
"Scrivendo questo libro, la mia intenzione è quella di tentare di andare oltre i confini formali della mia fede. Voglio mostrare che esistono alcuni principi etici universali che possono aiutare ognuno di noi a raggiungere la felicità a cui aspiriamo. È un vibrante appello alla responsabilità individuale quello che il Dalai Lama affida a queste pagine: distinguendo tra religione e spiritualità, è possibile superare l'antico dilemma di credere o non credere, riportando al centro della riflessione le qualità interiori dell'uomo, le sue infinite potenzialità addormentate, o semplicemente poco stimolate nell'attuale società ipertecnologica, fabbrica di competitività e appagamenti effimeri limitati alla sfera materiale. Puntare sull'amore, la compassione, la capacità di empatia con i propri simili, la tolleranza, il perdono, il senso di responsabilità e di armonia vuol dire avere a cuore il benessere dell'altro, riconoscere l'impatto che le proprie azioni possono avere sulla collettività e regolarsi di conseguenza per il bene comune, in altre parole agire "eticamente". Riscoprire questa dimensione è il primo passo verso quell'auspicata "rivoluzione spirituale", presupposto della pace interiore e fra i popoli, che rappresenta l'unica via per affrontare alla radice i grandi problemi dell'umanità, in una prospettiva nuova, moralmente impegnativa, lungimirante e vicina al pensiero non-violento di Gandhi.
La prima monografia in lingua italiana sulla nuova religione giapponese di origine non buddhista più diffusa in Europa.
23 novembre 1990: in risposta a una richiesta giunta al Pime da Madre Teresa di Calcutta, padre Toni Vendramin parte per la Cambogia. Il Paese si sta faticosamente rimettendo in piedi dopo il periodo dei khmer rossi (1975-1979): un dramma che ha causato due milioni di vittime, decine di migliaia di feriti e mutilati, famiglie alla fame. Dei 65.000 cattolici censiti nel 1970 ne sono rimasti solo 7.000, dispersi in tutto il Paese. Non potendo essere presente come istituto missionario, il Pime apre l'ong New Humanity, che promuove progetti di sviluppo rurale, educazione delle donne e cura dei disabili fisici e mentali. Col tempo, anche per la Chiesa cattolica si aprono nuovi spazi; diversi missionari del Pime, di varie nazionalità, si alternano nel Paese. Sono attivi nella pastorale e per la ricostituzione delle comunità cristiane, dediti all'annuncio del Vangelo ai non cristiani e la testimonianza della carità, in dialogo con il mondo buddhista. A 25 anni di distanza, questo libro ricostruisce, grazie al reportage dell'autore nelle missioni del Pime e agli scritti dei protagonisti, la storia e il senso della presenza dell'Istituto in Cambogia, totalmente a servizio di una Chiesa locale giovane e piena d'entusiasmo.
Un'introduzione sintetica e obiettiva per capire il personaggio di Rajneesh e il movimento da lui fondato: una realtà controversa che ha avuto anche in Italia un momento di grande diffusione.
Storie vere, vissute da persone conosciute, si intrecciano nell'Aggadàh ad avvenimenti fittizi e personaggi leggendari, con l'obiettivo di far riflettere su una domanda centrale dell'ebraismo: non chi è Dio?, ma che cosa vuole Dio da noi? Per questo l'Aggadàh mantiene intatti nei secoli la sua freschezza e il suo fascino. Sono storie di miracoli, di carità, di speranza, di dolore, di assenza, storie si esilio, di redenzione, che hanno per protagonisti Maestri, Sapienti, discepoli di Sapienti, uomini e donne comuni. Storie apparentemente ingenue che riconducono alle questioni umane essenziali: il bene, il male, la vita, la morte, la giustizia, la fedeltà, le responsabilità personali e per questo vanno al di là del mondo ebraico e hanno qualcosa da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. L'Aggadàh, termine ebraico che vuol dire narrazione, è una fonte molto importante per la conoscenza delle concezioni spirituali e religiose del giudaismo rabbinico postbiblico. Attraverso i racconti gli autori antichi ricapitolano e attualizzano gli avvenimenti salvifici della storia d'Israele con Dio. Volume di J. Fraenkel.
Tra i fattori che concorrono ad alimentare l'attuale e persistente difetto di identità del cristiano, occupa un rilievo cospicuo il distanziamento dai sacramenti; tale distanziamento costituisce il nocciolo duro della nuova religione 'invisibile' e senza Chiesa, caratteristica del nostro tempo. Per riferimento al sacramento del battesimo dei bambini il rischio (talvolta anche la proposta teologica) è quella della semplice rinuncia a tale pratica.Le relazioni degli Atti del Convegno tenuto dalla Facoltà Teologica il 23-24 febbraio 1999, intendono invece confermare la necessità di tale pratica, cercandone però i motivi nel significato cristiano della generazione, e non subito e solo nelle necessità del bambino, nella tradizione, eccetera. A partire da questo significato vengono poi indicati alcuni criteri per la pratica pastorale così da correggere la persistente marginalità che il battesimo sembra avere nella prassi fino ad oggi corrente.
Come vivono concretamente i soci dell'Azione Cattolica la proposta di formazione offerta loro? Una domanda importante, per l'Associazione tutta, perché dalla risposta si può partire per rivedere e rilanciare il progetto di vita cristiana presentato dall'AC alle persone di età e condizioni diverse. Laici così presenta gli esiti della ricerca, affidata dall'Azione Cattolica all'Università Cattolica del Sacro Cuore e realizzata dal Dipartimento di Pedagogia, che ha permesso di delineare un quadro realistico e interessante di cosa accade, in molte parrocchie italiane, quando un progetto di formazione dei laici diventa realtà.
Un sussidio in tre libretti con videocassette, pensato e realizzato per aiutare i catechisti nella loro impegnativa missione evangelica. VHS + libretto La preparazione dell'incontro catechistico". "