
1Cor 2,6-16 è uno dei brani più complessi e interessanti all'interno della prima lettera ai Corinzi. Gli studiosi si sono posti diversi interrogativi sulla funzione di questi undici versetti, giungendo però a conclusioni discordi. Il presente studio è un viaggio che conduce a scoprire in questa pericope la definizione che san Paolo dà del credente: colui che, attraverso il dono dello Spirito, può discernere nel Crocifisso non un segno di scandalo e stoltezza ma la manifestazione della salvezza di Dio, donata gratuitamente all'uomo.
Coedizione Elledici-Velar. Originale e poetica riflessione sul libro biblico il Cantico dei Cantici, il piu vicino alla realta dell'amore coniugale e uno dei piu conosciuti dalle coppie cristiane.
Uno schema semplice per contenuti interessanti e sempre attuali: il viaggio dal Sinai al monte delle Beatitudini. È il viaggio che Valentino Salvoldi propone ai giovani per invitarli a un cristianesimo senza compromessi. Nella prima parte, Le antiche dieci parole per il nuovo millennio (sul monte Sinai ), è Maria Rosa Lorini, a porre domande sull'attualità del Decalogo. Nella seconda, La nuova legge, l'amore (sul monte delle beatitudini) è Daniele Salvoldi ad approfondire le beatitudini.
«Aspirate davvero alla felicità?»: partendo dall’interrogativo rivolto ai giovani da papa Francesco in occasione della XXIX Giornata Mondiale della Gioventù, l’Autore traccia un cammino per accogliere la forza rivoluzionaria delle Beatitudini proclamate da Gesù, via della vera gioia. L’originalità del libro sta proprio nella scoperta di tutte quelle altre Beatitudini che popolano il mondo della Bibbia e che ancora possono trasformare il corso della storia. Guardare il mondo con gli occhi di Dio è il segreto che si nasconde nella felicità evangelica, quella vissuta da molti testimoni che tra le pagine del testo desiderano incontrarci: Abramo, Giobbe, sant’Agostino, Etty Hillesum, Edith Stein, lo stesso papa Francesco.
Don Valentino Salvoldi affronta il libro di Giobbe, accostando con semplicità le tremende domande che esso pone.
«Non è la prima volta che Valentino Salvoldi si inoltra nelle pagine bibliche, spesso scegliendo quelle più "provocatorie". Qohélet-Ecclesìaste lo è, per certi versi in modo estremo e supremo, e percorrerlo esegeticamente e teologicamente è piuttosto arduo. Don Valentino ha scelto di proporre una guida di lettura tematica ricorrendo a una sorta di trittico. Nella prima tavola irrompe il vocabolo-vessillo di Qohélet, hebel/habel, "vanità"; nella seconda si incrociano dialetticamente questa "vanità" radicale con la "grazia" divina assoluta e, infine, nel terzo quadro s'intrecciano eternità e tempo, pienezza e caducità, perfezione e fragilità effimera. Il dettato è limpido, coinvolgente, appassionato e non ha bisogno di tracce che ne guidino la lettura o di analisi esplicative.» (Gianfranco Ravasi).
L'intuizione da cui nascono queste pagine è: se uno di noi è Dio, anche noi siamo Dio. La nostra comune vocazione è essere Cristo, più che cristiani. L'autore rilegge, commenta e prega: l'infanzia del Figlio di Dio secondo Luca; la vita pubblica del Messia secondo Marco; la morte e la risurrezione del Figlio dell'uomo secondo Matteo; il pensiero del Maestro secondo Giovanni. In ogni pagina: alcuni brani dal Vangelo e da altri libri delle Scritture, una meditazione e una preghiera.
Parlare d'amore vuol dire parlare del Signore. Egli si rivela a noi nelle nostre relazioni amorose. Il testo va letto proprio come in un canto d'amore terreno, figura dell'incarnazione: espressione della solidarietà di un Dio che prende fattezze umane per amare con un cuore di carne.
Originale l'intuizione di Valentino Salvoldi: se uno di noi é Dio, anche noi siamo Dio. Nostra comune vocazione é essere Cristo, più che cristiani. Ideale che diventa realtà se noi, sulle orme del maestro, viviamo alla luce del vangelo che in queste pagine viene proposto e attualizzato attraverso brevi racconti, immagini, intense preghiere.
Come di noi Dio ha compassione, così vuole che noi siamo compassionevoli verso il prossimo. Compassione perché sbaglia per ignoranza, per mancanza di fede, per il fatto che spesso è privato di quell'amore umano testimoniato da Gesù. Questi, mosso a compassione delle folle, "passò in mezzo a noi, facendo del bene", per invitare i credenti di tutti i tempi a fare della loro vita "un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua" (Benedetto XVI). Questo messaggio del Papa emerito è ulteriormente concretizzato dal magistero di papa Francesco che motiva l'urgenza di essere compassionevoli e misericordiosi verso il prossimo, perché "questo è la carne stessa di Cristo". Per aiutarci ad avere i sentimenti stessi del Signore e arrivare a risorgere con Gesù a Pasqua, il teologo Valentino Salvoldi propone un itinerario di fede basato sul Vangelo di Marco che considera il Figlio di Dio nell'atteggiamento di compassione verso le folle, gregge sbandato senza un pastore, ma pur sempre oggetto della divina misericordia.
«Ho solo un timore, ed è questo: che i professori di Dio possano prendere il sopravvento sui testimoni di Dio, cioè sui martiri” (Kierkegaard). Valentino Salvoldi è un professore, ma, leggendo questo libro, facilmente vi accorgerete come egli lotta per essere un testimone di Dio: non vuole diffondere un’ideologia religiosa, ma vuole umilmente raccontare il fascino di un incontro, che gli ha cambiato e continuamente gli cambia la vita: l’incontro con Cristo. Questo libro è bello perché trasmette fuoco. L’autore traccia un cammino in mezzo ai quattro vangeli. … È soprattutto un cammino appassionato e appassionante. Facendo il percorso meditato di queste pagine, ci si trova tra le braccia di Cristo. E il cuore si riempie di gioia» (dalla prefazione di mons. Angelo Comastri).
Destinatari
Chi vuole lasciarsi affascinare dall’annuncio del vangelo di Cristo.
Autore
VALENTINO SALVOLDI, laureato in filosofia e teologia morale, docente di antropologia culturale, ha condiviso la sua competenza all’Accademia alfonsiana di Roma, in collaborazione con Bernard Häring, dopo aver insegnato per quattordici anni in Nigeria, Burundi e Zambia. Ora è «professore visitatore» soprattutto nei paesi del Sud del mondo. È anche giornalista e ha pubblicato numerosi libri tradotti in altre lingue.