
A mezzo secolo dal suo svolgimento, il Concilio Vaticano II, pur con le sue peculiari caratteristiche, si colloca all'interno della lunga storia conciliare, in continuità con i Concili che l'hanno preceduto. Rinnovamento, o riforma, nella continuità è il tema trattato alla luce del binomio inscindibile, per la Chiesa Cattolica, "nova et vettura".
È del resto la corretta ermeneutica la prima "chiave" indicata da sua Santità Benedetto XVi nel famoso discorso alla Curia romana, qui riproposto, quale faro per una corretta interpretazione del Vaticano II.
Né poteva mancare, a motivo dell'Anno della Fede, un approfondimento sulla fede stessa quale ulteriore "chiave" per interpretare e ricevere il Vaticano II.
La "scelta della famiglia" parla della decisione che un uomo e una donna prendono insieme di dare al loro amore il riconoscimento sacramentale del matrimonio nella prospettiva di cerare un focolare. L'amore è sempre una buona cosa, si dona e si riceve; i cristiani riconoscono così l'amore come un dono di Dio e una chiamata a partecipare alla vita della chiesa in modo straordinario avendo essi una importanza fondamentale per perpetuazione del messaggio cristiano. "La scelta della famiglia" evoca così l'elezione divina dell'amore umano, la scelta particola che Dio indirizza alla coppia. Il matrimonio è vocazione all'amore e al dono della vita. Questo volume parla inoltre della saggezza popolare, nella pluralità delle culture e nel corso dei secoli, che ha permesso all'uomo di dar vita alla società.
A cinquant'anni dalla sua apertura e mentre ferve un dibattito anche aspro sul suo significato e sulle sue conseguenze, può essere utile ripercorrere a grandi linee le vicende del Concilio Vaticano II, tornando a riflettere su quell'ampia messe di testi che ne costituisce il frutto durevole. Questo libro persegue in particolare un triplice obiettivo: innanzitutto intende accostarci all'evento, anche con un breve excursus storico sulla Tradizione conciliare della Chiesa. Poi vuole presentare i documenti (costituzioni, decreti e dichiarazioni) offrendo le chiavi ermeneutiche utili per una completa intelligenza dell'unità e della ricchezza del corpus conciliare, che costituisce un atto del Magistero della Chiesa. Infine propone un ripensamento dell'interpretazione del Concilio, per metterne meglio in luce il significato attuale. Lo sguardo dell'autore cerca insomma di tenere insieme la grande Tradizione della Chiesa, le intenzioni di chi ha convocato e portato a compimento questa assise universale, l'asse teologale del corpus testuale e noi, gli attuali ricettori di quello che Giovanni Paolo II ha definito come una bussola per il presente e il futuro della Chiesa. Anziché rompere con la Tradizione, il Vaticano II è la manifestazione fedele e creativa dell'ininterrotto legame che unisce il Gesù venuto (incarnazione, morte, risurrezione), il Gesù che viene (nello Spirito Santo, il tempo della Chiesa) e il Gesù che verrà (parusia, escatologia).
Una testimonianza del percorso compiuto, durante gli anni del Patriarcato del cardinale Angelo Scola, dagli scout all'interno della Comunità ecclesiale veneziana. Il testo presenta, inoltre, alcuni estratti da documenti dell'AGESCI che possono aiutare il lettore a recuperare un più ampio senso di appartenenza e d'impegno responsabile nella Chiesa e nella società, perché al giorno d'oggi serve educare evangelizzando ed evangelizzare educando.
L'instrumentum laboris per il 13mo Sinodo generale ordinario dei Vescovi che si terrà dal 7 al 28 ottobre 2012. Il documento di lavoro dell'assemblea dei Vescovi traccia i temi su cui si rifletterà attorno all'argomento principale che è quello della Nuova Evangelizzazione. Si tratta di una delle principale sfide della Chiesa nel mondo contemporaneo, trovare itinerari per trasmettere il Vangelo con rinnovato dinamismo e nuovi metodi.
Da tempo la Chiesa italiana ribadisce la necessità di un adeguato recupero dei documenti del Vaticano II, affinché diventino la bussola del cammino pastorale nel nuovo millennio: esorta dunque a riprendere in mano il Concilio per riscoprirne la grandezza di stimoli dottrinali e pastorali. Non si può fare a meno di constatare che dopo 50 anni il Concilio resta un evento ancora da conoscere appieno per molti. In occasione del 50° anniversario dell'apertura del concilio Vaticano II, il volume viene riproposto in una nuova edizione: l'intento è presentare la storia e la teologia del Vaticano II in modo scientificamente documentato, ma anche non specialistico, accessibile a tutti, riducendo al minimo i termini tecnici ed evitando l'appesantimento delle citazioni. Il testo si rivolge quindi principalmente a studenti, sacerdoti impegnati nell'apostolato, laici animati dalla volontà di vivere responsabilmente nella Chiesa.
Presenti i delegati di 110 conferenze episcopali e dei superiori generali di oltre 30 ordini religiosi, la Chiesa torna ad affrontare la drammatica e penosa questione degli abusi sui minori commessi da esponenti del clero con un Simposio sui temi prioritari della tutela dei più vulnerabili e dell'assistenza alle vittime delle violenze. "Il Simposio - ha spiegato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana - non è una conferenza fine a se stessa, ma rappresenta un contributo specifico nell'ambito di un cammino in cui si prospetta una strategia". Da questo evento è arrivato infatti un input per aiutare i pastori della Chiesa ad affrontare nella pratica il dramma della violenza sui minori. Ad aprire i lavori è stato il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. William Levada, con una prolusione sul tema. Tra i relatori è intervenuta anche una delle vittime, la signora Marie Collins, che ha portato la propria personale testimonianza su come dare voce alle vittime delle violenze sessuali avvenute nell'ambito della Chiesa. Di particolare significato la Veglia penitenziale, presieduta dal card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi.
In questo volume l'autore, attraverso una serie di aneddoti, documenti e citazioni, che contribuiscono a rendere gradevole la trama e facile la lettura, descrive la bellezza della Sagrada Familia conferendole, in modo esplicito ed incontrovertibile, lo status di icona. Tale condizione diventa non solo lo strumento per un produttivo dialogo tra coloro che credono e coloro che sono alla ricerca di un significato, ma anche un progetto che impegna tutta la comunità cristiana in un percorso di nuova evangelizzazione.
Il Concilio Vaticano II come tema teologico è ritornato all'attenzione critica della Chiesa grazie allo storico discorso di Benedetto XVI alla Curia del 22 dicembre 2005. Il Pontefice parlava di una duplice ermeneutica che si era generata nella lettura del Concilio: una della continuità e una della rottura. Solo quella della continuità però è capace di dialogare con l'intero mistero-Chiesa. Il libro lumeggia un'esigenza epistemologica: la lettura ermeneutica della continuità chiede che si faccia dapprima chiarezza su alcuni elementi chiave soggiacenti, dai quali dipende l'effettiva corretta o surrettizia lettura delle dottrine conciliari. Evitando così il rischio di fare del Concilio l'unica vera assise ecumenica, o addirittura di doverlo cestinare per far vivere la fede.
I vescovi europei affrontano in questo libro il problema del calo demografico e della famiglia. Uno strumento di grande importanza a disposizione delle diocesi e dei parroci per programmare la pastorale della famiglia.
Il presente saggio risponde all'appello del Santo Padre Benedetto XVI (discorso alla Curia Roma, 22 dicembre 2005),riguardante la necessità di una adeguata comprensione del Concilio Ecumenico Vaticana II, secondo un'ermeneutica della riforma nella continuità, offrendo una guida alla lettura dei testi conciliari relativi al rapporto tra la Chiesa e l'arte, con particolare riferimento al cap. VII della
Constítuzione Sacrosantum Concilíum.
L'intenzione è stata quella di ritornare alla fonte conciliare per riscoprire con oggettività, quello che è stato realmente proposto in relazione all'annuncio del Vangelo all'uomo contemporaneo attraverso la via pulchritudinis.
Il progetto di questo libro è animato dalla consapevolezza che non si riuscirà a costruire la città degli uomini senza costruire la città di Dio. Proprio per dare a ciascuno dei due ordini 'il suo', bisogna mantenerli in collegamento. La società secolarizzata e per molti versi irreligiosa di oggi lo sa bene, nonostante cerchi di esorcizzare questo pensiero. Lo sa bene perché sperimenta nuove atroci forme di schiavitù spasmodicamente cercate come espressione di libertà. Per questo il Laboratorio è un fatto di Chiesa e nello stesso tempo è una proposta di assunzione di impegno per il bene aperta a tutti. Questo libro tenta di dare una mano con indicazioni preziose ai laici cattolici impegnati in politica e ad aiutare il mondo ad assumere fisionomie più umane.