
I racconti della Natività sono fra i brani più affascinanti ed evocativi dell'intera Parola di Dio: essi risvegliano, in chi vi si trova immerso, oltre alla ricerca del mistero celeste, anche i più semplici sentimenti dell'infanzia, dei giorni in cui la gioia familiare si esprime, le nostalgie di una vita comune tra bimbi, ragazzi, adulti e anziani. Queste pagine narrano di un annuncio mistico e di una nascita sorprendente; della capacità di accoglienza di uno sposo; della ricerca di pastori e di re, che trova la propria pace solo davanti a un Bambino; della tragedia di una strage annunciata e di una fuga da esuli pieni di paura, che tanto somiglia a fughe odierne in cerca di una sempre difficile serenità oltre confine. I primi capitoli dei Vangeli di Luca e di Matteo riportano una storia che ci sembra di conoscere da sempre; di cui, anzi, abbiamo persino l'impressione di essere noi stessi protagonisti. Ma quanto la conosciamo davvero? Quanto abbiamo osato farci avanti nella comprensione del mistero che in essa è celato? In questo volume, ricco di immagini d'arte che fanno risplendere ai nostri occhi la genialità narrativa degli artisti che le hanno create, quattro grandi voci di autori amatissimi dal pubblico permettono al lettore, attraverso le loro diverse e complementari tonalità, di penetrare ogni sfumatura dei Vangeli dell'infanzia.
Nella storia della spiritualità a più riprese si sono proposti metodi per la preghiera. In tale tradizione si colloca Pietro Bovati che in queste pagine offre un'originale guida per un percorso spirituale di preghiera, lasciando emergere la molteplicità delle strade che, pur nella loro tortuosità, conducono verso un'unica meta, quella dell'incontro benedicente con Dio. Acuto studioso della Scrittura ma anche sapiente animatore di Esercizi spirituali, l'autore assume come paradigmatica la modalità adottata dalla liturgia della Parola durante la celebrazione eucaristica: un testo dell'Antico Testamento viene messo in rapporto tematico con un brano del Vangelo, ed è accompagnato da un Salmo che invita ad assumere il messaggio biblico in contesto orante. Ciò consente di ascoltare in modo stereofonico la voce del Signore nella divina Scrittura, percependone le sintonie e le complementarità. Continui sono i richiami e gli echi di passaggi solo in apparenza distanti e differenti. Le pagine di questo libro permettono di intraprendere un percorso di sintesi tra conoscenza e amore, così da vivere una fede matura e nutrita di passione affettuosa. Il cammino della preghiera personale, al seguito della Parola, costituisce infatti una pregevole scuola degli affetti, suscitati da Dio stesso e ordinati alla comunione amorosa con il Signore.
Questo non vuole essere un sussidio per preti pigri, che vogliono trovare qualcosa di già pronto. Si tratta di un commento alla Parola unito a un tentativo di leggerla alla luce delle situazioni che la storia ci pone di fronte, la realtà della Chiesa quale la viviamo oggi, la piccola comunità di Bivigliano di cui don Luca è parroco. Le riflessioni offerte da don Luca possono aiutare il credente a trovare nei testi della liturgia festiva un filo, anche se non certamente l'unico, che permetta di entrare più in profondità nel testo stesso e metterlo in rapporto con la propria vita, secondo il principio già proposto nella lettera La Parola di Dio corra e sia glorificata, offerta nel 1995 dai vescovi italiani: si tratta di «leggere la Bibbia con la vita e la vita con la Bibbia».
Questo non vuole essere un sussidio per preti pigri, che vogliono trovare qualcosa di già pronto. Si tratta di un commento alla Parola unito a un tentativo di leggerla alla luce delle situazioni che la storia ci pone di fronte, la realtà della Chiesa quale la viviamo oggi, la piccola comunità di Bivigliano di cui don Luca è parroco. Le riflessioni offerte da don Luca possono aiutare il credente a trovare nei testi della liturgia festiva un filo, anche se non certamente l'unico, che permetta di entrare più in profondità nel testo stesso e metterlo in rapporto con la propria vita, secondo il principio già proposto nella lettera La Parola di Dio corra e sia glorificata, offerta nel 1995 dai vescovi italiani: si tratta di «leggere la Bibbia con la vita e la vita con la Bibbia». Card. Gualtiero Bassetti
Dom Lambert Beauduin (1873-1960) è stato un personaggio capitale per la storia monastica e per la vita della Chiesa del XX secolo. Personalità vivace e in un certo senso profetica, fu monaco di grande attività soprattutto in ambito liturgico e nella particolare attenzione che ebbe verso l’ecumenismo. Fondò l’abbazia di Chevetogne in Belgio, l’unica con la particolarità di possedere due chiese, una chiesa di rito latino e l'altra di rito bizantino. Un’occasione per approfondire la conoscenza di una figura innovativa, a tratti anche scomoda, che ha comunque segnato la vita della Chiesa.
La nuova e imperdibile raccolta di canti per la lode, l'adorazione, la catechesi, l'evangelizzazione, la liturgia. È la raccolta di canti storicamente appartenenti al repertorio e alla spiritualità del Rinnovamento nello Spirito Santo, ma molto adatta per tutte le parrocchie e comunità ecclesiali. Aggiornata al 2025, contiene 456 brani, di cui vengono riportati testi e accordi.
Il libro riporta le omelie dell'anno B della messa domenicale delle ore 10 celebrata nella Chiesa del Gesù in Roma dal gesuita padre Ottavio De Bertolis, i cui testi - essendo esse pronunciate a braccio - sono stati ottenuti con meticolosità tramite trascrizione delle registrazioni audio effettuate in diretta ogni domenica dell'anno, comprese le più importanti festività infrasettimanali. Il testo di ogni omelia, ai fini di un pronto riscontro delle citazioni, è preceduto dalle due Letture e dal Vangelo specifici di quella domenica, la disponibilità dei quali in un unico volume conferisce al medesimo anche un valore documentale autonomo. Non solo: proprio in relazione alla sua origine - quale trascrizione di un discorso a braccio, che include anche gesti, tempi di silenzio, toni, che ovviamente non possono essere trascritti - ogni omelia è preceduta dal QR-CODE, attraverso il quale è possibile ascoltare l'audio originale. Per questa sua singolare caratteristica, questo libro si connota anche e ancor più come un libro da ascoltare e si propone come strumento di approfondimento e di riflessione, se non di meditazione, per accompagnare passo dopo passo, omelia dopo omelia, il lettore lungo il proprio cammino di fede. Il piano dell'iniziativa prevede la pubblicazione delle omelie relative agli anni A, B e C, del ciclo triennale del Lezionario Liturgico.
Raccolta di studi specialistici in onore del noto teologo e liturgista, pubblicati come omaggio dei docenti dell'Istituto di Liturgia pastorale per il suo 75? Compleanno.
L’idea di fondo espressa dal convegno di cui qui sono raccolti gli atti, ipotizza uno stretto legame tra sensibilità e fede, in modo specifico tra vista e credenza. Ogni nostra conoscenza, anche la più spirituale, deve essere in qualche modo filtrata attraverso la percezione sensibile. Corpo e mente non sono entità separate, ma sono in una reciproca interazione. Come si incarna la fede nella pratica e come si fa visibile nelle varie epoche storiche? Quanto l’immagine nel rito è produttiva di presenza? Si potrebbe avanzare l’ipotesi di una religione del vedere, in cui l’immagine quasi da sola adempie alla funzione simbolica di contatto tra Dio e il fedele? Ci può essere rito senza immagine? Come devono essere le immagini per il rito in modo da accompagnarsi armonicamente con gli altri codici simbolici della celebrazione liturgica? Può l’arte moderna entrare nella liturgia? Un plesso di problemi ad ampio spettro, che riserva sorprese e che chiede una rivisitazione teologica per una migliore comprensione dell’atto liturgico.
Destinatari
Insegnanti e studenti di liturgia pastorale; studiosi ed operatori liturgici.
Autore
Gli autori che hanno collaborato a questo volume sono: Roberto Tagliaferri (curatore), Tito Amodei, Giorgio Bonaccorso, Elio Franzini, Alberto Piovano, Aldo Natale Terrin.
L’autore propone quella che potrebbe definirsi una teologia estetica: non si tratta di un trattato sistematico, ma di un excursus sulla percezione e realizzazione del bello. Il volume è articolato in due parti: la prima, più specifica, sull’arte di qualità liturgica, la seconda, più generale, sui beni culturali di qualità ecclesiale. Rispetto alla vecchia categoria di "arte sacra" è infatti oggi preferibile distinguere un’arte di contenuto genericamente religioso e un’arte di destinazione intrinsecamente liturgica. Per Valenziano l’arte liturgica è come la "calligrafia di Dio", che si esprime nelle forme di immagini liturgiche, musica, parola, ornamento (in particolare i fiori), paramenti sacri, tempo e spazio liturgici. Sin dalle origini i cristiani hanno parlato con espressioni d’arte e la Chiesa non ha mai cessato di produrre cultura, anche se oggi fatica a comunicarla. La sfida del presente è quella di restituire all’arte contemporanea il suo ruolo insostituibile nella costruzione della cultura cristiana.
Sommario. Prefazione. Arte di qualità liturgica. Sei tesi per l’arte cristiana 1. Icone e "calligrafia di Dio".
2. Riflessi antropologici dell’iconografia e dell’iconologia teologica. 3. Eco antropologica della musica liturgica.
4. "Vedere la Parola". Liturgia e ineffabile. 5. Florete flores! Tra simbolizzazioni e allegorizzazioni. 6. Usi e invenzione, reinvenzioni e senso della casula. 7. Tempo e tempio non-ritagliato. L’oggi pasquale e l’edificio chiesa. Beni culturali di qualità ecclesiale. Di Caos e di Kosmos. Ad Amica Teosofa. 8. Estetica e poietica sacramentali. 9. Prospettive spirituali e pastorali. 10. Mixtum vel merum? Tra conservazione e fruizione, memoria e sviluppo.
11. Formazione ecclesiale dei produttori e dei prodotti. 12. Verso un "umanesimo culturale" cristiano.
Destinatari. Il testo proviene dall’esperienza didattica e ha come destinatari privilegiati studiosi, docenti e studenti di liturgia e antropologia; mira tuttavia a interessare anche sacerdoti e altri operatori soprattutto della pastorale liturgica.
Autore. Crispino Valenziano, laureatosi in filosofia all’Università Gregoriana e presso l’Università di Genova, con F.M. Sciacca di cui fu assistente, ha perfezionato gli studi teologici all’Università di Strasburgo e alla Sorbona, dove ha studiato e criticato lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss. Dopo il Vaticano II, ha introdotto per primo l’insegnamento dell'antropologia culturale in contesto teologico presso i centri accademici romani dell’Alphonsianum, dell’Angelicum, dell’Anselmianum, del Claretianum e del Marianum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, Qiqajon 1993; Vegliando sul gregge. "Senso del pastore" e piani pastorali, Qiqajon 1994; Liturgia e Antropologia, EDB 1997.
Il volume si propone di completare la presentazione delle leggi descrittive della teologia liturgica. L'autore, dopo aver preso in esame in precedenti pubblicazioni la Lex orandi e la Lex credendi, affronta, infatti, altre due leggi, la Lex significandi e la Lex vivendi, articolando la trattazione in due parti. La prima esamina la Lex significandi con una selezione dei principali segni sensibili odierni che caratterizzano la speciale struttura del dettato liturgico. Per ciascun simbolo vengono distinti quattro aspetti: creaturale, veterotestamentario, cristologico e pentecostale-antropologico o ecclesiologico. Sono escluse le figure simboliche poiché già descritte nei vari trattati sistematici della liturgia. La seconda parte affronta il vasto campo della Lex vivendi, cioè quello della spiritualità liturgica, seguendo le tracce del Catechismo della Chiesa Cattolica nelle due grandi componenti della liturgia: i cinque tempi dell'anno liturgico e gli aspetti percepibili dei sette sacramenti.

