
Riedizione aggiornata del catalogo della mostra svoltasi al Palazzo Reale di Milano nel 2003. Ideata e curata dall'Associazione Sant'Anselmo per il XXV anniversario della scomparsa del pontefice, essa fa luce sulla figura spiritualmente ricca e tormentata di Giovanni Battista Montini, dai suoi esordi sacerdotali alla carriera folgorante in Vaticano, dagli anni pastorali a Milano al soglio pontificio, in anni di grandezza, ma anche di sofferenza. In particolare viene messa in luce la sua sensibile presenza nella diocesi ambrosiana in periodi non certo facili per tensioni sociali e culturali e l'impegno del pastore per diffondere in essa il messaggio cristiano più autentico, anche con la fondazione di 123 nuove chiese progettate dagli architetti più in vista della Milano di allora. Altro aspetto indagato nel catalogo quello dei viaggi e dei pellegrinaggi nei suoi intensi anni di pontificato, viaggi tutti tesi in quella concezione ecumenica emergente in tutta la pienezza nella prima sua lettera enciclica Ecclesiam Suam. La nuova edizione, arricchita da una prefazione di Angelo Scola, è pubblicata in occasione della beatificazione di Papa Paolo VI, il 19 ottobre 2014.
Una breve biografia e i brani più profondi e suggestivi di papa Montini. Da queste pagine emergono la grandezza umana e la fede salda di un gigante del Novecento, sconosciuto ai più, che ha saputo annunciare il Vangelo in un tempo di epocale trasformazione.
Paolo Tablino, giovane sacerdote della diocesi di Alba, nel 1959 partì come missionario Fidei Donum per il Kenya. Inizialmente si dedicò all’insegnamento nel Seminario di Nyeri, poi alla prima evangelizzazione in una zona semi- desertica del Kenya settentrionale non ancora cristiana.Vi rimase fino alla morte, avvenuta all’ospedale di Nairobi nel 2009. In questo libro vogliamo far parlare don Tablino stesso, dare voce a lui – oltre che ad alcuni testimoni – perché lui stesso si racconti. L’intento è quello di mantenere viva la sua memoria e di far conoscere la sua vita esemplare di sacerdote e di missionario.
Il volume contiene un inserto fotografico.
Destinatari
Chiunque sia interessato a conoscere la figura esemplare di Paolo Tablino.
l’aUToRe Giovanni Ciravegna, sacerdote della diocesi di Alba, si è specializzato in pedagogia e catechetica presso l’Università Salesiana di Roma. Docente di Catechetica allo Studio teologico interdiocesano di Fossano e Direttore dell’Ufficio Scuola di Alba, collabora a diverse riviste ed è autore di numerose pubblicazioni, presso Paoline Editoriale, Editrice Esperienze ed ElleDiCi. È autore di canti finalizzati all’educazione e alla catechesi dei fanciulli e dei ragazzi
In un’epoca caratterizzata dal montare della fiumana illuminista e secolarizzante, il mistico ed evangelizzatore Paolo della Croce scelse la via dell’autenticità del rapporto con Dio e con i fratelli. Paolo percepisce che sacramento di salvezza è la Chiesa, Corpo vivo di Cristo, ma tale può essere solo se è santa. Ecco perché egli si consacra all’evangelizzazione dei cristiani, sacerdoti, religiosi e religiose, laici impegnati e anche lontani, cristiani poveri e abbandonati, addirittura banditi. La sua vita è vicina a noi più di quanto si possa immaginare. Questa biografia lo dimostra attraverso fatti e insegnamenti che edificano e risuonano come se fossero di oggi. Più ancora lo dimostra proponendo un itinerario di santità per l’uomo di oggi, particolarmente per la sua famiglia spirituale. Paolo è l’uomo della Passione. Ma per lui la Passione non è un evento della vita del Figlio chiuso dentro limiti di tempo e di spazio. È l’oceano della carità di Dio Padre che si riversa nell’oceano di dolore del Figlio e nell’effondersi dello Spirito. L’itinerario di santità con Paolo della Croce è una vera immersione nella vita intima della Trinità, attraverso l’immersione battesimale nella morte e nella sepoltura di Gesù, per riemergere nella nuova nascita e nella risurrezione. Un’esperienza da vivere, al tempo stesso semplice e profondissima.
In occasione dei 300 anni della Regola della Congregazione della Passione di Gesù, padre Antonio Clementi commenta il diario del fondatore, san Paolo della Croce.
Note sull'autore
Antonio Clementi è sacerdote passionista dal 1985. È stato missionario in Brasile ed è aderente alla Comunità Maria del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Attratto dalla personalità mistica di Camilla Battista da Varano, Paolo della Croce e Veronica Giuliani, ha elaborato soprattutto scritti a carattere passiologico. Tra gli studi più significativi segnaliamo Paolo della Croce, Mistico Teologo e Santo, Simple, 2012; Veronica Giuliani, il desiderio di Dio, Tau, 2019; La passione del Cuore di Dio, riflessioni di un passionista, Phasar, 2020.
Paolo De Benedetti
Teologia del debito di Dio
DESCRIZIONE: Biblista, direttore editoriale, marrano – tra i protagonisti del dialogo ebraico cristiano –, Paolo De Benedetti è qui letto come teologo: una teologia che, radicandosi nella tradizione rabbinica, fa del debito la categoria chiave per rendere conto dell’esperienza di Dio dopo Auschwitz. Debito di Dio verso gli uomini ma – ed è l’aspetto più sorprendente della riflessione debenedettiana – anche verso gli animali e ogni creatura vivente: ognuna in attesa di redenzione nel “mondo che verrà”. Teologia come disputa con Dio, interrogando la Torà, la letteratura talmudica e testi extra canonici, siano essi poesie, saggi o pagine di letteratura. Un gesto che fa di PDB il rabbi di Asti.
COMMENTO: Il pensiero del maggior ebraista italiano che ha elaborato una originale teologia del debito di Dio verso tutte le creature, dall'uomo, agli animali, all'ultimo filo d'erba.
In un periodo storico nel quale non è chiaro quali siano i percorsi ecclesiali e teologici da intraprendere, il pensiero di Paolo De Benedetti (1927-2016) è essenziale e provocante. Mette in dubbio la logica occidentale nel fare Teologia. La mette in crisi e ci mette in crisi. Costringe chi lo ascolta a non essere banale nel parlare di Dio, della Bibbia, della fede e della vita. Nel leggere le Scritture Paolo De Benedetti spinge l’intercolutore a non fermarsi mai al primo “senso”, ma ad andare sempre oltre, fino ad arrivare al “settantunesimo senso”, cioè al “proprio” senso. Per De Benedetti la realtà della fede è misteriosa e sfuggente. Come il volto di Dio, che si mostra ma nello stesso tempo si nasconde, in un gioco quasi sempre incomprensibile. Le pagine di questo piccolo libro rileggono la vicenda esistenziale di Paolo De Benedetti come vicenda teologico- ecclesiale capace di aprire nuove piste di riflessione e di azione.
Da troppo tempo non possiamo ascoltare la voce di padre Paolo Dall'Oglio; la sua testimonianza si trasmette così attraverso le parole di chi lo ha conosciuto e amato, di chi vuole ridare vita a un messaggio di pace e dialogo perché riprenda il posto e la forza che aveva saputo guadagnare. In questo libro, che aiuta a scoprire e riscoprire Paolo Dall'Oglio, alle parole del gesuita rapito in Siria il 29 luglio 2013 si affiancano le riflessioni di giornalisti e importanti figure della cultura italiana e internazionale, perché non si perda il ricordo e, con questo, la speranza. Hanno contribuito a questo libro: Nader Akkad, Paolo Branca, Laura Silvia Battaglia, Massimo Campanini, Pierluigi Consorti, Antoine Courban, Riccardo Cristiano, Asmae Dachan, Stefano Femminis, Shady Hamadi, Marco Impagliazzo, Luciano Larivera, Federico Lombardi, Adnane Mokrani, Amedeo Ricucci, Lorenzo Trombetta.
Mar Musa, monastero dedicato a san Mosè l'Abissino, sorge in mezzo al deserto, in cima a una montagna scoscesa, nei pressi della cittadina di Nebek, in Siria. Abbandonato da due secoli, è stato restaurato grazie alla tenacia di un gesuita italiano, Paolo Dall'Oglio, che vi ha fondato una comunità monastica di rito siriaco. Mar Musa è luogo di accoglienza e di apertura, dedicato al dialogo islamo-cristiano. Qui, uomini e donne ritrovano l'esperienza millenaria del deserto: privazione, silenzio, lavoro e preghiera. Guyonne de Montjou ha incontrato Paolo Dall'Oglio a Mar Musa e ne ha raccolto la storia e la testimonianza, che ha poi raccontato in questo libro, in cui la parola di padre Paolo si alterna alle impressioni della giornalista.
Nei lontani anni Ottanta un giovane Paolo Dall'Oglio si imbatte per caso in un antico monastero sperduto fra le montagne nel Qalamun siriano a circa 1500 metri di altitudine, a metà strada fra Damasco e Homs. Quel luogo e la spiritualità che ne emana diventano la missione del giovane gesuita che ha, oltre alla vocazione, l'idea di un punto di incontro fisico e simbolico fra Oriente e Occidente. Nel corso di lunghi anni la visione teologica e spirituale di padre Paolo ha coinvolto un gran numero di persone, le ha colpite, cambiando il corso delle loro esistenze. Dal 1982 il monastero di Mar Musa al-Habashi, ovvero di San Mosè l'Abissino, è diventato un saldo punto di riferimento per il dialogo islamo-cristiano ed è passato attraverso numerose trasformazioni, sopravvivendo alla guerra, alla minaccia dell'Isis e al rapimento del suo fondatore avvenuto a Raqqa il 29 luglio 2013. Da allora, di lui non si hanno più notizie. Questo libro ne racconta la storia attraverso la voce dei protagonisti. Ciascuna di queste testimonianze narra un viaggio nel cuore della fede, dell'accoglienza e dell'amore verso l'Islam. È un viaggio carico di umanità spesso difficile e sofferto ma sempre accompagnato da una profonda comunione spirituale all'interno della Comunità e guidato dalla fede. È un viaggio iniziato per mano di padre Paolo, ma che non è finito con la sua scomparsa. Al contrario. In questi scritti la Comunità rinnova un voto di fede che trascende le vicende storiche per rimettere al centro il pensiero del suo fondatore. Oltre le testimonianze dei monaci, delle monache e dei laici che a vario titolo hanno fatto parte di questa storia, dodici lettere di padre Paolo accompagnano il racconto. Questo libro ci racconta e ci spiega molte cose, dando giustamente lo spazio principale alle testimonianze personali di tutti i membri della Comunità che ne fanno parte finora, o di altri che hanno partecipato più profondamente al suo cammino nel corso degli anni. Paolo è presentissimo, come origine, guida e ispiratore di questa straordinaria avventura, e anche con le sue lettere. Ma non c'è solo lui. Ed è proprio per questo che la Comunità c'è ancora. (Padre Federico Lombardi s.j.)
Paolo Bonomi (1910-1985) è stato il fondatore e il primo presidente della Coldiretti, l'uomo che, come ha ricordato Giovanni Paolo II, ha contribuito a costruire la società italiana attraverso "un servizio intenso, appassionato e geniale". Paolo Bonomi ha speso la sua vita fondandola sulla speranza, sul coraggio e sull'intraprendenza, valori tipici degli uomini di fede. Si è lanciato in imprese impossibili ed ha raggiunto traguardi inaspettati a servizio di quella che nel Dopoguerra era la classe più povera del Paese, quella dei contadini. La Coldiretti, che da lui nel 1944 è stata fondata e guidata per 36 anni, è oggi una grande forza sociale, ma non dimentica Bonomi e continua a ispirarsi al suo esempio. Grazie a lui l'agricoltura italiana è diventata leader a livello internazionale conseguendo primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario.
Due occhi aperti sul mondo, una mente attenta ai cambiamenti dei tempi, un cuore spalancato all'amore universale per Cristo, due mani esperte nel tessere progetti e relazioni: questa è Marie-Pauline Jaricot, una donna dell'Ottocento la cui visione di Chiesa e di Missione è ancor oggi attuale.

