
La misericordia è al cuore dell’annuncio cristiano: nell’umanità di Gesù Cristo, Dio si è definitivamente rivelato come colui che è onnipotente nell’amore e nel perdono. Oggi più che mai gli uomini e le donnedi ogni orizzonte, in una situazione mondiale precaria, segnata da molteplici ferite, attendono uno sguardo compassionevole sulle loro storie personali e collettive. Le attese che nutrono interpellano la speranza cristiana e spingono le chiese a ritrovare la loro vocazione di testimoni della misericordia del Signore.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossache ha radunato cristiani d’oriente e d’occidente attorno ai temi della misericordia e del perdono.
Sergio Minerbi, giornalista, diplomatico, studioso delle relazioni tra Vaticano e Israele ha scritto, per oltre trent'anni, articoli, saggi, libri sull'evoluzione culturale e politica di tali rapporti. Brillante scrittore ha commentato documenti, atti politici, eventi di rilievo dichiarandosi, inequivocabilmente "di parte", dalla parte di Israele e del suo diritto ad esistere come Stato ebraico. Data tale posizione, non ci sono, da parte Sua, giudizi arbitrari, ma posizioni argomentate e critiche rigorose. I testi raccolti nel volume propongono le tappe di questa analisi, in genere legata a eventi concreti, a volte commentati a caldo in brevi articoli a stampa, altre volte proposta attraverso saggi, frutto di una riflessione più pacata. L'introduzione di Mario Toscano suggerisce un'utile guida nella lettura di tutto il lavoro.
Àncora e Centro Ambrosiano pubblicano congiuntamente questo agile sussidio mensile ad uso dei fedeli di Rito ambrosiano con i testi delle letture, delle antifone e delle orazioni per la celebrazione eucaristica quotidiana sia nei giorni feriali che festivi lungo l'intero anno liturgico. Il Messale quotidiano mensile si presenta come uno strumento semplice e al tempo stesso completo in tutte le sue parti, offrendo la possibilità di un immediato utilizzo sia per la preghiera liturgica che per la meditazione personale, grazie alla corrispondenza con i singoli giorni del calendario e la proposta per ogni formulario di alcune intenzioni per la preghiera universale e di un'introduzione alle letture secondo l'ordinamento del rinnovato Lezionario ambrosiano. Questo sussidio potrà diventare, fin da subito, anche un ulteriore strumento quotidiano per i diversi operatori pastorali delle nostre comunità, affinché la liturgia continui ad essere nella storia di ciascuno la memoria viva di Cristo Salvatore e della sua Parola che salva.
Questo libro, pubblicato per la prima volta quasi 40 anni fa, ha un approccio insuperato. Quando ci viene presentato un mondo di fede e di santità sconosciuto, da cui ci separa una distanza sia di tempo che di cultura, oltre che una onesta e seria ricerca che ci spieghi il senso di espressioni, gesti e parole a cui non abbiamo un accesso diretto, c’è bisogno di qualcuno che ci faccia cogliere il suo senso esistenziale per noi. Le introduzioni di p. Špidlík ai singoli capitoli sono proprio questo: un viaggio in un mondo di santità e di fede non come turisti, né come archeologi, ma valorizzandolo come qualcosa di originario del cristianesimo, importante non solo per la Chiesa particolare che esprime, ma per la Chiesa universale e per la vita della Chiesa di oggi.
L'abbraccio del Padre è il nuovo volume che arricchisce la collana della Libreria Editrice Vaticana "Le parole di Papa Francesco". Al suo interno vi sono le omelie, gli Angelus, i discorsi pronunciati nel corso delle sue visite a Regina Coeli e durante le udienze generali e giubilari dal Santo Padre in un arco cronologico che va dal 10 febbraio 2016 al 15 maggio 2016.
"È difficile, se non addirittura impossibile, scindere il nome di Erasmo da quello di Thomas More, anche se non pochi biografi lasciano spesso nell'ombra l'immagine di uno dei due amici per rendere plausibili le loro tesi interpretative. In effetti, a chi fa di More un modello di ortodossia alquanto rigida, la vicinanza dell'umanista che maneggiava l'ironia e la polemica graffiante come nessun altro può sembrare compromettente; d'altra parte, a chi vuol vedere in Erasmo uno scettico, il ricordo del suo migliore amico, martire della fede cattolica, deve apparire ingombrante. Erasmo e Thomas More erano diversi e nello stesso tempo inseparabili, al punto che per conoscere da vicino l'uno bisogna sempre interpellare l'altro. Abbeverati alle medesime fonti e vissuti nella stessa epoca, furono legati da una di quelle simpatie totali la cui delicatezza si rivela in mille tratti affascinanti, tanto che essi resteranno nella storia come la coppia più affiatata e insieme di più alto profilo dell'età moderna" (Matteo Perrini, Premessa, in E. da Rotterdam, Ritratti di Thomas More).
Il libro affronta il tema del "male" per come è avvertito oggi (violenza diffusa, indifferenza per l'altro, odio legittimato) e come conseguenza delle ideologie, degli autoritarismi, dei terrorismi, delle oppressioni, degli imperialismi, delle mafie da cui la società è pervasa. Il "grande male" quindi. È un tema smisurato, di cui la stessa Bibbia rende conto presentando molteplici dimensioni e situazioni. Senza avere la pretesa di dire tutto, il testo di Christian Albini sceglie una prospettiva con cui mettere a fuoco il discorso e lo incanali in una direzione. E lo fa a partire da come il male è presentato nella Bibbia per cogliere soprattutto l'atteggiamento del credente che vi resiste. Il cuore del libro è nei capitoli in cui è presentata quella che può essere definita come un'eredità contemporanea della tradizione biblica. Nel 2016 cadono i centodieci anni dalla nascita di due figure chiave del Novecento: Hannah Arendt e Dietrich Bonhoeffer. Per la prima volta si realizza una comparazione tra le due importanti vie di resistenza al male da loro vissute ed elaborate: una è impostata sulla ragione e l'altra sulla fede; in una l'agire nasce dal pensare e nell'altra dall'ascoltare la Parola di Dio. L'urgenza di "risvegliare l'umano" in quest'epoca di grandi sofferenze chiede ancora il loro contributo: per lo sforzo di fiducia nell'umanità della filosofia di Hannah Arendt e per il pensiero critico nei confronti del cristianesimo della teologia di Dietrich Bonhoeffer.
Venticinque anni fa, al termine di un originale itinerario di pastorale giovanile denominato Assemblea di Sichem, il cardinal Martini annunciava l'avvio di una nuova proposta vocazionale, come amava definirla, "a 360 gradi": in essa, prima ancora di giungere ad una scelta definitiva, si cercava di "imparare un metodo per orientare la libertà verso non tanto un progetto individuale (cosa devo fare per gestire la mia vita), ma verso la realizzazione del progetto di Dio sul mondo, per quella parte che mi riguarda". Da allora, ormai oltre tremila giovani della diocesi di Milano (e non solo) hanno intrapreso questo cammino, giungendo a prendere orientamenti rilevanti per la propria esistenza: sia per quanto riguarda lo stato di vita, sia per quanto riguarda la qualità cristiana del proprio impegno nel mondo.
La storia di Maria Grazia Veltraino e del miracolo del Beato Luigi Caburlotto che le ha consentito di riprendersi la vita dopo una lunga malattia, arricchita di elementi di fantasia, per così dire "esterni" "collaterali" rispetto al racconto delle vicende vissute dalla protagonista.
Un strumento per l'esegesi e lo studio del pensiero latino e della cultura tardo antica. Noto in modo particolare per la sua imponente opera di traduzione in latino della Bibbia direttamente dal testo ebraico, per tutta la vita Girolamo si dedicò allo studio dell'ebraico e dell'esegesi giudaica al fine di dare al "grande pubblico" occidentale un testo corretto sul quale basare lo studio e la liturgia. Il volume raccoglie le tre principali opere della sua produzione in cui trattano da vicino i "problemi ebraici" inerenti alla traduzione e allo studio della Bibbia: nel "Liber hebraicarum quaestionum in Genesim" Girolamo analizza i versetti più difficili della Genesi, dimostrando una solida e approfondita conoscenza dell'ebraico; il "Liber interpretations nominum hebraicorum" e il "Liber de situ et nominibus locorum hebraicorum" sono invece traduzioni ampiamente rimaneggiate di originali greci, rispettivamente di un glossario di nomi ebraici con relativa etimologia, un'opera perduta che Girolamo attribuisce a Filone d'Alessandria, e dell'"Onomasticon" di Eusebio di Cesarea, lessico di toponomastica biblica la cui fortuna in Oriente e in Occidente si deve proprio alla traduzione latina di Girolamo.