
Il saggio raccoglie un gruppo di articoli, apparsi in vari tempi e in diverse contingenze. La loro lettura rivela l'evoluzione avvenuta nell'autore nell'arco di una quindicina d'anni. Egli aveva la convinzione che la questione liturgica si sarebbe risolta felicemente con l'avvento di nuovi riti, teologicamente più ricchi e liturgicamente più "veri". Pur permanendo la convinzione dell'importanza del rapporto tra liturgia e scienze umane, o, come si dice, tra riti liturgici e antropologia (linguaggio, segni, ecc.), l'autore è venuto maturando soprattutto la persuasione che la liturgia acquista in attualità e autentica assumibilità, quando, e nella misura in cui, si riprendano il contatto e la fedeltà nei confronti dell'"Originale", cioè con Gesù Cristo, Figlio di Dio, col mistero della sua morte e risurrezione in atto nell'azione sacra, e quindi con la tradizione liturgica specificamente cristiana della Chiesa, com'era e com'è del resto l'intenzione e la sostanza dei documenti conciliari e postconciliati. Del resto non manca la controprova: i giovani e persino i bambini stanno rivelando una intelligenza e una nuova prassi della liturgia, non per facili accomodamenti concessi loro, ma perché si ritrae dinanzi al loro sguardo ammirato e alla loro mente il mistero di santità e di bellezza che la liturgia e le feste che la compongono vanno esponendo e celebrando. Una santità, una bellezza antica ma sempre nuova.
"L'omelia deve essere una predicazione breve e non sembrare una conferenza o una lezione". Il passo dell'"Evangelii Gaudium" di Papa Francesco, ma anche le omelie del mattino a Casa Santa Marta, hanno fatto da traino ad un lavoro che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti aveva già avviato su invito del Sinodo dei vescovi sull'Eucaristia, nel 2005, e in base all'Esortazione "Sacramentum caritatis" di Benedetto XVI. Il Direttorio Omiletico che ne è nato è prima di tutto un aiuto, un supporto efficace per i sacerdoti con indicazioni pratiche per l'Avvento e il tempo di Quaresima e nel caso di celebrazioni dove siano presenti anche non cattolici o persone che non vanno solitamente a Messa come accade, per esempio, per i matrimoni e i funerali.
Calendario da muro per il 2016. Con Papa Francesco nell'anno della misericordia!
L'agenda Shalom Medjugorje per il 2016.
Calendario da tavolo per il 2016, abbellito da splendide immagini di Medjugorje e impreziosito dai messaggi della Regina della Pace.
Il calendario da strappo di Medjugorje 2016 è dedicato alla Regina della Pace e ai messaggi che da oltre trent'anni consegna all'umanità.
Il calendario da strappo "Gesù confido in Te" è dedicato alla Divina Misericordia, culto diffusosi a partire dalle rivelazioni a santa Maria Faustina Kowalska. Ella, attraverso le pagine del suo Diario, "La misericordia divina nella mia anima", ha fatto conoscere al mondo intero il messaggio affidatole da Cristo. Attingendo da questa fonte, per ogni giorno dell'anno, sono proposte alcune frasi, tra le più significative, per conoscere e approfondire il messaggio di amore e di speranza che Gesù ha rivelato. Ogni giorno sono elencati anche tre santi che la Chiesa ricorda in quella data. Sul retro, ecco un vero calendario liturgico che, oltre alle indicazioni delle letture della santa Messa del giorno, per approfondire la meditazione della Parola di Dio, riporta il brano del Vangelo del giorno. Infine, oltre alle indicazioni per la Liturgia delle Ore, è riportato il santo che la Chiesa festeggia nelle celebrazioni liturgiche, specificandone il grado: solennità, festa, memoria.
Il patrimonio liturgico della Custodia di Terra Santa nella nuovissima edizione della Liturgia delle Ore dei frati francescani di Gerusalemme.
Il Calendario adottato in questo volume contiene le ricorrenze che sono celebrate in tutto il territorio della fraternità custodiale (come ad esempio la dedicazione della basilica del Santo Sepolcro, sant’Antonio di Padova, oppure alcuni santi o beati francescani che hanno servito in Custodia).
Esso intende anche essere uno strumento atto a favorire l’inserimento locale per i numerosi sacerdoti, monaci, monache, religiosi, religiose e fedeli laici che celebrano in lingua italiana la Liturgia delle Ore in Terra Santa.
I pellegrini hanno inoltre la facoltà di celebrare non solo la messa del giorno ma anche la messa del luogo seguendo così, oltre che la storia, anche la geografia della salvezza. In modo analogo, a chi celebra la Liturgia delle Ore nei santuari viene anche permesso di celebrare l’Ufficio divino del luogo e non solo quello del giorno.
A metà degli anni Cinquanta l'autore, esonerato dall'insegnamento, ebbe l'occasione per un lungo confronto con la tradizione cristiana nella gioia dell'incontro con la tradizione viva che, sgorgata dal Vangelo, prosegue senza interruzione nella vita della Chiesa. Interpretando e spiegando con rigore scientifico e entusiasmo, de Lubac ha compiuto un itinerario che i più recenti progressi filologici e storici non hanno annullato. Il testo presentato è il terzo volume della sezione quinta "Scrittura ed Eucarestia", ovvero il 19° volume dell'Opera Omnia.
Nella tradizione della pastorale giovanile diocesana "La sera di Emmaus" nasce come la proposta di un tempo e di un luogo in cui sostare in preghiera davanti alla persona di Gesù presente nell'Eucaristia. Il sussidio come di consueto distribuisce la preghiera personale in sette momenti che, nel suggerire i contenuti, propongono una via possibile per entrare in preghiera alla presenza dell'Eucaristia e nell'ascolto della Parola. Il brano biblico che fa da traccia al cammino di preghiera è il noto episodio, narrato dal Vangelo di Luca, dell'incontro tra Gesù e Zaccheo. È l'incontro tra l'amore sorprendente di Gesù che raggiunge Zaccheo proprio nella sua casa e la conversione del pubblicano che cambia radicalmente la sua vita. Le pagine di Vangelo che accompagnano i sei incontri di adorazione eucaristica sono state scelte tutte dal Vangelo di Luca. Questo evangelista, più degli altri, mette in luce il volto misericordioso di Dio che nel figlio Gesù raggiunge e converte ogni uomo. L'Eucaristia è il segno sacramentale di questo amore che la misericordia rende efficace nella vita di ciascuno. Nell'Anno Giubilare dedicato da papa Francesco proprio alla misericordia divina, sostare in adorazione davanti all'Eucaristia sarà fonte di stupore per un amore così grande che ancora oggi entra nella nostra casa e nelle nostre vite.
Il rinnovato interesse per la relazione che intercorre tra ecclesiologia e liturgia, tra la vita della chiesa e il modo in cui nella celebrazione essa esprime se stessa, ha visto nel dopo-concilio moltiplicarsi gli studi ecclesiologico-liturgici, anche se l'influsso della liturgia sulla produzione ecclesiologica non è molto rilevante, fatte salve le debite eccezioni. Di qui la necessità di colmare questo vuoto riprendendo lo studio di quello che fu il primo documento del Vaticano II. L'analisi critica si conclude offrendo alcuni stimoli affinché la dimensione cultuale della chiesa possa essere maggiormente esplicitata e sviluppata anche in vista di implicazioni pratiche per la vita della chiesa stessa.
Il sacramento dell'Eucaristia, e in particolare la sacra Comunione, è il momento più sacro della dottrina cristiana e il massimo tesoro della Chiesa. Paradossalmente, però, in molte assemblee liturgiche riveste sempre più un carattere di quotidianità, mancando del tutto (da parte di fedeli e sacerdoti) i segni esteriori di adorazione verso le sacre Specie e la cura riverente dei frammenti dell'ostia sacra. Questo libro rappresenta un grido di allarme in difesa della sacralità del mistero eucaristico, seguendo le corrette indicazioni che affondano la propria verità nella Tradizione e nel Magistero della Chiesa.