
«Il padre che fu madre» è una rilettura della parabola del «figliol prodigo» come appello forte per una chiesa amante e profetica, simbolo di libertà. «Non è il "figliol prodigo" il protagonista del racconto più bello di tutto il vangelo. Egli infatti, dopo avere metaforicamente "ucciso" il padre, non ritorna a lui perché pentito, ma per fame e per necessità. Il vero gigante che la parabola mette in luce è il padre, che ama a perdere, senza aspettarsi in cambio nulla dai due figli, uno peggiore dell'altro. Proprio per questo, il padre è sempre padre e, pur di salvare i figli ribelli, non esita a farsi madre, madre che genera sempre... senza fine».
Ascoltare la Torah, e in concreto il Decalogo, non significa porsi davanti a un codice per esaminarlo freddamente, ma penetrare nella corrente vitale che sgorga dalla Scrittura e che, attraverso i secoli, arriva fino a noi. Una cosa è l’atteggiamento dell’esegesi critica, che si pone davanti al testo e lo esamina dal punto di vista filologico, testuale, storico, archeologico, strutturale. Cosa ben diversa è l’atteggiamento di chi si colloca al di sotto del testo biblico, lasciando che il testo gli parli con la sua inesauribile ricchezza. Questo è l’atteggiamento dei rabbini, i cui commenti ho raccolto.
«La Bibbia è una casa nella quale siamo invitati, non come ospiti o conoscenti, ma come familiari, come chi ha la confidenza di entrare e uscire quando vuole». Da questa convinzione muove l'autrice, che cerca di fornire a giovani e adulti le chiavi per entrare nel testo sacro.
Attraverso 15 agili schede, pensate per accompagnare persone senza grandi conoscenze bibliche né strumenti culturali elaborati, costruisce con chiarezza e originalità un percorso pratico per fornire gli elementi fondamentali utili a sviluppare una relazione autonoma e matura con la storia della salvezza.
Nato da efficaci esperienze di accompagnamento già ampiamente sperimentate dall'autrice, il sussidio è strutturato come laboratorio formativo, che parte dalla vita vissuta. Lo stile originale e sistematico è particolarmente adatto agli educatori, che potranno accompagnare i gruppi loro affidati attraverso dinamiche di crescita semplici e concrete.
Dopo un primo percorso abilitante, il progetto prevede un successivo percorso tematico.
Il libro è anche un appello a scoprire con stupore la ricchezza che può scaturire dall'incontro con la Parola, perché essa diventi familiare a tutti coloro che la cercano con sincerità, perché possano attingervi agevolmente e sperimentare nella propria vita la sua portata illuminante.
Sommario
Presentazione (G. Barbon - R. Paganelli). Le chiavi smarrite. Un laboratorio biblico per diventare «padroni di casa». Cari formatori… Le schede del percorso laboratoriale. Scheda 1. La Bibbia è la nostra casa. Scheda 2. La Bibbia e i suoi libri. Scheda 3. Le lingue bibliche. Scheda 4. Le traduzioni italiane della Bibbia. Scheda 5. Le citazioni dei libri biblici. Scheda 6. La cronologia biblica. Scheda 7. Il senso della storia biblica. Scheda 8. La rivelazione divina. Scheda 9. Ispirazione divina e interpretazione umana. Scheda 10. Le letture riduttive della Bibbia. Scheda 11. Gli strumenti di approfondimento. Scheda 12. I generi letterari. Scheda 13. I procedimenti eziologici della Bibbia. Scheda 14. La Bibbia e le sue voci. Scheda 15. Antico e Nuovo Testamento. Un invito a entrare nella Bibbia. Aperitivo biblico. Bibliografia.
Note sull'autrice
Annamaria Corallo, originaria di Trani, dal 1995 è Figlia della Carità di san Vincenzo da Paoli. Varie le sue esperienze pastorali e formative: percorsi di lectio divina per operatori pastorali, insegnamento della religione cattolica nelle scuole, laboratori biblico-teatrali, cammini spirituali per giovani e adulti, itinerari di alfabetizzazione biblica. Da alcuni anni conduce sperimentazioni di evangelizzazione popolare col metodo laboratoriale. Nel 2007 ha conseguito la licenza in teologia biblica presso la Pontificia facoltà teologica dell'Italia Meridionale - sez. S. Luigi. Attualmente è la responsabile educativa della Comunità vincenziana Shalom di Napoli che, con le famiglie del quartiere, intraprende percorsi di autopromozione e prevenzione della devianza giovanile.
Contenuto
Questo breve sussidio si propone di introdurre e spiegare i salmi utilizzati quotidianamente nella celebrazione delle Lodi e dei Vespri e facilitare un loro utilizzo pastorale e spirituale in occasione di incontri di preghiera, ritiri e campi scuola. Un ottimo strumento per incoraggiare gli animatori dei gruppi alla Liturgia delle Ore e sostenere la fedeltà quotidiana nella lode del Signore.
Destinatari
Tutti, in particolare animatori di gruppi, parroci e giovani.
Autore
GIUSEPPE MILITELLO (1965), è parroco nella diocesi di Savona-Noli. Dottore in ecclesiologia e insegnante presso l’Istituto superiore di scienze religiose della diocesi di Albenga-Imperia, è responsabile dell’Opera diocesana pellegrinaggi e coordinatore diocesano dei Gruppi di preghiera di Padre Pio. Scrittore attento e impegnato nel dare fondamenti storici alla spiritualità e alla dottrina cristiana, è autore di saggi scientifici e spirituali (tra cui Paoline 2009, Effatà 2009 e 2010, Sugarco 2010) e relatore apprezzato in trasmissioni radiofoniche.
Il testo più completo, documentato e aggiornato sui risultati delle indagini storiche e delle ricerche scientifiche sulla Sindone. Il libro esamina la compatibilità della Sindone con i Vangeli canonici e rintraccia altri riferimenti nella letteratura apocrifa. Ne ricostruisce la storia verosimile fino all'imperatore bizantino Giustiniano II che nel 692 batte alcune monete d'oro e d'argento su cui rappresenta un volto di Gesù estremamente simile a quello della Sindone. Ne segue il percorso in Anatolia e poi a Costantinopoli... Fino all'ostensione del 2010.
Descrizione dell'opera
Le Beatitudini di Gesù non sono una novità per la Bibbia, ma si inseriscono in una tradizione già presente negli scritti profetici e nei Salmi, che proclamano l'uomo beato a partire dal primo versetto del Salmo 1: «Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi».
Sempre le parole delle Beatitudini sono insieme promessa e indicazione di un cammino o di una scelta di vita. Gesù le pronuncia in un contesto di particolare attenzione nei confronti dei discepoli: essi, che hanno seguito il Maestro, come lui saranno perseguitati e rifiutati dal mondo, e proprio su di loro si china lo sguardo compiaciuto del Padre.
Le Beatitudini sono affermazioni paradossali che capovolgono i valori mondani secondo la scala dei valori di Dio, promesse che anticipano un uomo nuovo. Riguardano sì i tempi ultimi, ma chi osserva le cose con lo sguardo di Dio può farne esperienza sin d'ora.
Sulla scia dei due precedenti volumi sulle Opere di misericordia e sui Comandamenti, l'autore offre agili e profonde riflessioni che toccano problematiche e necessità dell'uomo di oggi.
Sommario
Introduzione. I testi in primo luogo. Un confronto con qualche sorpresa. La beatitudine dei giusti. Beati piuttosto…. Sette nell'Apocalisse. Forse Marx…:«Beati i poveri in spirito…». Non piangersi addosso: però «Beati gli afflitti…». Meglio a dorso d'asino: «Beati i miti…». Una giustizia più grande: «Beati quelli che hanno fame e sete…». Non una tautologia: «Beati i misericordiosi…». Ma il sesso non c'entra: «Beati i puri di cuore…». Pace pacifisti pacificatori: «Beati gli operatori di pace…». Non è un proverbio marchigiano: «Beati i perseguitati per causa della giustizia». A mo' di conclusione.
Note sull'autore
Aimone Gelardi, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana EDB ha pubblicato: «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Le «dieci parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (2010); per EDB Junior ha pubblicato: Le regole del gioco. 10 no? noo!! 10 sì! I dieci Comandamenti (2008), Lo hai fatto a me. Le opere di misericordia a misura di bambino (2009), Il mondo alla rovescia. Le beatitudini (2010) e ha curato i volumi: La mia preghiera di ogni giorno (2005), La festa del perdono (2006), Hai invitato anche me! La Comunione dei bambini (2008).
Descrizione dell'opera
Del libro del Levitico il volume propone:
- il testo ebraico: testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008;
- la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il pi√π possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Conia diversi neologismi che intendono rendere meglio il senso originario;
- il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i testi paralleli.
Non si tratta di una 'traduzione', ma di un 'aiuto alla traduzione': un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà dell'ebraico e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sommario
Indicazioni generali. Levitico.
Note sul curatore
Roberto Reggi (1974) è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione, baccelliere in sacra teologia, licenziato in teologia dell'evangelizzazione. Con le EDB ha pubblicato le traduzioni interlineari in italiano di Esodo (2001 22007), Genesi (2003 32007), Salmi (2004 ²2007), Profeti minori (2005), Isaia (2005 22009), Megillot. Rut, Cantico dei cantici, Qoèlet, Lamentazioni, Ester (2006 ²2008), Giosuè Giudici (2007), Deuteronomio (2008), Geremia (2008), Proverbi Giobbe (2009), Daniele (2009) ed Ezechiele (2009).
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola. Acquistabile anche in abbonamento (vedi sezione Riviste).
All'Israele antico viene di solito riconosciuta una posizione singolare nel contesto storico e culturale dei suoi tempi, che in particolare nei testi biblici giungerebbe a distinguerlo per spiccata originalità religiosa tra le civiltà del Vicino Oriente antico. La storiografia elaborata da Israele lascia tuttavia trasparire un complesso confronto culturale nel quale vengono a cadere i confini apologetici sovente intravisti o creati dalla tradizione esegetica posteriore, di matrice teologica. Le immagini che emergono da questo raffronto, con le quali Israele mirava a definire una propria identità, rivelano che le culture coeve rappresentano un polo di attrazione e di fascino più che un'occasione o una tentazione di rivalsa e di separazione. Collocandosi in questa prospettiva, il lavoro di Gian Luigi Prato prende in considerazione alcuni momenti di un percorso storiografico che si delinea nei testi biblici e si prolunga nella letteratura giudaica posteriore, e illustra come questa "erba del vicino" sia desiderata e al tempo stesso messa a frutto.
Se non c'è epoca che non pensi di doversi liberare di qualche male, per Giuliano imperatore, passato alla storia come apostata, questo male è il cristianesimo. Ricostruendo il passato di Roma mediante le categorie di puro e impuro, Giuliano delinea una storia di decadenza nella quale si rivela il volto autentico del cristianesimo: sia il perdono concesso col battesimo sia il culto dei martiri mostrano fino a che punto i cristiani si sono spinti sulla strada dell'impurità, e nella purificazione dell'impero sta per Giuliano il compito di cui è stato investito dagli dei. Nello studio di Giorgio Scrofani si illustra per quali vie la nozione di purità rituale e di purezza morale agisca in Giuliano in funzione di un'identità che resiste alla combattività cristiana per mantenere inviolata quella che per l'imperatore ne è l'essenza stessa: l'ellenismo. Su questo terreno, sul possesso dell'eredità dei greci, si confrontano cristiani e non cristiani.
Ambrogio Spreafico , professore di Lingua ebraica al Pontificio Istituto Biblico e di Esegesi di Antico Testamento all’Università Urbaniana che, per lungo tempo, ha guidato come Rettore Magnifico. Dal 2008 è Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino. Per la UUP ha pubblicato: Guida allo studio dell'ebraico biblico, 1990 (con G. Deiana); La Bibbia nella cultura dei popoli, 2008 (curato con A. Gieniusz). Tra le altre numerose pubblicazioni: Sofonia (Commentario storico ed esegetico all'Antico e al Nuovo Testamento), Genova 1991; Il libro dell'Esodo (Guide Spirituali all'Antico Testamento), Roma 1992; La voce di Dio. Per capire i profeti, Bologna 20032; Il nome di Dio. Temi biblici dell'Antico Testamento, Milano 2002; Dio ama i poveri, Cinisello Balsamo 2006.
Descrizione
Un esegeta e pastore accompagna il lettore nella comprensione del Vangelo di Marco creandogli l’opportunità di rendersi ‘contemporaneo’ del “Vangelo di Gesù, il Cristo Figlio di Dio” - con queste parole infatti Marco inizia la sua narrazione. I testi che esamina l’Autore li inserisce nel loro contesto. Per ciascuno ricostruisce la struttura e ne offre il commento, fino a far emergere un Vangelo che parla a tutti, dove Gesù va oltre i confini geografici e umani imposti dal suo ambiente. I discepoli insieme ai malati e ai poveri sono i primi che Gesù incontra e con i quali ricostituisce la nuova famiglia di Dio. Ascoltare, vedere, credere in Gesù, entrare a far parte della sua comunità con un cuore che sa amare, guarire e lottare per la crescita del Regno di Dio: ecco l’itinerario proposto da Marco.
Il luogo privilegiato della prassi messianica è l'esercizio della giustizia e della pace, del dono e del perdono, della promozione del senso alla portata di tutti, di ogni "uomo di buona volontà".