
Descrizione dell'opera
Poeta tardoantico del V secolo, nativo di Panopoli, Nonno ha composto il più lungo poema mitologico di tutta la letteratura greca, le Dionisiache e, sul versante cristiano, con la Parafrasi ha scelto di tradurre nella sublime musica di eleganti esametri il Vangelo secondo Giovanni, il più consono ad attuare un maggiore richiamo alla filosofia classica e neoplatonica. Mosso dall'intento di realizzare una poesia valida dal punto di vista teologico, un commentario sui generis al quarto vangelo capace di dialogare con un pubblico cristiano, ma anche pagano, poco incline allo stile umile delle Scritture, il poeta di Panopoli recupera il bagaglio espressivo della cultura classica, unita al fascino per la divinità di Cristo.
Frutto di una nuova complessiva riconsiderazione della tradizione manoscritta, il testo preso in esame è il Canto sesto della Parafrasi, che presenta l'episodio del miracolo dei pani, la traversata di Cristo sulle acque, il discorso di Cafarnao e la confessione di fede di Pietro. Riproponendo queste tematiche nel raffinato intreccio del codice biblico e di quello epico, Nonno intraprende il difficile lavoro parafrastico anche con il proposito di armonizzare alcuni di quegli aspetti che possono condurre a una sovrapposizione tra paganesimo e cristianesimo, sollecitando il lettore dotto al riconoscimento della portata allusiva insita nei suoi versi. Ecco allora che la figura di Cristo, cantata con i toni dell'epica eroica, può richiamare per certi aspetti Dioniso, Iside o Serapide. Il paganesimo ormai in decadenza si mostra pronto ad accogliere motivi cristiani, per attuare un rinnovamento alla luce della nuova spiritualità dominante. Grazie all'originalità stilistica e all'eleganza letteraria, il sincretismo nonniano rende la Parafrasi uno dei testi poetici più creativi non solo della cultura tardoantica e protobizantina, ma anche di quella cristiana.
Guidato da un'ampia introduzione e da un ricco commentario alla comprensione dei problemi esegetici, teologici e filologici che l'arduo testo parafrastico sottopone, il lettore rimarrà affascinato dalla raffinata poesia cristologica nonniana, già apprezzata e ritenuta altamente edificante nel periodo umanistico.
Sommario
Premessa. Bibliografia e abbreviazioni. Introduzione. 1. Una lettura del canto sesto della Parafrasi. 2. Tecnica parafrastica, lingua e stile. 3. La tradizione manoscritta. Stemma codicum. Conspectus siglorum. PARAFRASI DEL VANGELO DI SAN GIOVANNI. CANTO SESTO. Testo e traduzione. COMMENTO. Indice degli argomenti e delle cose notevoli. Indice dei termini greci.
Note sulla curatrice
ROBERTA FRANCHI è laureata in lettere classiche, con una tesi in Letteratura cristiana antica, svolta presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Firenze, ove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Filologia greca e latina. Ha ottenuto un master in studi storico-religiosi all'Università L'Orientale di Napoli. Dopo aver trascorso un periodo di ricerca all'Institut für Klassische Philologie, Mittel-und Neulatein dell'Università di Vienna, attualmente svolge attività di ricerca presso l'Università di Aarhus (Danimarca), dove sta lavorando a una traduzione italiana con commento del dialogo Il libero arbitrio di Metodio d'Olimpo. Si occupa prevalentemente di poesia cristiana, di Metodio, di mariologia e di gender studies.
Raffinata riscrittura del Quarto Vangelo negli esametri e nello stile della più solenne poesia epica, la Parafrasi del Vangelo di san Giovanni è opera forse meno nota, rispetto alle Dionisiache, del misterioso poeta Nonno di Panopoli (V sec. d.C.). Tuttavia, rappresenta un’originale e affascinante operazione di sintesi tra cultura classica e cristianesimo, nonché uno dei testi più interessanti della letteratura greca tardoantica. Si propone qui la prima traduzione integrale italiana della Parafrasi, con un ampio commento che ne affronta le spinose questioni testuali, interpretative e storico-religiose e un’introduzione che offre un inquadramento generale aggiornato su Nonno e la sua opera: un utile strumento sia per chi si accosta per la prima volta alla lettura di Nonno che per studiosi più avanzati.
La sensibilità e l'esperienza dell'Autore ci accompagnano attraverso sette tappe che, a partire dal vangelo di Luca, raccolgono esercizi di lectio divina. La doppia lettura del vangelo, da discepoli e da educatori, esalta la bellezza della condivisione della Parola di Gesù, come parola di verità che rivela l'uomo all'uomo e la ricchezza dell'impegno educativo. Come Emmaus è dove la comunità dei discepoli si riunisce, l'impegno educativo non è l'atrio della stazione in cui si passa, ma scelta di dedicazione che nella perseveranza cresce e porta frutto. La sollecitudine a vivere un'esperienza spirituale vera e profonda nell'ordinarietà delle nostre condizioni di vita, sulle strade e nei quartieri delle città, è cuore che arde nel desiderio di lavorare affinché l'altro possa trovare la via verso Dio.
Il libro propone meditazioni vissute con giovani educatori: pagine preziose per radicare sempre più la vita cristiana e il servizio educativo nella Parola. il Vangelo di Matteo, che ha avuto un ruolo centrale nell'antica tradizione cristiana, ha il suo punto focale nella figura di Gesù Cristo che rende possibile e presente il regno di Dio tra gli uomini. "Dove due o tre. . . " ben riassume il desiderio di formarsi alla scuola della Parola, per realizzare una Chiesa di comunione e fraternità.
I saggi raccolti nel volume raccolgono i risultati di recenti ricerche sulla funzione che assunsero le Scritture nella vita delle comunità cristiane dei primi due secoli e nella redazione degli scritti neotestamentari. Questo volume segue l'uso delle Scritture nel cristianesimo antico con il presupposto che al riguardo non si debbano distinguere gli scritti divenuti canonici dagli altri. Il testo si conclude con un saggio su Origene. La sua figura giganteggia nella storia dell'esegesi biblica: alla teoria origeniana dell'interpretazione (tripartita in letterale/corporea, morale/psichica, allegorica/spirituale) tutta l'antichità e il medioevo debbono qualcosa.
La preghiera cristiana per eccellenza, nell'ormai classico commento del grande scrittore alessandrino. L'alessandrino Origene è uno dei più originali Padri della Chiesa di lingua greca. Tra i suoi numerosissimi scritti figura anche il celebre Commento al Padre Nostro, nel quel l'Autore si propone di "considerare quanta potenza racchiuda la preghiera suggerita dal Signore", come egli stesso dichiara programmaticamente nell'incipit. Un testo nel quale Origene dispiega tutta la sua finissima sapienza esegetica e manifesta il suo pensiero. In particolare trova piena espressione il suo ottimismo pastorale che prevede la salvezza finale di tutti: "Il peccatore, infatti, dovunque si trovi, è terra in cui in qualche modo si trasformerà se non si pente; chi invece fa la volontà di Dio e non trasgredisce le spirituali leggi di salvezza, è cielo".
Contiene una tavola di cm 56x20,5 che riproduce il positivo fotografico a colori e sul retro il negativo fotografico in bianco e nero della Sindone. Il taglio del presente volume è prevalentemente teologico pastorale, con particolare attenzione al mistero del sabato santo, così direttamente coinvolto dalla realtà sindonica. Una sezione è dedicata all'informazione elementare sul lenzuolo sindonico nella sua materialità, nella sua storia e problematica scientifica. La parte più consistente e in qualche modo più nuova presenta una trattazione sulle tematiche bibliche interessate dal fatto sindonico, una riflessione teologica particolarmente sul tema della "discesa agli inferi" e una sulla liturgia del sabato santo celebrata in presenza della Sindone (con abbondante suggerimento di preghiere appropriate). "Ritengo che questi testi possano offrire un contributo originale e di grande utilità per il lavoro che tutte le componenti della nostra realtà ecclesiale stanno svolgendo in questo anno di grazia. Lo offro al pubblico più vasto con l'augurio che possa essere utilizzato adeguatamente per far conoscere e apprezzare sempre di più la Sindone "icona del sabato santo" che apre al grande evento della Risurrezione del Signore." (Dall'Introduzione di Cesare Nosiglia)
«Riscoprire la grazia della quotidianità»: è così che Papa Francesco ci esorta a trovare un nuovo gusto rispetto alla vita di tutti i giorni. Nasce così L'oggetto predica in una nuova Collana di sussidi didattici per l'insegnamento della religione cattolica, la predicazione, la catechesi, l'annuncio del messaggio cristiano. Un ciclo di meditazioni sui vangeli domenicali e festivi vissute a partire da oggetti della vita quotidiana. Ogni cristiano è chiamato, in virtù del proprio battesimo, ad annunciare il Vangelo. Gesù stesso ha predicato il Regno di Dio a partire da esempi tratti da una quotidianità che ha visto l'incontro tra l'uomo e Dio (la vigna, le pecore, la torre, la senapa...): per il Figlio di Dio tutto è importante ed è occasione per parlare di Lui. Con un linguaggio semplice e familiare, ma profondo, L'oggetto predica offre spunti di riflessione e crescita spirituale per tutti: ragazzi del catechismo, catechisti, insegnanti, preti e chiunque desideri partecipare del grande dono dell'annuncio del Vangelo.
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