
Il Cammino di Santiago affonda le sue radici nel Medio Evo ed è legato al culto delle reliquie di san Giacomo, il santo "matamoros", che avrebbe salvato l'Europa cristiana dall'invasione musulmana. Oggi quello di Santiago è un pellegrinaggio spirituale di grande intensità e suggestione, scelto da giovani e adulti desiderosi di vivere un'esperienza che abbina la dimensione della ricerca interiore a un rapporto profondo e diretto con la natura.
La 68a Settimana Liturgica Nazionale ha voluto certamente fare memoria del passato, ma nel passato ha voluto "ritrovare le ispirazioni, le motivazioni e i principi" per il cammino futuro, nella certezza - ribadita da Papa Francesco - che "la riforma liturgica è irreversibile".
“L’ambone, luogo della lettura delle Scritture, appartiene in modo privilegiato alla rivelazione giudeo-cristiana: a differenza dell’altare, esso non ha alcun debito da riconoscere alle religioni. Il cristianesimo e la sua liturgia custodiscono in sé, fin dalla loro origine, questo radicale rapporto con la parola di Dio: l’eucaristia dei cristiani è da sempre stata costitutivamente formata da due elementi fondamentali, la lettura delle Scritture e l’azione di grazie sui doni. Non vi è mai stata tavola del pane e del vino senza la tavola della Parola” (Enzo Bianchi).
Dopo secoli di oblio, il ritorno dell’ambone all’interno dello spazio liturgico corrisponde alla “riscoperta”, avvenuta con il concilio Vaticano II, del posto occupato della parola di Dio nella vita della chiesa. Il presente volume raccoglie le riflessioni di teologi, liturgisti, storici dell’arte e architetti sul significato, la funzione e la concreta realizzazione dell’ambone, presentate nel III Convegno liturgico internazionale di Bose, promosso dal Monastero di Bose in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei.
Contiene 64 tavole a colori
La riflessione sul battistero indica che noi non siamo chiamati a creare oggi dal nulla la grammatica e la sintassi proprie dello spazio liturgico cristiano. Siamo invece chiamati a ereditarle con gratitudine, a comprenderle con intelligenza e a custodirle con fedeltà creativa, al fine di adattarle con sapienza e discernimento alle esigenze del nostro tempo (Enzo Bianchi).
Il presente volume mette a disposizione di un più ampio pubblico la riflessione condotta nell’ambito del V Convegno liturgico internazionale di Bose. Dopo aver affrontato l’altare, l’ambone e l’orientamento dello spazio liturgico, la ricerca sul rapporto liturgia e architettura prosegue mettendo a tema il battistero, inteso non solo come luogo dell’immersione battesimale ma come primo e originario spazio sacramentalmente ed ecclesialmente istituito, che per la sua singolare collocazione è rivolto al contempo all’interno e all’esterno della chiesa.
Le parole di un padre alla propria comunità monastica e a tanti uomini e donne che cercano nella parola di Dio la luce e il nutrimento per il loro cammino. Padre Andé Louf accompagna il lettore attraverso le domeniche dell'anno commentando e spiegando la Parola. Seguendo ciò che la chiesa e la liturgia propongono, ci fa scoprire il Vangelo secondo Matteo e ci fa conoscere, grazie a commenti puntuali, profondi e ricchi di suggerimenti spirituali, quel Gesù nel quale riponiamo la nostra fede.
Padre André Louf si rivolge a tutti gli uomini e le donne che cercano nella parola di Dio la luce e il nutrimento per il loro cammino. In queste omelie inedite, di profonda qualità spirituale, accompagna il lettore attraverso le domeniche dell'anno spiegando la Scrittura: seguendo ciò che la chiesa e la liturgia propongono, ci fa conoscere il Vangelo secondo Marco, ci fa scoprire la profonda novità cui il vangelo rimanda e svela il vero volto di quel Gesù nel quale riponiamo la nostra fede.
Eco di un percorso interiore proprio di chi frequenta quotidianamente la parola di Dio, questo volume propone una raccolta di omelie inedite sui vangeli delle domeniche dell’anno. Seguendo il Vangelo secondo Luca, padre André Louf, con un linguaggio semplice e con profondità spirituale, offre una traduzione vitale del messaggio evangelico e ci fa riscoprire il primato assoluto della misericordia: una “buona notizia” che può essere sempre nuova per gli uomini e le donne di ogni tempo.
André Louf (1929-2010) è stato uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo. Monaco e poi abate dell’abbazia trappista di Mont-des-Cats, ha contribuito con i suoi scritti e la sua umile sapienza alla riscoperta degli elementi essenziali della vita cristiana in occidente e al rinnovamento della vita monastica. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, oltre ad altre due raccolte di omelie, i volumi L’uomo interiore e Discernimento: scegliere la vita.
I cieli e la terra passeranno, le mie parole non passeranno. Dopo duemila anni questa promessa di Gesù continua a compiersi. Ogni domenica la Chiesa risponde alla fame di verità e di pace dei suoi figli con il pane della vita, alla mensa della Parola di Dio e del santo vangelo. Così, nel giro di tre anni, si completa la lettura di tutti e quattro i vangeli: Matteo (anno A), Marco (anno B), Luca (anno C), mentre il vangelo di Giovanni viene distribuito in ognuno dei tre anni. il libro offre a sacerdoti e fedeli laici spunti di meditazione per prepararsi al vangelo domenicale.
Il volume intende offrire la prima indagine sistematica dei rapporti intercorsi tra la Commedia di Dante e la predicazione del suo tempo. La ricca e variegata letteratura omiletica tardomedievale (che include ad es. sermoni e prediche, esempi, regulae) viene puntualmente confrontata con il Poema, facendo interagire l'analisi con il decisivo ricorso al testo biblico e procedendo a inquadrare i risultati nel più ampio contesto del rapporto tra la Commedia e i diversi generi della letteratura religiosa due e trecentesca {visiones, rappresentazioni dell'aldilà, mistica, ecc.). Si delinea in questo modo una originale interpretazione di alcuni aspetti chiave del Poema dantesco (quali il profetismo e la conseguente finalità esortativa e morale), supportata anche da una serie di lecturae di canti e snodi cruciali della Commedia nei quali emergono possibili interferenze con la predicazione del tempo.
"Si sente spesso parlare dell'esigenza di nuova evangelizzazione per contrastare il fenomeno del graduale abbandono della Chiesa da parte dei fedeli a cui stiamo assistendo in questi anni. Credo che una delle cause di questo fenomeno sia da ricercare nella difficoltà a comprendere e fare propri gli insegnamenti che la parola propone. Certo, la buona novella ha duemila anni e qualcosa è cambiato da allora nel mondo, quindi l'uomo ha esigenze diverse, problemi che richiedono un approccio diverso alla parola. In realtà il messaggio centrale, l'appello a cambiare vita per essere accolti nel regno dei cieli che il Signore ci rivolge, il messaggio di amore e di liberazione che ci dona, sono rimasti invariati. Credo, allora, che occorra solo cambiare il modo di 'porgere' questo messaggio: occorre trovare le parole giuste, dar loro una veste che sia in sintonia con i giorni che ci troviamo a vivere. Questo è il compito di coloro che 'porgono' la parola ai fedeli, di norma sacerdoti, e che ne danno una prima lettura con le loro omelie. È questa la ragione che ha mosso don Maurizio Roma a mettere per iscritto le sue Omelie festive, con grande umiltà e semplicità, e con il desiderio di fare qualcosa di utile sia per i suoi confratelli religiosi che ogni domenica affrontano la fatica di fare 'la predica', sia per i fedeli laici che hanno il desiderio di approfondire i temi che la parola propone"
Tra antropologia e spiritualità pura, Leo di Simone cerca di far luce sulla chiave della liturgia, tra un passato da rinnovare e stravolgimenti moderni da rettificare. L'obiettivo è trovare quel simbolico "pozzo di acqua viva" di cui parla il Vangelo di Giovanni...