
Non stupisce che il Vangelo di Matteo sia stato il più citato dai padri della Chiesa, il più commentato nella letteratura cristiana antica, il più utilizzato nella liturgia e nei vari ambiti della vita ecclesiale. Il suo orientamento etico, la sua maggiore organicità rispetto a Luca, l'abbondante quantità di insegnamenti in esso presenti, la sua particolare strutturazione sono tutti elementi che hanno reso questo testo particolarmente adatto a fini pastorali e catechetici. Il fatto che esso occupi fin dall'antichità il primo posto nell'ordine dei quattro vangeli, la convinzione della sua maggiore antichità (oggi non più sostenuta dagli studiosi, che la attribuiscono a Marco) e dunque la sua vicinanza all'età apostolica lo hanno reso particolarmente autorevole nella Chiesa antica. Matteo contiene pressoché tutto il materiale di Marco e anche molto di più. Anche oggi, infatti, sono le redazioni matteane del Padre nostro e delle Beatitudini a essere universalmente note, usate nella liturgia e memorizzate nella preghiera personale. Il volume prosegue l'itinerario di spiritualità su testi biblici visti alla luce del messaggio di san Francesco e dell'attualità. Ora l'attenzione è rivolta al Vangelo di Matteo, il più commentato nella storia della Chiesa e tuttora il più utilizzato nella pastorale e nella liturgia, per il suo orientamento etico e l'organicità della sua struttura.
Il libro offre un approccio comunicativo alla giornata delle parabole raccontata da Mt 13. Sul mare Gesù rivolge il suo appello alle folle: "chi ha orecchi intenda". In casa raccoglie frutto dal discepolo "doctus in regno caelorum". Senza parabole della comprensione, le parabole del Regno sarebbero prive di effetto e perderebbero di attualità.
Nella Palestina del I secolo, un predicatore ebreo venuto dalla Galilea lanciò un movimento rivoluzionario che proclamava la venuta del Regno di Dio, minacciando così l'ordine costituito dei dominatori romani e della gerarchia religiosa ebraica. Fu arrestato, torturato e ucciso come sovversivo. Alcuni decenni più tardi, i suoi seguaci dissero che era il Figlio di Dio, trasformando un giovane ribelle in un simbolo e ponendo le basi di una religione destinata a diffondersi nel mondo intero. In questa biografia, Reza Aslan mette a confronto i testi evangelici con le numerose fonti dell'epoca, dalle opere dello storico ebreo Giuseppe Flavio ai documenti romani, per raccontare la complessa figura di Gesù: un uomo di pace che esortava i seguaci a prendere la spada, un esorcista e guaritore che si proclamò Re dei Giudei, un messia inconsapevole della sua natura. Così questo libro non solo diventa l'appassionante ricostruzione di una delle epoche più tumultuose e più decisive della storia, ma illustra anche in modo coerente come la Chiesa, a partire dall'apostolo Paolo, abbia plasmato l'essenza della cristianità, oscurando l'uomo vero che era Gesù. "Il che è un peccato. Perché l'unico aspetto che uno studio esauriente sul personaggio di Gesù dovrebbe rivelare è che Gesù di Nazaret, l'uomo, è stato tanto convincente, carismatico ed encomiabile quanto Gesù il Cristo. Una persona, in sostanza, in cui vale davvero la pena credere."
«Perché state a guardare il cielo? (...) Allora tornarono a Gerusalemme (…) assidui e concordi nella preghiera» (Atti 1,11.12.14). L'ascensione al cielo di Gesù svela il mistero dell'uomo. Noi sappiamo da dove viene perché vediamo dove va: viene dal Padre e a lui ritorna. La nostra vita non è sospesa nel nulla: Dio è nostro principio e fine. Con l'ascensione Gesù scompare. Ma non ci lascia orfani. Ci apre la via del ritorno a casa. Per l'evangelista Luca la storia dura due giorni. Il primo inizia con Adamo che fuggì da Dio e termina con Gesù, il nuovo Adamo che torna al Padre. Lui è il Figlio unigenito che, diventato uomo, si è fatto primogenito di molti fratelli. Con lui, dopo lungo travaglio, il capo è uscito alla luce. Il secondo giorno abbraccia il seguito di tutta la storia: è la nascita progressiva del suo corpo, costituito da tutti gli uomini, suoi fratelli. La sua ascensione è un vortice che ci risucchia con lui nella gloria. Luca ripete quattro volte che i discepoli tengono gli occhi fissi al cielo. Guardano lì perché lì sta colui che li ama. Dove è il tesoro, lì è anche il cuore. «Ognuno va dove già sta il suo cuore; se non ha desideri, resta immobile, come un morto. Guardare in alto, verso le stelle, ci orienta sulla terra. Non è cordone ombelicale che lega, ma bussola che fa camminare in libertà» (S. Fausti).
Sommario
1,1-8 Sarete testimoni di me. 1,9-14 Parte prima. 1,9-14 Parte seconda. 1,15-26 Testimone della sua risurrezione. 2,1-13 Furono riempiti tutti di Spirito Santo. 2,14-20 Dio fece Signore e Cristo questo Gesù che voi uccideste. 2,21-36 Dio fece Signore e Cristo questo Gesù che voi uccideste. 2,37-47 I credenti erano insieme. 3,1-10 Ciò che ho ti do. 3,11-26 Nel nome di Gesù inviato per benedire voi allontanando ciascuno dalla sua iniquità. 4,1-12 Questa è la pietra, quella nientificata da voi, i costruttori, che divenne pietra angolare. 4,13-22 È giusto ascoltare voi più che Dio? 4,23-31 Per fare quanto la tua mano e la tua volontà predefinirono che avvenisse. 4,32-37 Tutte quante le cose erano per loro comuni. 5,1-11 Tu non mentisti a uomini, ma a Dio. 5,21-21 Attraverso le mani degli apostoli avvenivano segni e molti prodigi. 5,21b-33 Bisogna obbedire a Dio più che agli uomini. 5,32-42 Che non vi troviate a combattere contro Dio. 6,1-7 Ora noi persevereremo nella preghiera e nel servizio della Parola. 6,8-15 Il suo volto come un volto d'angelo. 7,1-8 Il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo che era in Mesopotamia. 7,8-10 La storia di Giuseppe (prima parte). 7,11-12 La storia di Giuseppe: la fraternità ricostruita (seconda parte). 7,12-13 Giuseppe e il riconoscimento dei fratelli. 7,17-34 Storia di Mosè. 7,35-53 Duri di cervice e incirconcisi di orecchie voi sempre opponeste resistenza allo Spirito Santo come i vostri padri, anche voi. 7,51-60 Testimonianza di Stefano. 8,1b-8 Avvenne una grande persecuzione in quel giorno. 8,9-25 Il tuo argento vada con te in perdizione. 8,26-40 Cosa impedisce che io sia battezzato? 9,1-19a Costui mi è vaso di elezione per portare il mio nome davanti a nazioni e re, e figli d'Israele. 9,19-31 Costui è il Figlio di Dio, costui è il Messia. 9,32-43 Enea, Tabità. alzati!
Note sull'autore
Silvano Fausti, gesuita, è stato docente di Teologia e oggi vive in una comunità di confratelli dediti al servizio della Parola e impegnati nei contesti di emarginazione. Autore di numerose pubblicazioni biblico-teologiche di studio e di divulgazione, con EDB ha pubblicato: Una comunità legge il Vangelo di Luca (112006; nuova edizione 2011); Una comunità legge il Vangelo di Matteo (82007); assieme a T. Beck, U. Benedetti, G. Brambillasca e F. Clerici, Una comunità legge il Vangelo di Marco (72008); Una comunità legge il Vangelo di Giovanni (coedizione Àncora, 2008); Per una lettura laica della Bibbia (2008); Missione: modo di essere Chiesa (2010); I quattro Vangeli (2010); Il dono più grande. Novena di Natale (2012).
L'apostolo Giovanni è il teologo della vita spirituale. Egli ci offre nei suoi scritti la più grande teologia dell'esperienza cristiana. Di qui l'importanza della meditazione teologico-spirituale di questo testo, e la necessità per noi di chiedere al Signore la luce per capire quello che lo scrittore ispirato ci ha voluto dire. Questo commento di un mistico quale fu Divo Barsotti si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire contenuti e caratteristiche della vita cristiana.
Quasi una vita di Gesù è un saggio che ricostruisce, partendo dai testi autografi di Bernanos, un progetto da lui a lungo pensato, ma che si decise a scrivere solo nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai era gravemente ammalato. E infatti Bernanos morì prima di poter realizzare la sua Vita di Gesù e di essa abbiamo soltanto il frammento iniziale, che viene proposto in due pagine a stampa subito dopo l’Introduzione del curatore. Poche righe che però esprimono chiaramente il suo desiderio di scrivere una vita di Gesù per le persone semplici e umili: «Vorrei parlare di Gesù Cristo molto semplicemente agli uomini che non lo conoscono più, vorrei parlarne dalla soglia di una chiesa o dietro un pilastro, da povero uomo come gli altri». Il volume, curato da don Marco Ballarini, dottore della Biblioteca Ambrosiana e profondo conoscitore dell’opera di Bernanos, offre al lettore le pagine migliori della produzione narrativa, saggistica e teatrale di Bernanos che si riferiscono alla figura di Gesù o alle Sue parole, e ricostruisce, seppure per frammenti, una ideale vita di Cristo «secondo Bernanos». Ne risulta così un testo singolare, una Vita di Gesù scritta utilizzando le parole e secondo le intenzioni di un grande romanziere moderno.
L'autore
Georges Bernanos (1888 - 1948) è uno dei più celebri autori della letteratura francese del Novecento. Personaggio e romanziere di difficile definizione - tanto da rendere complesso inquadrarlo in un preciso contesto letterario - , fervente cattolico, ha posto al centro della sua opera l’antagonismo tra il Bene e il Male. Sotto il sole di Satana (1926) è il suo primo romanzo, al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, Diario di un curato di campagna (1936) e Monsieur Ouine (1943).
Con il suo Vangelo, Matteo ha consegnato ai cristiani di ogni tempo gli strumenti per vivere a fondo la fede in un Dio che ha il volto di Gesù Cristo. Bruno Maggioni offre in questo libro un percorso spirituale che si snoda attorno ad alcuni brani del Vangelo di Matteo confrontati con la vita dell’uomo contemporaneo. Si tratta di riflessioni sul Vangelo dell’infanzia, sui cinque grandi discorsi che caratterizzano l’opera di Matteo, sulla passione di Gesù, sulla sua morte in croce e la sua risurrezione. L’autore affronta i testi con la maestria, la semplicità e la freschezza che lo contraddistinguono, sa cogliere le provocazioni esistenziali che da essi emergono e conduce il lettore all’incontro con un Cristo divenuto sempre più familiare e con la potenza trasformante della sua Parola.
Destinatari
Tutti.
Autore
BRUNO MAGGIONI (1932), presbitero della diocesi di Como, è uno dei maggiori biblisti italiani. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha insegnato esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano e introduzione alla teologia presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. È direttore de «La rivista del clero italiano». Per EMP ha pubblicato: «Impara a conoscere il volto di Dio nelle parole di Dio» (2009); I quattro vangeli (2009), Nuova evangelizzazione. Forza e bellezza della Parola (2012).
Il fatto che l'Egitto sia stato l'unico territorio - oltre alla Palestina - ad aver accolto il Figlio di Dio sulla terra, dà alla Valle del Nilo un ruolo speciale e particolare nell'economia divina della Redenzione, facendone quasi una seconda Terra Santa. Esso ha giocato e gioca un ruolo importante nella religiosità popolare e ufficiale copta, che vi vede l'attestazione di una predilezione celeste. È persuasione comune tra i Copti che tutte le glorie cristiane di cui l'Egitto è così fiero - il monachesimo in primis - siano dovute alle continue intercessioni della Vergine che, durante la fuga, avrebbe sollecitato il figlio a benedire la terra del Nilo come ricompensa dell'ospitalità ricevuta. A partire dal testo evangelico di Matteo e dalle antiche testimonianze delle Chiese orientali, l'Autore ricostruisce la tradizione del viaggio in Egitto che la Sacra Famiglia fu costretta a percorrere per sottrarsi alla violenza di Erode. Ne emerge, tappa dopo tappa, un itinerario tra storia e fede.
Questo libro contiene molte cose eccellenti. È un progetto bellissimo e un'interpretazione veramente cristiana del Vangelo (card. Albert Vanhoye sj). Questo libro si rivelerà utile non soltanto agli studenti di teologia, ma sarà anche di immenso aiuto alla comunità più vasta, per lo studio della Scrittura e la crescita nella vita spirituale (Dr. Shilanand Hemraj, Bangalore)Uno dei doni più grandi che il Signore mi ha fatto è quello di crescere nella fede e nella grazia battesimale attraverso il Cammino Neocatecumenale. Ho ricevuto dal cammino un profondo amore per le Scritture, la Liturgia e i Padri della Chiesa; esso mi ha portato a scoprire la persona vivente di Cristo presente nelle Scritture, nella mia storia e nelle vite dei fratelli e delle sorelle che mi circondano. Questa esperienza ha influenzato l'intero mio approccio allo studio e all'insegnamento delle Scritture. Ho visto la necessità di andare oltre il metodo storico-critico, verso un'esposizione kerygmatica e vivida delle Scritture che conduce ad un incontro con la persona di Cristo. Questo commento del Vangelo di san Luca è il frutto di questa esperienza e viene offerto alla totalità del pubblico nella speranza che esso lo aiuterà a conoscere un po' più profondamente la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità dell'Amore di Cristo e a sperimentare il potere della sua risurrezione (Fr Zacharias Mattam, sdb, Collegio Redemptoris Mater, Bangalore).
C'è un passo nella lettera inviata da san Paolo alla comunità cristiana di Efeso che può sostenere il nostro percorso, personale e comunitario, di ascolto ed approfondimento della Parola. Scrive l'Apostolo, quasi in atteggiamento di preghiera: "…io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef 3,14-19).
Ritrovarsi insieme attorno alla Parola e lasciarsi interpellare e cambiare da essa, in fondo, non ha altro scopo: riscoprire la paternità di Dio e la nostra condizione di "figli", la centralità unica dell'Io filiale di Gesù Cristo e del suo Amore nella nostra vita - ma anche nella lettura meditata e ornate delle Scritture - e l'azione trasformante dello Spirito Santo che "abita" in noi e ci è continuamente donato.
Come discepoli, prima di ogni altra cosa siamo chiamati a scoprire la paternità di Dio e in essa la fraternità reciproca; tutte le varie e distinte vocazioni nella Chiesa non intaccano mail il comune essere figli di Dio e fratelli tra di noi.
Che ognuno di noi possa, infine, arrivare a dire con san Paolo:
"Anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù" (Fil 3,12). E senza mai aver paura di aggiungere: "…ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare <cristo ed essere trovato in lui" (Fil 3,8-9)
dalla Prefazione di Francesco Moraglia
Come fu letto il Vangelo di Matteo dagli "hoi exo" - "quelli di fuori", come li chiamavano le comunità cristiane -, greci per nascita e per cultura, che lo scoprirono nella loro lingua comune, la koiné, così chiara e naturale, nonostante il sostrato aramaico ipotizzato dagli studiosi? Ce ne fornisce un'idea la traduzione di Enzo Mandruzzato, che aderendo con assoluta fedeltà al testo greco di Matteo ne fa risaltare la purezza remota, la ruvidezza e arcaicità. Per la sua notevole diversità rispetto alle versioni canoniche, essa può sconcertare e suscitare anche obiezioni di carattere filologico, ma ha indubbiamente il merito di consentire al lettore di avvicinarsi, come per la prima volta, all'archetipo testuale del "buon messaggio" - nel quale Cristo è ancora "l'Unto", la Chiesa "comunità", il battesimo "immersione" -, di riscoprire il senso e la sonorità originari delle parole che una millenaria stratificazione di traduzioni ha arricchito di profondi significati teologici, ma ha privato nel contempo della loro freschezza sorgiva. Nell'apparato di note che completa il volume, il curatore chiarisce le scelte linguistiche del suo lavoro e fornisce, insieme a informazioni sul contesto storico-geografico, i riferimenti veterotestamentari necessari alla comprensione di quella che può essere considerata come la prima grande sistemazione narrativa, operata da Matteo sulla scorta di Marco, delle sparse testimonianze orali e scritte della vita di Gesù. Con un testo di Boghos Levon Zekiyan.