
Sei Adorazioni eucaristiche per il tempo di Quaresima e di Pasqua. Una proposta per rivivere la straordinaria esperienza di fede che nasce dall'incontro con il Signore, condotti per mano dall'evangelista Luca. 1. «Tu sei il Figlio mio, l'amato» 2. Quaranta giorni nel deserto 3. «Mi alzerò, andrò da mio padre» 4. Il povero Lazzaro e l'uomo ricco 5. «Voi stessi date loro da mangiare» 6. Un villaggio di nome Emmaus Uno strumento adatto per la preghiera personale e comunitaria davanti all'Eucaristia.
"Ad ogni Natale noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la nascita del Bambino Gesù è anche la nostra nascita, nell'oggi di Dio, dalla stalla alla Stella.
La nascita della Speranza, la nascita della Vita, la nascita dell'Amore, la nascita di Dio nel nostro cuore, piccolo ma pronto a dilatarsi per accogliere Lui che salva e dona pace.
Buon Natale!"
Dal 1968 è il più qualificato e apprezzato strumento di lavoro per la comunicazione di fede nelle assemblee liturgiche. Il suo intento non è quello di sostituirsi ai responsabili delle comunità cristiane, ma di offrire loro un qualificato contributo per animare in modo sempre più adeguato e incisivo le assemblee celebranti, domenicali e festive.
Per ciascuna domenica e festa vengono proposti quattro contributi per preparare l'omelia:
– un'analisi delle tre letture bibliche, con elementi per indagare il senso originale dei testi;
– una riflessione su un tema particolare che sta al centro della Parola di Dio;
– uno schema completo di omelia, con indicazioni per la celebrazione e la regia liturgica;
– due schede (una per il presidente, una per i collaboratori) che suggeriscono gli interventi di parola adatti alle diverse figure ministeriali e alle diverse sequenze celebrative.
Ogni fascicolo è inoltre arricchito da:
– un Dossier monografico che passa in rassegna una nutrita sequenza dei nostri modi di dire: Gesù è il povero, Sono arrabbiato con Dio, Morire a se stessi, Dire le preghiere, Dio ti vede;
– un Sussidio pratico per celebrazioni particolari durante l’anno liturgico e per interpretare cristianamente le vicende della vita civile ed ecclesiale (Celebrazioni della Parola, Via Crucis, Novene…)
– una Rubrica «Sguardi in pastorale».
Che cosa è avvenuto nel rapporto tra le due parole liturgia e spiritualità? L’autore racconta una storia terapeutica: il gesto libero del re Davide che danza senza falsi pudori davanti all’arca (2Sam 6,13-14), per mostrare come già in un testo tanto antico fossero presenti alcune delle importanti intuizioni espresse dal Concilio Vaticano II in "Sacrosanctum concilium". Un percorso che mostra quanto la spiritualità cristiana sia per sua stessa natura sempre liturgica, biblica, fraterna ed ecclesiale. Ogni gesto liturgico cristiano non ha bisogno di distinguere tra partecipazione interiore ed esteriore, corporea e spirituale. Partendo da alcuni esempi di rischiosa separazione (liturgia senza spiritualità e spiritualità senza liturgia), si rilegge la liturgia come «fonte primaria, prima scuola, primo dono, primo invito» (Paolo VI).
Gli ultimi 60 anni sono stati testimoni di un cambiamento generale nella forma dell'edificio di culto cattolico in tutto il mondo. Questa trasformazione viene attribuita all'evento più significativo della Chiesa del secolo scorso: il Concilio Vaticano II (1962-1965). La nostra ricerca vuole avvicinarsi all'evento conciliare dal punto di vista del luogo di culto, cercando di rispondere ad alcune domande a proposito delle quali si è scritto e detto molto negli ultimi decenni: il Concilio ha avuto un'idea concreta di come dovrebbero essere le chiese? Come intendeva che gli edifici di culto fossero costruiti? Ci concentreremo sul momento-chiave di questo processo: il periodo tra il 1947 e il 1970, delimitato dall'enciclica Mediator Dei di Pio XII (1947) e dal Messale di Paolo VI (1970). La ricerca considera aspetti di natura storica, teologica, liturgica e artistica. La novità di questo studio consiste nel lavorare direttamente con fondi d'archivio, molti dei quali inediti, che ci permetteranno di ricostruire l'iter di redazione dei principali documenti della Chiesa che saranno sottoposti al nostro esame, contando anche sulla preziosa testimonianza orale di alcuni dei protagonisti diretti di questa cronaca. Una storia finora in gran parte sconosciuta.
Questo volume, dopo aver analizzato ciascuno dei formulari dell'ottava natalizia, pone in risalto la singolare connotazione dell'ultimo giorno, coincidente con il Capodanno civile, nel quale, in conformità alla cronologia lucana, è commemorata la circoncisione del Signore, secondo un uso ampiamente testimoniato in ambito ispanico e orientale. Senza trascurare i giorni che la precedono, uno studio attento è poi riservato all'Epifania, al fine di offrire una possibile interpretazione della complessità di riferimenti sedimentatisi nei testi scritturistici ed eucologici che ne arricchiscono i formulari, con una particolare attenzione a quegli elementi che si riscontrano anche in preghiere anaforiche gallicane. Il volume offre, infine, uno sguardo sul tempo "dopo l'Epifania", tornato da ormai più di un decennio nel rito ambrosiano alla tradizionale estensione fino alle soglie della Quaresima.
La Domenica della Parola di Dio permette ancora una volta ai cristiani di rinsaldare l'invito tenace di Gesù ad ascoltare e custodire la sua Parola per offrire al mondo una testimonianza di speranza che permetta di andare oltre le difficoltà del momento presente. Non a caso il testo che Papa Francesco ha scelto per la Domenica della Parola di Dio è fortemente espressivo per la vita della comunità cristiana: "Beato chi ascolta la Parola di Dio!- (cfr. Lc 11, 28). Il testo contiene: il Rito di intronizzazione della Parola di Dio, la Lectio Divina sul Vangelo della III domenica del Tempo ordinario, un testo di Sant'Agostino a commento del Salmo domenicale, una proposta pastorale, le indicazioni per accogliere la Parola di Dio in famiglia e il metodo della lettura popolare e comunitaria della Bibbia e infine una testimonianza di fede e dei brevi testi degli ultimi Sommi Pontefici a commento della lettura della domenica.
I Santuari sono luoghi in cui la pietà popolare viene custodita e alimentata. In questi spazi si fa esperienza della fede semplice di tanti pellegrini che vi si recano per il ristoro dello spirito e del corpo. Papa Francesco in diverse occasioni ha felicemente ribadito che la pietà popolare è un patrimonio da non trascurare, da rivitalizzare e difendere. Proprio per questo il Santuario è il luogo naturale in cui evangelizzazione e cultura possono essere rese feconde dalla pietà popolare per il bene di coloro che visitano, frequentano e vivono queste realtà. Il presente volume, frutto di alcune giornate di studio organizzate dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione in occasione del I Convegno Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari, vuole offrire un contributo determinante alfine di rilanciare la pastorale dei Santuari, luoghi in cui si può crescere nella fede attraverso la conoscenza che proviene dal messaggio, dalla storia e dalla bellezza che essi custodiscono.
È necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di aver imparato e di possedere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. Ogni volta che ci presentiamo davanti a Dio, ci presentiamo come assolutamente poveri; credo che, tutte le volte che non lo facciamo, la nostra preghiera ne soffra, diventi più pesante, sia carica di cose che la disturbano. È necessario entrare davanti a Dio veramente in stato di povertà, di spogliazione, di assenza di pretese: Signore, non sono capace di pregare e se tu permetterai che io stia davanti a te in uno stato di aridità, di attesa, ebbene benedirò questa attesa, perché tu sei troppo grande perché io ti possa comprendere. Tu sei l'Immenso, l'Infinito, l'Eterno: come posso io parlare con te? (Carlo Maria Martini)
Chi è Maria? Chi è l'Immacolata? Si tratta, forse, di una «fotomodella dello spirito» assolutamente irraggiungibile? Questo libro tenta di offrire un ritratto veritiero della Madre di Dio accompagnando il lettore in una «Novena all'Immacolata». Giorno dopo giorno, attraverso la contemplazione delle Beatitudini e la meditazione della Salve Regina e del Magnificat, si andrà delineando una comprensione più profonda e particolareggiata della Madonna. Tutti abbiamo assolutamente bisogno del suo sguardo per sfuggire al senso di inadeguatezza che ci attanaglia. Le relazione con Maria e le sue emozioni ci accompagnano attraverso scene evangeliche della sua vita fino a immergerci nel mistero del suo Cuore Immacolato, dal quale sgorga ogni grazia e, in particolare, l'esperienza reale e avvolgente della misericordia di Dio.
Il libro offre un contributo sulla peculiare comunicazione che avviene nell'omelia, muovendosi da due prospettive: quella che scaturisce dall'esemplarità dei padri della Chiesa, e quella che nasce nell'alveo entro cui accade tale comunicazione: la celebrazione liturgica. Sfida e responsabilità, celebrazione e ministeriali: quattro termini che accompagnano il Lettore perché l'evento dell'omelia possa costituire quell'oggi della salvezza chiamato a riempire lo sguardo dell'anima di coloro che si accostano alla mensa della Parola, e possa far "ardere il cuore" come hanno sperimentato i due discepoli di Emmaus.
L'evangelista Luca, la cui narrazione accompagna la comunità cristiana nelle liturgie eucaristiche dell’anno C, è definito da Dante «Scriba mansuetudinis Christi» per la sua attenzione nell’esprimere la misericordia del Signore. Il terzo Vangelo illustra la realizzazione del programma iniziale che Gesù aveva annunciato nella sinagoga di Nazaret, quando applicò a sé il profeta Isaia, dicendo che lo Spirito lo aveva inviato a prendersi cura dei poveri, dei prigionieri, dei ciechi e degli oppressi. Un Dio che, nella persona di Gesù, apre il suo cuore al perdono e alla salvezza; un Dio che è capace di organizzare una festa per il ritorno del figlio ribelle pentito, di autoinvitarsi nelle case dei peccatori sfidando i benpensanti, di fissare il proprio sguardo sanante sull'apostolo che lo ha appena rinnegato.
Scritto verso l’80 d.C. attingendo da Marco e da una fonte comune anche a Matteo, Luca è il Vangelo più raffinato dal punto di vista letterario e introspettivo. È il Vangelo che più di tutti mette in luce l’azione dello Spirito in Gesù, a partire dall'Annunciazione fino all’Ascensione.

