
Non c’è figura biblica più maltrattata e sminuita della Maddalena che, in questo libro, è chiamata Myriam di Magdala proprio per riscattarla dalle incrostazioni che hanno sbiadito la sua persona e restituirle smalto, invitando i lettori a fare altrettanto. È urgente, infatti, restituire a Myriam di Magdala la sua vera identità di discepola del Cristo e riscoprire il significato straordinario del suo rapporto con Gesù. Liberata dall’oppressione della morte, Myriam incontra la vita che emana dal Cristo e sperimenta che Cristo è vita che irrora le relazioni e immette nella grazia della fraternità e della figliolanza divina. Myriam è donna pasquale che ci ricorda che la Chiesa se non è pasquale, sarà sepolcrale. È donna pasquale che ci ricorda che Dio è vita e che noi, i viventi, quando facciamo cadere steccati e barriere tra uomini e donne, diventiamo per davvero “la gloria di Dio”.
Attraverso un viaggio avvincente in quel capolavoro di teologia missionaria che è il libro di Giona, emerge con forza, nell'intreccio tra lectio divina e lectio humana, la centralità dell'amore eccedente di un Dio che ama tutto ciò che ha creato, compresi coloro che, come i Niniviti, hanno compiuto il male. Nel libro tutto è «grande» ad esprimere ciò che sovrasta l'uomo, fa paura o scandalizza. La sfida che le autrici vi colgono è quella di ridimensionare la paura e i problemi, imparando a passare dal percepire le cose come grandi e impossibili al diventare grandi e maturi per abbracciare la propria chiamata con gioia e gustarne i frutti.
Uno strumento per prepararsi e vivere le celebrazioni natalizie guidati dalla Parola di Dio. Per chi deve preparare omelie e meditazioni, ma anche per chi vuole soffermarsi in preghiera sui testi biblici proposti dalla liturgia del Natale.
Il volume, grazie alla perizia della prof.ssa Manganaro, esplora la filosofia della religione come questione specificamente linguistica, in particolare il rapporto tra filosofia, linguaggio e rivelazione. L'interesse principale del teologo e l'evento Cristo, la Parola che si e fatta carne" (Gv 1, 1-14). Quale significato ha questa Parola per la filosofia? Quale esperienza-verita incarna? L'Autrice analizza gli aspetti piu importanti di tale questione, in un percorso teoretico non disgiunto dall'esame di alcuni pensatori che piu hanno arricchito il dibattito contemporaneo con l'offerta della propria esperienza della verita nella parola. "
Tutto il vangelo di Marco riletto da un innamorato e fine studioso della Bibbia. Un compagno di viaggio per chi si avventura per la prima volta nel testo e per la meditazione quotidiana. Questo libro non è un commentario, né un saggio, né uno studio. È piuttosto un lungo "diario di viaggio", scritto camminando nel vangelo secondo Marco, allo scopo di "guardare" Gesù e quello che gli gira intorno. Semplicità e chiarezza sono il pregio incontestabile, insieme alla capacità del viandante di conservare intatti tutti i sentimenti che personaggi ed episodi evangelici hanno suscitato nel suo animo. Don Manganella porge il testo evangelico giocandolo interamente sulla realtà degli uomini e delle donne del nostro tempo. Il messaggio di Gesù, che affascina ancora oggi la riflessione degli uomini liberi, viene qui riproposto nella sua dimensione universale, capace di orientare anche chi non crede sui suggestivi sentieri dello spirito.
I salmi, espressione del desiderio di unirsi a Dio, descrivono i diversi sentimenti che l'uomo prova nelle situazioni in cui viene a trovarsi: lode, ringraziamento, richiesta di perdono, afflizione per la sofferenza vissuta, delusione, sconforto, abbandono... Essi mostrano che le fasi della vita dell'uomo e della sua preghiera da credente sono sempre attuali. Il volume di Mangiacapra si concentra sui salmi pregati durante la compieta, la preghiera che si fa al termine del giorno. È l'ufficio liturgico più semplice, che ci predispone al riposo della notte, all'affidamento della nostra vita nelle mani di Dio. La meditazione dell'Autore su questi nove salmi è un congedo alla giornata, in dialogo con ogni lettore; è un invio a quella "pace" di cui parla il cantico biblico Nunc Dimittis proclamato in questa ora liturgica. Le riflessioni, nate dall'ascolto della Parola e della vita, sono un'offerta a chi avverte un bisogno di cura, a chi è turbato, a chi la sera vuole sentirsi dire: sei amato da Dio. Ma insieme sono anche testimonianze di un prete, di un parroco che vive la fatica del ministero, il servizio alla Chiesa e l'incontro quotidiano con tante persone. In questa chiave esperienziale, le profonde meditazioni di Mangiacapra si articolano suggestivamente in tappe successive, che delineano un percorso: quello della vita umana e cristiana, sotto lo sguardo di Dio che illumina e allieta ogni nostra notte.
Il cuore alla ricerca risiede in un'analisi ravvicinata del celebre episodio, che soltanto l'evangelista Luca riporta, in cui si racconta di Gesù che insegna presso la sinagoga di Nazaret (Lc 4, 16-30). La pericope lucana viene considerata in sé ed è anche intesa come paradigmatica per l'evangelizzazione di natura missionaria. Si tratta di un'operazione intellettuale sempre auspicabile: il confronto ravvicinato con la Scrittura consente infatti di radicare ogni iniziativa pastorale nel suo fondamento naturale.
Per chi non cerca la tenerezza a basso prezzo, ma desidera avere la qualità e la forza creativa del «ramo tenero», l’evangelista Marco può essere un buon compagno di viaggio e un’ottima guida. La sua sensibilità all’intenerirsi di Gesù Pastore, la preoccupazione costante per l’inconsapevole durezza di cuore dei discepoli, la nitida certezza che soltanto la giusta percezione dei segni dei tempi potrà rendere veramente duttili sono i tre punti cardine di un’attenzione alla tenerezza priva di sbavature e di facili sentimentalismi.
Marco è l’evangelista che più di tutti ha tematizzato il rischio della durezza di cuore e che offre come rimedio la sequela dietro Gesù risorto. Le parole che, al culmine della narrazione di Marco, le donne trasmettono ai discepoli – «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto» – mostrano che la risurrezione è una forza che non solo riguarda la corporeità di Gesù, ma si estende ai discepoli. La rinascita del discepolato avviene perciò nel clima di una rinata circolarità della tenerezza.
Sommario
Presentazione. I. Prima approssimazione e differenti livelli di tenerezza. II. La tenerezza è molte cose: voci, approcci e sfumature. III. La tenerezza nei gesti e nelle parole di Gesù. IV. La tenerezza di Gesù nell’Ultima cena secondo Marco. V. Marco e la tenerezza. VI. Sguardi oltre Marco.
Note sull'autore
Ermenegildo Manicardi, sacerdote della diocesi di Carpi (Modena), è rettore dell’Almo Collegio Capranica e docente di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana. È stato preside della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Con EDB ha pubblicato Gesù, la cristologia, le Scritture (2005), Mamma Nina. La santità in una maternità più grande (con Paolo Trionfini 2010) e Le radici bibliche dell'Amoris laetitia (2018).
Il racconto lucano dell’infanzia di Gesù si articola in tre sequenze: il concepimento, la nascita e l’arrivo del dodicenne alla sua prima maturità. Con questa successione di fatti, Luca mette in scena il progressivo ingresso di Gesù nella storia; egli esiste «secondo carne» e «secondo Spirito», mentre la risurrezione costituisce lo snodo decisivo tra queste due dimensioni. Vedendo già nell’origine verginale di Gesù una realtà operata dall’azione dello Spirito, Luca organizza la narrazione dell’infanzia proprio a partire dal concepimento, facendone il perno non solo del suo racconto iniziale, ma anche del suo impianto cristologico generale. In questo modo, la prospettiva che vede lo Spirito all’opera già nel Gesù terreno, trova il suo fondamento più solido nei fatti della nascita e nell’identità della sua persona. Il rapporto della comunità cristiana con lo Spirito Santo, descritto con tanta incisività negli Atti degli apostoli, si presenta perciò come il pieno sviluppo di quanto adombrato nel vangelo lucano dell’infanzia di Gesù.
Il discorso del monte nella redazione dell'evangelista Matteo costituisce la prima articolatissima presentazione del Regno dei cieli che Gesù è venuto a rendere vicino.
Nell'odierno cambiamento d'epoca ripercorrere le vicende dei primi 15 capitoli degli Atti degli apostoli può aiutare un discernimento teologicamente chiaro, più coraggioso e franco, attento all'ascolto reciproco e alla comunione. Il confronto può suggerire il grado di reale urgenza di molti aspetti del cammino odierno e stimolare la riscoperta dell'identità sinodale della Chiesa