
La Lettera di Giuda è tra i libri più dimenticati del Nuovo Testamento, quarto in ordine alla brevità – dopo la Terza e la Seconda lettera di Giovanni e la Lettera di Paolo a Filemone –, scritto probabilmente da un giudeo ellenista dallo stile qualitativamente buono, conciso, sobrio ed elegante.
La Seconda lettera di Pietro fu accolta con fatica nel canone delle Scritture. Origene ha dei dubbi sulla sua autenticità, Eusebio la considera non petrina e la inserisce tra i libri discussi. Il suo stile appare sorprendentemente accurato nella redazione: vocabolario scelto, buon uso della lingua greca, pur con tracce di semitismi che ne denunciano un’anima giudea.
La presentazione in un unico volume di questi due brevi testi del Nuovo Testamento trova giustificazione nella riconosciuta affinità che essi presentano: «di particolare interesse in 2Pt è la dipendenza ormai universalmente riconosciuta da Gd: su venticinque versetti di Gd diciannove si ritrovano in 2Pt; spesso vengono usate le stesse parole e il medesimo ordine».
Va da sé che l’esame delle due lettere, molto accurato dal punto di vista filologico e strutturale, è stato condotto nel rispetto di differenze e originalità, sia sul piano teologico, sia nei motivi redazionali e stilistici.
La trattazione è articolata nelle seguenti parti: A) Il testo: trasmissione, lingua, stile; genere letterario; struttura;
B) I testi: rapporto con gli altri scritti del NT e con la letteratura cristiana ed ebraica coeva; C) I personaggi: autore, destinatari e avversari; D) La traduzione e il commento, proposto pericope per pericope. Ogni paragrafo è corredato da dettagliate indicazioni bibliografiche.
Sommario
Lettera di Giuda. Introduzione. A. Il testo. B. I testi. C. I personaggi. Commento. I. L’indirizzo (Gd 1-2). II. Lo scopo e il motivo (Gd 3-4). III. L’accusa (Gd 5-16). IV. La parenesi (Gd 17-23). V. La dossologia. Seconda lettera di Pietro. Introduzione. A. Il testo. B. I testi. C. I personaggi. Commento. I. L’indirizzo (2Pt 1,1-2). II. Appello alla virtù e alla conoscenza (2Pt 1,3-21). III. La polemica contro i falsi maestri (2,1-22). IV. Il giorno del Signore (2Pt 3,1-18). Bibliografia. Indici.
Note sul curatore
Gilberto Marconi è professore associato di letteratura cristiana antica presso l’Università del Molise. Le lettere cattoliche di Giacomo, Pietro e Giuda sono gli ambiti privilegiati della sua ricerca. Per i tipi delle EDB ha pubblicato: Omelie e catechesi cristiane nel I secolo (1994); I volti di Giobbe. Percorsi interdisciplinari in collaborazione con Cristina Termini (2003).
Una delle fonti letterarie più autorevoli della tradizione giudeo cristiana, il Protovangelo di Giacomo, tramanda le vicende delle nascite di Maria e del figlio. Nel testo, che rivolge l'attenzione ad Anna e Gioacchino, genitori della Vergine, la strada che attraversa le loro vicissitudini si arresta al capitolo quinto dell'apocrifo poiché con la nascita della figlia finisce il ciclo della coppia sterile e dal sesto in poi l'attenzione è incentrata su Maria. Di ogni passo l'analisi stabilisce il testo, ne offre la traduzione e, attraverso l'analisi delle fonti e della redazione, si propone di dare significato alle vicende narrate. Ognuno dei cinque capitoli del Protovangelo è trattato in un capitolo del volume in ragione della tematica imposta dall'apocrifo; solo il terzo si occupa di un argomento specifico: la veste da sposa: con un percorso a ritroso vengono prese in esame le vesti di alcune donne della tradizione antica, biblica ed extrabiblica (Giuditta, Tamar, Rebecca, Lia, Calipso) per un confronto con la veste indossata da Anna quando intona il proprio lamento.
La nascita del Messia è al centro della sezione del Protovangelo di Giacomo presa in esame in questo libro. Il redattore dell’apocrifo - una delle fonti letterarie più autorevoli della tradizione giudeo cristiana - si rapporta ai racconti dell’infanzia di Matteo e Luca e, senza rinunciare all’originalità nella riscrittura, tratteggia un fresco e vivace racconto popolare. Si inizia sotto il segno della narrazione lucana della nascita del Cristo, in cui viene menzionato il contesto storico e geografico (il censimento ordinato dall’autorità romana e la regione della Giudea attorno a Betlemme) per terminare con il tratto matteano della venuta dei Magi dall’oriente. Le vicende si svolgono dunque in un preciso contesto geografico. Se alla periferia sono indicati nomi di regioni e paesi conosciuti, verso il centro si stringono luoghi, situazioni e personaggi nuovi: la grotta, il tempo sospeso, l’immobilità della natura, la levatrice Salome e un Giuseppe vivace come mai l'avevamo conosciuto prima, nonostante l’età avanzata.
Sommario
L’ingresso. I. Verso Betlemme (Protev. 17). II. La nascita taciuta (Protev. 18). III. Le suggestioni letterarie di Protev. 18,2-3. IV. L’ostetrica (Protev. 19,1). V. Il fanciullo (Protev. 19,2). VI. Salome (Protev. 19,3-20,4). VII. I magi (Protev. 21). Il congedo.
Note sull'autore
Gilberto Marconi, docente associato di Letteratura cristiana antica, è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Poesia greca e latina in età tardo antica e medievale dell’Università degli studi di Macerata. È inoltre delegato responsabile dell’Università degli studi del Molise al Centro Internazionale di Poesia Greca e Latina in età tardo antica e medievale. Collaboratore di Biblica, Gregorianum,Rivista biblica e Henoch, per EDB ha pubblicato Lettera di Giuda – Seconda lettera di Pietro (introduzione, versione, commento, 2005) e Anna e Gioacchino. I nonni materni di Gesù. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 1-5 (2017).
Da figura di contorno nelle prime narrazioni del cristianesimo nascente, incentrate sulla passione di Cristo, Maria comincia a diventare importante nella visione teologica di alcune comunità già con il Vangelo lucano dell’infanzia. Tuttavia i vangeli canonici nulla avevano lasciato scritto della vita condotta della Vergine prima dell’annuncio della sua gravidanza, mentre si suppone crescesse sempre più il bisogno, soprattutto nelle classi popolari e meno abbienti, di conoscere il contesto e le vicende della vita, dalla nascita alla morte, di una donna che sempre più veniva affermandosi a fianco del figlio e come figura di riferimento per le numerose adepte della nuova religione. Sarà proprio la letteratura popolare – nel caso specifico il Protovangelo di Giacomo – ad assumersi l’onere di una risposta adeguata, narrandone il concepimento, la nascita e la crescita, come per altro era avvenuto per il figlio nei vangeli di Matteo e Luca.
Gilberto Marconi, docente di Letteratura cristiana antica all'Università degli studi del Molise, è membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Poesia greca e latina in età tardo antica e medievale dell’Università degli studi di Macerata, nonché delegato responsabile dell’Università degli studi del Molise presso il Centro Internazionale di Poesia Greca e Latina in età tardo antica e medievale. Collaboratore di Biblica, Gregorianum, Rivista biblica e Henoch, per EDB ha pubblicato Lettera di Giuda – Seconda lettera di Pietro (introduzione, versione, commento, 2005), Anna e Gioacchino. I nonni materni di Gesù. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 1-5 (2017) e La nascita del Messia. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 17-21 (2017).
Descrizione
Tra i problemi posti dalla critica letteraria al Protovangelo di Giacomo c’è l’autonomia dei capitoli 22-24 rispetto ai precedenti e l’eventuale loro fonte: infatti queste ultime pagine, occupandosi quasi esclusivamente di Zaccaria, sembrano discostarsi dai personaggi che finora avevano animato la narrazione protogiacobea (Anna e Gioacchino, Maria e Giuseppe), assieme a qualche altra figura di contorno (Ruben, Giustina, i figli di Giuseppe, il sommo sacerdote, Annas, l’ostetrica, Salòme, i magi...). Secondo alcuni studiosi di ambito tedesco, seguiti da diversi altri, i capitoli finali proverrebbero da un documento a parte, che è stato chiamato Apocryphum Zachariae, inserito tardivamente nel corpo del testo e del quale costituirebbe una delle tre sezioni corrispondenti ad altrettanti documenti: il primo, il più ampio, riguarderebbe la vita di Maria (cc. 1-16), il secondo si occuperebbe di Giuseppe e di qualche altra persona al momento della nascita del figlio di Maria (cc. 17-21) e il terzo sarebbe appunto l’Apocrifo di Zaccaria (cc. 22-24).
Sommario
Ingresso. I. Il comando di Erode e la paura delle madri (Protev. 22). II. La morte di Zaccaria (Protev. 23). III. Il dolore e l’elezione (Protev. 24). IV. L’autore e il titolo (Protev. 25). V. Il congedo. Bibliografia. Indice degli autori recenti. Indice delle citazioni.
Note sull'autore
Gilberto Marconi, docente di Letteratura cristiana antica all'Università degli studi del Molise, è membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Poesia greca e latina in età tardo antica e medievale dell’Università degli studi di Macerata e delegato responsabile dell’Università degli studi del Molise presso il Centro Internazionale di Poesia Greca e Latina in età tardo antica e medievale. Collaboratore di Biblica, Gregorianum, Rivista biblica e Henoch, per EDB ha pubblicato Lettera di Giuda – Seconda lettera di Pietro (introduzione, versione, commento, 2005), Anna e Gioacchino. I nonni materni di Gesù. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 1-5 (2017), La nascita del Messia. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 17-21 (2017); L’infanzia di Maria. Dal tempio alla casa di Giuseppe. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 6-10 (2019); Dall’annunciazione al processo. Una gravidanza tra trepidazione e pianti. Indagine sul Protovangelo di Giacomo 11-16 (2020).
Mons. Nazzareno Marconi, biblista e pastore, con un linguaggio volutamente semplice, vuole proporre un sussidio per leggere il Vangelo secondo Marco. Per rendere il lettore ancora più attento alla Parola, offre una traduzione diversa da quella letta in Chiesa ogni domenica. Questa sua traduzione, molto vicina al testo greco, vuole restituire la vivezza originaria del testo di Marco, rispettandone il tono discorsivo, familiare e parlato, così come lo ascoltarono i suoi contemporanei, per far emergere un Vangelo che parla a tutti. Allo stesso modo le spiegazioni che seguono il testo evangelico aiutano a indirizzare la lettura e la riflessione in maniera corretta, anche se non esauriscono certo il messaggio del Vangelo, mettono sempre al centro ciò che è più importante: conoscere, amare e testimoniare il Cristo. Il risultato è un "Marco" insolito, molto vicino al testo greco e ricco di preziosi stimoli.
Con un linguaggio semplice, ma esegeticamente corretto, il testo analizza le storie e i personaggi principali del libro della Genesi. Il tema della relazione dell'uomo con l'altro/a, con il mondo, con Dio, guida il lettore a scorrere le pagine iniziali della Bibbia. Si impara così a gustarne la ricchezza sapienziale, la sorprendente capacità di descrivere le strutture psicologiche dell'umanità, l'insospettabile attualità della visione del mondo.
Nazzareno Marconi, biblista, docente di Esegesi dell'Antico Testamento all'Istituto Teologico di Assisi, è Rettore del Pontificio Seminario Regionale Umbro. Presso Cittadella Editrice ha pubblicato: Imita ciò che celebri, Assisi 2009.
S.E. monsignor Nazzareno Marconi, eminente biblista, sul modello del volume “Il Vangelo di Marco. Una guida alla lettura” (Editrice Shalom 2019), propone una nuova traduzione letterale del Vangelo di Luca, più vicina ai testi originali.
Questa scelta ha l’intento di invitare il lettore a porre una maggiore attenzione alle parole, nella consapevolezza che il testo ci giunge da una distanza storica di due millenni.
Commentando ogni capitolo in modo profondo e, al tempo stesso, comprensibile a tutti, monsignor Marconi introduce a una prima lettura più attenta e personale del testo, con la speranza di aiutare i semplici fedeli a scoprire la straordinaria ricchezza e bellezza del Vangelo di Luca che, dopo duemila anni, continua ad affascinare non solo i credenti, ma ogni uomo che, leggendo con amore e passione le sue pagine, accetti la sfida di mettersi in cammino guidato dalla Parola.
Daniele è un personaggio biblico di straordinaria attualità: come i giovani di oggi porta nel cuore tanti desideri, quelli che toccano la nostra vita e abitano i cuori di ogni uomo e di ogni donna. A Daniele non sono risparmiate le fatiche, la solitudine e nemmeno la sofferenza fisica. Nell'eterna lotta tra il bene e il male saprà combattere con tutte le sue capacità e attendere con fiducia che si compia la liberazione di Dio. Un uomo straordinario che continua a parlare alla vita di ogni credente ma soprattutto un concreto modello di speranza, fedeltà e purezza per le nuove generazioni.
L'autore commenta i principali passi dell'AT nei quali si manifestano l'azione e la presenza dello Spirito e li mette in parallelo ai testi del NT, facendo notare che è sempre lo stesso Spirito Santo: quello che anima le Scritture, che agisce in Gesù Cristo e che vive nel Padre, iniziatore della nostra salvezza. Il testo è suddiviso in tre parti:- nella prima parte sono elencati i "titoli" sotto i quali è invocato lo Spirito Santo;. nella seconda parte è presentato Gesù che parla dello Spirito;- nella terza parte, due brani di san Paolo e uno dell'Apocalisse svolgono il tema "A gloria di Dio Padre". Il libro si chiude con una preghiera allo Spirito Santo.