
PER LEGGERE IL VATICANO II
I giorni che cambiarono la Chiesa
Volume 1 la riforma della liturgia
Progetto e coordinamento MARCO RONCONI e ANDREA GRILLO
Introduzione a Sacrosanctum Concilium
Cosa fu il Concilio? Mons. Luigi Bettazzi, uno dei pochi testimoni viventi del Concilio, racconta gli avvenimenti salienti e introduce il 1° volume di una collana unica e inedita.
PER LEGGERE IL VATICANO II
I giorni che cambiarono la Chiesa
Volume 5 l’era della comunicazione
Progetto e coordinamento MARCO RONCONI e ANDREA GRILLO
Introduzione a Inter Mirifica
Nel V volume: il Vaticano II è stato il primo concilio ripreso dalle televisioni, seguito dai quotidiani e commentato dalle radio di tutto il mondo. Il confronto con la modernità è accettato e il primo documento emanato, non a caso, riguarda i mezzi di comunicazione di massa.
PER LEGGERE IL VATICANO II
I giorni che cambiarono la Chiesa
Volume 6 La fede degli altri
Progetto e coordinamento MARCO RONCONI e ANDREA GRILLO
Introduzione a Nostra Aetate e Unitatis Redintegratio
Nel VI volume: da eretici a osservatori; da nemici ad interlocutori; da erranti da convertire a fratelli con cui camminare insieme. Nel 6° volume, i due documenti che hanno cambiato per sempre il modo di vedere la fede degli “Altri”. Da allora, il dialogo risiede nel cuore della Chiesa.
PER LEGGERE IL VATICANI II
I giorni che cambiarono la Chiesa
Volume 7 La dignità dei laici
Progetto e coordinamento MARCO RONCONI e ANDREA GRILLO
Introduzione ad Apostolicam Actuositatem
Nel VII volume: il risveglio del “Gigante addormentato”, ovvero il riconoscimento della dignità dei laici, soggetti a pieno diritto della vita della Chiesa. Il loro compito? Partecipare alla missione della Chiesa “Ordinando il mondo al Regno di Dio nella carità”.
PER LEGGERE IL VATICANO II
I giorni che cambiarono la Chiesa
volume 9 Una missione dal volto umano
Progetto e coordinamento MARCO RONCONI e ANDREA GRILLO
Introduzione a Ad Gentes
Nel 9° volume: il nuovo invito alla missione verso le genti per essere “sacramento universale di salvezza.” (Ad Gentes 1). Ma cosa si intende per “genti”? Le idee di missione a confronto nel dibattito conciliare.
Da testimone dell'evento, l'autore rivendica le novità pastorali del Vaticano II: una Parola di Dio che orienti davvero la vita del cristiano e della Chiesa, una liturgia che impregni di Cristo tutta la loro esistenza e attività. Due elementi che dovrebbero far sentire primaria la voce del popolo di Dio e spingerlo a essere lievito del cammino dell'umanità tutta verso il regno di Dio, un cammino di accoglienza dell'amore di Dio e di solidarietà verso gli altri esseri umani, a cominciare dai più piccoli, i più poveri ed emarginati. Al tempo stesso Bettazzi manifesta la sua preoccupazione per un'ancora limitata accoglienza e ancor più limitata attuazione del Concilio. Soprattutto per il fatto che lo si interpreta in chiave minimalista, senza che la lettura della Bibbia diventi il punto di riferimento, o presentando la liturgia come la preghiera del popolo di Dio e non come "sorgente e culmine" della vita della Chiesa e dei cristiani. Egli pensa alle giovani generazioni quali destinatarie privilegiate delle sue parole, confidando che "qualche giovane coraggioso possa superare la barriera del modo diverso di pensare e di esprimersi" per raccogliere la testimonianza di un evento che deve ancora illuminare la Chiesa di oggi e di domani.
In occasione dell'ottantesimo anniversario della Radio Vaticana, la LEV ha provveduto a una riedizione del volume (scritto dal compianto giornalista Fernando Bea) che ripercorreva la storia dei primi cinquant'anni della Radio, completandola con un secondo volume, che continua la narrazione laddove era stata interrotta, cioè dall'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II fino ai giorni nostri. Ne risulta dunque un lavoro che intende illustrare come la Radio Vaticana ha accompagnato l'operato dei Pontefici, diffondendo il loro magistero e cercando sempre nuovi strumenti per diffonderlo, in un intreccio continuo tra l'impegno di evangelizzazione e di inculturazione del messaggio pontificio e la ricerca tecnologica per farlo arrivare efficacemente a tutti i popoli del mondo. I due volumi sono inoltre arricchiti da numerose fotografie che ritraggono i momenti più significativi della storia della Radio Vaticana. A certificare il valore dell'opera è presente inoltre la Prefazione scritta da Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Il volume contiene una raccolta di dieci diversi modelli di santità: iniziando da famosi umanisti come Erasmo da Rotterdam e dal card. Bessarione, filosofo e teologo, letterato e scrittore si eleva a figure come il Santo Curato d’Ars, San Bruno di Segni e San Paolo Apostolo e martire, per tornare poi su figure di storia più recente come Serafino Ghidini, la beata Eusebia Palomino Yenes, Mons. Carlo Bascapè, P. Aimone Corio, Karl Schilling ed altri. Arricchiscono la raccolta due intermezzi: Modelli di spiritualità mariana, un’interessantissima carrellata storica attraverso le vie della spiritualità mariana e sul culto mariano nei secoli ed un capitolo su L’Immacolata nei teologi barnabiti che riporta “uno studio storico positivo di ricerca e di presentazione intorno al pensiero e agli scritti di alcuni teologi barnabiti sull’Immacolata”. A concludere, una serie di riflessioni sulle 14 stazioni della Via del Calvario.
Oggi Domenico Mogavero è il vescovo che dalla Sicilia solleva un grido di protesta contro l'intollerabile situazione dei migranti, abbandonati sulle coste italiane in condizioni di tragica miseria. Ma questa è soltanto l'ultima delle sue battaglie. Da sempre infatti, fin dagli inizi del suo magistero, monsignor Mogavero si batte per i diritti degli ultimi, contro gli errori del Vaticano e la moralità di chi ci governa. Dall'impegno al fianco del cardinale Ruini alla presidenza del consiglio della Cei per gli affari giuridici, dall'attività presso il tribunale ecclesiastico alla nomina di vescovo della diocesi di Mazara del Vallo - territorio di frontiera alle porte dell'Islam -, qualun-que fosse il ruolo ricoperto, monsignor Mogavero si è sempre rivolto al cuore delle persone, alla sua parte più combattiva e assetata di giustizia. Commentatore autorevole dei più scottanti temi d'attualità, dai rapporti tra Berlusconi e Gheddafi all'affare Boffo alle rivolte del Maghreb, le sue parole si stagliano sopra il coro degli epigoni, per dare voce a una Chiesa diversa, la Chiesa che non tace. Con una prefazione di Dionigi Tettamanzi.
«Abbiamo bisogno di un'alleanza, o di una grande sinergia, per affrontare la nostra crisi demografica. Per essere efficace, questa sinergia deve rendere consapevoli e coinvolgere ciascuna delle componenti della nostra società, arrivando fino alle persone e alle famiglie. Solo così sarà possibile far entrare, finalmente e sul serio, la questione demografica nell'agenda politica. Lo scopo di questo Rapporto-proposta, al quale hanno lavorato alcuni dei maggiori demografi italiani di varie matrici culturali insieme a studiosi di altre discipline, è far penetrare nell'intero corpo sociale la consapevolezza della sfida demografica con cui l'Italia deve inevitabilmente misurarsi».
Camillo Ruini
«Oltre 60 milioni di persone, di cui una ogni 13 proviene da altri paesi. I meno che ventenni sono via via scesi fino a uno ogni cinque residenti e sono pressoché pari al numero degli ultrasessantacinquenni, mentre gli ultranovantenni hanno quasi raggiunto il mezzo milione di unità. Un paese in cui la frequenza di nascite si colloca stabilmente sotto le 600mila unità annue, ossia circa 150mila in meno di quante sarebbero necessarie. Il tutto mentre la durata media della vita ha superato gli 80 anni, la mortalità infantile ha raggiunto livelli minimi quasi fisiologici e la fecondità si è attestata attorno alla media di 1,4 figli per donna. È questa, in estrema sintesi, la fotografia demografica dell'Italia dei nostri giorni. È una realtà sulla quale sembra doveroso interrogarci per capire quali siano i nodi problematici e, soprattutto, quali siano le sfide che ci attendono nel futuro».
"Il concilio che si inizia sorge nella Chiesa come un giorno foriero di luce splendidissima." Così Giovanni XXIII apriva il Concilio Ecumenico Vaticano II l'11 ottobre 1962. Purtroppo gli anni che seguirono furono meno splendenti di quel che ci si augurava, la ricezione del concilio più difficile di quel che si sperava, eppure l'esaltazione di un certo 'spirito conciliare' ha caratterizzato la vita della Chiesa per quasi cinquant'anni. Lo stesso Paolo VI si mostrò allarmato della situazione post-conciliare, poi Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI hanno più volte messo in guardia da erronee interpretazioni. C'è il rischio però che il dibattito sul Vaticano II rimanga solo in ambito specialistico, mentre la natura di queste derive pastorali e dottrinali è importante possa essere conosciuta da tutti, per questo la testimonianza di alcune grandi personalità può essere utile. Si propone allora non un trattato teologico, né storico, ma una specie di inchiesta da cui far emergere il ruolo di alcune 'sentinelle' che nel post-concilio hanno rappresentato una voce fuori dal coro. Personalità spesso controcorrente, etichettate con troppa facilità: Eugenio Corti, Romano Amerio, Giovannino Guareschi, S. Pio da Pietralcina, P. Tomas Tyn, Don Divo Barsotti, P. Cornelio Fabro, il Card. Giuseppe Siri, Mons. Brunero Gherardini, sono le 'sentinelle' tratteggiate da vari autori in questa breve indagine.