
Non c'è sentimento dell'animo umano che i Salmi e Cantici non manifestino: gioia, riconoscenza, gratitudine, amore, tenerezza, entusiasmo, intensa sofferenza, richiesta di aiuto e di giustizia... Né situazioni della vita che essi non possano permetterci di trasformare in preghiera: gioie, lutti, malattie, affetti, odi, guerre e carestie, ricchezza e povertà. Solo leggendoli e rileggendoli, meditandoli e pregandoli potremo riposarci dalla stanchezza dei nostri anni di corsa e rinfrescarci dall'arsura delle nostre giornate che sembrano non avere spazio per Dio.
Il volume presenta una particolare versione del libro del Cantico dei Cantici, contenuto nella Bibbia, legando i versetti originali con dei brani di prosa che ricostruiscono l'intera vicenda. La lettura appare dunque unitaria. Questa elaborazione del testo del cantico dei cantici si avvale della nitida e gradevole traduzione dal testo originale di renato turra, che ha affiancato il testo cei. L'antico e frammentato poema biblico, attribuito a salomone, viene qui ricostruito in una vicenda dal tono molto narrativo e con spunti di meditazione e riflessione pastorali per la preparazione spirituale delle coppie di sposi. Scheda
Con un racconto romanzato e un saggio che permette al lettore di distinguere fra fantasia e fonti documentali l'Autore traccia un ritratto dell'apostolo del dubbio "che, fra i Dodici, ha un ruolo di spicco soltanto nel Vangelo di Giovanni".
Sconfinando in testi apocrifi, tradizioni, leggende, ipotesi e commenti di biblisti illustri, l'autore cerca di rispondere a domande come queste: Giuda fu il nome di Tommaso? Perché è tanto importante il vangelo gnostico? Il romanzo delle sue reliquie è limitato a Ortona e Chennai (Madras)? Perché Giacomo "fratello di Gesù2? Arrivò in India via mare o attraverso il Tibet?
Sebbene l'autore abbia trattato in altra sede sul pensiero religioso e teologico dei testi sacri della Bibbia, ora si propone in questo libro di affrontare le circostanze umane di composizione litteraria sfidando le difficoltà di cogliere gli elementi e i contesti dentro i quali si è formato questo tesoro inesauribile e unico nella storia della cultura d'ogni tempo. L'autore dichiara essere consapevole dei margini di opinabilità che restano e resteranno purtroppo anche in futuro, per il semplice fatto che c'è impedito l'accesso immediato e diretto sia agli avvenimenti, sia al rapporto che degli stessi fanno i testi a noi giunti.
Nella letteratura biblica, l'apocalittica ha un percorso storicamente abbastanza recente, rispetto all'insieme dei testi scritturistici, ed inoltre le radici di tale corrente provengono dall'esterno della propria civiltà, anche se saranno in ogni modo assimilate ed anche strutturate con tratti originali. Perciò l'autore si propone di percorrere l'itinerario dell'apocalittica dalle origini, anzitutto nel mondo esterno alla Bibbia, quindi nella sua irruzione all'interno della letteratura biblica e para-biblica, ed infine nella sua "interpretazione cristiana". A questo si aggiungono le scoperte di Qumran e la valorizzazione della letteratura apocrifa.
Il testo, attraverso le rilettura dei passi più belli della Prima Lettera di Giovanni, vuole orientare a sviluppare la dimensione spirituale delle persone.
Questo libro riflette sul dono tenendo conto della sensibilità attuale su questo tema e soprattutto appoggiandosi a un racconto biblico interpretato nell'ottica del dono: l'incontro a Zarepta di Sidone tra Elia, profeta di Israele, e una donna pagana (1° libro dei Re 17, 7-16). Si tenta un'originale ermeneutica. La pagina biblica è accostata come una traccia da interpretare mentre la si percorre, mentre cioè ci si coinvolge radicalmente. Così il racconto biblico può essere compreso solo nella misura in cui ci si decide per il dono.
La storia dei primi tempi della Missione Olanda affiancata alla storia di Giona profeta. Ciascuno è libero di trarre i paralleli e di riconoscersi. Perchè vuoi scappare? E' semplice. Chi è stato mandato per primo in assoluto alla città pagana con un messaggio di Dio? Giona profeta. Giona è il profeta recalcitrante che mostra una inclinazione impressionante verso la morte, che vuole costantemente scappare. Proprio come abbiamo fatto noi con tutte le nostre crisi, peccati e nevrosi. Chi scappa dalla volontà del Signore, inconsciamente cerca la morte. Ecco perchè la storia dei primi tempi della Missione Olanda è affiancata alla storia di Giona profeta.
Uno dei testi principali della tradizione protestante, tratto dal commento di Lutero alla lettera ai Romani di san Paolo. Un'esortazione - ancora oggi di grande attualità - al popolo cristiano che deve seguire radicalmente il Vangelo. Sono pagine da cui il grande tema luterano della grazia di Dio che salva l'uomo si coniuga con l'invito all'uomo di ogni tempo affinché cambi vita e risponda alla grazia con il cambiamento della propria esistenza. Noi siamo donne e uomini nuovi, annuncia Lutero, grazie al Vangelo di Cristo che ci è stato dato: comportiamoci di conseguenza, mutando le nostre relazioni all'interno della Chiesa e come testimonianza per il mondo.
Da un passato ormai remoto, è giunto a noi il discorso di un saggio d'Israele, in grado di illuminare, almeno in parte, la nostra scena contemporanea. Parole che irrompono proprio nel momento in cui sentiamo sul collo il fiato della fine e nell'anima quello della rassegnazione e della depressione. Il discorso di Qoelet riesce a illuminare la nostra scena contemporanea senza esserne assorbito. È specchio ma anche finestra, capace di restituirci la fragilità dell'esperienza sotto il cielo e di farlo in modo spiazzante, creando voragini nei nostri terreni consolidati e aprendo brecce nelle nostre strade senza uscita. Il pensatore della precarietà dell'esperienza umana, il testimone del venir meno di ogni sicurezza, il teorico di uno scenario "gassoso", ancor più fuggevole di quello "liquido", è allo stesso tempo il cantore della gioia di vivere. Dopo aver osservato a lungo, la sua mano configura con abilità artistica un dipinto pieno di ironia e insieme di empatia. Uno scenario in cui gli attori di sempre - il mondo, gli esseri umani e Dio - si muovono diversamente, fuori dagli schemi prestabiliti nel copione religioso noto.
Trovare, dopo aver speso tempo ed energie per cercare, è il sogno di ogni uomo. Ogni giovane si definisce come creatura capace di desiderare, come domanda aperta, portatore di un sogno di felicità e di pienezza di vita… una ricerca il cui oggetto, alla fine, non è una cosa ma una Persona.
Questa ansia, questa ricerca è riletta dall’Autore alla luce di personaggi biblici, come Abramo, Geremia, il Discepolo amato, Maria di Nazaret. Tutti sono sollecitati da domande a cui non ci sono risposte preconfezionate. Proprio questo li stimola a mettersi in cammino e incontrare la gioia del Vangelo.
Attraverso una lettura sapiente dei testi biblici l’Autore mostra quanto sia fondamentale favorire un dialogo personale dei giovani con Gesù, per aiutarli a fermarsi con Lui, a dimorare con Lui, offrendo occasioni per ascoltare il proprio cuore e per specchiarsi nella Scrittura.
Ne risulta che la Parola può ispirare nuovi percorsi per accompagnare i giovani a tale incontro, passo dopo passo, perché come il Discepolo amato ogni giovane giunga a posare il capo sopra il cuore di Gesù e lì trovare risposta alle sue domande.
«Quando a una persona, soprattutto se è giovane, non è consentito, per qualsiasi ragione, di lavorare, tra le molte cose splendide che gli vengono negate, gli si riducono i luoghi dove poter incontrare gli angeli e dialogare con l’infi nito. Lavorare è importante anche per questo».
Così Luigino Bruni ci introduce nel suo libro, splendida rifl essione attraverso tutta la Bibbia alla ricerca del “modo in cui Dio” ci spiega il senso dell’operare con le nostre mani, e del “modo divino” di gestire economia e relazioni sociali. Partendo dal concetto che il Dio di Mosè e di Gesù sembra trovarsi poco a suo agio nei templi, mentre ama l’aria aperta, ama condividere la strada con noi, stare con noi nei luoghi della nostra vita concreta, Bruni ripercorre le grandi pagine del lavoro nell’Antico Testamento – dalla costruzione dell’arca di Noè fi no alle profezie di Isaia e Geremia – e nel Nuovo – con una rivisitazione sorprendente delle grandi parabole che toccano il mondo del lavoro: i talenti, l’operaio dell’ultima ora, il fi gliol prodigo, il buon Samaritano... –, alla luce dei più recenti studi di scienza biblica e sociale.
Un libro pieno di rivelazioni inattese sulla nostra vita di operai del quotidiano.

