
Il 14 aprile del 1802 il "Génie du Christianisme" appare per la prima volta in libreria. Quattro giorni dopo, nella cattedrale parigina di Notre-Dame sono unitamente celebrate con un solenne "Te Deum" la recente pace con l'Inghilterra - la Pace di Amiens - e l'entrata in vigore del Concordato tra Santa Sede e Repubblica francese. Un'opera concepita allo scadere del secolo dei Lumi col principale intento di dare un'articolata illustrazione del mondo cristiano - soprattutto cattolico - a correzione dell'entusiasmo rivoluzionario che ha tentato di cancellarlo, dimostrandone la superiorità morale ed estetica. Un libro vessillo, che avrebbe sostituito in tutta Europa i gusti neoclassici dell'illuminismo con il "nuovo" immaginario romantico. Col suo "Génie", Chateaubriand pone le basi di un rinnovato umanesimo, insieme cattolico e popolare, sintesi di ragione e fede, di storia e poesia: un umanesimo sottratto alla presunzione di ogni forma di razionalismo e umilmente aperto all'accoglienza di una "religione rivelata", capace di rendere efficace la potenza creatrice della parola. Opera "faziosa", colonna portante del romanticismo, il "Génie" non ha mai smesso di dividere gli animi e di suscitare, talvolta, reazioni virulente ed estreme. Specchio di un'età di transizione particolarmente complessa e drammatica, non molto dissimile dalla nostra attuale.
"Il libro, pubblicato nel 1929, è lo scritto di Hannah Arendt in cui maggiormente emerge l'inquietudine del rapporto con Heidegger. La trattazione dell'amore in Agostino segna l'abbandono di alcuni dei termini di riferimento del pensiero heideggeriano: l'essere per la morte, il presente come tempo della decisione. Oltre a questo, Hannah Arendt mette qui in campo tutta la ricchezza e la complessità dell'opera di Agostino, pensatore in bilico tra due mondi, quello greco e quello cristiano, impegnato in uno "sforzo tremendo", di cui sono segno le linee interrotte del suo pensiero, credente per il quale non si trattò di "abbandonare le incertezze della filosofia a favore di una verità rivelata, ma di scoprire le implicazioni filosofiche della sua fede".
Anche quest'anno il cardinale Angelo Scola scrive i suoi tradizionali auguri per il Natale alle famiglie. La Lettera alle famiglie si intitola Un bambino è nato per noi e nella parte centrale riporta una citazione del cardinale Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI e Beato il 19 ottobre: "Dio è venuto per noi, non contro di noi". E Scola aggiunge: "La buona notizia che anche quest'anno, attraverso i miei sacerdoti o i loro collaboratori, desidero portarvi è questa: l'uomo non deve più cercare Dio a tentoni, perché Dio ha cercato lui. Ha colmato la distanza e ed è venuto tra noi". Con la lettera natalizia, infine, il cardinale Scola lancia alle famiglie un invito: "A Natale, ospitando nelle nostre case qualcuno dei suoi "piccoli" - penso agli anziani, a coloro che sono abbandonati o lontani dalla loro terra, ai più poveri...-, avremo la gioia di ospitare fisicamente Lui".
A prima vista può sembrare strana la presenza di un frate francescano tra le statue di personalità illustri nel Capitol di Washington D.C., eppure Junipero Serra - oggi beato - non sfigura affatto, anzi: con il suo impegno missionario, lavorando senza sosta con pazienza, perseveranza e umiltà, oltre che lungimiranza e coraggio, sparse i semi della fede cristiana in California, contribuendo a costruire una società, un nuovo stato.
Dalle origini a oggi, l'annuncio di Gesù ha influito su scelte di vita, linguaggi e culture, leggi e consuetudini. Nel corso del tempo le Chiese cristiane sono cambiate anche attraverso drammatici conflitti e rotture, si sono misurate in controversie e dialoghi con altre credenze e comunità religiose, sono entrate nei campi dell'etica, della politica, del diritto. Questo volume ripercorre l'intera storia del cristianesimo con uno sguardo rivolto sia allo sviluppo delle istituzioni ecclesiastiche sia alle forme di fede vissuta. Dalla prima diffusione del messaggio evangelico intorno al bacino del Mediterraneo fino al "cristianesimo globale" del terzo millennio, un affresco avvincente e completo.
Il secondo dei cinque volumi dell'opera - 1. Profilo storico; 2. Dottrina; 3. Tempio, icona e musica sacra; 4. Liturgia; 5. Sacramenti - si concentra sull'esposizione della dottrina ortodossa. Molti aspetti sono condivisi dalle due grandi tradizioni d'Oriente e d'Occidente, mentre in altri casi si evidenziano differenze culturali e metodologiche che salvano il contenuto, ma trovano espressioni diverse e non di rado complementari. In altri casi ancora, vengono esposte le ragioni dell'Ortodossia rispetto a problemi, concezioni, formulazioni dogmatiche della Chiesa cattolica su cui a tutt'oggi esistono divergenze o divisioni. La "prospettiva orientale" della narrazione delinea in questo modo un importante campo di lavoro e aiuta a cogliere la dottrina cristiana nella sua dimensione ecumenica.
Tutti gli interventi di Francesco dall'udienza generale del Mercoledì delle Ceneri 2014 all'Angelus nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. In totale 32 interventi, che comprendono i testi pronunciati in occasione degli Angelus domenicali, il Messaggio Urbi et Orbi nella Domenica di Pasqua, i discorsi prima del Regina Caeli, la preghiera che sostituisce l'Angelus nel tempo pasquale, e le catechesi del mercoledì, dedicate alla Quaresima, a San Giuseppe, ai sacramenti dell'ordine e del matrimonio, ai doni dello Spirito Santo e alla Chiesa.
L'opera preveggente di Don Milani è davvero ancora illuminante. Le coscienze oggi sono appiattite - dice il grande pedagogista - perché il modello culturale dominante opera sul tempo libero e sulla diffusione dei media, anziché sulla conoscenza e sullo studio. Nella ricorrenza del 91° anniversario della nascita di Don Milani, restano ancora disuguaglianze e difetti nel sistema scolastico italiano, ma la Scuola di Barbiana ha rappresentato e rappresenta, a tutt'oggi, un punto focale di riferimento culturale per i docenti, i legislatori e i pedagogisti, sia italiani che stranieri.
L'Alta Valle del Fortore, a Volturara (Appula) è stata testimone d'un interessante storia, Sia per l'esistenza della diocesi e dei suoi santi Vescovi, sia per la presenza di cristiani Valdesi, che nella valle si stanziarono subendo, qui come altrove, lotte e persecuzioni. Narrare la sua storia significa farla uscire dall'oblio per suscitare interesse per il proprio passato in vista del futuro.
Direttamente collegato a "Un ragazzo valdese", questo nuovo volume della coppia Piera Egidi Bouchard e Giorgio Bouchard ripercorre la parte della vita di Giorgio successiva alla firma dell'Intesa tra le chiese valdesi e metodiste e lo stato.