
Il Breviario Universale, alla sua seconda edizione in cinque volumi, ridà voce allo straordinario patrimonio di preghiere, di pratiche e di insegnamenti appartenenti alle maggiori tradizioni sapienziali e religiose dell'Oriente e dell'Occidente, da quella cristiana a quella induista, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista. Uno strumento da utilizzare quotidianamente per la pratica della preghiera e della meditazione in una prospettiva laica e interreligiosa; un aiuto concreto nella coltivazione della dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci tutti fratelli e sorelle in una comune umanità. L’Opera contiene oltre 600 preghiere di diverse tradizioni spirituali e religiose e oltre 900 letture, anch'esse appartenenti a diverse tradizioni, raccolte e distribuite nei 365 giorni dell'anno. Ad esse si aggiungono, in questo che è il quinto volume, oltre 50 proposte di preghiera in occasione delle maggiori festività interreligiose e altrettante schede biografiche relative a Testimoni dello Spirito, sempre in una prospettiva interreligiosa.
«L'unzione dello Spirito Santo configura il presbitero a Cristo sacerdote e lo rende capace di agire nel nome di Cristo Capo. Essendo cooperatore dell'ordine episcopale, egli è consacrato per predicare il vangelo, per celebrare il culto divino, soprattutto l'Eucaristia da cui trae forza il suo ministero, e per essere il pastore dei fedeli.
Pur essendo ordinato per una missione universale, egli la esercita in una Chiesa particolare, in fraternità sacramentale con gli altri presbiteri, che formano il "presbiterio" e che, in comunione con il vescovo e in dipendenza da lui, portano la responsabilità della Chiesa particolare»
Il volume presenta l’edizione di un componimento mariano trascritto non oltre gli anni Trenta del Duecento e dunque precedente, almeno per tradizione, rispetto a ogni lauda finora nota. Rielaborando in forma bilingue una sequenza più antica, il testo (dotato di una parziale notazione musicale) ci riconduce alle origini stesse del genere laudistico e ne illumina il legame con la versificazione mediolatina. Il contesto storico in cui tale lauda-sequenza ha visto la luce e ha conosciuto la sua effimera fortuna può essere definito anche grazie allo studio del complesso zibaldone clericale che la tramanda, mirabile esempio della giuntura fra l’incipiente impiego letterario del volgare e la coeva cultura scolastica e religiosa in lingua latina.
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.
I vari contributi, originati in occasione del XXX convegno di Ravennatensia (Centro studi e ricerche antica provincia ecclesiastica ravennate), dedicato alle architetture del sacro nel bacino adriatico (Adria, settembre 2009), permettono di acquisire una visione vasta sul tema che viene esaminato sotto differenti punti di vista. La riflessione prende avvio dal nesso tra le architetture sacre e la tipicità culturale di un luogo. Antichi edifici di culto individuano percorsi complessi, incastonati in itinerari antichi lungo i quali si può supporre si muovessero tanto le capacità tecniche dei costruttori, quanto la devozione dei fedeli. Le analisi dei contesti locali che alcune relazioni propongono hanno per oggetto non solo le origini del cristianesimo nel bacino adriatico, ma anche lo studio del territorio nella sua unità e nelle sue tipicità e individuano un fitto intreccio che tiene insieme le due coste e appare ancora oggi ben riconoscibile e documentato, nonostante gli strappi del recente passato.
Un impulso lucido e articolato per un ritorno alla Liturgia come fonte di vita cristiana. Si puo leggere questo libro da storici, da liturgisti, da pastori, da cristiani interessati alla questione dei riti: ma si deve sempre ricordare che il nostro rapporto con il culto cristiano ha conosciuto una drammatica crisi di evidenza con la tarda modernita e che solo da ingenui potremmo pensare di rimediare ad essa con un semplice ritorno alle origini". Si tratta piuttosto di un ritorno alla liturgia come fonte di vita cristiana. A questo compito non facile della Chiesa del XXI secolo l'Autore - mediante una critica acuta di molti luoghi comuni della storia e della liturgia - da un impulso lucido e articolato, del quale non si potra non tener conto nel futuro "aperto" che ci attende. "
Registro dei Defunti. Formato rilegato con copertina rigida cm.25x35.
La collana riproduce le opere liturgiche frutto dell'intuito e delle decisioni del Concilio di Trento (1545-1563). Il Pontificale Romanum fu pubblicato sotto il pontificato di Clemente VIII nel 1596.

