
Un esame della cultura dilagante dello scarto. L'appello di Papa Francesco: "Vorrei che prendessimo tutti sul serio impegno di rispettare e custodire il creato, di essere attenti a ogni persona, di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto, per promuovere una cultura della solidarietà e dell'incontro".
1000 sono i giorni che vanno dal concepimento ai 2 anni di vita: dall'embrione al bambino che parla e cammina. È un periodo fondamentale, perché la materia vitale - che si sviluppa con un impeto irripetibile in questo lasso di tempo - riceve, sia dal patrimonio genetico sia dall'ambiente, segni indelebili, che rimarranno per sempre caratteristici dell'individuo. L'autore fornisce molte nozioni che vanno dalla psicologia alla chimica, dalla fisiologia alla pedagogia, che permettono ai genitori e a chi si occupa di bambini di prendere consapevolezza dei molteplici aspetti che caratterizzano questo periodo straordinario; inoltre dà utili consigli per affrontare con serenità e gioia "i primi 1000 giorni d'oro".
“Sono Paola. Figlia da 40 anni, moglie da 11 e mamma da 10. Tutti e tre gli stati sono a tempo indeterminato. Ho quattro figli. Tre femmine e un maschio. 10, 9, 5 e 1 anno. Le prime due insieme a molti doni, profondità, intelligenza, bellezza, talenti musicali e molto, molto ancora da scoprire, si stanno sudando un po’ di più alcune conquiste scolastiche (aggiungerei, dopo un po’ di penare, un sereno «chissenefrega» perché la scuola serve per la vita non per la scuola). La terza ha iniziato a parlare a 10 mesi, è precoce in molte cose, particolarmente intuitiva e piena di meraviglie da scoprire lei pure (oltre all’apposito kit di difetti che non abbiamo mancato di regalare a tutti ma per il quale i nostri figli, sono certa, ci perdoneranno). Il piccolo è malato seriamente. E abbiamo iniziato a scoprirlo, seppur con alterne vicende e molte incertezze, durante la gravidanza. Alla 23esima settimana. È seguito un vero calvario. Ora lo curiamo al meglio delle nostre possibilità. E lui ci ricambia con la sua bellezza e molta gioia.”
Paola Belletti
In Italia oltre un milione di persone vive in una famiglia nella quale è venuto a mancare un genitore: in questi casi, si può ancora parlare di famiglia, famiglia vedova? Sicuramente sì. Una famiglia spesso ancora giovane, nella quale la morte e la malattia giungono inattese, nelle quali il genitore rimasto non ha scelto questo stato di cose. Come vivono queste famiglie? Come hanno superato la perdita, e quali sono i problemi concreti che un genitore vedovo si trova ad affrontare? Il Melograno, unica associazione in Italia per i diritti civili delle persone vedove, ha affidato al Cisf un'indagine sulla vita quotidiana delle famiglie vedove in Italia. Per la prima volta si dà voce alle persone vedove per raccontare, prima di tutto, il loro percorso personale attraverso la sofferenza, il lutto, e le possibilità di ricostruire una nuova vita dopo una perdita così grave, insieme alle numerose difficoltà "pratiche": l'educazione dei figli, i problemi economici, le questioni legate all'eredità, la pensione di reversibilità, i mille intoppi burocratici. Un quadro a tutto tondo, nel quale emerge l'auto-evidenza che sì, si può a buon diritto parlare di famiglia vedova. Ma a queste famiglie è riconosciuto il diritto di cittadinanza sancito anche nella Costituzione?
I diritti della famiglia sono oggi seriamente minacciati in molti modi e un po’ ovunque. Vecchie e nuove fragilità interne si combinano con attacchi provenienti dall’esterno: povertà, movimenti migratori, precarietà del lavoro, persecuzioni religiose rendono la vita familiare particolarmente difficile. A questi fattori si aggiunge la sfida antropologica e valoriale di una società schiacciata dalla mercificazione delle relazioni e delle persone: i legami sembrano perdere progressivamente significato; sembrano vincere il consumismo, il relativismo, l’individualismo. La fuga dalla responsabilità genitoriale è fenomeno sempre più frequente. Le famiglie si sentono sole, abbandonate, in una società che pare voler fare a meno della famiglia. Eppure famiglia e società sono legate indissolubilmente da diritti e doveri. Ma quali sono i diritti della famiglia oggi realmente necessari e tuttavia minacciati? Alla luce della Carta dei diritti della famiglia – promulgata dalla Santa Sede nel 1983 e il cui testo integrale è opportunamente «disseminato» nel libro –, con linguaggio semplice e familiare gli autori propongono una verifica del grado di attuazione dei singoli diritti, con attenzione specifica, ma non esclusiva, al nostro Paese. Da uno scenario per certi versi sconsolante emerge l’urgenza di trasformare i «diritti sulla carta» in concreti diritti di cittadinanza, per consentire alle famiglie di continuare a creare il futuro e costruire una società più umana.
Francesco Belletti, sociologo, sposato con Gabriella Ottonelli, è direttore del CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) di Milano, membro del comitato di direzione del mensile Famiglia oggi e autore di numerose monografie e pubblicazioni scientifiche. Dal 2009 è presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. Svolge attività di ricerca, consulenza, docenza e formazione in campo sociologico, in ambito privato e universitario, con particolare interesse a politiche sociali, dinamiche del privato-sociale, tematiche familiari.
Questo libro racconta i pensieri, gli interrogativi e i dubbi di un uomo che diventa padre, ma anche le emozioni e le scoperte incontrate in questo itinerario verso la paternità.
In un periodo storico nel quale sembra particolarmente difficile essere padri, l’uomo può riscoprire la sua «nuova» genitorialità al maschile proprio a partire da una rinnovata relazione con la donna, in cui vi sia, nella costanza e nella quotidianità, il reciproco riconoscimento e l’accoglienza della diversità.
Un libro modernamente al «maschile» nel contenuto, ma anche nella forma: infatti, pur avendo momenti narrativi, confidenziali, nei quali il lettore è accompagnato alla scoperta degli stati d’animo del neopadre, è un testo «razionale», nel senso di analitico, sistematico, quasi «scientifico», che aiuta a comprendere i problemi e a cercare delle risposte.
Francesco Belletti vive a Milano con la moglie e i tre figli. Laureato in Scienze politiche presso l’Università degli studi di Milano, è docente di Politica sociale e di Sociologia della famiglia presso la Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È Direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia).
Collabora con diverse riviste scientifiche in ambito sociologico e fa parte del comitato redazionale della rivista Famiglia Oggi.
L'imponente dibattito ecclesiale e sociale sulla famiglia avviato dai due Sinodi alimenta anche una riflessione più laica sul posto della famiglia nella società. Per questo motivo, il volume vuole aiutare a riflettere su una questione essenziale: la famiglia è inserita nella storia e tra i valori del nostro popolo. E nelle storie personali e nella cultura sociale, a differenza di quanto si crede, la famiglia risulta ancora la "cellula fondamentale della società". Il testo propone un percorso che tende a riaffermare la famiglia come spazio insostituibile di tutela dell'umano, ma anche luogo decisivo della società. Avendo proprie qualità interne, non appare possibile né tanto meno ragionevole pensare di poter ridefinire la famiglia secondo i propri orientamenti personali. Infatti "fare ed essere famiglia" si configura come un concetto dalle caratteristiche fisse e non variabili secondo i tempi storici e le preferenze e i gusti individuali.
In questo volume sono raccolti gli interventi di Francesco Belletti, sociologo e direttore del CISF, apparsi sul supplemento Famiglia di "Avvenire" da gennaio a giugno 2007, periodo in cui la famiglia è stata stabilmente al centro del dibattito sociale, politico e culturale nel nostro Paese come mai prima. L'Autore riflette sulla famiglia, sulle radici del familiare, individuando quattro caratteri specifici del fare famiglia, quattro qualità del familiare: la famiglia è il luogo nel quale, prima che altrove, si riconoscono le differenze (io/tu, maschio/femmina, giovane/adulto); è un luogo socialmente rilevante, poiché la famiglia nasce dal matrimonio; un atto pubblico; vive di reciprocità, gratuità e dono; è ambito educativo primario e insopprimibile. A partire da questi quattro paletti la riflessione si allarga gradualmente ai tanti ambiti che toccano il familiare, alcuni molto discussi recentemente (il tema famiglia e diritto è stato ampiamente dibattuto nel 2007), altri più dimenticati, ma non per questo meno fondamentali in un lessico familiare: cura, perdono, fedeltà, legame, buone maniere. Non mancano riflessioni sui complessi legami tra la famiglia e la società, quali quelle dedicate al rapporto tra la famiglia e i servizi sociali, la famiglia e i media, la famiglia e le agenzie educative, la famiglia e le altre famiglie. Riflessioni nate all'ombra del Family Day, brevi e dense, per una nuova coscienza sociale della famiglia.
Frutto di incontri, conferenze, interviste, letture, confronti, il volume si interroga sul presente e sul futuro della famiglia in Italia.
Occorre innanzi tutto individuare un concetto preciso della parola «fami- glia» – afferma l’Autore – e quindi custodirne con rigore il significato, perché ogni ambiguità può costituire un attacco alla sua identità.
La famiglia è prima di tutto «risorsa», per le persone e per la società; da questa evidenza bisogna partire per comprenderne la natura, le modalità di interazione con la storia e con il mondo, le fatiche e le potenzialità.
Tra le alterne vicende della storia, la famiglia si presenta come un «sog- getto responsabile», anche se non autosufficiente; capace di generare vita, solidarietà, senso civico, ma anche «bisognoso di adeguate interazioni con il contesto esterno», non ultima l’esperienza lavorativa, sfida che la nostra società contemporanea propone in modi assolutamente nuovi.
Francesco Belletti, sociologo, è direttore del CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) di Milano; membro del comitato di direzione del mensile «Famiglia oggi» e autore di numerose monografie e pubblicazioni scientifiche. Dal luglio 2009 è presidente nazionale del Fo- rum delle associazioni familiari. Svolge attività di ricerca, consulenza, docenza e formazione in campo sociologico, in ambito pri- vato e universitario, con particolare interesse a politiche sociali, dinamiche del privato-sociale, tematiche familiari.
Globalizzazione, innovazione tecnologica, flessibilità, precarietà. Sono termini tanto diffusi quanto temuti, non di rado individuati quali sintomi del degrado sociale, di insicurezza, lesivi della dignità del lavoratore. L'unica prospettiva che appare possibile tracciare, per evitare il disorientamento, è ricondurre la fisiologica evoluzione del contesto in cui viviamo nell'alveo della supremazia della persona. Solo con il riconoscimento della necessaria tutela dell'uomo, assegnando al lavoro come diritto-dovere il giusto compito realizzativo della libertà della persona, sarà possibile contemperare le turbolente istanze materiali con l'astrazione spirituale, che caratterizza la persona umana e ne preserva la dignità e la serenità. Un saggio a più mani che fa eco alle parole di papa Francesco: "La famiglia è un grande banco di prova. Quando l'organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio, o addirittura ne ostacola il cammino, allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa!".
Non sempre il pensiero della Chiesa sulla sessualità nel matrimonio è ben compreso e accolto. Inoltre, della coppia e della sessualità, anche i media danno spesso un’immagine distorta e frivola, nella quale le coppie cristiane non possono riconoscersi.
Nel libro l’Autore esprime la convinzione che il Vangelo è per le coppie una «buona notizia» in tutte le dimensioni del loro amore, quindi anche nella sessualità. La descrizione si sviluppa attraverso un originale accostamento tra: la celebrazione dell’amore umano nella sua dimensione affettiva e sessuale e la celebrazione liturgica dell’eucaristia nei suoi vari momenti: rito di introduzione, richiesta di perdono, liturgia della Parola, offertorio, comunione, rendimento di grazie, invio in missione.
Nel libro viene ricordato che il matrimonio cristiano è chiamata alla santità (Vaticano II); è impegno spirituale e di amore reciproco tra gli sposi, testimoniato in ogni situazione ed espressione della vita a due.
Punti forti
Aiuta le coppie cristiane a vivere la sessualità come un valore sacro.
I frequenti richiami al «Catechismo per gli adulti» della Conferenza episcopale francese danno credibilità alla trattazione.
Destinatari
Coppie, operatori pastorali, corsi prematrimoniali.
Autori
Olivier Belleil, marito e padre di sette figli, è moderatore generale della comunità francese del Verbo della Vita, alla quale appartiene dal 1989. Insegnante e formatore, ha scritto molti libri sulla parola di Dio, frutto del suo lavoro a partire dalla tradizione ebraica, dai Padri della Chiesa e dalla sua preghiera. Con sua moglie, Marie, anima delle sessioni formative per le coppie. «Solo un lento investimento della carne da parte dello spirito può umanizzare progressivamente la sessualità. Essa è al servizio del dono di sé e dell’accoglienza dell’altro nell’amore, elementi che caratterizzano il matrimonio». (Catechismo per adulti, vescovi francesi)