
Coedizione Elledici-Velar. Originale e poetica riflessione sul libro biblico il Cantico dei Cantici, il piu vicino alla realta dell'amore coniugale e uno dei piu conosciuti dalle coppie cristiane.
L'amore, quando accade, ha sempre il senso del miracolo, il sapore della prima volta e porta con sé la nostalgia della durata. Questo dice il Cantico dei Cantici: non una storia a lieto fine, ma una dinamica che sempre si rinnova. L'Amata e l'Amato si incontrano in mezzo a una folla di persone, si cercano, si uniscono, si smarriscono, attraversano prove e difficoltà e infine si ritrovano per una corsa d'amore verso un amore ancora più alto. Corsa che si fa eterna come eterno è l'Amore, il nome di Dio da cui è scaturito. Se l'Amata e l'Amato rimangono aperti a questo Mistero non temono nulla, neppure la morte. L'Amore è forte più della morte. Un commento e una rilettura originali del Cantico dei Cantici.
Tema centrale del libro è l'individuazione di tutte le strutture dottrinali della Chiesa Cattolica (dogmi, concezioni teologiche, norme morali e regole di culto) che da secoli si sono sovrapposte alla semplicità e chiarezza dell'Annuncio di Gesù, favorendo il progressivo allontanamento di ampie masse di fedeli. Attraverso un linguaggio divulgativo disamina le origini del Cristianesimo e i principali aspetti dottrinali. Conclude con l'invito a riscoprire gli insegnamenti di Gesù nella sua essenza: amore e tolleranza verso il prossimo, nell'accezione più alta e universale, la via maestra che possa garantire un futuro al genere umano. E la Chiesa Cattolica ha in questo un grande compito: rinnovare se stessa per rinnovare l'umanità.Giorgio Nobis - già amministratore delegato di una partecipata bancaria di un grande gruppo internazionale - ha sempre arricchito la propria vita con studi di storia, di archeologia e di storia delle religioni, dedicandosi altresì con successo alla musica ed alla pittura. Il tema esposto in questo libro è frutto di pazienti letture e appassionate ricerche in un arco di cinquant'anni. Egli ha anche prodotto alcuni saggi , pubblicati su internet nel sito scientifico-filosofico www.biosferanoosfera.it
Il sussidio propone un percorso in 10 tappe, ciascuna delle quali è dedicata a uno degli atttributi elencati da San Paolo nel cosiddetto "inno alla carità" (Prima Lettera ai Corinzi 13,4-8). Ogni capitolo prevede un commento di carattere psicologico e spirituale; una raccolta di citazioni bibliche per l'approfondimento del tema; alcune rilevazioni statistiche sull'attuale costume delle famiglie italiane; stimoli per la verifica; una preghiera. Libro utile per la meditazione personale e di coppia, per la preparazione al matrimonio, per i gruppi di spiritualità familiare.
La bibbia, comprensiva per i cristiani delle scritture profetiche del popolo d'Israele e di quelle apostoliche delle prime comunità, mostra la presenza massiccia di un Dio Bifronte, che offre la vita ma anche la morte, che addirittura crea vita dando morte: un Dio che non ricusa la violenza per raggiungere i suoi fini legittimando così la violenza giusta degli uomini, esercitata per una pretesa esigenza di giustizia. D'altra parte pochi passi, ma assai interessanti, testimoniano un'immagine controcorrente di un Dio unifronte, privo di violenza nella sua azione nella storia; in breve un Dio di puro amore. Ora il Dio bifronte è il risultato di una percezione religiosa di carattere culturale universalmente diffusa nei popoli antichi, mentre il Dio unifronte di puro amore è l'effetto di una comprensione profetica, frutto dell'azione dello Spirito; e naturalmente a questa immagine controcorrente va l'adesione del lettore credente della bibbia.
Come leggere il libro di Osea, che per gli antichi è un profeta scandaloso e per noi resta difficilmente comprensibile? L'autore del volume ci accompagna in questa lettura di un testo che è, nell'originale ebraico, molto difficile, pieno di arcaismi e di parole rare, e mal conservato. Per questo, cercare di interpretarlo "richiede un notevole sforzo" di sapienza e intelligenza, insieme a una necessaria libertà. È attraverso la propria vicenda personale che Osea matura la propria comprensione dell'amore di Dio, cioè della sua misericordia. Non si tratta di un vissuto facile. Soprattutto è quasi impercettibile la linea di demarcazione tra esperienza personale e comprensione teologica, tra l'umano anche troppo umano e il divino, tra lo psichico e lo spirituale. Tanto più che Osea è il primo a comunicarci questa esperienza, è il primo a leggere il rapporto con Dio come un'esperienza sponsale. Per questo egli è un profeta: è l'inventore di un nuovo rapporto con Dio.
Guardini ebbe per tutta la vita una frequentazione assidua del testo biblico, in vista della predicazione nella liturgia, della ricerca teologica e della proposta educativa. I due scritti qui pubblicati per la prima volta in lingua italiana, L'amore nel Nuovo Testamento e La fede nel Nuovo Testamento, testimoniano questo suo accostamento diretto e profondo alla sacra Scrittura, in un'epoca nella quale per i cattolici non era per nulla abituale. Lo sguardo del pensatore tedesco, formatosi alla scuola di Agostino, di Bonaventura e di Pascal, scorge nei testi neotestamentari un filo rosso costante: l'amore.
Solo ascoltando e accogliendo la voce di Dio che ci ama e ci parla si potrà desiderare di "ascoltare la sua voce", contemplare il suo volto, comunicare con Lui per appagare il desiderio presente nel cuore di ogni essere umano: sentirsi amati.
DESCRIZIONE: L’«amore di Dio», in virtù dell’ambivalenza del genitivo (soggettivo o oggettivo), può indicare tanto il chinarsi dell’alto verso il basso proprio dell’agape divina, quanto il dirigersi del cuore umano verso il proprio Signore.
Il comando di amare rivolto dal Signore al proprio popolo ha un riferimento, antico e pregnante, al linguaggio della politica del Vicino Oriente e soprattutto, come sempre quando si evoca un patto, il soggetto interessato è collettivo.
È altrettanto certo che un mal diretto amore di Dio può andare contro l’uomo: da sempre la valutazione del martirio, anche quando si tratta di una violenza subita, è posta su un sottile crinale in cui pochissimo spazio la separa dal primato di un amore di Dio che dovrebbe riuscire a valere più del sangue versato. Tuttavia questo martirio è tutt’altra cosa dalla declinazione dello pseudo-martirio terrorista, ma anche nell’aberrazione resta traccia di un’ambivalenza più antica: nei Maccabei si manifesta la resurrezione dei morti come l’unico premio adeguato per chi offre al Signore la vita del proprio corpo; nell’islam si prospetta l’immediato godimento paradisiaco offerto allo shahid; nel cattolicesimo la canonizzazione del martire avviene in virtù del suo stesso morire.
Nella moderna coscienza occidentale si avverte però in modo profondo la falsità di ogni preteso amore di Dio che, sotto qualunque aspetto, vada a scapito dell’uomo. Non vi può essere vero amore di Dio quando, nel nome del Signore, si va contro gli esseri umani: «non c’è altro comandamento maggiore di questo» (Mc 12,31).
SAGGI DI : Paolo De Benedetti - Benedetto Carucci Viterbi - Khaled Fouad Allam - Moshe Idel -Fabrizio Lelli - Giuseppe Lorizio - Amos Luzzatto - Stella Morra - Anne-Marie Pelletier - Paolo Ricca - Francesco Rossi de Gasperis - Jean-Louis Ska - Piero Stefani - Alberto Ventura.
L'Autore ci presenta in modo chiaro i testi del Nuovo Testamento in cui si parla dell'amore di Cristo per noi, e quelli in cui si parla della nostra risposta ad esso.
«L’intento di queste pagine è quello di indagare cos’è la maturità di fede, cercando di delinearne un ritratto possibile, certo non esaustivo, attraverso alcuni testi della Scrittura» (dalla Premessa). Il volume, nato da un corso di esercizi spirituali, si configura come una meditazione biblica sul tema del discepolato; oggetto della riflessione è il cammino del discepolo di Cristo verso la maturità evangelica. Cristo stesso conduce, poco alla volta e attraverso varie tappe, i suoi discepoli prendendoli per mano, con grande pazienza, fino a schiudere la loro mente alla logica del Vangelo e guidarli, attraverso il passaggio fondamentale della Trasfigurazione, sulla via che li porterà fino a Gerusalemme. La loro maturità si compirà quando, finalmente liberi da ogni paura, potranno contemplare tutta l’intensità del dramma dell’amore trafitto e leggerne a fondo il significato.
L’itinerario dei discepoli diventa così una proposta per ogni credente.
Sommario
Premessa. 1. La maturità cristiana: vedere la gloria. 2. Le resistenze dei discepoli: una mentalità che affiora. 3. In cammino verso la maturità: le resistenze rivelate. 4. Nascere sotto la croce: «Guarderanno colui che hanno trafitto» (Gv 19,37). 5. La fatica di riconoscere il risorto: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?» (Lc 24,5). 6. L’annunzio del risorto. 7. Conclusioni.
Note sull'autore
Cristiano D’Angelo è presbitero della diocesi di Pistoia, ove è parroco e direttore dell’Ufficio catechistico dal 2001. Dopo il baccalaureato alla Facoltà teologica dell’Italia centrale (Firenze), si è laureato in Lingue e letterature orientali all’Università degli studi di Firenze e ha conseguito la licenza presso il Pontifico Istituto Biblico a Roma. Sta preparando il dottorato in teologia biblica presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale a Firenze dove è docente incaricato ad annum. Presso le EDB ha pubblicato Il Libro di Rut. La forza delle donne. Commento teologico e letterario (2004).
DESCRIZIONE: L’amore del prossimo, per il prossimo. Comando, regola o precetto o norma, di origine divina o umana, esso ha una valenza universale, derivata dalla fede oppure da un’esigenza di uguaglianza e giustizia universalistica che nasce comunque e sempre dalla considerazione della persona umana – che mi sta vicina, che mi sta lontana – come specchio o altra forma di me stesso e quindi soggetto e oggetto di uguali diritti e doveri; una convinzione che ha una lunghissima storia, continuamente lacerata dai processi di inclusione/esclusione, ma rimasta continuamente viva, aperta, sempre pronta a richiedere la consapevolezza e l’impegno di tutti e in ogni angolo della terra.
Una convinzione che, come ricorda Paolo De Benedetti, riconosce oggi quattro tipi di prossimo: se stesso; l’altro; tutto il creato; Dio. Dunque questo prossimo porta le mie stesse sembianze, oppure è tutto il creato, dal sasso alla nuvola, con esso dobbiamo imparare o re-imparare a convivere in pace, in quel rapporto di berakà, di benedizione (o di francescana laudatio) che conduce alla custodia (non al dominio) e al rispetto dell’intero universo. E poi c’è Dio, nei cui confronti si gioca quel difficile e misterioso rapporto di “immagine e somiglianza”, da cui può derivare il comando dell’amore, ma non la capacità degli esseri umani di essere sempre all’altezza di questo amore, gli uni con gli altri.
SAGGI DI : Paolo Branca - Paolo De Benedetti - Pelio Fronzaroli - Marco Grazioli - Amos Luzzatto - Salvatore Natoli - Gianfranco Ravasi - Yann Redalié - Maria Teresa Spagnoletti - Piero Stefani.