
A partire dalle vicende di Abramo, Isacco e Giacobbe, le tre figure più paradigmatiche dell'Antico Testamento, si snodano le riflessioni raccolte in questo volume. Nella forma del racconto più che dell'indagine esegetica, ma rimanendo sempre aderente al testo biblico, l'Autore invita il lettore a entrare in una nuova confidenza con l'umanità dei Patriarchi. Abramo, Isacco e Giacobbe mostrano così il loro fascino e ancor più la loro imperfezione; questo è il modo attraverso cui il Dio unico e personale della Genesi si rivela, con caratteristiche e modalità diverse che l'autore rilegge nella prospettiva delle tre virtù teologali: fede, speranza e amore. Un'esperienza di unità nella diversità non confinata alla religione premosaica ma con precise ricadute nella vita del credente di ogni tempo e di ogni credente che si riconosca parte della discendenza abramica.
Il testo offre una serie di meditazioni come percorso di formazione attraverso la Lettera ai Galati. Paolo, affrontando i problemi concreti che vive al suo interno la comunità e per questo "divisa", pone una domanda chiave. In quale rapporto devono stare la legge e la fede? Quale valore dare alla circoncisione e all'osservanza della legge ebraica per divenire cristiani? E, ancor: Qual è il ruolo della croce di Cristo per essere iniziati nella vita nuova? Paolo, nella Lettera ai Galati mira a ristabilire la comunione tra sé e la comunità, adoperandosi per rinnovare la loro piena adesione a Cristo. Non possono ricomporre i loro vincoli di comunione se l'adesione alla croce di Cristo non è prioritaria e fondante.
L’autore parte dalla considerazione del principio architettonico della teologia di Paolo che è fondato sulla ”grazia”. Successivamente, passa ad analizzare i temi «centrali» della teologia contenuti nella 1Corinzi, quali: la parola della croce, la nuova giustizia del cristiano, la sessualità nel matrimonio, la verginità, i doni dello Spirito, la carità, la risurrezione dei morti. Infine affronta la questione della libertà nella Lettera ai Galati.
La grazia, che è il «principio architettonico» di tutto, regge l’intera costruzione teologica paolina. Essa, cioè, è quel principio ricco di infinite variazioni che permette alla riflessione paolina di abbracciare tutte le situazioni della fede e, insieme, di condurle a unità. Ma la grazia/salvezza è anche la radice della stessa azione missionaria di Paolo, perché:
1. è la realtà da annunziare;
2. è la radice dell’universalità dell’annunzio e della sua libertà;
3. essa indica la direzione della conversione: solo se l’essere umano si concepisce come dono, come gratuità, come esistenza «regalata», può aprirsi e farsi dono gratuito per tutti.
Bruno Maggioni, prete della diocesi di Como, è docente di esegesi del Nuovo Testamento presso il Seminario di Como e la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e di introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica.
La parabola lucana del Padre misericordioso esprime il volto del Dio-Amore in modo inarrivabile. Questo testo si prefigge di approfondire la parabola, presentandola anche nelle riletture che sono state realizzate nelle varie forme artistiche, per poi proporre una attività didattica per l'insegnamento della religione che aiuti a superare le concezioni negative di Dio al fine di arrivare all'essenza del Dio rivelato da Gesù: un Padre esclusivamente buono che ama i suoi figli in modo totale e incondizionato, e che desidera la nostra realizzazionee la nostra felicità.
"Il Dio morto così giovane" è uno sfogo, un testo di fede. In un movimento eccessivo, cioè in contrasto con la sapienza e la ragione, ansimante, perduto, canta la gloria di Gesù come uomo tra gli uomini, uomo tra i fratelli. Frédéric Boyer è uno scrittore cristiano. Il suo atteggiamento singolare non è nell'accettazione, è nella rabbia, nella ricerca e nel rischio.
Alberto Mello rilegge il terzo e il quarto libro della Bibbia con la scrupolosa adesione di un esegeta moderno e li interpreta convinto che la Scrittura riceva il suo vero senso in una lettura simbolica e spirituale. Il libro dei "Numeri" e del "Levitico" sono incentrati sulla santità di Dio, che si definisce certo come trascendenza, separazione, alterità, ma soprattutto, in maniera positiva, come potenza vitale e come esigenza morale. Questo libro fa seguito ai due precedenti sulla Genesi e sull'Esodo - dal titolo "Il Dio di Abramo" e "Il Dio degli Ebrei" - pubblicate in questa stessa collana.
Le riflessioni su Levitico e Numeri raccolte in questo volume fanno seguito ad altre sulla Genesi e sull'Esodo - dal titolo "Il Dio di Abramo" e "Il Dio degli Ebrei" - pubblicate in questa stessa collana. "Il Dio santo" si pone quindi come capitolo conclusivo di una trilogia. Il libro dei Numeri e, in modo ancora più particolare, il libro del Levitico sono incentrati sulla santità di Dio, che si definisce certo come trascendenza, separazione, alterità, ma soprattutto, in maniera positiva, come potenza vitale e come esigenza morale. Questi antichi libri ebraici, con i loro rituali ormai desueti, ci insegnano forse ancora oggi a porre una siepe intorno alla santità di Dio, per proteggere il mistero della vita.
Nel testo si analizza il discorso dell’apostolo Paolo sull’Aeròpago, dove Paolo è trascinato dai filosofi del suo tempo. L’intento è di far emergere l’attualità del suo messaggio, un messaggio che risponde ancora oggi alle eterne domande di ogni uomo e donna. D’altronde, il mondo odierno presenta le stesse caratteristiche del mondo di Paolo: in entrambi, l’essere umano appare soddisfatto delle proprie conquiste intellettuali e materiali, soprattutto sembra non ci sia più posto per un Dio creatore. Il punto centrale del discorso di Paolo è la risurrezione di Cristo, ed è appunto la risurrezione a mettere in crisi sia i sapienti di Atene, sia i sapienti della moderna scienza.
L'AUTORE
Rocco Quaglia, psicologo e psicoterapeuta, è professore ordinario di Psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino. Fra i suoi interessi compare lo studio per il testo biblico considerato da un punto di vista psicologico. In tale ambito le sue ultime pubblicazioni sono: Gli incontri di Gesù (2006); Dalla parte della Bibbia. La risposta di uno psicologo cristiano a un matematico impertinente (2011); Il Mistero di un volto. L’uomo della Sindone e il significato del dolore (2015). Con le Paoline ha pubblicato: Le «piccole donne» dei Vangeli (2014); Vivere la benevolenza (2015).
Qual è la legge fondamentale a cui un cristiano deve rapportarsi per valutare il senso di giustizia? È la legge dell'Amore, amore agape che presuppone l'apertura all'altro, al prossimo, preludio della "Chiesa in uscita" di Papa Francesco. Ma l'inclusività e la carità sono concetti validi anche per i non credenti come ci spiega San Paolo che da tutore della legge diventa portavoce della Legge dell'Amore. La sua dottrina è valida per tutti, infatti la vita di San Paolo è una vita missionaria, una vita sempre rivolta ad annunziare il messaggio cristiano anche a chi non crede.
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mc 8,34). Ma cosa significa e cosa implica essere discepoli di Gesù Cristo, secondo il Nuovo Testamento? In che modo le pagine di Marco, Giovanni, Paolo e degli altri autori biblici descrivono la nascita e lo sviluppo del discepolato cristiano? Quali indicazioni per la vita cristiana oggi se ne possono trarre? Nel tentativo di rispondere a queste decisive domande, il presente libro indaga l’esperienza di discepolato descritta nel Nuovo Testamento, fornendo soprattutto un contatto il più possibile diretto con il testo biblico. Tenendo insieme il rigore dell’esegesi e la semplicità dell’esposizione, l’Autore propone l’analisi di tutte le principali pagine del Nuovo Testamento relative al discepolato (Vangeli e Atti, Lettere, Apocalisse), per poi fornire, nella sezione conclusiva, le linee essenziali e permanenti del discepolato cristiano: la relazione con Gesù, le condizioni necessarie alla sequela, il dono della vita nuova, la missione.
l’AUTORE
Paolo Mascilongo, nato a Termoli (CB) nel 1969, è sacerdote della Diocesi di Piacenza-Bobbio dal 2001. Ha conseguito la Laurea in Matematica presso l’Università degli Studi di Milano, la Licenza in Scienze Bibliche nel 2004 e successivamente il Dottorato sempre presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma nel 2011. Impegnato nella pastorale in parrocchia e presso l’Ufficio Catechistico Diocesano, è docente di Sacra Scrittura, in collaborazione con l’Istituto teologico Collegio Alberoni di Piacenza e l’ISSR Sant’Ilario di Poitiers di
Parma. Dal 2012 è membro del gruppo nazionale del Settore Apostolato Biblico della CEI. Sul Vangelo di Marco ha pubblicato: «Ma voi chi dite che io sia?». Analisi narrativa dell’ identità di Gesù e del cammino dei discepoli nel Vangelo secondo Marco, alla luce della “Confessione di Pietro”(Mc 8,27-30) (AnBib 192), G&B Press, Roma 2011.
Il libro propone l'approfondimento della figura del «discepolo amato» contestualizzata nel dinamismo della sequela di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. L'approfondimento del profilo letterario e teologico di questa figura enigmatica implica la conoscenza delle linee essenziali del Quarto Vangelo e la sua collocazione nel contesto della letteratura neotestamentaria. L'itinerario - che si compone di otto capitoli che seguono tendenzialmente lo sviluppo narrativo del Vangelo - intende dunque offrire un essenziale percorso letterario e teologico nell'opera giovannea e suscitare il desiderio di riscoprire la straordinaria novità di Gesù di Nazaret e il fascino del suo discepolato.

