
Una traduzione con commento del Padre Nostro di Matteo, rivota a ogni tipo di lettore. Un volume coraggioso e attuale. L'interpretazione del Padre Nostro è presentata con un solido fondamento. Ogni parola del testo evangelico è posata con cura, analizzata con tutte le risorse della semantica, confrontata con l'utilizzazione che ne fa l'Antico Testamento, ricollocato a sua volta in altri contesti vicini, che si possono riconoscere nello stesso Vangelo di Matteo o in altri scritti del Nuovo Testamento. L'Autore, uno specialista molto ben documentato, utilizza tutte le risorse della moderna critica, si esprime in un linguaggio accessibile a persone colte ma non esperte di studi biblici.
Traduzione e commento dal Vangelo di Matteo delle Beatitudini 1. Beati i poveri, beati gli afflitti, beati gli affamati... Quelle che dall'uomo comune sono considerate situazioni di sofferenza dalla quali si fa tutto per uscire, vennero in passato indicate come condizioni di grande privilegio nelle quali chi si trovava doveva permanere felice, per assicurarsi la futura celeste ricompensa: perche' di essi e' il regno dei cieli. Tale predicazione era inevitabilmente destinata a fallire. Quanti vivono fuori da situazioni di poverta' e afflizione si guardavano bene dall'entrare in queste categorie di beati, e chi invece si trovava in queste condizioni faceva di tutto per venirne fuori, abbandonando ben volentieri poverta' e beatitudine.
«Il padre che fu madre» è una rilettura della parabola del «figliol prodigo» come appello forte per una chiesa amante e profetica, simbolo di libertà. «Non è il "figliol prodigo" il protagonista del racconto più bello di tutto il vangelo. Egli infatti, dopo avere metaforicamente "ucciso" il padre, non ritorna a lui perché pentito, ma per fame e per necessità. Il vero gigante che la parabola mette in luce è il padre, che ama a perdere, senza aspettarsi in cambio nulla dai due figli, uno peggiore dell'altro. Proprio per questo, il padre è sempre padre e, pur di salvare i figli ribelli, non esita a farsi madre, madre che genera sempre... senza fine».
Come le vetrate delle cattedrali e i chiostri delle abbazie, le miniature dei manoscritti testimoniano le meraviglie del Medioevo cristiano. Ecco 72 miniature inedite da colorare, ispirate alle più belle realizzazioni dei copisti e dei miniaturisti che, nell'arco di mille anni, hanno copiato la Bibbia e meditato con i libri santi. Le pagine iniziali tracciano la storia della miniatura, presentano i differenti stili e guidano il lettore a un metodo di lavoro e nella scelta dei colori. Un itinerario di Lectio divina propone di entrare nella meditazione della Sacra Scrittura fino alla contemplazione del mistero divino. 72 miniature da colorare, Breve storia della miniatura, Guida al metodo, Itinerario di Lectio divina.
Descrizione dell'opera
Il filone pace-guerra-violenza è stato centrale nella ricerca biblica di Giuseppe Barbaglio: su di esso egli ha disteso orientamenti di speranza.
Il volume affronta i temi della pace e della violenza a tre livelli. Quello biblico-esegetico in senso stretto, che esamina passi significativi della Scrittura, presentando visioni d'insieme e spiegando singoli versetti particolarmente importanti. Quello teologico, che chiama in causa il monoteismo e la sua pretesa di assolutezza, i binomi colpa e castigo, perdono ed espiazione. Quello antropologico: Bibbia e diritti umani, esperienza storica ed esperienza di fede, laicità del credente e presenza nel mondo.
Sommario
Presentazione (A. Filippi). 1. Lettura biblica sul tema della pace. 2. Cristo principe di pace. 3. L'amore dei nemici. 4. «Porgere l'altra guancia». 5. Regno di Dio con violenza. 6. La violenza: testimonianza delle Scritture ebraiche e cristiane. 7. Il monoteismo fonte d'intolleranza e di violenza? 8. Gesù il giusto e la violenza. 9. La Bibbia e i diritti umani. 10. Esperienza storica ed esperienza di fede. Interpretazione biblica. 11. Della laicità del credente o della sua presenza nel mondo e nella storia.
Note sull'autore
GIUSEPPE BARBAGLIO (1934-2007) presso le EDB ha diretto due collane di argomento biblico: «La Bibbia nella storia» e «Scritti delle origini cristiane» (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La Spiritualità del Nuovo Testamento (42011) e l'edizione greco-italiano del Merk (Nuova edizione 2010); è autore di La Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005); La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (32008); Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica (52005); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (32008), insieme a Piero Stefani; Canti d'amore nell'antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (2004) e I Salmi: testo poetico esistenza vissuta (2008), insieme a Luigi Commissari; Il pensare dell'apostolo Paolo (22005); Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso. Confronto storico (32009); La Parola si moltiplicava (2008), Emozioni e sentimenti di Gesù (2009), Il mondo di cui Dio non si è pentito (2010). Ha inoltre pubblicato: I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978, di cui ha curato la traduzione e il commento insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni; Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi 1991; San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato introduzione e traduzione.
L'Autore - dopo aver documentato che l'espressione "Gesù il Nazareno" dei testi evangelici, derivata dal greco, titolo di appartenenza settaria, non ha alcuna relazione con la località denominata "Nazareth" nel III sec. d. C. analizza le tematiche trattate da Joseph Ratzinger, rilevando che consistono nell'ennesima raccolta di nozioni senza alcun fondamento storico - in quanto della storicizzazione evangelica del personaggio individuato come Yeschuah Bar-Yosef (Gesù il "Cristo" Figlio di Giuseppe) non esiste alcuna inconfutabile documentazione - e le dieci tematiche che sono formulate con l'esclusivo scopo di incentivare la "fede"e la "credenza religiosa".
L'ospitalità e l'accoglienza nei vangeli: i commenti, le riflessioni e i suggerimenti di queste pagine avvicinano ed evidenziano la semplicità, la suggestione e la freschezza dello stile di vita che Gesù di Nazaret ha portato nella storia degli uomini. Il Vangelo viene così riletto negli incontri di Gesù con Marta e Maria, con il giovane ricco, con gli apostoli nel momento in cui lava loro i piedi, con la donna adultera... In essi il discepolo di oggi può trovare la via per una fede essenziale e viva. Per ogni capitolo viene proposto un dipinto che rappresenta l'episodio narrato. Sono immagini in cui si apprezza la saggezza interpretativa degli artisti, che da persone intuitive presentano la loro visione delle vicende evangeliche mostrando "tutto" in un colpo d'occhio.
Una cultura e una teologia dell'ospitalità nella Bibbia trovano un punto di partenza promettente e un fondamento privilegiato nel racconto di Genesi 18,1-16, che narra l'incontro vissuto da Abramo con tre enigmatici personaggi alle Querce di Mamre. Ma anche il comandamento inciso in Levitico 19,18b: «Amerai il tuo prossimo come te stesso», e la sua seconda promulgazione: «Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi, tu lo amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri nella terra d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio» (19,34) si offrono da millenni all'ascolto di credenti e non credenti. Questi testi veicolano un messaggio ricco di spunti per il nostro tempo, che avverte intensi movimenti migratori, confronti interetnici, emergenze provocate dall'intrecciarsi delle diversità culturali.
L'amore di Osea per la moglie come specchio di quello di Dio per il suo popolo. La denuncia delle aberrazioni e le ingiustizie dei potenti. Le minacce per indurre il profeta a tacere.
Per il testo biblico, l'autore ha avuto un amore appassionato, come testimoniano i saggi raccolti nel volume, dedicato alla figura teologica di Osea e ad alcuni altri profeti. Osea, Geremia, Giona acquistano, nella sua esposizione, la vividezza di contemporanei. L'«esegesi narrativa» dell'autore crea una «contemporaneità» tra il testo e il lettore, «ogni lettore ri-costruisce di nuovo il testo». Questo vale in modo particolare per un libro «profetico». Letteralmente, il profeta è «la bocca di Dio», parla al suo posto e in nome suo: «Così dice il Signore...» è l'incipit di ogni oracolo. Anche per questo la parola profetica è necessariamente contemporanea.
Come titolo e sottotitolo suggeriscono con chiarezza, l'autore accompagna il lettore in una lettura spirituale del libro del profeta Osea, la cui narrazione ruota attorno a due nuclei tematici: Dio, come sposo dell'intera umanità; e il matrimonio di Osea, quale simbolo dell'amore sponsale. Il rapporto tra Dio e l'umanità viene presentato come simbolo e modello di ogni incontro d'amore. Osea è definito il profeta dell'amore, ma dell'amore di Dio: un amore su cui non siamo soliti riflettere, un amore che non è secondo il nostro codice matrimoniale, un Dio che non rinuncia a nulla pur di ricondurci alla vita e al suo amore. Il Dio di Osea è sin troppo umano, sembra contraddittorio e troppo coinvolto nella vicenda degli uomini. Chiede al suo popolo di impegnarsi e di diventare migliore, ma egli stesso si impegna e compie il gesto di amore prima ancora del suo popolo