
Socrate non ha scritto nulla; eppure la sua fama non si è mai affievolita da ben 25 secoli. Chi era dunque quest’uomo che non smette di affascinarci e che viene qualificato da molti «il fondatore della filosofia» nonché il suo primo martire? Perché la sua filosofia e il suo insegnamento di vita sono ancora attuali nel mondo contemporaneo? Louis-André Dorion ci guida attraverso le testimonianze antiche che hanno edificato il mito di Socrate: Aristofane che ne fa oggetto di satira nelle sue commedie, Platone che lo rende il protagonista di quasi tutti i suoi splendidi dialoghi, Senofonte che lo innalza a modello vivente di saggezza e rettitudine morale, Aristotele che lo battezza come il padre del ragionamento induttivo. Nella consapevolezza dell’impossibilità di risolvere la cosiddetta questione socratica, ovvero di giungere a ritrovare il Socrate storico, Dorion ci mostra i quattro ritratti antichi che ne hanno fatto una delle figure più influenti di tutta la storia del pensiero filosofico occidentale.
Socrate, finora inedito in traduzione italiana, sviluppa un'originale riflessione sulla nascita della tradizione politica occidentale, ovvero sul rapporto fra Socrate, Platone e l'esperienza della polis greca. La figura di Socrate attraversa l'intera opera di Hannah Arendt come un riferimento importante e sempre positivo, che aiuta a riformulare i temi della coscienza, del male e del pensiero critico. Qui rappresenta l'inizio di una pratica filosofica e politica che Platone abbandona e tradisce, inaugurando la metafisica come fuga dalla politica. In una prospettiva più ampia, queste pagine mettono per la prima volta a tema l'origine dell'inimicizia tra filosofia e politica, che segna, a parere di Arendt, il destino del pensiero occidentale. I saggi di Adriana Cavarero e Simona Forti corredano il testo arendtiano, mettendone in luce gli aspetti più rilevanti e attuali.
La seconda globalizzazione sta attraversando un momento di cambiamento profondo: l'impatto dell'intelligenza artificiale, i fenomeni migratori, le nuove leadership politiche, la crisi non solo economica ma anche ambientale. Nella confusione che attraversa la politica - tentata dal fascino sovranista e dalle sue chiusure - il ruolo della rappresentanza sociale è fondamentale proprio per la centralità del lavoro nei processi di trasformazione che caratterizzano la società aperta. Così Karl Popper chiamava quell'orizzonte che nella storia d'Europa vive di valori che oggi hanno bisogno di essere riaffermati quali, per esempio, la competenza, l'innovazione, la giustizia sociale, il pluralismo, la pratica del dissenso, il ruolo della ricerca scientifica, la laicità e, naturalmente, la libertà delle donne e degli uomini. La rappresentanza del lavoro sembra più in grado della politica di non cedere alla riduzione della complessità: imprese e lavoratori sono i soggetti che direttamente vivono da anni le sfide della globalizzazione e la trasformazione della produzione. Sarà il sindacato a stimolare l'innovazione sociale?
La presente pubblicazione comprende i due volumi pubblicati nel 1973 e nel 1974. Indice dell'opera: vol.1 Platone totalitario: Il mito dell'origine e del destino; La sociologia descrittiva di Platone; Il programma politico di Platone; Il background dell'attacco di Platone. Vol.2 Hegel e Marx falsi profeti: La nascita della filosofia oracolare; Il metodo di Marx; La profezia di Marx; L'etica di Marx; Le conseguenze; Conclusione.
La vita e il pensiero di Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi che attraversò le grandi vicende politiche e intellettuali del Novecento. Attingendo a una serie di documenti inediti, l'autore ripercorre la vicenda löwithiana in una narrazione in cui la ricostruzione biografica si intreccia con le vicende filosofiche e politiche del secolo. Vissuto fra l'Italia, il Giappone e gli Stati Uniti, dopo aver lasciato la Germania nel 1934 a causa delle persecuzioni razziali, Löwith consente una lettura in filigrana di gran parte della filosofia europea del Novecento, con il suo carico di interrogativi sul posto dell'uomo nella natura, sul senso della filosofia e sulle sue responsabilità verso il male che ha lacerato questo secolo.
Il pensiero di Fichte è passato alla storia con il nome di idealismo etico, poichè la complessa dottrina della scienza ha come esito una dottrina della morale, in cui il principio guida consiste nel continuo prevalere e dover prevalere del soggetto rispetto all'oggetto. "
Con questa opera, datata fine marzo 1800, Schelling giunge a una prima "sintesi" della sua problematica teoretica composta di filosofia dell'io e filosofia della natura. La prima è la speculazione che, muovendo dall'elemento soggettivo del sapere, l'io appunto, si pone come fine la spiegazione dell'oggettivo; la seconda, viceversa, è l'indagine che muove dall'oggettivo per giungere al soggettivo. Il sistema di tutto il sapere è appunto "l'idealismo trascendentale", nel cui svolgimento viene ripercorsa per "epoche" la "storia dell'autocoscienza".
Il Sistema dell'eticità ha per oggetto un tema ampiamente dibattuto: il diritto naturale. Il testo si presenta come materiale di elaborazione in cui affluiscono i risultati del periodo francofortese e si riconosce una prospettiva destinata a compiersi nella ben nota veste della maturità: la concezione hegeliana dell'eticità fra morale e diritto, coscienza e legge, individualità e Stato.
La Prefazione di Adriano Tassi ne descrive il significato nell'evoluzione del pensiero del filosofo, di cui questo scritto costituisce uno dei momenti più significativi.
Durante la stretta collaborazione che condusse alla stesura del Mulino di Amleto, Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend raccontarono in varie conferenze le scoperte sensazionali che andavano via via facendo. Sepolti in sedi editoriali difficilmente accessibili, i testi di alcuni di quegli interventi sono ora qui raccolti, e consentono al lettore di gettare uno sguardo nell’incomparabile fucina di idee da cui uscirà la loro opera capitale: «l’importanza unica» di Sirio – la più luminosa delle stelle fisse, che per più di 3000 anni sembrò non essere affetta dalla Precessione degli Equinozi – nelle antiche civiltà di tutto il mondo, da Babilonia alla Grecia, dal Medio Oriente iranico all’India, dalla Cina alla Polinesia; il «sistema di misure normate» posto a fondamento della cultura superiore arcaica, dove lunghezza, capacità e peso, strettamente collegati, sono derivati dalle uniche misure «assolute» esistenti in natura: lo scorrere del tempo e gli intervalli armonici; infine, il «mutare delle mode in storiografia», a partire dal caso esemplare del soggiorno di Eudosso in Egitto. In un percorso dalle mille ramificazioni, queste pagine ci offrono una porta d’accesso a quel pensiero arcaico in cui il rigore della Scienza, fondato su numerus, pondus et mensura, parlava ancora il linguaggio tecnico quanto immaginifico del Mito – e contribuiscono a farci rivalutare « quei nostri remotissimi antenati che crearono proprio le civiltà superiori».
Tra le opere più stimolanti di Russell, Sintesi filosofica racchiude prospettive che hanno dato un contributo essenziale al discorso sul significato, la rilevanza e la funzione della filosofia.

