
Anche i discepoli che conosciamo con il nome di apostoli hanno vissuto la fatica di seguire Gesù! Hanno fatto fatica ad essere discepoli prima e dopo la Risurrezione di Gesù. Questo testo vuole: - raccontare proprio questa fatica - aiutare a liberare il cuore da quelle cose che non permettono di essere discepolo di Gesù - aiutare a vedere il mondo con occhi diversi - evidenziare le tracce indicateci dal divin Maestro. Le meditazioni offerte riguardano - il senso - le caratteristiche - i contenuti del discepolato cristiano, e sono scritte in modo semplice e avvincente.
Contro le molteplici "immagini" che molti cristiani si fanno di Dio, l'autore presenta la sua ricerca, effettuata tra le pagine della Sacra Scrittura, circa un'immagine quanto più rispondente alla predicazione di Gesù. Così prova a "raccontare Dio", prova a dare da bere l'acqua della Scrittura, per dissetare la sete di felicità, la fame di amore; racconta non "un" Dio, ma "il" Dio di cui ci ha parlato Gesù.
L'autore commenta alcuni testi del vangelo secondo Giovanni, offrendo suggestive meditazioni. Un viaggio attraverso le domande di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni, che fa immergere nelle profondità di un dialogo divino che attraversa i secoli e raggiunge le corde più intime dell'essere dell'uomo. Le parole del Maestro possono scavare nel terreno fertile della coscienza, seminando interrogativi che sfidano, consolano e rivelano il mistero. Le domande di Gesù spronano a non accontentarsi delle risposte facili, a resistere alla tentazione di chiudere la mente dinanzi all'inaspettato; ci insegnano che nella danza incerta tra la luce e le tenebre, si trova spesso la vera essenza della nostra relazione con il divino.
A Efeso prosperavano culti che usavano il linguaggio del vangelo e si appellavano a Gesù. Essi mettevano a tal punto in pericolo la chiesa che Paolo inviò Timoteo ad affrontarli. In queste Lettere vediamo come Paolo rivesta il ruolo di “preparatore” (coach) nei confronti di questo giovane conduttore.
In questo processo affronta però argomenti che riguardano tutti noi e non solo i conduttori.
Pete Sommer è responsabile dell’insegnamento e dei corsi di discepolato in una chiesa evangelica presbiteriana della California.
A differenza della letteratura del Vicino Oriente antico, che per i suoi racconti fondanti utilizza l’epica in versi, la Bibbia fa ricorso a un altro espediente letterario: la prosa narrativa. Perché? Probabilmente perché solo la prosa narrativa, con la sua dinamica complessa e aperta, consente la rappresentazione del sottile rapporto tra la libertà divina e quella umana che si confrontano nella storia. Sulla scena del racconto, nella semplicità e nella complessità dell’intreccio, nello spazio e nel tempo della interazione tra i personaggi, assistiamo anche a ciò che sfugge alla rappresentazione del discorso in versi dell’epopea e al discorso speculativo, all’incontro tra il progetto di Dio e la libertà degli esseri umani.
Un nuovo approccio alla Scrittura, che può trovare consensi anche in un lettore a-religioso, ma sensibile al fattore letterario.
Destinatari
Studiosi biblici.
Autore
Jean-Pierre Sonnet è professore di esegesi dell’Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana ed editor della collana «Le livre et le rouleau» (Lessius, Bruxelles); è specializzato in teoria letteraria. Accanto a raccolte di poesie (Il canto del viaggio, Qiqajon 2009), le sue pubblicazioni includono The Book within the Book: Writing in Deuteronomy (Brill 1997) e il capitolo sull’esegesi narrativa nel Manuale d’esegesi dell’Antico Testamento (Dehoniane 2010).
La generazione è l'esperienza più fondamentale, intensa e imprevedibile che un essere umano possa vivere. Questa verità, comune a ogni cultura in ogni tempo, è attestata dalla Bibbia, con una stupefacente varietà di storie, dalla prima all'ultima pagina: essere padre, madre, figlio è uno dei primi modi della rivelazione di Dio, forse quello privilegiato. Esiste un intimo legame tra il mistero di Dio e la catena delle generazioni, come se Dio fosse il ?testimone' consegnato da una generazione all'altra e insieme il custode di quella realtà affascinante e temibile che è il generare. Il libro di Jean-Pierre Sonnet si apre con la esigente domanda sulle origini, che ogni genitore prima o poi si sente rivolgere: «Quando tuo figlio ti chiederà: perché?». L'interrogativo, tratto da un passo-chiave della Scrittura, impedisce di pensare e vivere in modo ripetitivo e automatico il rapporto tra le generazioni. Costringe i padri e le madri a raccontare che cosa li ha tenuti in vita e ha dato anima ai loro giorni, mettendoli così in condizione di essere genitori non solo secondo la carne, ma secondo la parola. Generare alla vita significa narrare, un atto sacro portatore di una fecondità segreta. La narrazione parla di come Dio si è fatto presente nella trama, quasi sempre nascosta, della storia, senza mai arrendersi ai rifiuti, ai rovesci, ai fallimenti, ma trovando con misericordia e ingegnosità incrollabili un varco sempre nuovo per incontrare gli uomini. Di tutto questo ci parla Sonnet attraverso un libro eccezionalmente luminoso, e a tratti commovente. La sua sapiente esplorazione restituisce alla fiducia i molti padri e le molte madri che in questo tempo rassegnato si scoprono privi di parole e racconti da dire ai figli. Saranno i figli stessi che reclameranno ai genitori il misterioso appuntamento tra le generazioni: «I più giovani possiedono l'arte di far tornare alla vita i loro genitori assenti, dimentichi della vita di Dio. Ancora e sempre, Dio visita il suo popolo attraverso la generazione che viene».
Libro da portare con sé e bussola di chi la porta, la Bibbia ha qualcosa di "portabile". Se il suo polo di attrazione è il luogo santo, Gerusalemme, la Bibbia fa anche del camminare lo "spazio" - anch'esso santo - dell'esperienza di Dio. Lo testimoniano le figure di Abramo, di Mosè e di Elia e, per ultima, quella di Gesù, l'"uomo che cammina" e mette in cammino. Tuttavia, tra le strade della Bibbia e quelle dei suoi lettori, le prime da percorrere sono le parole della Scrittura: il primo pellegrinaggio è la lettura.
Rut nella Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, con testo a fronte e un ricco apparato di introduzione, note e commento. Curata da noti biblisti italiani, la collana riprende ex-novo e amplia il coraggioso progetto della Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. I singoli libri biblici vengono riproposti in una nuova versione che, oltre ad avere i testi antichi a fronte, è accompagnata da un accurato apparato testuale-filologico e da un ampio commento esegetico-teologico. La serie è diretta da Massimo Grilli, Giacomo Perego e Filippo Serafini.
Jean-Pierre Sonnet è professore di esegesi dell’Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana, nonché editor delle collane «Le livre et le rouleau» (Lessius, Bruxelles) e «Lectio» (GBPress - San Paolo); è specializzato in teoria letteraria.
Come sottolinea padre Ermes Ronchi nella Prefazione, «l'immagine di Maria appare e scompare nella storia della Chiesa e nella riflessione teologica come al ritmo di misteriose maree dello spirito» e anche in questo libro «santa Maria riappare, accompagnata dai testi sapienti e competenti di Micaela Soranzo, scortata da un corteo di opere d'arte». Il quarto volume della collana L'arte racconta la Bibbia mantiene l'approccio alle raffigurazioni artistiche già felicemente sperimentato nei precedenti volumi: all'evocazione del testo biblico o degli apocrifi - fonte antica di devozione mariana e di ispirazione artistica - segue la presentazione dei modelli iconografici, per descrivere poi l'ambientazione della narrazione pittorica, i suoi protagonisti e gli elementi simbolici utilizzati. L'autrice ci guida a cogliere la straordinaria ricchezza teologica e simbolica delle raffigurazioni artistiche della vita e del mistero di Maria, «questa donna, fra tutte - ricorda ancora padre Ronchi - la più nominata, la più conosciuta, la più dipinta, la più scolpita, la più cantata e invocata».
Tra i numerosi testi sull'arte cristiana disponibili sul mercato non ce n'è uno che affronti in modo sistematico e analitico gli episodi o i personaggi della Bibbia raffigurati; spesso poi ci troviamo di fronte a opere impegnative anche dal punto di vista economico, più per studiosi del settore che per appassionati dell'arte e della Scrittura. Questo è il sesto di una serie di volumi che offre le chiavi di lettura dell'arte cristiana, vista come "riscrittura per immagini" della Bibbia. Il testo ripercorre gli episodi dei Vangeli sulla "vita pubblica" di Gesù e analizza con dovizia di particolari il modo con cui essi sono stati "messi in scena" da artisti di ogni epoca.
Tra i numerosi testi sull'arte cristiana disponibili sul mercato non ce n'è uno che affronti in modo sistematico e analitico gli episodi o i personaggi della Bibbia raffigurati; spesso poi ci troviamo di fronte a opere impegnative anche dal punto di vista economico, più per studiosi del settore che per appassionati dell'arte e della Scrittura. Questo è il settimo di una serie di volumi che offre le chiavi di lettura dell'arte cristiana, vista come "riscrittura per immagini" della Bibbia. Il testo ripercorre i passi dei Vangeli che propongono le parabole di Gesù e analizza con dovizia di particolari il modo con cui esse sono state "messe in scena" da artisti di ogni epoca.