
IL LIBRO PROPONE UNO STUDIO DIVISO IN DUE PARTI: LA PRIMA AFFRONTA LE VARIE QUESTIONI CRITICHE SUSCITATE DALLA LETTURE DEI TESTI ANTICHI, LA SECONDA PROPONE POI UNA RILETTURA DELLE FIGURA DI MOSH, QUALE EMERGE DAI TESTI BIBLICI. MOSH, FIGURA DOMINANTE DELLE RELIGIONI MONOTEISTE, E`QUI PRESENTATO SOTTO IL SEGNO DELLA DIVERSITA E SOTTO QUELLO DELL' UNITA. DELLA DIVERSITA, PROPRIO IN RAGIONE DELLA MOLTEPLICITA DEI RACCONTI E DELLE TRADIZIONI, COME PURE DEI RUOLI CHE GLI SI ATTRIBUISCONO NELLA NASCITA E NELLA GUIDA DEL POPOLO. DELL'UNITA ANCHE, POICHE, DAL L'ESODO AL DEUTERONOMIO, I RA CCONTI DI DIVERSE ORIGINI SI ARTICOLANO SECONDO UNA STRUTTURA TRA LE PIU`COERENTI E PRESENTANO NUMEROSI RISCONTRI LETTERARI E TEOLOGICI. WALTER VOGELS RISULTA, UNA VOLTA DI PIU, UNA GUIDA SICURA NELL'ESPLORAZI ONE DELLE DIVERSE SFACETTATURE DEL TESTO BIBLICO E COMUNICA AL LETTORE UN PIACERE EVIDENTE E SEMPRE NUOVO DI SCRUTARE DEI TESTI LETTI MOLTE VOLTE, RILETTI E INTERPRETATI. LO STUDIO E`DIVISO IN DUE PARTI: LA PRIMA AFFRONTA LE VARIE QUESTIONI CRITICHE SUSCITATE DALLA LETTURE DEI TESTI ANTICHI. LA SECONDA PROPONE POI UNA RILETTURA DELLE FIGURA DI MOSH, QUALE EMERGE DAI TESTI BIBLICI. IL LETTORE A CUI MAGGIORMENTE PREME QUESTA TEMATICA PUR, SE LO DESIDERA, COMINCIARE DA QUESTA SECONDA PARTE DEL VOLUME.
Chouraqui, intellettuale ebreo algerino, segue il viaggio di Mosè, dalle rive del Nilo alle soglie della Terra promessa. Tre religioni - ebraismo, cristianesimo e islam - si richiamano da secoli a Mosè e ciascuna fornisce un ritratto del profeta che indica all'uomo la trascendenza che lo fonda e lo libera.
Il saggio si fonda su uno studio dettagliato dei racconti della Pasqua del Signore Gesù nei vangeli sinottici ed è focalizzato su una dimensione particolare di tali testi: intende porre in rilievo ciò che questi racconti intendono far capire del compimento delle figure bibliche. Prende quindi in esame le figure dell'Antico Testamento che trovano compimento in Cristo morto e risorto: le figure dell'origine (Eva e Adamo, Abele, Noè, Abramo, Giuseppe), le figure della storia (Mosè, Giosuè, Davide, Elia, Geremia), le figure della fine (il servo sfigurato e trasfigurato, cantato da Isaia). In tal modo la lettura della passione/risurrezione di Gesù diventa ricapitolativa di tutta la storia della salvezza.
Il procedimento adottato è definito dagli specialisti col termine "intertestualità", per indicare che un testo non è davvero comprensibile se non si intende il sistema di echi che intrattiene con altri testi. Ne emerge un quadro che dischiude con chiarezza ed efficacia il senso della Scrittura, facendo dell’Antico e del Nuovo Testamento un unico racconto.
Note sull’autore
Roland Meynet (Thonon-les-Bains [Francia] 1939) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane "Rhétorique biblique" alle Éditions du Cerf e "Retorica biblica" alle EDB. Per queste ultime ha pubblicato Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002) e La Pasqua del Signore (2002).
Il libro
Io sono la risurrezione...chi crede in me, anche se muore, vivrà!" (S.A. Panimolle)
La morte nell'Antico Testamento (M. Cimosa)
La risurrezione dei morti nell'Antico Testamento (M. nobile)
La morte nella letteratura giudaica apocrifa e nei manoscritti di Qumran (F. Bianchi)
La risurrezione nel giudaismo antico (F. Manns)
Morte e risurrezione nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli
(SA. Panimolte)
Morte e risurrezione nelle Lettere del Muovo Testamento (C. Marcheselll-Casale)
Morte e risurrezione nell'Apocalisse (U. Vanni)
Secondo la Bibbia - una panoramica esegetica e antropologica
Morte e resurrezione raccoglie sette prediche che trattano tutte un tema fondamentale: morte e resurrezione. Esse furono tenute come prediche quaresimali nel Duomo di Treviri, si basano su alcuni brani scelti dalla Lettera ai Romani e furono intese come preparazione dei fedeli per partecipare attivamente alla liturgia del venerdì santo e della notte di Pasqua. Costituiscono anche un tentativo di rendere «intelligibili» nella predicazione alla comunità cristiana, la cui salvezza si fonda sul mistero pasquale della morte e resurrezione di Gesù, testi molto importanti di una lettera di Paolo. Si può negare Dio — e molti lo fanno —, ma nessuno può negare la morte e la sua ineluttabilità per l’uomo. Anche l’ateo è votato alla morte. La morte è la realtà della vita umana per eccellenza. La Bibbia non considera però la morte come una semplice disgrazia naturale che prima o dopo s’abbatte sull’uomo, ma come la conseguenza di una esplicita condanna di Dio: «Tu sei polvere e tu ritornerai in polvere» (Gen. 3,12); «La morte è il salario del peccato». «La morte ha raggiunto tutti gli uomini, poiché tutti hanno peccato» (Ram. 5,12). Il che significa: la morte è la conseguenza del peccato. Questo è il messaggio della Bibbia, che svelando l’origine della morte ne scioglie l’enigma. La Bibbia però non dice all’uomo soltanto: Tu sei destinato a morire a causa del tuo peccato; ma annuncia anche che Dio nel suo amore ha intrapreso qualcosa per liberare l’uomo dalla schiavitù della morte, per riscattarlo dalla morte. FRANZ MUSSNER, nato nel 1916, sacerdote della diocesi di Passau, compì gli studi teologici e biblici in Passau, Monaco e Roma. Nel 1950 conseguì il dottorato in teologia, nel 1952 ottenne l’abilitazione per il Nuovo Testamento. Dal 1952 èprofessore ordinario nella Facoltà Teologica di Treviri, dal 1965 alla Scuola Superiore di Filosofia e Teologia di Ratisbona. Le opere più importanti sono: Der Begrifi des ‘Lebens’ im Johannesevangelium; Studien zur Theologie des Epheserbriefes; Die Botschaft der Gliechnisse Jesu; il grande commento alla Lettera di Giacomo (pubblicato presso la Paideia).
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Nella teologia e nella predicazione cristiana si fa costante riferimento all’efficacia espiatoria della morte di Gesù, generalmente espressa con il pro nobis, presente già in alcune delle più arcaiche confessioni di fede cristologiche.
Il presente studio si propone di indagare il processo ermeneutico che ha portato le prime comunità cristiane, il cui pensiero è riflesso negli scritti neotestamentari, a esprimere attraverso la categoria dell’espiazione il senso della morte di Gesù. Particolarmente interessante si rivela in questo senso l’epistolario paolino, per la ricchezza di categorie utilizzate nel descrivere il senso e la portata salvifica di questa morte. Il lavoro di Giuseppe Pulcinelli ha preso in considerazione tutti gli aspetti di questa operazione ermeneutica, innestandosi sulla discussione offerta da vari Autori contemporanei. All’analisi esegetica degli specifici testi paolini egli affianca l’esame dei passi propri della grecità classico-ellenistica e del giudaismo vetero- e inter-testamentario, che contribuiscono a lumeggiare il senso esatto del tema.
Giuseppe Pulcinelli ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, dopo essersi specializzato in Sacra Scrittura all’Istituto Biblico di Roma. Autore di alcuni studi apparsi su Lateranum, insegna materie bibliche presso la facoltà di Teologia e l’ISSR Ecclesia Mater della Lateranense. Presbitero della Diocesi di Roma, attualmente fa parte dell’équipe dei formatori del Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Morte: una parola chiave per leggere la vita e il messaggio di speranza delle grandi religioni, del cristianesimo in primo luogo.