
"It is the peace of the risen Christ. A peace that is unarmed and disarming, humble and persevering. A peace that comes from God, the God who loves us all, unconditionally" Pope Leo XIV
Preghiera e azione, nelle grandi figure della spiritualità cristiana, sono profondamente legate; anzi, sono inseparabili, al punto che nessun orante può davvero dirsi cristiano senza l'esercizio fattivo della carità. Di questo duplice volto del "credere nel mondo- don Tonino Bello è stato uno degli interpreti più moderni e concreti. Il suo essere pastore ha coniugato quotidianamente il servizio della Parola, la contemplazione e l'attività per ciò che ci mantiene umani, l'amore per gli ultimi e la costruzione della pace. Perciò un libro che ci rimanda al suo modo di pensare e di proporre la preghiera non può che ricordarci come la preghiera cambia il mondo. Non un mondo astratto ma il mondo nel quale siamo immersi e che ci obbliga a fare i conti con quell'identificazione che Gesù stesso fece di sé coi poveri.
«Non c'è specchio migliore in cui tu possa vedere quello di cui hai bisogno se non i dieci comandamenti nei quali tu trovi ciò che ti manca e ciò che devi cercare» (Martin Lutero). È uno specchio in cui non deve riflettere il suo volto solo l'ebreo o solo il cristiano, ma anche il "laico", ogni uomo che si interroga sul senso dell'esistenza, sul valore del bene e del male, della verità e della menzogna, della giustizia e del crimine, della vita e della morte. Certo, queste "dieci parole" sono moniti, "comandamenti", come siamo soliti definirli. Eppure, se ben compresi, ci si accorge che essi non cancellano la libertà dell'uomo, anzi, la esaltano ponendola al centro delle decisioni personali.
L'argomento di questo libro è l'ultima proposizione del Simbolo della nostra fede: Credo nella vita eterna e la prima e ricorrente domanda che don Divo Barsotti rivolge a se stesso e ai suoi lettori è: «In che cosa crediamo quando diciamo di credere nella vita eterna?». Per rispondere a questo interrogativo centrale della nostra fede, don Divo si appella al Sermone della Montagna, per affermare che la vita eterna non è solo dopo, ma già ora per chi crede in Cristo e vive di Lui, perché la Vita è Cristo stesso che ci ha portato la sovrabbondanza della vita - appunto l'eterna vita - assumendo la nostra natura nella sua Persona per renderci partecipi della sua filiale relazione con il Padre.
Questa storia è nata in un giorno speciale, quando il mondo intero attendeva in silenzio l'elezione di un uovo Papa: mentre gli occhi di tutti erano fissi sul comignolo della Cappella Sistina, un piccolo pulcino di gabbiano è apparso all'improvviso sul tetto, e la sua mamma si è chinata su di lui per nutrirlo. Un gesto semplice, ma potente: un'immagine di cura, amore, vita che si dona. In quell'istante, è salita la fumata bianca. Il breve racconto ai bambini parte dal gioioso pomeriggio dell'8 maggio 2025, giorno dell'ascesa al Soglio di Pietro di Robert Francis Prevost, e si conclude ripercorrendo le tappe della vita di Leone XIV.
Papa Francesco, nell'ultimo ricovero in ospedale (febbraio-marzo 2025), ha attraversato un tempo di prova, che si è esteso a tutta la Chiesa. Si è sperimentata la paura, la sofferenza, la fragilità, l'incertezza. Ma insieme si è fatta prova di resilienza, forza, fiducia e speranza. Il papa degli abbracci è scomparso improvvisamente dalla nostra vista. Così siamo stati "costretti" a soffermarci sulla sua parola scritta, che rimanda alla Parola, a quella Buona Novella che al dramma del calvario fa seguire l'annuncio del Risorto: «Pace a voi!».Qui troverete le riflessioni di Francesco sui limiti che impongono l'età e la malattia e sul valore prezioso della vita, che mai viene meno.
«Fratelli e sorelle, saluto tutti voi, con il cuore colmo di gratitudine, all’inizio del ministero che mi è stato affidato. Scriveva sant’Agostino: “Ci hai fatti per te, [Signore,] e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”».
Papa Leone XIV ha già tracciato in questo inizio di pontificato le vie maestre ecclesiali e pastorali. Partendo innanzitutto dall'eredità di pensiero e di dottrina del suo padre spirituale, sant'Agostino, e dei due papi che lo hanno preceduto nel ministero petrino: papa Benedetto XVI, per il quale Agostino è stato il primo dei maestri che hanno segnato la sua vita e la sua opera, e papa Francesco, con cui si è posto in una sostanziale linea di continuità su tutti i temi fondamentale della missione della Chiesa. Emerge così un intimo ritratto spirituale del nuovo Papa, segno di speranza per la Chiesa e per il mondo
Il volume raccoglie per la prima volta gli scritti ecclesiologici di Romano Guardini. Pur non essendo un "ecclesiologo di professione", Guardini ha più volte approcciato il mistero della Chiesa, al punto che il saggio "Il senso della Chiesa" - edito per la prima volta nel 1922 - viene spesso considerato il punto di avvio di un'intensa stagione di rinnovamento dell'ecclesiologia cattolica, che avrebbe trovato il suo approdo nel Concilio Vaticano II. Gli scritti ecclesiologici di Guardini si caratterizzano per la sostanziale omogeneità tematica (la Chiesa come prosecuzione dell'opera di Cristo, come incontro tra santità divina e debolezza umana, come garante oggettiva della verità rivelata contro le derive soggettivistiche), per le sue intersezioni con altri ambiti del pensiero guardiniano (la filosofia della persona e della comunità come "realtà viventi"; la reazione all'idealismo e al positivismo; l'interesse per il rinnovamento liturgico), per la sua sintonia con la dottrina del Vaticano II. Finalmente l'edizione completa e critica di questi suoi studi ecclesiologici, che costellano l'intera sua produzione con un tratto di assoluta originalità.
Questo volume raccoglie diversi studi su Teilhard de Chardin, suddivisi in tre sezioni, ciascuna dedicata a tematiche che accompagnano il lettore nell'esplorazione di passaggi decisivi del suo pensiero. Nel contesto ecclesiale contemporaneo è importante familiarizzarsi con il pensiero di Teilhard, che delinea una pratica della teologia come sapere interdisciplinare. La sua prospettiva può consentire, infatti, di integrare le trasformazioni prodotte dall'espansione del sapere scientifico e dal potenziamento della tecnica con i modi in cui gli uomini comprendono il mondo, se stessi, Dio. Teilhard ha sviluppato una visione capace di interagire con le sfide del nostro tempo. I suoi scritti non offrono però soluzioni già pronte, ma preziose indicazioni nella ricerca di risposte adeguate. Come affermava il compianto prof. Ludovico Galleni, profondo conoscitore della sua opera: «Con Teilhard, oltre Teilhard». Prefazione di Paolo Gamberini.
Il 21 aprile 2025, alle ore 7.35, papa Francesco ha terminato il suo viaggio su questa terra. Il pontefice arrivato dall'Argentina, eletto a sorpresa il 13 marzo 2013, è stato senz'altro uno di quelli che rimarrà nella storia. Da subito amatissimo, un papa "missionario" che ha sempre guardato agli ultimi, ai poveri, ai deboli: lo dimostra la scelta stessa di assumere, primo papa nella storia, il nome di Francesco, il santo di Assisi. Ha testimoniato vicinanza, prossimità, accoglienza verso tutti. Ha suscitato grande attenzione e simpatia, anche nei lontani dalla fede. È stato al centro di polemiche e critiche, senza che questo lo fermasse nella sua missione di evangelizzazione, giunta fino agli angoli più remoti del mondo. Ha posto al centro del suo ministero la misericordia, la fraternità, la cura per l'ecologia umana, la pace. Oltre a un pontefice fuori dal comune, Jorge Mario Bergoglio era anche una persona speciale, generosa, umile, capace di mettersi in ascolto e di far sentire importante qualsiasi interlocutore avesse di fronte. Le sue parole non erano mai dette con leggerezza, e il suo interesse verso il prossimo era autentico, come possono testimoniare coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo nella sua dimensione privata.
"Papa Leone XIV. Il Papa americano" ripercorre l'ascesa di Robert Francis Prevost, nato nel 1955 a Chicago e diventato il primo pontefice del Nord America. In un momento di grandi trasformazioni globali e tensioni interne alla Chiesa, l'elezione di Prevost ha segnato una svolta storica e simbolica: un Papa che viene da lontano, non solo geograficamente, ma anche per sensibilità culturale e visione pastorale. Un Papa di cui si conosce poco, che ha parlato poco, ma che unisce in sé molte sfaccettature, fin dalla loggia di San Pietro cui si è affacciato l'8 maggio. Statunitense, ha parlato italiano e spagnolo ma non inglese. Ha citato Francesco ma non si è chiamato Francesco. Si è detto successore di Pietro, non di qualche Papa. Ha scelto il nome antico e tradizionale di Leone ma così ha anche richiamato la dottrina sociale della Chiesa. Uomo di curia ma anche pastore. Espressione dell'occidente ma spintosi a lavorare nelle periferie. Nordamericano ma missionario in Sudamerica. Ha iniziato mettendo subito al centro del suo discorso la pace ma ha specificato che è quella di Cristo e non quella retorica. Ha indossato stola e mozzetta, ma con evidente umiltà. Ha sorriso e pianto. Chi è dunque Leone XIV? Attraverso una narrazione coinvolgente e documentata, il saggio ricostruisce le tappe della sua formazione, le esperienze missionarie, il rapporto con le sfide della contemporaneità: dalle disuguaglianze sociali al cambiamento climatico, dalla crisi della fede in Occidente al dialogo interreligioso. Ma, soprattutto, esplora il profilo di un uomo ancora avvolto nel mistero: saprà mediare tenendo unita la Chiesa ma allo stesso tempo coinvolgere il mondo? Prevarrà l'anima del riformatore o quella del custode prudente della tradizione? Sarà un uomo dell'Occidente o un riferimento per i popoli emergenti?

