Chiese, agli uomini e alle donne di oggi che si trovano, sotto cieli diversi, ad affrontare una delle piu travagliate crisi epocali e culturali.
La risurrezione di Gesu, un evento unico. I Vangeli come ne parlano? Accingendosi a parlare del Risorto, gli evangelisti si sono trovati di fronte ad una difficolta non da poco: raccontare qualcosa di unico, di cui il lettore non ha alcuna esperienza. L'autore vuole mostrare come i brani evangelici che parlano delal risurrezione di Gesu fissino la loro attenzione non sul Risorto stesso, ma piuttosto sulle vicissitudini dei testimoni di fronte a quel fatto. Lungi dall'essere una semplice dimostrazione, l'incontro col Risorto si fece subito domanda per gli stessi discepoli che vi parteciparono. Una domanda a se stessi. Una domanda che i vangeli rivolgono anche al lettore, superando" la distanza che inevitabilmente ci separa da quell'evento unico. La risurrezione dunque non basta: occorre vedere come ciascuno di noi risponde. "
Un'approfondita ricerca sulla tematica della custodia" della Parola di Dio come un dono prezioso e irrinunciabile. " Lo studio si incentra sulla tematica della custodia della Parola di Dio. Attraverso un'analisi precisa e dettagliata dei termini e dei testi fondamentali, contestualizzati e approfonditi con notevole finezza unita ad un grande rigore scientifico, la categoria teologica della custodia" si precisa, si amplia, apre nuove prospettive, costringe ed aiuta a pensare. Nella prospettiva biblica "custodire" vuol dire conservare, mantenere, proteggere. La parola di Dio, da custodire nella gioia, e parola ricevuta ma mai posseduta, dono sempre da accogliere ma di cui non ci si puo mai appropriare. Perche il tesoro prezioso non ci appartiene. Noi ne siamo solo i "custodi". "
Le principali piste esplorate dagli esegeti per capire l'importanza di una delle pagine piu sublimi dell'Antico Testamento. La legatura" di Isacco in Genesi, 22 rappresenta senza dubbio il culmine della storia di Abramo. Ad una lettura superficiale, l'ordine iniziale di Dio appare scandaloso, incoerente ed inumano. Ma e proprio la morte di di Isacco che Dio esige per mettere alla prova Abramo? E se la prima prova di Abramo consistesse nel dover interpretare una parola ambigua, e nello svelare in tal modo la vera natura della relazione che egli ha con Dio e con il proprio figlio? L'approccio narrativo di questa pagina difficile permette di apprezzare il valore dell'arte della messa in scena, di cui i narratori biblici sono maestri, e consente di entrare piu in profondita nello spessore della verita del testo. "