
«La Bibbia pullula di autori umani, di primi autori, di redattori successivi, di scrittori di lettere e di revisori. Sono testimoni di idee di Dio che hanno ancora molti eredi nel mondo moderno. I loro eventi e i loro racconti sono spesso falsi perché contraddittori o perché non corrispondono ai fatti che conosciamo da fonti esterne.» La Bibbia è un libro pieno di storie emozionanti, affascinanti, fonte di ispirazione. Ma quale è la verità storica e quale la finzione? In questo saggio che ha suscitato clamore in tutto il mondo, Robin Lane Fox analizza la Bibbia alla luce delle conoscenze storiche, letterarie e archeologiche, e svela cosa si nasconde nell'Antico e nel Nuovo Testamento: spiega per esempio perché la Genesi presenti due versioni, incompatibili tra loro, della Creazione, o perché i Vangeli raccontino gli stessi episodi, dalla nascita alla passione di Gesù, in modi così diversi. Il risultato è un libro rivelatorio e fondamentale per una lettura storica del testo sacro.
Con una ricerca che si muove tutta all'interno di testi – ittiti, greci, biblici –, lo studio di Hubert Cancik ricostruisce le tracce di quello che per i moderni è il concetto di verità storico-critica in rapporto a quello di verità mitica o dogmatica.
Ne risulta come il primo non sia patrimonio esclusivo del sapere greco e poi europeo, e come alla storiografia non sia sufficiente essere critica per rendere obsoleta la storiografia retorica e tragica o le tradizioni storiche legate a culti e feste religiose. Contrariamente a studi anche recenti in cui un presunto pensiero specificamente semitico e biblico viene contrapposto a un fittizio concetto di verità greco o europeo, le dense pagine di H. Cancik contribuiscono a far luce sulla storia del concetto di verità nella mitografia, nella teologia e nella storiografia antiche.
Tanto interessante quanto brillante, questo saggio di un noto classicista intende anche essere un tentativo di recuperare la differenza di coscienza storica che oggi si frappone tra le Scritture e chi le studia, e di approfondire le cause e la portata – pratica – dell'indebolimento a cui da tempo si assiste della tradizione e dei suoi saperi.
Affermare che per tradurre occorre interpretare non è una provocazione, ma una constatazione ricavabile da un’indagine attenta di una tradizione ormai bimillenaria nel giudaismo e nel cristianesimo. L’interpretazione di un testo emerge già dalla sua stessa traduzione. La campionatura di esempi inseriti nel libro e tratti dalle più importanti traduzioni della Bibbia in italiano, ne è la prova più evidente.
Uno strumento agile ma completo per conoscere le versioni italiane della Bibbia che hanno avuto Grande importanza nella nostra tradizione culturale e religiosa.
Destinatari
Studenti, sacerdoti e membri di gruppi biblici.
L’autore Giovanni rizzi (1950) appartiene all’Ordine dei Padri Barnabiti. Ha compiuto i suoi studi di specializzazione in Sacra Scrittura presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. È professore straordinario di Antico Testamento nella facoltà di teologia della Pontificia Università Urbaniana a Roma. Ha dedicato diversi studi alle versioni antiche e moderne della Bibbia, pubblicando, insieme a S.P. Carbone, sei volumi sulle versioni aramaica e greca dei Profeti minori, confrontate con il testo ebraico masoretico (Dehoniane, Bologna 1992-2001). Ha inoltre pubblicato uno studio in tre volumi sulle edizioni della Bibbia presso la Biblioteca della Pontificia Università Urbaniana (Edizioni della Bibbia nel contesto di Propaganda Fide, Urbaniana University Press, Roma 2006) e, in questa collana, Le antiche versioni della Bibbia. Traduzioni, tradizioni e interpretazioni (Cinisello Balsamo 2009).
Adam e la sua donna sono con il cuore attento alla “voce” dei passi di Dio, sanno che arriverà all’appuntamento della loro amicizia. E aspettano… ma ora nel loro cuore è morta la gioia dell’attesa, sono ansiosi, timorosi, paurosi… E ascoltano la “voce del suo camminare”, eppure Dio viene a piedi nudi, senza calzari… La prima parola di Dio ascoltata da un uomo è: verso dove sei? Dio apre la sua bocca e pone un interrogativo, che non vuole umiliare, ma aprire al dialogo, perché la domanda esige una risposta, è un appello.
Verso dove sei…, verso dove stai andando? Qual è la direzione della tua vita? A Caino Dio dirà: «Dov’è tuo fratello?», ad Adam chiede: «Verso dove sei?». All’ora nona Adam morto nel cuore fugge da Dio. All’ora nona di un venerdi sul “cranio di Adamo” Dio in Cristo Gesù morirà per salvare l’uomo. E non scenderà dalla croce, né fuggirà…
Verso dove sei? Storie di incontri, di sguardi, di parole dette e di silenzi eloquenti. Verso dove sei? Storia di una Parola che pro-voca, ferisce, guarisce. Eppure è Parola da ascoltare e incidere nel cuore fino alla trafittura di costati induriti, sanguinanti, lacerati, partorienti sangue d’amore e acqua di nuova vita.
Verso dove sei? Lectio di Parola nei racconti feriali di umana esistenza; parole della Voce che ancora cerca, interroga, insegue, desidera abbracciare e lasciarsi incontrare; voci della Parola accolta, invocata, gridata, tratteggiata al crocevia di una speranza possibile.
Verso dove sei? Quindici lectio di umana avventura in compagnia della Voce di sottile silenzio, che schiude ancora il cuore all’aurora dell’Amore nei solchi solitari di uomini e donne, chiamati a dare germoglio alla solidarietà di coscienze abitate, unificate, illuminate dalla carne della Parola.
Mario Russotto è Vescovo di Caltanissetta dal 2003. Già docente di Ebraico, Greco ed Esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto Teologico di Ragusa, ha insegnato anche Metodologia ed Ermeneutica Biblica presso la Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo. Membro della Commissione Episcopale della CEI per la famiglia e i giovani. Giornalista pubblicista, ha scritto numerosi articoli di carattere teologico e pastorale su diverse riviste italiane. Ha tenuto anche molti corsi biblico-teologici in Italia e all’estero, in modo particolare nei Paesi Scandinavi, negli USA, in Messico, Cuba, Polonia, Estonia e Inghilterra. È autore di molte pubblicazioni, sempre di carattere biblico.
Secondo Nietzsche «nella Storia c'è stato un solo vero cristiano. E purtroppo si è spento sulla croce». Per Ernesto Borghi gli Atti degli Apostoli dimostrano il contrario. Pietro fa le stesse guarigioni di Gesù. Stefano muore pronunciando le stesse parole del Nazareno. I temi della cura e della guarigione, sono presenti sin dalle origini del cristianesimo e così quelli della persecuzione e della comunione fraterna fra i discepoli. Gli Atti degli Apostoli sono lo specchio in cui la Chiesa di oggi dovrebbe costantemente guardarsi per orientare il suo cammino evangelico.
I dieci comandamenti ci riportano alla religione della nostra infanzia, alle lezioni di catechismo. Evocano facilmente l'obbedienza cieca, il peccato e il senso di colpa, un approccio moralista o giuridico alle realtà di Dio. Il presente libro tenta di rileggere le dieci Parole come un testo che rende attuale l'Alleanza con Dio disegnando i contorni di uno spazio di libertà e creatività. Lungi dal voler frenare il dinamismo dello Spirito, sono da leggersi come dei cartelli indicatori, delle pietre miliari che delimitano la strada che conduce verso la vera vita. Questo libro riprende alcune introduzioni bibliche proposte a Taizé nel contesto degli incontri internazionali dei giovani. Esso cerca di far scoprire la sorprendente attualità di un testo che ci arriva direttamente dalle origini.
Destinatari
Chiunque voglia riverificare l'attualità dell'alleanza con Dio nei dieci comandamenti.
Autore
Frère John è entrato nella nota comunità ecumenica di Taizé nel 1974. Una delle sue attività principali consiste nel fornire introduzioni bibliche ai giovani che si recano nella comunità in occasione dei vari incontri internazionali. Presso le Edizioni Messaggero ha già pubblicato: Soffio creatore. La Novità e lo Spirito nella Bibbia (1995); L'avventura della santità. Fondamenti biblici e prospettive attuali (1998); Alla Sorgente. Gesù e la Samaritana (2001), e altri ancora.

