
Il corso Introduzione all'indagine fenomenologica (1923/24) è il primo tenuto da Heidegger a Marburgo. Vi viene presentata un'approfondita analisi della fenomenologia che da una parte afferma per la prima volta il distacco del pensiero heideggeriano da Husserl e dall'altra espone nei suoi tratti fondamentali il carattere ermeneutico che caratterizzerà la stessa ontologia fondamentale. Ciò accade in particolare mediante l'introduzione in funzione dominante del concetto di cura, il quale viene a determinare lo stesso essere dell'esserci e così il modo originario per l'uomo di essere nel mondo. Infine il distacco da Husserl e dalla sua concezione della filosofia si compie sul percorso di un attento confronto con Descartes, il più esteso che si ritrova nell'opera heideggeriana
L’etica occupa finalmente i pensieri di molti. Ma non bisogna troppo gioirne. Solitamente, si parla molto della salute, quando non si sta bene. E noi, abitanti delle società tecnologicamente avanzate, non stiamo proprio bene. Abbiamo bisogno, appunto, di etica. L’etica è, in effetti, una sorta di dottrina della salute dell’esistenza umana nella sua interezza, ma anche una indicazione di quel che è opportuno fare per riacquistare la salute, se per avventura la si fosse persa. Perciò questa Introduzione all’etica vorrebbe essere anche una introduzione etica. Vorrebbe, cioè, orientare al senso della vita piena, attraverso la ricostruzione dei nodi fondamentali del dibattito morale della tradizione occidentale, a partire da una solida radicazione nel presente e con una proposta teorica mirata. La novità del libro non sta solo nel tentativo di coniugare teoria, prassi e storia, ma anche nel trattare e i temi dell’etica generale, nella prima parte, e i temi dell’etica applicata nella seconda parte, dando la parola a una serie di specialisti in grado di guidare il lettore con un discorso rigoroso, centrato sui nostri grandi «luoghi di prova» (il mondo naturale, la sessualità, l’attività produttiva, la comunicazione mediatica, gli scambi economici, le relazioni giuridiche, l’attività scientifica e tecnologica, ma anche il desiderio d’assoluto). La decifrazione di questi luoghi oggi molti chiedono all’etica, e giustamente. Il libro è stato scritto per loro.
Carmelo Vigna è ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Venezia, dove ha diretto il Dipartimento di Filosofia e T. d. S. e ha fondato e attualmente dirige il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (CISE). Tra i suoi scritti: Ragione e religione (Milano 1971); Filosofia e marxismo (Milano 1974); Le origini del marxismo teorico in Italia (Roma 1977); Invito al pensiero di Aristotele (Milano 1992); Il frammento e l’Intero (Vita e Pensiero, Milano 2000). In collaborazione con altri: Antonio Gramsci. Il pensiero teorico e politico, la «questione leninista» (Roma 1979; 2 voll.); La politica e la speranza (Roma 1999); L’enigma del desiderio (Cinisello Balsamo 1999).
In breve
La Einleitung in die Ethik raccoglie le fortunate lezioni tenute da Edmund Husserl (1859-1938) all’Università di Friburgo nel 1920 e nel 1924 e sono il risultato di una lunga riflessione del fondatore della fenomenologia su etica e morale. Attraverso un confronto serrato con i maggiori filosofi della tradizione occidentale, dagli antichi greci a Thomas Hobbes e ai moralisti inglesi, e mediante un’articolata analisi dei testi centrali di David Hume e Immanuel Kant, Husserl si misura con uno dei tentativi più originali del pensiero moderno: fondare in maniera sistematica un’etica scientifica e rigorosa. La traduzione, a cura di Nicola Zippel e con una introduzione di Francesco Saverio Trincia, è stata condotta sul xxxvii volume della Husserliana (Dordrecht 2004) e completa il quadro delle opere di Husserl di cui il lettore italiano non può fare a meno per comprendere la complessità della ragione fenomenologica.
Indice
Introduzione di Francesco Saverio Trincia - Cronologia della vita e delle opere - Nota al testo - INTRODUZIONE ALL’ETICA - I. Definizione sistematica introduttiva e delimitazione del concetto di etica - II. Le posizioni fondamentali dell’etica degli antichi e uno sguardo generale sull’etica moderna - III. L’etica e la filosofia politica di Hobbes e il suo principio egoistico dell’autoconservazione - IV. Confronto critico con l’etica edonista: l’edonismo come scetticismo etico - V. L’edonismo come egoismo in alcune posizioni dell’etica moderna - VI. Le legalità peculiari dello sviluppo dell’essere spirituale. Il regno della motivazione - VII. La lotta tra i moralisti della ragione e quelli del sentimento nel XVII secolo - VIII. La filosofia morale empirica di Hume - IX. L’etica kantiana della ragion pura - X. La prospettiva di un’etica della miglior vita possibile fondata sulla volontà - Indice dei nomi
La filosofia è un lavoro di indagine fondato sulla natura stessa dell'uomo in quanto pura esistenza. In questo volume il grande filosofo Nicola Abbagnano affronta le questioni che concernono "l'essere" del singolo uomo, partendo dalla sua autentificazione fino alla costituzione dell'io, per comprendere quell'atteggiamento strettamente personale, intimo e segreto che è il filosofare. La filosofia non avrà forse l'universalità della scienza, che consiste nell'identità del giudizio, ma il suo continuo porsi domande, la sua necessità di comprensione e il suo muoversi verso il futuro costituiscono un'universalità fondata sulla solidarietà umana, che può esplicarsi solo nella genuina struttura dell'esistenza di ognuno. Alla filosofia l'uomo può e deve chiedere di comprendere un po' meglio se stesso. Questa è la base, il fondamento, di ogni opera e di ogni lavoro umani, la trama con cui è tessuta la vita quotidiana del singolo, così come la vita storica dell'umanità. Le esperienze più dure, i dolori e le tragedie non servirebbero a nulla se gli uomini non dovessero derivarne un insegnamento, che la filosofia sola può formulare, traendo dalle vicende della storia l'incentivo per una più profonda e più umana comprensione dell'uomo.
Questo importante studio chiarisce sia il significato di quella disciplina che va sotto il nome di ermeneutica filosofica sia il suo sviluppo storico, dall'antichita ad oggi. Il titolo suggerisce che l'impostazione e lo scopo di questo studio e quello di offrire a studenti e studiosi gli elementi indispensabili per comprendere come l'ermeneutica costituisca ormai un fondamentale luogo" in cui puo essere di nuovo accolta e compresa la questiove della "verita" e il compito della "metafisica". "
La fama di Kojève resta affidata alle sue lezioni parigine degli anni Trenta sulla Fenomenologia dello spirito di Hegel. Da allora, abbandonò ogni attività filosofica pubblica per diventare un alto funzionario dello Stato francese. Ma continuò a lavorare a una sorta di "aggiornamento" di quel sistema che riteneva ancora valido per la comprensione della realtà: il sistema hegeliano. Ha dato vita a un'opera monumentale, rimasta incompiuta e a lungo inedita intesa come un'esposizione completa ed enciclopedica della saggezza hegeliana. Questo volume presenta l'introduzione al sistema, nella quale è sviluppata una riflessione sulla filosofia stessa, definita come quel discorso che può parlare di tutto, a condizione di parlare anche del fatto che ne sta parlando.
Una guida ai principi etici fondamentali che regolano nella vita civile i comportamenti dell'uomo, considerato come "persona dotata di dignità e di capacità tali che gli permettono di relazionarsi con i suoi simili e con Dio". Il personalismo etico del XX secolo ha avuto il grande pregio di sviluppare e di accrescere di molti nuovi elementi il personalismo del mondo classico. Autori come Soloviev, Guardini, de Finance, Wojtyla, Spaemann e Taylor, hanno messo alla base della loro speculazione etica la nozione dell'uomo come persona, e non come semplice individuo o esemplare della natura umana, poiché dotato singolarmente di una dignità acquisita nel tempo grazie alla sua amorevole disponibilità a relazionarsi con i consimili e con Dio.
D. T. Suzuki ha dedicato al buddhismo venticinque opere in inglese e almeno diciotto in giapponese. Come mostra chiaramente la cronologia bibliografica dei suoi scritti sullo zen in inglese, fu pioniere di questa dottrina fuori del Giappone. Infatti, prima del 1927, anno in cui uscì la prima serie dei suoi Saggi sul buddhismo zen, nulla era ancora noto dello zen come vivente esperienza se si eccettua l'opera di Kaiten Nukariya, Religion of the Samurai. Non solo Suzuki ha studiato le opere originali in sanscrito, pali, cinese, giapponese, ma è anche stato profondo conoscitore del pensiero occidentale, nelle lingue tedesca, francese e inglese che egli parlava e scriveva con grande scioltezza. Fu, tuttavia, molto più che uno studioso. Pur non appartenendo ad alcun ordine religioso o associazione buddhista, la sua conoscenza delle cose dello spirito era tanto diretta, profonda ed efficace che veniva onorato in ogni tempio del Giappone. Quando egli parla degli stadi più elevati della coscienza lo fa come un uomo che vi ha, per così dire, abitato e che ha cercato poi di utilizzare simboli intellettuali per descrivere uno stato di coscienza che è 'al di là dell'intelletto'. Per coloro che non hanno ricevuto l'insegnamento diretto del maestro, i suoi scritti sono un prezioso sostituto, e questa Introduzione è la guida più preziosa per coloro che si accostano allo zen per la prima volta.