
La Chiesa cattolica ha una dottrina politica? Una domanda di questo genere oggi fa spaventare molti fedeli e, soprattutto, molti ecclesiastici, anche di alto e altissimo rango. Eppure, la Chiesa ha sempre pensato di averla, e solo oggi questa consapevolezza è in grave crisi, perché nella cattolicità sono entrate da tempo errori e idee che contrastano tale possibilità. Questo manuale di dottrina politica cattolica affronta il problema in forma sistematica e innovativa, con brevi domande e risposte, sul modello del Catechismo di San Pio X: così facendo, prende per mano il lettore e lo guida, passo dopo passo, a scoprire il pensiero politico cattolico.
Il cardinale Giacomo Lercaro (1891-1976) è stato arcivescovo di Bologna in una stagione tra le più complesse e stimolanti del ventesimo secolo: gli anni della ricostruzione e del boom economico, dell'agonia del centrismo e dell'apertura a sinistra, di John F. Kennedy e di Nikita Kruscev, delle censure a don Milani e del Concilio Vaticano II, della corsa allo spazio e della guerra in Vietnam. Un'epoca ricca di sfide in cui Lercaro, il Lercaro della lotta senza quartiere contro il comunismo e della ricerca dell'egemonia della cristianità, il vescovo dei "frati volanti" e delle chiese parate a lutto dopo i fatti d'Ungheria, segnato a fuoco dal papale di Giovanni XXIII e dall'esperienza conciliare, si rappresenta alla città con un profilo diverso la sua vigorosa proposta liturgica, le sue audaci proposte urbanistiche, l'uso delle ricerche sociologiche come strumento per approfondire la conoscenza della comunità civile, il dialogo iniziato con gli amministratori del Comune sino alla clamorosa concessione della cittadinanza onoraria sono gli strumenti e i segnali di questa svolta, che culmina nel progetto di riforma della diocesi secondo gli insegnamenti del Vaticano II per la cui realizzazione chiama come primo collaboratore Giuseppe Dossetti. Il volume, intrecciando fonti d'archivio inedite di eccezionale importanza e le testimonianze dei protagonisti di questa stagione, racconta le tappe del percorso complesso ma straordinariamente fecondo compiuto da Lercaro a Bologna.
Descrizione dell'opera
Mons. Bruno Forte sceglie l'educazione come tema della sua lettera pastorale, perché la sfida della trasmissione ai più giovani da parte degli adulti di quanto veramente conta nella vita appare oggi più che mai ardua. «È come se la distanza fra le generazioni si fosse improvvisamente accresciuta, sia per l'accelerazione dei cambiamenti in atto, sia per la novità dei linguaggi che il mondo del computer e della Rete ci va imponendo». Ciò nondimeno, la sfida va colta, perché per un cristiano «educare non è clonare, ma accendere la vita col dono della vita, suscitando i cammini di libertà di un'esistenza significativa e piena, spesa al servizio della verità che sola rende e renderà liberi».
Sommario
1.Perché l'educazione? 2. In cammino sulla via di Emmaus: la posta in gioco. 3. Le condizioni del cammino educativo. 4. La compagnia di Gesù. 5. La memoria di quanto veramente conta per noi. 6. La profezia della vita nuova e piena. 7. Contagiati dal Risorto, educare come lui.
Note sull'autore
BRUNO FORTE (Napoli, 1949) ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà Teologica di Napoli; dopo aver approfondito gli studi a Tubinga e a Parigi, si è laureato in Filosofia presso l'Università di Napoli. Docente di Teologia dogmatica alla Facoltà Teologica di Napoli, Sezione San Tommaso, di cui è stato decano per tre mandati, è stato preside della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale per tre anni e membro della Commissione Teologica Internazionale per due quinquenni. Nel 2004 è stato nominato arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto. È autore di numerose pubblicazioni di contenuto teologico e filosofico, assai note anche a livello internazionale, oltre che di libri di spiritualità e di pastorale.
L’Esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco rappresenta una svolta nel magistero papale: i suoi contenuti – la famiglia, l’amore e il futuro della Chiesa in una società complessa – sono stati elaborati attraverso un cammino sinodale, che il papa “venuto dalla fine del mondo” ha voluto, ispirato e guidato. Al centro c’è il bisogno di aprire nuovi orizzonti su temi quanto mai dibattuti, nella fedeltà creativa alla tradizione cattolica. Perché a vincere non sia la “globalizzazione dell’indifferenza”, ma “il primato della carità”. Questo libro è la guida per leggere e interpretare un testo destinato a segnare la vita e la dottrina della Chiesa.
Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, è membro del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e di quello per la Nuova Evangelizzazione ed è stato a lungo titolare della cattedra di Teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Tra le sue pubblicazioni: il libro intervista Una teologia per la vita, a cura di Marco Roncalli (ELS La Scuola 2011) e, per Morcelliana, Fede e psicologia (2014); Il libro del viandante e dell’amore divino (2016); La porta della bellezza. Per un’estetica teologica (2017); Il giovane Lutero e la grazia della giustificazione (2017); La Bibbia dei filosofi. Il Grande Codice e il pensiero dell’Occidente (2019); La patria europea (2019); La liturgia. Dove l’esodo incontra l’Avvento (2020) e, con Massimo Cacciari, Dio nei doppi pensieri. Attualità di Italo Mancini (2017).
Le lettere pastorali e i messaggi di Bruno Forte in un unico libro. Una raccolta di quanto l'Arcivescovo ha pensato, meditato e scritto per arricchire, formare e rinvigorire il cammino dei fedeli. I testi testimoniano un cammino dove l'Autore parla "cuore a cuore", coniugando spessore e profondità a un tono colloquiale e rispettoso, che si rivolge al popolo intero, ma come se guardasse negli occhi ciascuno, parlando da vicino a ognuno, a tu per tu. Gli elementi e i temi fondamentali che nutrono la vita del discepolo di Cristo sono affrontati con una cura e una freschezza capace di risvegliare e avvicinare anche i distratti e i lontani. Chiude l'opera la postfazione di Marco Roncalli.
Da quella straordinaria sera dell'11 Ottobre 1962, quando Giovanni XXIII, il 'Papa buono', dalla finestra del Palazzo Apostolico inviò una carezza a tutti i bambini della terra, suscitando un'ondata universale di tenerezza, che al suo sguardo paterno sembrava coinvolgere persino la luna, enormi trasformazioni sono avvenute nella vita della Chiesa e del mondo. Grazie al Concilio Vaticano II, inaugurato quel giorno, si può dire che i processi della storia della Chiesa e della vicenda dell'umanità intera si sono avvicinati e intrecciati come forse mai prima era avvenuto. Mai un'assise conciliare aveva prestato tanta attenzione alle sfide del tempo; mai la storia era entrata con tanta consapevolezza nell'autocoscienza della Chiesa; mai allo stesso modo i Vescovi in Concilio avevano avuto coscienza di essere essi stessi protagonisti di una svolta dalle conseguenze epocali. Lo si rileva seguendo la struttura fondamentale della riflessione conciliare nella sua triplice articolazione in rapporto al passato, al presente e al futuro della Chiesa.
Un'analisi con voci autorevoli sull' "enciclica dei due papi". La storia, la teologia, l'esegesi biblica, la filosofia, la pedagogia, l'impatto mediatico di un testo che ha al centro il tema cristiano per eccellenza: la fede. Per capire quello che Papa Francesco ha definito "un testo forte". Ora quel testo, la prima enciclica di Papa Bergoglio, ma cominciata da Benedetto XVI, è finalmente a disposizione di credenti e non credenti , in una edizione commentata da noti studiosi che offrono preziose chiavi di lettura.
È necessario un simbolico passaggio di consegne dagli adulti ai bambini. È necessaria una cura della casa comune — quel nostro pianeta maltrattato, con la corresponsabilità più o meno gravosa di tutti noi. Solo questa inversione di paradigma, con i bambini che insegnano e sensibilizzano gli adulti, può portare a una vera speranza di cambiamento. I bambini custodiscono un senso della bellezza ancora intatto. Lasciamo che ci parlino. E come questi ascoltano i propri nonni, noi proviamo ad ascoltare loro. Prefazione di Papa Francesco.
Vescovo di Trapani dal 2013, Mons. Fragnelli scopre progressivamente i passi di bellezza della Processione dei Misteri che caratterizza nel mondo la città siciliana posta a occidente, tra il mar Tirreno e il canale di Sicilia. Insieme alla comunità ecclesiale ricerca l'anima profonda di questo evento e la sua direzione di marcia nei sentieri della storia locale, nei Vangeli e nelle attese più vive del popolo cristiano e di ogni uomo e donna di oggi. Il volume, dedicato ai trapanesi e a quanti amano e visitano questa comunità, raccoglie alcune vibrazioni dell'animo del Pastore, in dialogo con i gruppi sacri e con coloro che se ne prendono cura.
«I recenti Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per l'eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche "rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati" (MI, preambolo, III). L'attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicurare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. Ciò implica la preparazione di un personale competente, composto di chierici e laici, che si consacri in modo prioritario a questo servizio ecclesiale. Sarà pertanto necessario mettere a disposizione delle persone separate e delle coppie in crisi, un servizio d'informazione, di consiglio e di mediazione, legato alla pastorale familiare, che potrà pure accogliere le persone in vista dell'indagine preliminare al processo matrimoniale (cf. MI, Art. 2-3)» (Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco, 24 ottobre 2015, n. 82). Con questa finalità la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato, nel mese di settembre 2016, il VI Corso di Aggiornamento in Diritto Matrimoniale e Processuale Canonico, i cui atti sono raccolti in questo volume. In questa edizione sono state affrontate le diverse novità relative al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio e ad altri rilevanti settori di attività dei tribunali, concentrando l'attenzione sulla riforma dei processi matrimoniali realizzata dai m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et misericors Iesus, rispettivamente per la Chiesa Latina e per le Chiese Orientali. Le relazioni, a un anno dalla pubblicazione della riforma, tentano di dare risposta a diverse questioni che sono sorte dopo l'entrata in vigore del nuovo processo, sempre con la finalità di prestare un servizio a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, lavorano in questa diaconia della giustizia nella Chiesa. Sono presentati anche alcuni contributi di diritto sostanziale, sempre alla luce della riforma dei processi e delle sfide proposte da Papa Francesco sulla pastorale familiare.
Breve biografia e antologia di brani dei numerosi scritti di Tonino Bello (1935-1993), vescovo di Molfetta, pastore noto e amato per le attenzioni ai semplici, ai poveri e agli emarginati della sua terra. Si tratta di testi straordinari per l'originale e incisiva concretezza delle immagini, la forza delle esortazioni e la poesia della spiritualità palpitante d'amore per Dio e per l'uomo. Tonino Bello, innamorato della Chiesa pugliese, la servì con instancabile dedizione per tutta la vita, donandole anche nella fatica della malattia il suo «ti voglio bene». Si batté perennemente contro ogni forma d'ingiustizia ai danni dei più deboli e seppe riconoscere anche negli ultimi la preziosa dimora di Dio, riempiendo di senso profondo il dolore e sostenendo i sofferenti con ineguagliabili parole di speranza.
Papa Francesco ha scritto questa Lettera sul «valore della lettura di romanzi e poesie nel cammino di maturazione personale», con lo scopo di sottolineare come la letteratura contribuisca a nutrire la libertà interiore e a sollecitare il discernimento; questo è fondamentale non solo per i laici, ma anche e soprattutto per i sacerdoti. Come scrive p. Spadaro nell'Introduzione, quella di affrontare un tale argomento è «una decisione forte, inedita per un pontefice, che riconosce nella pagina letteraria l'apertura di uno spazio interiore di libertà che permette di non chiuderci dentro "poche idee ossessive che ci intrappolano in maniera inesorabile". Uno spazio che si apre perfino "quando neanche nella preghiera riusciamo a trovare ancora la quiete dell'anima"»

