
Il libro segna un percorso a servizio delle parrocchie, delle comunità, dei singoli fedeli, per aiutarli a entrare nel tesoro stupendo del Vangelo della domenica (anno liturgico A, Vangelo di Matteo), giorno del Signore. Per ogni domenica e festa: un commento essenziale, chiaro e spontaneo nel linguaggio, con un taglio decisamente "pastorale" nelle sue meditazioni, nate dalla predicazione parrocchiale; una citazione, un aforisma o una breve storia; e infine una preghiera.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Nell'anno del centenario della nascita di Giuseppe Lazzati, una delle figure più straordinarie del laicato cattolico, coraggioso profeta e interprete dei "segni dei tempi", il sussidio propone un itinerario di lectio divina sul tema della profezia, che parte dalla rilettura della vicenda spirituale del profeta Elia, raccolta nei Libri dei Re, per arrivare alla testimonianza di vita tratta dagli scritti del Professore. Perché anche noi possiamo crescere "nell'audacia della profezia", quale dono dello Spirito".
Ottavo volume della collana Graphé, che si propone come corso completo di studi biblici di base presentando in modo chiaro, esaustivo ed aggiornato il quadro di riferimento per le singole sezioni bibliche. Questo testo, oltre alle lettere della "prima tradizione paolina" (2 Tessalonicesi, Efesini e Colossesi, alle quali la tradizione associa Ebrei) prende in esame anche quelle della seconda (1 e 2 Timoteo e Tito) e quelle di Giacomo, 1 e 2 Pietro e Giuda.
Dopo un lungo lavoro vede finalmente la luce lo studio che ha impegnato l'autore nella ricerca e nella ricostruzione del patrimonio biblico documentato presso la Biblioteca della Pontifica Università Urbaniana e costituito da edizioni critiche della Bibbia, per l'AT (Ebraico, Greco, Latino), per il NT (Greco e Latino) e per parti distinte sia dell'AT come del NT; a questo genere di edizioni vanno aggiunte alcune della Bibbia Poliglotta e altre specifiche dei targumim aramaici, sia nei testi originali, come in traduzioni scientifiche. Numerose anche le varie edizioni delle Scritture nelle antiche versioni in Greco, Samaritano, Armeno, Siriaca, in Copto, Etiopico, Slavonico o Slavo antico, in Farsi, in Arabo. Dal quadro complessivo dell'opera, unica nella concezione anche se distinta in tre volumi, emerge un importante contributo filologico che implica la considerazione riservata alla storia linguistica, e nello stesso tempo teologica e culturale, delle versioni della Bibbia; in molti casi queste versioni emergono all'inizio della storia di molte Chiese e quindi ne giustificano una trattazione previa nelle rispettive aree geografiche di appartenenza.
Il testo presenta un itinerario biblico attraverso cui il lettore può riscoprire il senso dell’amore secondo il disegno di Dio. Esso ricalca le tappe presenti nell’enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est attraverso la lettura di alcuni brani biblici, articolandoli in due momenti: una prima parte dedicata all’amore umano nelle sue componenti fondamentali (amicizia, eros, filantropia, volontariato); una seconda parte inerente alla possibile conoscenza dell’amore divino come fonte e alimento dell’amore umano (amore come agape, come perdono, come frutto dello Spirito, come relazione con Dio).
È evidente che le due parti del testo si richiamano e si illuminano reciprocamente permettendo al lettore di compiere un vero e proprio cammino alla riscoperta dell’essenza dell’amore come fondamento della sua stessa identità di persona.
Il metodo utilizzato è quello della lectio divina
Il libro è arricchito da alcune domande conclusive, per indurre il lettore a riflettere sulla Parola e portarla nel tessuto della propria esperienza quotidiana.
Destinatari
In modo particolare i giovani-adulti che scoprono nella loro vita la centralità dell’amore nelle sue varie dimensioni. Può essere utilizzato anche come traccia di approfondimento biblico-meditativo per gruppi di giovani, coppie e famiglie.
Autore
Gabriele Corini (1975), sacerdote della diocesi di Albenga-Imperia, si è licenziato in scienze bibliche e archeologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme (1999-2003) e ha conseguito il dottorato in teologia biblica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale in Milano (20032008). Membro dell’Associazione Biblica Italiana, è ora direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Albenga-Imperia e docente di Antico Testamento, lingue bibliche e teologia fondamentale.Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Mons. Valerga: un loanese come noi (Edizioni Delfino 2001); Dt 28,69 30,20: la «nuova» alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità (Edizioni Glossa 2010) con la presentazione del card. Carlo Maria Martini; e presso le Paoline Non di solo pane (2007), con la prefazione del card. Gianfranco Ravasi.
Per Ralph P. Martin, queste tre lettere attribuite a Paolo contengono numerose verità della fede cristiana, in particolare la dimensione universale dell'insegnamento cristologico e il ruolo della chiesa quale luogo di Dio e agente per la riconciliazione. Tradizionalmente attribuite a Paolo e fatte risalire al periodo della prima prigionia romana, ma considerate pseudoepigrafe da molti importanti studiosi, le cosiddette "epistole dalla cattività" costituiscono per Ralph P. Martin un prezioso repertorio di tematiche teologiche e di verità per la fede cristiana oggi: in particolare la dimensione universale dell'insegnamento cristologico e il ruolo della chiesa quale luogo di Dio e agente per la riconciliazione. Il commento di Martin mette in luce innanzitutto la grande attualità del messaggio di riconciliazione, in primis tra ebrei e pagani, nella chiesa intesa come corpo di Cristo in un tempo di profonde divisioni ma anche di anelito alla pacificazione qual è il nostro.
Malgrado il consistente sviluppo degli studi sul Vangelo di Giovanni in questi ultimi anni, le pubblicazioni dedicate ai "Discorsi di Gesù" (Gv 5-12) come blocco unitario, sia dal punto di vista diacronico sia da quello sincronico, sono rare, nonostante la rilevanza che tali discorsi possono fornire alla comprensione del rapporto tra Gesù e i Giudei del suo tempo. I problemi che pone il testo sono di varia natura: letteraria, storica e teologica, oltre che metodologica, e continuano, ancora oggi, ad animare il dibattito tra gli studiosi. L'Autrice, nel comprendere la preziosità del contributo che j citati Discorsi sono in grado di fornire alla comprensione del rapporto istauratosi tra Gesù e i Giudei del suo tempo, valorizza nella sua lettura la dimensione storica e narrativa del testo. Il testo giovanneo, indagato con cura, non tarda a manifestare nuove e considerevoli ricchezze.

