
Nelle intenzioni dell'autore il libro di Giona viene commentato all'interno degli "esercizi spirituali", una pratica tradizionale che nell'Introduzione del volumetto è spiegata in maniera efficace con le riflessioni stesse di Ignazio di Lodola. La riflessione si sviluppa poi secondo il metodo della lectio divina. Interessante è il provocatorio accostamento al profeta Giona: perché scegliere uno che fugge da Dio per avvicinarci a Lui? Perché domandare a un miope di insegnarci a guardare lontano? Perché accettare di fare la strada con uno dal cuore sclerotizzato per aprire il nostro cuore? Il fascino di questo commento spirituale è nella maniera con la quale riesce a sciogliere queste ed altre contraddizioni, in maniera esistenziale e con uno stile colloquiale e coinvolgente.
Il Salmo 50, il famoso Miserere dalle parole iniziali latine, è la preghiera di purificazione più diffusa nel mondo da tremila anni. Il re Davide riconosce i suoi peccati davanti al Profeta Natan, messaggero del Signore, ed implora il perdono di Dio confidando nella sua infinita misericordia. Il prezioso commento di Cassiodoro, qui riproposto in un italiano moderno e scorrevole, ci guida alla conoscenza dei "profondi misteri" di questo Salmo, che invita l'intera umanità ad imitare Davide nella penitenza e nell'abbandono fiducioso in Dio, che desidera la salvezza di tutti gli uomini.
È questo il terzo gruppo di Salmi di "Spaccati di vita", detto dei Graduali; quindici Salmi, quindici gradini, perciò graduali, necessari per salire al colmo del Tempio di Gerusalemme, che significa avviarsi verso il Monte Santo, la Città del nostro Dio. È Cristo stesso la cima del sacro Monte. Il commento di Cassiodoro, tutto intriso di venature trinitarie, cristologiche ed ecclesiologiche, fluido e profondo, senza dubbio uno dei più noti della storia della Chiesa, accompagna passo dopo passo, gradino per gradino, la salita, col progressivo avanzare del cristiano fedele nel cammino dello spirito. Il traduttore A. Caruso chiude con questa terza pubblicazione "Spaccati di vita", I Salmi delle Ascensioni, questo piccolo saggio della grande opera di Cassiodoro, il Commento ai Salmi.
Il secondo volume raccoglie i sette Salmi penitenziali. È un numero biblico, che nel Vecchio Testamento richiama i giorni della creazione materiale e prefigura l'opera compiuta nel Nuovo da Gesù Redentore con l'istituzione dei Sacramenti. Sono, dunque, strumenti divini adattissimi, in ogni tempo e luogo, all'incessante bisogno umano di un cambiamento in meglio. L'angoscia del peccatore risulta dal fatto che Dio gli nasconde il suo volto. Il Signore è pieno di misericordia, non vuole la morte del peccatore, sente il suo gemito, ascolta la sua preghiera e corre a salvarlo. David era pure profeta e, nello sfondo del futuro millennio, vedeva un suo discendente messo in Croce e Risorto.
Il tempo di Dio è in quel “Tutto è compiuto”, nel Figlio diletto che dall’alto della croce invita il buon ladrone a quell’oggi in cui potrà essere con lui, in Paradiso. È la pazienza dell’agricoltore che attende la maturazione, o lascia ancora un anno il suo albero perché si decida a dare frutto, o che lascia crescere grano e zizzania. È l’amore benigno e paziente di quel Padre che ogni giorno sa di poter sperare nel ritorno a casa del figlio che si è voluto allontanare. Da queste pagine di meditazione e preghiera emerge una verità, semplice quanto spiazzante: i tempi di Dio non coincidono con i nostri. Nei Salmi torna più volte la supplica dell’uomo a Dio affinché risponda al grido della sua anima, intervenga, operi. E spesso questa esortazione è caratterizzata da una domanda: “quando?”. Eppure, nel tempo di Dio c’è un grande mistero, c’è tutta la bellezza del suo progetto, che prende senso se osservato da una prospettiva più ampia, che non ci appartiene ancora, ma di cui evidentemente siamo capaci.
L'angolo della bellezza, secondo una tradizione orientale, è il luogo della casa in cui raccogliersi per la lettura della Parola. Nell'ideale angolo della bellezza della Chiesa occidentale, il libro di padre Magrassi occuperebbe di diritto un posto d'onore perché è un libro prezioso, un vero classico sulla lectio divina. Frutto di un'esperienza secolare, è opera attualissima: insegna al credente di oggi - che spesso non sa come pregare - a nutrire la propria preghiera di adulto ponendosi in ascolto e meditazione della Parola. Il libro - che esce in edizione rinnovata - è una guida perché tutti coloro che entrano nel paese della Scrittura non vi transitino come distratti turisti, ma sappiano fermarsi come appassionati abitatori che tra le pagine sacre incontrano il Signore.
DESCRIZIONE: Da tempo la ricerca storico-religiosa e antropologica ci ha insegnato che la mitologia non è una prerogativa del mondo greco, e soprattutto che il “mito” – quale forma del pensiero espressa mediante la figura e il racconto – è almeno in certi casi emblematici la maniera forse unica possibile per dare rilievo ai temi nodali dell’esistenza umana, per rappresentare quanto vi è di enigmatico nel rapporto dell’uomo con ciò che sta al fondo dell’esperienza, con Dio. Vi sono però culture religiose, come quelle di tipo monoteistico a cominciare dal giudaismo, che sono refrattarie al pensare mediante il mito perché ciò è giudicato incompatibile non solo con la loro visione di Dio, ma anche e soprattutto con il ruolo in essa svolto dalla morale.
Il mito tuttavia si può scorgere nella preistoria del testo biblico, e talvolta riconoscere come materiale inerte riciclato in un lavoro redazionale che comunque ne ha provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in vista di finalità diverse. Un esempio quanto mai interessante di questo lavoro demitizzante della Bibbia è fornito proprio dal racconto sul giardino di ‘Eden – con i suoi protagonisti, Dio Adamo ed Eva, e i suoi eventi, il peccato e la cacciata – alla cui indagine è dedicato questo libro.
COMMENTO: Il racconto del Paradiso terrestre e del peccato originale in una innovativa lettura filosofica, nella quale la relazione tra Dio e il Serpente assume nuovi significati.
ALDO MAGRIS insegna Filosofia della religione all’Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni: Carlo Kerényi e la ricerca fenomenologica della religione (Milano 1975), L’idea di destino nel pensiero antico (Udine 1984-85); Plotino (Milano 1986); Fenomenologia della trascendenza (Milano 1992); presso la Morcelliana: La logica del pensiero gnostico (1997); Il Manicheismo. Antologia dei testi (2000), La filosofia ellenistica. Scuole, dottrine e interazioni col mondo giudaico (2001); Nietzsche (2003).
Da tempo la ricerca storico-religiosa e antropologica ci ha insegnato che la mitologia non è prerogativa del mondo greco, e soprattutto che il "mito" - quale forma del pensiero espressa mediante la figura e il racconto - è, almeno in certi casi emblematici, l'unica maniera possibile per rappresentare quanto vi è di enigmatico nel rapporto dell'uomo con ciò che sta al fondo dell'esperienza, con Dio. Vi sono però culture religiose, come quelle di tipo monoteistico a cominciare dal giudaismo, che sono refrattarie al pensare mediante il mito perché ciò è giudicato incompatibile non solo con la loro visione di Dio, ma anche e soprattutto con il ruolo in essa svolto dalla morale. Il mito tuttavia si può scorgere nella preistoria del testo biblico, e talvolta riconoscere come materiale inerte riciclato in un lavoro redazionale che comunque ha provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in vista di finalità diverse. Un esempio interessante di questo lavoro demitizzante della Bibbia è fornito proprio dal racconto del giardino di 'Eden - con i suoi protagonisti, Dio, Adamo ed Eva, e i suoi eventi, il peccato e la cacciata - alla cui indagine è dedicato questo libro.
L'autore propone una serie di "provocazioni bibliche" a partire dallo "scandalo della croce" (1Cor 1,23) per superare una visione ingenua ed edulcorata del messaggio cristiano. Dallo "spettacolo" (Lc 23,48) del Golgota possiamo apprendere che il grande difetto del Dio cristiano è quello di non ragionare come noi, ma di sragionare fino alla pazzia, di non trattenere più niente per sé (neppure la propria divinità) pur di saperci felici e beati. Ogni credente è allora chiamato a iniziare una ricerca che nell'esperienza quotidiana metta alla prova la parola del vangelo e la incarni nel tempo e negli spazi del vissuto attuale: e proprio lì continua a risplendere la verità e la bellezza dell'umano che Cristo ha rivelato nella sua vicenda storica; così tanto umano, così autenticamente umano da essere... divino!
Il metodo scelto dall'autore per questo libro e quello di una lettura laica" della Bibbia, laicita intesa come "la condizione di ogni soggetto umano in quanto dotato di coscienza etica". " uscita prevista: giugno '98 e' possibile estrarre d alla bibbia, considerata come un classico della letteratura religiosa mondiale, un messaggio suscettibile di essere accolto da credenti e non credenti per la costruzione di una societa in cui gli uomini imparino a vivere in pace tra loro e con la loro madre terra?". Tale e`lo scopo che si e` proposto l'autore di questo l ibro, convinto che "molti dei valori fondativi che possono trasformare la nostra politica, la nostra economia e la nostra organizzazione sociale, gettano le loro radici in quelle che chiamiamo le grandi religioni tra le quali si collocano il giudaismo e il cristianesimo". Il metodo che l'autore seg ue e`quello di una lettura "laica" della bibbia, di una laicita intesa come "la condizione di ogni soggetto umano in quanto dotato di coscienza etica" che gli consente di riscoprire nella bibbia il messaggio umano, sociale ed etico che essa contiene e che si dimostra valido anche per gli uomini e i problemi del nostro tempo. "
La parte della Bibbia conosciuta come «Gli Scritti» (Ketuvim in ebraico) raccoglie libri e tradizioni sapienziali risalenti all’epoca persiana o al primo periodo ellenista. I testi, frutto di una società patriarcale che definisce le persone a partire dal loro status socio-economico, dal sesso o dall’età, riproducono perlopiù la piramide sociale del patriarcato, ma all’interno di un ampio ventaglio di rapporti di genere dove si incontrano numerose figure femminili.
Per questo motivo emergono differenziate interpretazioni che fanno emergere le voci delle donne in polemica con le posizioni...