
Una raccolta di pensieri, poesie e preghiere dedicate a Maria, tratti dai libri del Nuovo Testamento e dai più grandi autori della tradizione cristiana di tutti i tempi: Francesco d'Assisi, Giovanni Paolo II, papa Francesco, Edith Stein, Teresa di Gesù Bambino, Tonino Bello, Madre Teresa di Calcutta, Francesco di Sales, Pio da Pietrelcina, e tanti altri. Il libro contiene anche il Piccolo breviario del pellegrino di Fatima, uno strumento dedicato a tutti coloro che visitano il celebre santuario portoghese: un sussidio da utilizzare in gruppo o anche per la preghiera personale.
Questo libro è un'intima orazione in versi rivolta a Maria.
In queste pagine c'è la grande tradizione dei testi mariani, la lieve armonia del contrappunto, lo slancio sincero e fervoroso di apostolo innamorato, l'amabile devozione al Suo Cuore Immacolato. È scrittura questa che porta dentro, nel midollo del linguaggio, la potenza d'un miracolo che erompe dalla sottile forza del cuore. Più ci si addentra più si perviene alle profondità, e più le parole diventano come fiamma, olio, sale, incenso, come fuoco. Leggere, qui, equivale all'atto prodigioso di spalancare la porta luminescente delle stelle per incontrare Colei che, Madre della Vita, vuol tutti, amorevolmente, condurci al perfetto gaudio della Vita vera.
Queste pagine desiderano esprimere la bellezza e la gioia del Vangelo di Gesù di Nazareth. La buona volontà, la forza ed il coraggio di donare e condividere il Vangelo con tutti i fratelli, sono racchiusi "coralmente" nel mistero di Cristo-Eucarestia.
La vita liturgica della Chiesa è oggi spesso emarginata col pretesto di dedicarsi a problemi più gravi e urgenti. La liturgia, quindi, finisce inesorabilmente per essere esclusa dalle attività e dai programmi pastorali e, se per forza di cose viene evocata, lo si fa con dilettantismo e superficialità. Non poco diffusa, inoltre, è la mentalità di chi ancora pretenderebbe di relegare la liturgia nell’ambito della pura formalità. Tuttavia, oggi, grazie al sapiente magistero di Benedetto XVI, possiamo percepire più consapevolmente le conseguenze e i rischi di questa emarginazione. Già da cardinale, Joseph Ratzinger non esitava a denunciare che “la crisi ecclesiale in cui ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia” e che la sfida oggi è tra la liturgia e “l’autoinvenzione”. L’Autore di questo libro vuole condurci gradualmente a considerare il significato del primato della liturgia a partire dalla Sacra Scrittura, poiché è proprio nel contesto della storia della salvezza che la liturgia viene istituita e codificata. Si noterà che la liturgia è lo scopo fondamentale della creazione e che il suo crollo, con la disobbedienza originale, ha provocato una crescente incrinatura nella gestione del creato e nell’organico sviluppo della storia umana. Sarà inoltre evidente che il ritorno alla liturgia segnerà i primi atti di ogni snodo storico sulla lunga strada che porta alla redenzione del genere umano, verso la Liturgia perenne del Cielo, già profetizzata nell’Apocalisse.
Don Enrico Finotti è nato a Rovereto nel 1953 ed è presbitero della Arcidiocesi di Trento dal 1978. Dopo la formazione classica, ha frequentato gli studi teologici presso il Seminario Diocesano. Dal 1988 svolge il ministero in qualità di parroco, attualmente presso la Parrocchia di S. Maria del Carmine in Rovereto. Collabora, inoltre nei percorsi di formazione liturgica istituiti dall’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento. Per il medesimo Ufficio, in occasione della celebrazione del Grande Giubileo dell’anno 2000, ha curato la pubblicazione del volume: L’anno liturgico. Mistero, grazia e celebrazione - Sussidio per la catechesi e la celebrazione dell’Anno Liturgico (Nuove Arti Grafiche, Trento, 2001).
Il patrimonio di bellezza della Messa tridentina spiegato attraverso 101 domande e risposte. Prefazione Card. Leo Raymond Burke.
Con il Motu Proprio Traditionis Custodes Papa Francesco ha demolito quanto Benedetto XVI aveva voluto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, che riconosceva la legittimità e la bellezza della forma liturgica "antica": una decisione che ha suscitato stupore e sgomento negli ambienti tradizionali della Chiesa. Questo scritto elenca le inesattezze e le contraddizioni liturgiche e teologiche in cui è incorso l'attuale pontefice nei testi di Traditionis Custodes e della Lettera ai Vescovi che l’accompagna, grazie ai quali ora quanti frequentano la Messa antica saranno disprezzati, ridotti in un ghetto e a mala pena tollerati.
La comunità monastica di Valserena desidera offrire al grande pubblico questa antologia di testi, che speriamo essere il primo della serie completa, proprio in occasione dei 900 anni di fondazione dell'abbazia di Clairvaux, di cui Bernardo fu il primo Abate. Sono pagine che dischiudono il tesoro dei sermones liturgici e che permettono di sostare, con l'intelligenza e con il cuore, su di un tema decisivo e radicale per la spiritualità cistercense. L'Ascensione del Signore Gesù, infatti, rimane sintesi e compimento dell'Incarnazione, completamento assoluto del mistero pasquale in quanto preambolo necessario per il dono dello Spirito e pienezza di tutte le solennità liturgiche. Nell'opera complessiva di Bernardo si potrebbe dire che i sermoni liturgici costituiscono un luogo di sintesi, così come la liturgia è un luogo di sintesi dell'esperienza cristiana, dove la Parola di Dio, ricevuta nella Chiesa mediante la celebrazione liturgica, edifica il nuovo soggetto cristiano capace di dare gloria a Dio e di trasformare la storia in storia di redenzione. È la prima pubblicazione italiana dei sermoni sull'Ascensione del grande santo medievale.
Nel 1950, nella bolla di proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria, Pio XII citò espressamente Amedeo di Losanna: il ragionamento di questo autore del XII secolo in merito all'Assunzione della Vergine è così chiaro e rigoroso che, a distanza di otto secoli, poteva essere preso come testimonianza precisa a favore dell'opportunità del dogma. Le Omelie mariane qui raccolte e pubblicate per la prima volta in traduzione italiana rappresentano l'opera più ampia e significativa di questo autore cistercense, allievo e continuatore diretto di san Bernardo. I primi cisterciensi hanno contemplato a lungo il mistero dell'Assunzione della Vergine e vi hanno visto il prototipo di ogni anima contemplativa.
Ogni fede religiosa trova la sua espressione in un insieme di azioni e di comportamenti non solo liturgici e spirituali, ma anche di altra matrice culturale. Questa unione di gesti, azioni e parole costituisce nell'insieme ciò che i cultori di teologia chiamano Rito. Il testo affronta in forma analitica la presenza di più riti esistenti e coagenti nell'unica fede cristiana, da Oriente a Occidente, che nel corso di ormai duemila anni, ha permeato di sé uomini e cose dalle diverse ambientazioni e culture. Nel libro si parla, oltre che di uomini, anche di cose, per non sottacere le varie forme artistiche legate alla spiritualità: musica, pittura, canto e altre espressioni culturali, che oggi, disseminate nei quattro continenti, rimandano alle radici cristiane. Nelle sue pagine, dopo una puntuale descrizione delle differenti forme rituali, il lettore viene condotto in un affascinante viaggio all'interno della cristianità d'Oriente.
La presente pubblicazione è offerta come aggiornamento alla Liturgia Ambrosiana delle Ore (edizione 1983/1984 e ristampa 1988) e contiene i testi liturgici per le celebrazione delle feste e delle memorie dei santi, introdotte nel Calendario Ambrosiano dal 1984 al 2015. Le Addende pubblicate nel 2006 vengono riprese in toto, introducendo però la distribuzione tra Calendario ambrosiano comune e calendario diocesano entra in vigore nel 2010 con l'edizione dei due volumi del Lezionario ambrosiano per la celebrazione dei santi. A quanto già pubblicato nelle Addende del 2006, con le modiche suddette, si aggiungono i testi liturgici per la celebrazione delle feste e delle memorie dei santi, introdotte negli anni 2006-2015. Vengono inoltre aggiornate alcune ricorrenze che nel frattempo hanno mutato il loro grado celebrativo, come la memoria del Martirio di san Giovanni il Precursore (29 agosto) e la memoria di san Martino, vescovo (11 novembre), divenute Feste.
La raccolta di canti della Riforma della studiosa Margherita Fürst-Wulle trae origine e procede dai corali luterani, fondamenta della musica sacra evangelica, la cui fonte ispiratrice è la parola di Dio: la traduzione italiana rinasce quindi, per così dire, dalla musica per serbare l’originario, intimo rapporto tra testo e melodia.
Un invito alla lettura quotidiana della Bibbia
Uno strumento di comunione spirituale intorno al testo biblico
Un lezionario ecumenico di passi biblici e meditazioni giornaliere
Paolo Ricca
ha insegnato Storia del cristianesimo presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma. Ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Università di Basilea, con una tesi diretta dal prof. Oscar Cullmann. La Facoltà di Teologia dell’Università di Heidelberg gli ha conferito la laurea honoris causa. È stato spesso ospite della trasmissione radiofonica di Rai 3 Uomini e profeti. Ha insegnato come professore ospite presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.È direttore della Collana «M. Lutero - Opere scelte» della Claudiana, di cui ha curato i seguenti volumi: Gli articoli di Smalcalda. I fondamenti della fede (1537-38) (1992), La libertà del cristiano (1520) (2005), Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca (1520) (2008), Le Resolutiones. Commento alle 95 Tesi (1518) (2013), L’autorità secolare, fino a che punto le si debba ubbidienza (1523) (2015) e Da monaco a marito. Due scritti sul matrimonio (1522 e 1530) (2017).