
Il contesto storico e la matrice gnostica del Vangelo di Giuda
Le ragioni dell'esclusione dal canone
Giuda, da traditore a tassello dell'opera di salvezza di Dio
Negli anni Settanta del Novecento, in Egitto venne rinvenuto un codice del IV secolo in lingua copta, traduzione di uno scritto gnostico del II secolo, il Vangelo di Giuda.
Il testo - che non fornisce informazioni di rilievo sul cristianesimo delle origini ma è assai prezioso per lo studio dei gruppi gnostici del tempo - riporta il resoconto della rivelazione di Gesù a Giuda sul senso della propria missione nonché sulla realtà del peccato e della salvezza.
Da esecrato traditore, Giuda diviene un importante tassello dell'opera di salvezza del genere umano.
Oltre alla figura di Giuda, rivalutata nella sua dimensione tragica, da queste pagine emerge così un cristianesimo "alla rovescia", una fede diversa, messa ai margini dalla storia e a lungo celata.
Il volume analizza la predicazione di Gesù ai poveri, come trasmessa nel vangelo di Luca, tenendo conto del contesto sociale ed economico della Palestina del periodo greco e romano. Si analizzano testi di autori profani non sempre conosciuti (e per questo riportati integralmente) per ricostruire l'ambiente in cui risuona la predicazione di Gesù e dei primi cristiani. Il volume mette in risalto così come le premesse teologiche di Antico e Nuovo Testamento rendevano le disuguaglianze un affronto a Dio stesso, e non un fatto sancito dalla volontà di Zeus. Il messaggio cristiano, erede di quello dei profeti, ha costituito e continua a costituire una buona notizia per i poveri di ogni tempo e di ogni luogo.
TESTO GRECO, NEOVULGATA LATINA, ANALISI FILOLOGICA, TRADUZIONE ITALIANA.
Testo greco, neovolgata latina, analisi filologica, traduzione italiana. Strumento di lavoro che permette un accostamento diretto al Vangelo nella lingua nella quale e giunto a noi
nuova edizione riveduta dell opera apparsa la prima volta nel 1981. Riporta sulla pagina di sinistra il testo greco che nolli ha ricavato tenendo presenti sinotticamente le opere di c. Tishendorf, di e. Nestle, di a. Merk di a. Wikgren e di k. Aland, m. Black, c.m. Martini, b.m. Metzger. L'autore propone u n testo proprio, dopo avere scelto le lezioni che a suo parere possono contribuire ad una migliore esegesi e interpretazione del testo biblico, omettendo quelle ritenute inutili e pesanti per coloro che non sono particolarmente esperti nella critica del testo. Sulla pagina destra viene proposta la nuova volgata: nova vulgata bibliorum sacrorum editio, sacrosancti oecumenici concilii vaticani ii ratione habita, iussu pauli pp. Vi recognita, auctoritate ioannis pauli pp. Ii promulgata. Editio alt"
Descrizione dell'opera
Poeta tardoantico del V secolo, nativo di Panopoli, Nonno ha composto il più lungo poema mitologico di tutta la letteratura greca, le Dionisiache e, sul versante cristiano, con la Parafrasi ha scelto di tradurre nella sublime musica di eleganti esametri il Vangelo secondo Giovanni, il più consono ad attuare un maggiore richiamo alla filosofia classica e neoplatonica. Mosso dall'intento di realizzare una poesia valida dal punto di vista teologico, un commentario sui generis al quarto vangelo capace di dialogare con un pubblico cristiano, ma anche pagano, poco incline allo stile umile delle Scritture, il poeta di Panopoli recupera il bagaglio espressivo della cultura classica, unita al fascino per la divinità di Cristo.
Frutto di una nuova complessiva riconsiderazione della tradizione manoscritta, il testo preso in esame è il Canto sesto della Parafrasi, che presenta l'episodio del miracolo dei pani, la traversata di Cristo sulle acque, il discorso di Cafarnao e la confessione di fede di Pietro. Riproponendo queste tematiche nel raffinato intreccio del codice biblico e di quello epico, Nonno intraprende il difficile lavoro parafrastico anche con il proposito di armonizzare alcuni di quegli aspetti che possono condurre a una sovrapposizione tra paganesimo e cristianesimo, sollecitando il lettore dotto al riconoscimento della portata allusiva insita nei suoi versi. Ecco allora che la figura di Cristo, cantata con i toni dell'epica eroica, può richiamare per certi aspetti Dioniso, Iside o Serapide. Il paganesimo ormai in decadenza si mostra pronto ad accogliere motivi cristiani, per attuare un rinnovamento alla luce della nuova spiritualità dominante. Grazie all'originalità stilistica e all'eleganza letteraria, il sincretismo nonniano rende la Parafrasi uno dei testi poetici più creativi non solo della cultura tardoantica e protobizantina, ma anche di quella cristiana.
Guidato da un'ampia introduzione e da un ricco commentario alla comprensione dei problemi esegetici, teologici e filologici che l'arduo testo parafrastico sottopone, il lettore rimarrà affascinato dalla raffinata poesia cristologica nonniana, già apprezzata e ritenuta altamente edificante nel periodo umanistico.
Sommario
Premessa. Bibliografia e abbreviazioni. Introduzione. 1. Una lettura del canto sesto della Parafrasi. 2. Tecnica parafrastica, lingua e stile. 3. La tradizione manoscritta. Stemma codicum. Conspectus siglorum. PARAFRASI DEL VANGELO DI SAN GIOVANNI. CANTO SESTO. Testo e traduzione. COMMENTO. Indice degli argomenti e delle cose notevoli. Indice dei termini greci.
Note sulla curatrice
ROBERTA FRANCHI è laureata in lettere classiche, con una tesi in Letteratura cristiana antica, svolta presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Firenze, ove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Filologia greca e latina. Ha ottenuto un master in studi storico-religiosi all'Università L'Orientale di Napoli. Dopo aver trascorso un periodo di ricerca all'Institut für Klassische Philologie, Mittel-und Neulatein dell'Università di Vienna, attualmente svolge attività di ricerca presso l'Università di Aarhus (Danimarca), dove sta lavorando a una traduzione italiana con commento del dialogo Il libero arbitrio di Metodio d'Olimpo. Si occupa prevalentemente di poesia cristiana, di Metodio, di mariologia e di gender studies.
Raffinata riscrittura del Quarto Vangelo negli esametri e nello stile della più solenne poesia epica, la Parafrasi del Vangelo di san Giovanni è opera forse meno nota, rispetto alle Dionisiache, del misterioso poeta Nonno di Panopoli (V sec. d.C.). Tuttavia, rappresenta un’originale e affascinante operazione di sintesi tra cultura classica e cristianesimo, nonché uno dei testi più interessanti della letteratura greca tardoantica. Si propone qui la prima traduzione integrale italiana della Parafrasi, con un ampio commento che ne affronta le spinose questioni testuali, interpretative e storico-religiose e un’introduzione che offre un inquadramento generale aggiornato su Nonno e la sua opera: un utile strumento sia per chi si accosta per la prima volta alla lettura di Nonno che per studiosi più avanzati.
La sensibilità e l'esperienza dell'Autore ci accompagnano attraverso sette tappe che, a partire dal vangelo di Luca, raccolgono esercizi di lectio divina. La doppia lettura del vangelo, da discepoli e da educatori, esalta la bellezza della condivisione della Parola di Gesù, come parola di verità che rivela l'uomo all'uomo e la ricchezza dell'impegno educativo. Come Emmaus è dove la comunità dei discepoli si riunisce, l'impegno educativo non è l'atrio della stazione in cui si passa, ma scelta di dedicazione che nella perseveranza cresce e porta frutto. La sollecitudine a vivere un'esperienza spirituale vera e profonda nell'ordinarietà delle nostre condizioni di vita, sulle strade e nei quartieri delle città, è cuore che arde nel desiderio di lavorare affinché l'altro possa trovare la via verso Dio.
Il libro propone meditazioni vissute con giovani educatori: pagine preziose per radicare sempre più la vita cristiana e il servizio educativo nella Parola. il Vangelo di Matteo, che ha avuto un ruolo centrale nell'antica tradizione cristiana, ha il suo punto focale nella figura di Gesù Cristo che rende possibile e presente il regno di Dio tra gli uomini. "Dove due o tre. . . " ben riassume il desiderio di formarsi alla scuola della Parola, per realizzare una Chiesa di comunione e fraternità.