
Gibran è punto di incontro tra culture, religioni e spiritualità diverse. Ha donato a generazioni di lettori una sapienza moderna che abbraccia i grandi temi della laicità e le più profonde immagini di una fede universale.
Con un commento a Il Profeta che ne affianca gli ampi estratti e i temi affrontati con preghiere insolite e con brani biblici, l’Autore propone un gioco di rimandi per scoprire un testo attraverso l’altro.
«Se Khalil Gibran è un autore-ponte tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e poesia, tra fedi e culture diverse, lo stesso Profeta è un libro-ponte, una sorta di Bibbia laica che abbraccia i temi universali della vita umana come li racconterebbero, e vi rifletterebbero, un cristiano, un musulmano, un buddhista e persino un laico agnostico. Tra preghiera, meditazione e poesia, Il Profeta, al cui interno non è difficile scovare tracce bibliche, parla la lingua di un’umanità che nella sua parte più profonda, consapevolmente o meno, pensa, medita e prega al di là dei confini geografici e politici, che appartiene a tutte le religioni e a nessuna, a tutte le culture e a nessuna».
Fausto Gianni, nel presente volume raccoglie tutti i suoi scritti, editi ed inediti, di argomento religioso (gli ultimi quattro della breve silloge sfiorano temi di livello teologico), notevoli per il loro ardimento speculativo. Se si eccettuano quindi tali ultimi, tutti gli altri si riferiscono a episodi evangelici noti. Essi sono interpretati e arricchiti da una testimonianza immaginifica che la personale memoria storica dell'autore, ricchissima di capacità intrinseca ed effusiva, sa evocare, recuperando per il lettore il fascino dell'immediatezza scenica e la complessa valenza psicologia dei personaggi e offrendogli un autentico gioiello dalle cui facce prismatiche filtra la luce dell'eterno e del mistero che lo coinvolge a meditazione profonda, congiunta, spesso, a un interiore ineffabile appagamento.
Cosa sono e cosa contengono i vangeli apocrifi? Come e perché sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana? Nei primi secoli del cristianesimo circolavano diverse raccolte delle parole di Gesù, ma solo alcune, sopravvissute ad un lungo processo di selezione e valutazione, si sono affermate, non senza contrasti, come espressione del suo autentico messaggio. Il volume, che presenta e discute i più importanti vangeli apocrifi, ricostruisce gli ambienti di origine della tradizione su Gesù, e fa luce sul difficile processo di elaborazione della memoria di ciò che Gesù aveva detto e fatto.
Giacomo, fratello di Gesù, svolse un ruolo importante all'interno della primitiva comunità di Gerusalemme e contribuì in modo decisivo ad orientare i primi sviluppi del movimento dei seguaci di Gesù. La sua figura però rappresentando la linea dei cristiani di origine giudaica, destinata ad estinguersi o ad assimilarsi ad altri orientamenti di maggiore successo - fu presto oscurata da altri personaggi delle origini, come Pietro e Paolo, che lo superarono per notorietà ed autorità. In questo libro - basato su una lettura attenta del Nuovo Testamento e dei Vangeli apocrifi - si racconta una vicenda appassionante, che pone una serie di interrogativi sulla vita di Gesù, su chi potesse essere il suo vero erede, sui suoi familiari, fratelli e sorelle. Questa storia aiuta a far luce sulle concezioni, i valori, i problemi della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme.
Che cosa sono e cosa contengono i vangeli apocrifi? Come e perché sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana? Nei primi secoli del cristianesimo erano in circolazione diverse raccolte delle parole di Gesù, di cui certune erano trasmesse segretamente. Soltanto alcuni scritti, sopravvissuti a una lunga selezione e valutazione, si sono affermati, come espressione dell’ autentico messaggio di Gesù. Questo libro, che presenta e discute i più importanti vangeli apocrifi, ricostruisce gli ambienti di origine della tradizione e fa luce sul difficile processo di elaborazione della memoria di ciò che Gesù aveva detto e fatto.
Claudio Gianotto insegna Storia del cristianesimo e Storia delle origini cristiane nell’Università di Torino. Per il Mulino ha pubblicato «Giacomo, fratello di Gesù» (2013) e, in questa stessa collana, «Pietro. Il primo degli apostoli» (2018).
La definizione di una lista canonica di scritti e l’elaborazione di un sistema articolato di dogmi ha posto ai margini, se non condannato all’oblio, la produzione letteraria apocrifa che, lungi dell’essere veicolo di insegnamenti esoterici o proibiti, raccoglie le risposte di numerosi cristiani dei primi secoli che si interrogano su personaggi ed episodi della Bibbia, ma soprattutto si chiedono come esprimere nel loro linguaggio realtà nuove, come l’origine divina di Gesù.
L’intento del volume è di offrire una rassegna, con informazioni essenziali, sugli scritti non accolti nel canone dell’Antico e del Nuovo Testamento. Ci si preoccupa di mostrare non tanto il loro lato occulto, quanto piuttosto il tentativo di rispondere a seri quesiti biblici, teologici ed esistenziali. Una particolare attenzione è poi dedicata allo gnosticismo.
destinatari
Studenti, membri di gruppi biblici.
Gli autori Claudio Gianotto, professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino, è esperto di origini del cristianesimo e del Gesù storico. Ha pubblicato l’edizione italiana dello scritto gnostico La testimonianza veritiera (Paideia 1990) e la versione italiana dei due volumi sui Vangeli Apocrifi (Vangeli Apocrifi. I vol., San Paolo 2010 e Vangeli Apocrifi. II vol., di prossima pubblicazione) tradotti e commentati da A. Puig i Tàrrech. Aldo Magris è uno dei massimo conoscitori dello gnosticismo antico e docente ordinario presso l’Università degli Studi di Trieste. Insegna Filosofia Teoretica nella Facoltà di Scienze della Formazione. Esperto del mondo tardo- antico, ha approfondito le filosofie ellenistiche a contatto con il mondo giudaico, il pensiero di Plotino e i concetti di destino, provvidenza, predestinazione dal mondo antico al cristianesimo. Paolo Sacchi, già docente di Ebraico e Aramaico e di Filologia biblica all’Università di Torino, ha fondato la rivista Henoch e l’Associazione italiana per lo studio del Giudaismo. Autore di una fortunata Storia di Israele, ha approfondito vari aspetti del giudaismo antico, come l’apocalittica e i manoscritti di Qumran. Ha curato l’edizione degli Apocrifi dell’Antico Testamento.
Che cosa significa precisamente studiare Gesù di Nazaret e il suo movimento secondo una prospettiva storica? La storia è una via efficace per comprendere uno dei personaggi più affascinanti e influenti di tutti i tempi? Cosa ci si può attendere dallo studio storico della figura di Gesù? Qual è il rapporto tra fede e storia? Questi gli interrogativi ai quali il volume intende dare una risposta. Le voci di alcuni dei migliori specialisti del settore si alternano a presentare un'esposizione documentata e sintetica dei risultati della ricerca su Gesù, attraverso l'analisi delle fonti, spiegando i termini del dibattito in corso in Italia e difendendo con passione e rigore le ragioni del metodo storico.
Corso di esercizi spirituali dettato dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta nel 1960 ai Gruppi Pro Sancitate. Edito per il decennale della sua morte, propone la meditazione e la contemplazione della figura di Gesu, figlio di Maria e vero Dio. La spiritualita fortemente cristocentrica di Guglielmo Giaquinta si comunica ai lettori come dialogo fraterno e condivisione di una attrazione" del divino che viene guidata dallo stesso Gesu contemplato e amato mentre offre a tutti dalla croce il suo infinito amore. "
La formazione della persona, con i mezzi, gli scopi e i contenuti che essa richiede, rappresenta una questione di importanza cruciale non solo per coloro che vi sono impegnati come ambito proprio, ma anche per ogni persona di qualunque età e condizione. È in processo a cui noi tutti siamo esposti lungo l'intero arco di vita. Il presente studio propone un dialogo proficuo tra la pedagogia biblica e gli orientamenti attuali in scienze dell'educazione, mostrando che, al di là delle epoche, si registrano dei principi pedagogici perennemente validi e irrinunciabili per la dignità della persona umana.
Un commento agile e scorrevole alla Prima Lettera ai Tessalonicesi. I cristiani di Tessalonica trovano in Paolo un fratello e un amico che li aiuta a fondare la propria fede, vissuta nelle pieghe della vita quotidiana. Un cristianesimo riportato alla ferialità. Una provocazione per i cristiani di oggi.
DESCRIZIONE: Se volessimo rappresentare in un grafico gli echi e i temi biblici nella letteratura dall’Illuminismo al Decadentismo, ci accorgeremmo subito dell’impossibilità di tracciare una linea retta o abbastanza regolare, ma piuttosto dovremmo seguire una curva oscillante fra le depressioni delle stagioni di egemonia laica, nell’età giacobina e in quella positivistica, e le alture di risorgente religiosità, dal fervore romantico allo spiritualismo decadente, con i vertici toccati da Manzoni, in prosa e in versi, campione capace da solo di tener testa alla folta e valente schiera della parte avversa, da Foscolo a Carducci. L’irregolarità della linea è poi accentuata da autori che assumono una posizione aconfessionale, quando non polemica, ma che sono nutriti di letture scritturali e dialogano con l’agiografia.
Emerge in molti autori della seconda metà dell’Ottocento una perdurante forma mentis cristiana, con le debite conseguenze anche sul piano del linguaggio: prima di sposare una visione immanentistica, questi scrittori non escludono a priori la lettura e il dialogo con le Sacre Scritture. Una lettura della Bibbia i cui riflessi diversamente si scorgono nelle opere di Alfieri, Parini, Leopardi, Belli, Verga, Pascoli.
Tessere, queste, che potranno arricchire il mosaico delle riscritture del sacro che in questo libro presenta già una fisionomia tutt’altro che vaga o scontata.
COMMENTO: Da Alfieri a Pascoli, a Leopardi, a Manzoni, a Monti, a Verga un'analisi originalissima della presenza della Bibbia negli autori dell'Ottocento italiano.
PIETRO GIBELLINI insegna Letteratura italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Filologo e critico, ha curato vari classici italiani (fra cui l’edizione critica dell’Alcyone di D’Annunzio (Mondadori 1988); fra i suoi volumi critici ricordiamo Logos e mythos (Olschki 1985) e Il calamaio di Dioniso (Garzanti 2001). Per la Morcelliana ha pubblicato La parabola di Renzo e Lucia (1994) e ha diretto Il mito nella letteratura italiana (5 voll. 2003-2009).
NICOLA DI NINO collabora con i Dipartimenti di Italianistica di Ca’ Foscari e della Columbia University. Oltre a scrittori dell’Otto e del Novecento, ha studiato la letteratura romanesca, pubblicando il poema di Giuseppe Carletti, L’incendio di Tordinona (Il poligrafo 2005), la monografia Giuseppe Gioachino Belli poeta-linguista e il Glossario dei Sonetti di G.G. Belli e della letteratura romanesca (ivi 2008).