
Perché Gesù ha costituito il gruppo dei Dodici? In modo chiaro e competente l’autore analizza testimonianze bibliche e patristiche così da recuperare il senso originario di questa scelta decisiva di Gesù. Solo successivamente qualificati come «apostoli», la loro istituzione costituisce da parte di Gesù un gesto profetico rispondente all’attesa del popolo di Dio: radunare tutte le tribù di Giacobbe. Così inizialmente i Dodici rappresentano il rinnovato popolo di Dio. L’evento inaspettato della risurrezione e l’esperienza trasformante dello Spirito hanno prodotto un po’ alla volta il superamento dei confini di Israele: le dodici tribù diventano le nazioni. Alcuni membri del gruppo dei Dodici si lanciano in prima persona nel lavoro missionario. Così, si giustificano l’identificazione sistematica dei Dodici con gli apostoli operata da Luca e la missione di testimonianza universale che il Risorto aveva affidato loro.
Chi era veramente Gesù: un profeta, un riformatore, il Messia atteso da Israele? Pensava di essere il Figlio di Dio? Per quali ragioni è stato giustiziato, e per ordine di chi: dei Romani o delle autorità giudaiche di Gerusalemme?
Con cura per la documentazione e scorrevolezza dello stile, Jean-Christian Petitfils ricostruisce nel modo più esatto possibile la vita e il temperamento del Gesù della storia, ricollocandolo nell’ambiente religioso, culturale e politico della Palestina del suo tempo. L’autore, tenendo conto delle scoperte archeologiche più recenti e delle acquisizioni dell’esegesi biblica, da storico razionale ma non razionalista, conduce questa indagine scientificamente fondata e nello stesso tempo aperta al mistero della fede cristiana.
Curata da noti biblisti italiani, la collana riprende ex-novo e amplia il coraggioso progetto della Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. I singoli libri biblici vengono riproposti in una nuova versione che, oltre ad avere i testi antichi a fronte, è accompagnata da un accurato apparato testuale filologico e da un ampio commento esegetico-teologico. La serie è diretta da Massimo Grilli, Giacomo Perego e Filippo Serafini. Questo primo volume dedicato alla Genesi comprende i primi 11 capitoli del libro, dalla creazione alla torre di Babele; le storie dei patriarchi, da Abramo in poi, saranno accolte in un volume successivo. «Il principio (arché) è la parte più importante di ogni opera»: è in questo modo che Platone (circa 427-348/7 a.C.), nella sua «Repubblica» (cfr. II,377a), assunse a sapere filosofico quanto potrebbe apparire un’arbitraria evidenza.Affrontare il primo dei libri del canone ebraico (come di quello antico testamentario cristiano) significa proprio penetrare nelle frontiere liminali degli inizi assoluti e archetipali: le origini del cielo, della terra e di tutto il mondo creato e, dunque, dello spazio -, le origini del tempo, dell’umanità, della trasgressione, del lavoro, del culto, della violenza, della preghiera, dell’atto di fede, dell’agire pedagogico di Dio, della superba ribellione dell’uomo; dello stesso Israele,il popolo di elezione diYHWH.È proprio a tutto questo,infatti,che si viene a preludere e a introdurre con l’arcano reshit del Testo Masoretico, il «principio», l’arché della traduzione greca della Settanta, ovvero con il termine che inaugura sia l’intero libro della Genesi (cfr. 1,1a) che, di conseguenza, la totalità di tutte le altre parole contenute nella Scrittura.
In queste pagine sono presentate alcune coppie di cui la Bibbia racconta gli amori e i tradimenti, le storie familiari e gli amici, le attese e le delusioni, le gioie e i dolori, i dubbi e gli entusiasmi.
Vicende lontane nel tempo, ma in realtà vicine a quelle vissute oggi da tante coppie; questa sintonia permette di scoprire una verità sorprendente e consolante: l’amore tra un uomo e una donna, la vita a due, è da sempre conosciuta e amata nella buona e nella cattiva sorte, da Colui che l’ha pensata e creata.
Tra gli argomenti trattati: Adamo ed Eva: luci e ombre dell’amore Abramo e Sara: il desiderio di un figlio Isacco e Rebecca: lo sguardo sui figli Giuseppe e la moglie di Potifar: il prezzo della fedeltà Boot e Rut: l’amore oltre la vedovanza Davide e Betsabea: l’attrazione fatale Giuseppe e Maria: il segreto dell’intesa Pilato e la moglie: il diverso modo di ragionare Aquila e Priscilla: la famiglia chiesa domestica
Descrizione dell'opera
Il centro del libro della Sapienza, che sembra fare da ponte tra Antico e Nuovo Testamento poiché cronologicamente reputato l'ultimo scritto veterotestamentario, è costituito da tre capitoli che sono insieme un elogio e una preghiera. Un linguaggio letterariamente ricco e studiato, ma anche profondamente soggettivo, mette in rilievo la mirabile bellezza della Sapienza, raffigurata come una persona viva e interlocutrice, che dona a Salomone le doti che rendono capaci di governare con giustizia a beneficio del popolo, lo arricchisce di una conoscenza enciclopedica per penetrare nei misteri dell'universo, lo istruisce di luci spirituali per edificare il tempio santo di Dio. Il lungo brano preso in esame nel volume si muove tra due punti di riferimento: Dio e l'uomo. La visione teologica e la concezione antropologica si rapportano come due realtà tra loro inseparabili, che s'incontrano nella ricerca di una comunione. Questo legame, che sostiene l'intera tessitura del libro, dona una luce inconfondibile per riscoprire la natura dell'uomo.
Sommario
Presentazione. Prologo. I. Un dono superiore alla natura (Sap 7,1-6). II. L'invocazione dello spirito di Dio (Sap 7,7-12). III. Apprendimento e trasmissione della conoscenza (Sap 7,13-21). IV. Natura origine attività della Sapienza (Sap 7,22-8,1). V. Innamoramento per la sua bellezza (Sap 8,2-8). VI. Il patto nuziale e i suoi benefici (Sap 8,9-16). VII. Legami reciproci e vantaggiosi (Sap 8,17-21). VIII. Ogni uomo un nulla senza la Sapienza (Sap 9,1-6). IX. Vocazione e missione di Salomone (Sap 9,7-12). X. La salvezza solo con la Sapienza (Sap 9,13-18). Epilogo. Bibliografia.
Note sugli autori
RENZO LAVATORI, membro della Pontificia Accademia Teologica, è docente di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Urbaniana, all'ISSR della Pontificia Università della Santa Croce e all'Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense. Per EDB ha pubblicato: L'Unigenito dal Padre (42007); Dio e l'uomo, un incontro di salvezza (72009); Il mistero di Cristo (32009); Il dono di Dio (21997); Satana un caso serio. Studio di demonologia cristiana (1996); Il diavolo tra fede e ragione (22009); Gesù visto da vicino (2004); Il Signore verrà nella gloria. L'escatologia alla luce del Vaticano II (2007); Lo Spirito Santo: persona e missione (2011); Lo Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio (21998).
LUCIANO SOLE è docente a Roma di Esegesi biblica all'Ateneo pontificio Regina Apostolorum, all'ISSR, all'Apollinare e all'Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense.
INSIEME i due autori hanno pubblicato presso le EDB: Qohelet l'uomo dal cuore libero (21999); Gesù Cristo venuto nella carne. Il criterio dell'identità cristiana secondo la Prima Lettera di Giovanni (1999); Ritratti dal Vangelo di Luca. Persone e relazioni (22009); Persecuzione e Chiesa negli Atti degli apostoli (2003); Marco. I. Interrogativi e sorprese su Gesù (2005); Marco. II. Sconcerto, sdegno e stupore davanti a Gesù (2009); Empi e giusti: quale sorte? Lettura di Sapienza 1-6 (2011).
La riflessione assume come motivo conduttore la categoria del viaggio, tema centrale in tutta l'opera lucana, connotata in senso fortamente teologico. Il peregrinare descritto da Luca si delinea in modo duplice: da una parte il viaggio della parola eterna di Dio, che entra nel mondo attraverso il ministero angelico e inizia la sua avventura terrena per mezzo della fede accogliente del credente, ponendo la sua dimora tra i figli dell'uomo e camminando con loro fino al dono di sé; dall'altra il peregrinare di coloro che hanno accolto la parola e ne sono diventati dimora, arca santa della presenza, chiamati a compiere con la perseveranza della fede il loro cammino di discepolato, che li rende come il loro maestro, portatori della parola sino all'estremità della terra. L'indagine esegetica e teologica cerca di desumere, dall'analisi di alcuni riferimenti di tipo narrativo e retorico presenti nel terzo Vangelo, gli elementi strutturali del viaggio, con l'intento di individuare le tappe e i tratti essenziali del profilo spirituale del discepolato.
Draghi rossi con sette teste. Cavalli infernali che sprigionano fuoco, fumo e zolfo. Violenti scoppi di tuoni, terremoti, tempeste di grandine. Stelle che precipitano sulla terra. Isole inghiottite dalla furia del mare. Nugoli di mostruose cavallette che tormentano gli uomini. Tenebre, piaghe, sofferenze inaudite. Città che sprofondano, torri e mura che crollano. Stagni di fuoco ardente... Ci troviamo all'interno dell'ultimo libro del Nuovo Testamento che sigilla, con il suo enigmatico linguaggio, la lunga serie dei libri che formano la Bibbia. Si tratta dell'Apocalisse, un testo straordinario quanto difficile, formato da scene sovraccariche di immagini, metafore e visioni, molte delle quali si impongono per la loro spaventosa rappresentazione. Ma questo singolare libro sacro che ha i bagliori di una bellezza severa, da gioiello barbarico, non deve essere letto come la summa delle catastrofi. Nonostante la stranezza dei particolari e l'orrore di certe descrizioni, l'Apocalisse è un libro ispirato da Dio e, dunque, portatore di un messaggio di salvezza e consolazione.
Sono passati oltre quarant'anni dalla pubblicazione della grammatica ebraica "Introduction to Biblical Hebrew" di T.O. Lambdin. L'edizione italiana risponde al bisogno di un vasto pubblico - composto soprattutto da studenti e appassionati di lingua ebraica - desideroso di avere un accesso più agevole a un'opera diventata ormai un classico per lo studio dell'ebraico biblico. Il fatto stesso che l'Introduction abbia conosciuto numerose ristampe e traduzioni, e continui ancora oggi a essere adottata come libro di testo in diverse e qualificate istituzioni, ne testimonia i grande valore. In quanto strumento di base, non si propone di abbracciare ogni possibile questione, ma di offrire un solido fondamento per eventuali passi successivi. I contenuti coprono all’incirca le lezioni di un corso di studio annuale e mirano ad abilitare gli utenti alla lettura e alla comprensione personale dei testi narrativi della Bibbia Ebraica. Le discipline linguistiche insegnano che la condivisione di uno stesso codice è il primo, necessario elemento per un’autentica comunicazione; ebbene, conoscere il codice linguistico dell’ebraico biblico può costituire il primo fondamentale passo per un incontro autentico, e favorire quello scambio comunicativo grazie al quale non solo noi leggiamo la Scrittura, ma in qualche modo anche la Scrittura legge noi, postulando una risposta interpretativa e operativa insieme.
Una prestigiosa rivista illustrata di aggiornamento su storia, geografia, archeologia, arte, società, religione nella Terra Santa.
L'ampia ricerca condotta sul testo biblico intende comprovare prima di tutto che la Bibbia non solo non sottovaluta l'esperienza mistica, ma ne è tutta intessuta. Per dire questo l'autore deve affrontare previamente l'argomento spinoso della definizione dell'esperienza mistica, arrivando a proporre di essa un'accezione larga: ogni autentico incontro con Dio è per sua natura esperienza del suo mistero; dunque è comprensibile come esperienza mistica. Inoltre, siccome la Bibbia contiene la storia della salvezza che a incominciare da Israele si è quindi aperta con Cristo a tutte le genti, l'Autore rilegge con occhio storico e teologico le pagine bibliche che più chiaramente riflettono un'esperienza del mistero di Dio, a partire da quelle che la critica ritiene letterariamente più antiche fino ai testi ultimi del Nuovo Testamento. Emerge così un ampio affresco della rivelazione biblica, riletta secondo la sua originale scansione storica e rivisitata attraverso la chiave di lettura dell'esperienza mistica.
L’intento editoriale che ha dato forma al libro di Isaia nel suo complesso
L’impianto strutturale del libro di Isaia come chiave interpretativa
La rappresentazione del profeta Isaia e del suo messaggio
Nel suo commentario, Chistopher R. Seitz orienta l’interpretazione della prima parte di Isaia – ovvero i capitoli 1 - 39, precedenti a quelli dei cosiddetti Secondo e Terzo Isaia – in base alla forma finale del libro nella sua interezza, concentrando l’attenzione sulla prospettiva teologica.
Seitz getta così luce sul libro nel suo complesso nonché sulla figura di Isaia, uno dei principali protagonisti della Bibbia, profeta di Israele in un tempo di decadenza religiosa e morale nonché di drammatiche vicende politiche: la sua voce richiama con forza sovrano e popolo agli impegni con il Signore, proclamando l’imprescindibilità della fede rispetto ai semplici mezzi umani e riportando al centro la salvezza.
La figura di Gesù suscita da sempre molti interrogativi ai quali è possibile dare una risposta, solamente con un lavoro lungo e complesso. Nel presente volume l'Autore (di cui si riporta una breve scheda biografica) ha selezionato invece sei semplici domande alle quali offre delle risposte altrettanto semplici e chiare, che possono essere apprezzate tanto da studiosi esperti quanto dai meno colti.