
Francesco Bonvissuto, artigiano di origini siciliane, è ideatore e costruttore di presepi artistici fin da ragazzo. La sua opera di presentazione della vita di Gesù in diorami (un "diorama" è un modello che rappresenta una scena con figure tridimensionali) consente a tutti di rileggere le tappe importanti della vita di Cristo attraverso una narrazione in immagini suggestive e quanto più possibile fedeli ai racconti evangelici e alla grande tradizione iconografica. L'artista che ha ricostruito queste scene con precisione di dettaglio e con grande qualità scenografica ha collaborato con Renzo Romagnoli e con la Presepi Pigini per realizzare i 28 diorami che vanno dalla Annunciazione alla Pentecoste, in un percorso spirituale e artistico di grande fascino e poesia.
Nel rotolo del libro di me è scritto: nei Salmi è scritto di ciascuno di noi, dei nostri vissuti, della nostra vita. E' questa la convinzione dell'orante del salmo 40. Così, percorrendoli tutti uno dopo l'altro, ci è data la possibilità leggere noi stessi in compagnia di Dio. E di imparare a dirgli il nostro cuore. in cerca del suo. Per trovare compimento e guarigione.
Testo letterario dall’architettura elegante e cesellata, la Meghillath Ekhah (il rotolo delle Lamentazioni) si rivela un alfabeto della disperazione, una sillabazione dello strazio, un ululato che modula ciò che altrimenti risulterebbe inarticolabile. Per l’ebraismo, questa meghillah rinvia alla distruzione del Santuario di Gerusalemme e al doloroso esilio di Israele, perdurato per numerosi secoli. Per il cristianesimo, si tratta di rinvii simbolici, evocativi e prolettici, afferenti alla missione di Gesù di Nazaret. Nei secoli, purtroppo, queste pagine veicolarono anche, da parte cristiana, insegnamenti e comportamenti antiebraici. L’ebraismo contemporaneo, in generale, non ha fatto ricorso alle Lamentazioni per rileggere la tragedia della Shoah. A differenza di quanto narra il libro biblico in relazione a Israele, nessuna Chiesa cristiana ha sperimentato sulla propria pelle, a livello di popolo e di singoli individui, la conquista e la razzia, lo stupro, l’esilio, la diffamazione e il dileggio, l’annientamento e il genocidio, se non quelle armena e assira. In questo volumetto tre voci diverse ma con
cordi (una cristiana cattolica romana, una ebraica e una cristiana armena) riascoltano un urlo mai sopito.
Il mistero di Pietro, pescatore, primo apostolo, pietra angolare della Chiesa cristiana: un uomo mite, illetterato, di umana debolezza, eppure, alla morte di Gesù, capace di prendere le redini di una comunità che individuerà nel suo magistero la più alta carica, quella di pontefice. Un uomo la cui biografia è costellata di momenti oscuri: chi era realmente Pietro? L'archeologia offre notevoli contributi alla ricostruzione di una storia cominciata a Cafarnao, fra gli imperi di Augusto e Nerone, e non ancora terminata: dall'ampia casa di Pietro in Galilea, dove Gesù fu ospitato, fino alla sua tomba, rinvenuta sotto l'altare maggiore della basilica di San Pietro, mai adeguatamente analizzata e valorizzata, e coincidente con il "trofeo di Pietro" descritto dal presbitero Gaio.
Il mistero di Pietro, pescatore, primo apostolo, pietra angolare della Chiesa cristiana: un uomo mite, illetterato, di umana debolezza, eppure, alla morte di Gesù, capace di prendere le redini di una comunità che individuerà nel suo magistero la più alta carica, quella di pontefice. Un uomo la cui biografia è costellata di momenti oscuri: chi era realmente Pietro? L'archeologia offre notevoli contributi alla ricostruzione di una storia cominciata a Cafarnao, fra gli imperi di Augusto e Nerone, e non ancora terminata: dall'ampia casa di Pietro in Galilea, dove Gesù fu ospitato, fino alla sua tomba, rinvenuta sotto l'altare maggiore della basilica di San Pietro, mai adeguatamente analizzata e valorizzata, e coincidente con il "trofeo di Pietro" descritto dal presbitero Gaio.
Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l'essere umano. Ma negli ultimi tre secoli questo problema è diventato domanda sulla bontà e sull'esistenza stessa di Dio: come può un Dio buono permettere questo? Il libro biblico di Giobbe ripropone il grido di Giobbe che chiede a Dio conto delle sue azioni. Quando, verso la fine del libro, compare Dio, non fornisce nessuna risposta alle domande di Giobbe. Lo mette davanti allo spettacolo della creazione che rimanda a una presenza creatrice. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell'orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Anche oggi possiamo imbatterci in persone che vivono la loro malattia con una serenità che ci interroga. «Come fanno a vivere così?».
"Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13,52). La storia del popolo d'Israele è fondamentale per comprendere Cristo. È una storia fatta di tempo e di spazio nella quale si documenta il dramma del rapporto tra l'infedeltà dell'uomo e la fedeltà di Dio che sempre trova una nuova via per realizzare il suo sì alla creazione e compiere l'attesa dell'uomo. Leggere l'Antico Testamento a partire dal suo compimento in Cristo non è "violentarlo", come suggerirebbero alcuni, ma permette di arrivare alla sua vera intelligenza, alla sua vera comprensione, come fu per i discepoli di Emmaus. I testi raccolti in questo volume sono frutto di una lettura dell'Antico Testamento nata dalla convivenza dell'autore alla "corte del re". Come lo scriba divenuto discepolo di Cristo, di cui parla la parabola, egli estrae cose vecchie e nuove dal suo tesoro, la vita della Chiesa, corpo di Cristo, città del grande re.
Con questo primo volume si inaugura la nuova edizione interamente rinnovata di un'introduzione sulla quale si sono formate generazioni di studenti e di cultori della Bibbia. Nella nuova versione l'autore della prima parte, riservata all'archeologia e alla geografia (Joaquín González Echegaray) è lo stesso della versione precedente, mentre le altre due parti sono state affidate ad autori nuovi (Francisco Varo si è fatto carico della storia, Ignacio Carbajosa è autore della sezione dedicata al testo e alla critica testuale). La parte che tratta dell'archeologia si arricchisce ora anche di utili carte geografiche; la parte storica espone la storia dell'Israele antico secondo i criteri interamente ripensati nella ricerca dell'ultimo ventennio, mentre la terza e ultima parte è opera di uno specialista del settore che illustra - anche con dovizia di esempi - la problematica e l'utilità dello studio critico dei testi e dei materiali originari per una lettura della Bibbia che miri a una consapevolezza libera da pregiudizi e al piacere del testo antico.
Numeri 1,1 - 10,10 costituisce la conclusione della pericope sinaitica (Es 19,1 - Nm 10,10) e fa da ponte tra il momento teofanico del Dio presente nella tenda di convegno, cuore della vita dell’Israele libero, e le peregrinazioni nel deserto verso la terra promessa. In una visione tipicamente teocratica, il Signore guida un popolo organizzato fin nei minimi dettagli attorno al santuario (censimento, minuziosa disposizione del campo, presentazione delle offerte da parte
dei capitribù, piantare e togliere le tende, trasporto del santuario): israeliti comuni, leviti e leviti sacerdoti della casa di Aronne. È una ecclesia militans invincibile, la cui forza sta nella santità della vita e nell’obbedienza incondizionata alle disposizioni del Signore per mezzo della mediazione di Mosè. Ai discendenti di Aronne, che, secondo una concezione ierocratica, sono intesi come gli unici depositari delle volontà di Dio, sarà affidata la guida del popolo con chiaro riferimento a come dovrà essere la restaurazione di Israele nel secondo tempio.
L’AUTORE
Innocenzo Cardellini, padre scalabriniano, nato nel 1943 a Offagna (AN) si è laureato, allievo dei professori D. Barthélemy e A. Schenker, presso l’Università di Friburgo (CH) e, dopo alcuni anni di studio delle letterature del Vicino Oriente Antico all’Orientalisches Seminar (Bonn) e di specializzazione in ambito biblico sotto la direzione del prof. G.J. Botterweck, ha conseguito il dottorato presso la Friedrich Wilhelms Universität Bonn (D). Ha insegnato nella Pontificia Università Antonianum (Roma), attualmente è docente Ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà di Teologia della Pontificia Universitas Lateranensis (Roma) ed è professore invitato all’Università Urbaniana e presso lo Scalabrini International Migration Institute (SIMI) a Roma. All’impegno di insegnamento unisce un’intensa attività scientifica diricerca, di pubblicazioni e di numerosi saggi storico-filologici.
CON QUESTA LEZIONE INAUGURALE, L AUTORE VUOLE DESTARE LA CURIOSITA DEL LETTORE SULLE NUOVE POSSIBILI PISTE DI RICERCA STORICA SULL ORIGINE E LO SVILUPPO DELLA CLASSE SOCIALE DEI LEVITI. La lezione inaugurale del prof. Innocenzo cardellini continua quella serie di ricerche accademiche, pubblicate poi nella collana cathedra, con le quali i nuovi professori stabili iniziano pubblicamente il loro insegnamento, presentando ai colleghi e agli studenti le linee di fondo del proprio pensiero e del proprio metodo di indagine. Con questa lezio ne inaugurale, singolare e specifica, il prof. Cardellini vuole destare la curiosita del lettore circa le nuove possibili piste di ricerca storica sull'origine e lo sviluppo della classe sociale dei leviti, dimenticata e quasi sommersa nella trama narrativa dei raccont
Raccolta di meditazioni per accostarsi a San Paolo, Apostolo delle genti.