
Il volume dedicato agli studi danteschi, che completa, in prima edizione mondiale, la pubblicazione dei testi dedicati a Dante. - I saggi si soffermano sui momenti chiave della Divina Commedia - Virgilio, la figura dell'Angelo, Beatrice, i Santi ecc. - che fanno di Guardini uno dei maggiori interpreti di Dante. - L'Opera Omnia di Guardini, iniziata nel 2005, presenta volumi inediti, con apparati critici.
Il senso del titolo che abbiamo voluto conferire a questo libro di riflessione al tempo stesso congiunta, negli intendimenti e negli argomenti, e disgiunta, nella diversità dei punti di vista, che dovrebbe fungere da calmiere di esperienze, di impegni professionali e accademici, di percorsi di scrittura ovviamente diversi, anche se spesso convergenti. "In media", appunto, nel senso di mettere a confronto questi punti di vista, articolati intorno ai problemi della innovazione nel campo della comunicazione e in quello della formazione, intesa in senso lato, come formazione istituzionale e come formazione personale. "In media", perché questi problemi derivano dalla grande rivoluzione mediatica della seconda metà del Novecento e perché su questa stessa rivoluzione dovrebbero inevitabilmente fare leva le diverse soluzioni auspicabili e possibili. "In media", infine, perché l'orizzonte filosofico di queste nostre riflessioni, scaturite da occasioni e da sollecitazioni diverse, si articola sostanzialmente intorno al valore della "mediazione", intesa sia come istanza di una responsabilità critica, sia come perseguimento di quella etica aristotelica che non pretendeva, come molti ritengono, che la verità e la virtù stiano sempre "nel mezzo", ma che, al contrario quel "mezzo" interpretava come un percorso difficile e faticoso tra tutte quelle forme intermedie in cui consiste l'autentica dimensione etica: forme di incontro, forme di dialogo, forme di progetto, forme di decisione condivisa.
Nessun filosofo può sottrarsi al rischio di rimanere preda dei paradossi che arriva a vedere e pensare, al rischio di esplodere in volo un attimo dopo averli sfiorati con le proprie ali. Come Kierkegaard testimonia e come Jean Luc Marion sottolinea "un pensatore senza paradosso è come l'amante senza passione, pura mediocrità". Il pensiero di Simone Weil non può che sottrarsi a qualsiasi sospetto in tal senso: la sua idea di Dio propone paradossi incalzanti cui la sua stessa vita rimase a lungo sospesa e il fatto stesso che per lei Dio possa manifestarsi solo tramite la sua assenza risulta fondamentale per poter comprendere il suo rapporto con la fede cristiana. L'esperienza della sventura ha proprio la prerogativa di rendere "Dio assente per un certo tempo", un tempo in cui, "bisogna che l'anima continui ad amare a vuoto, o almeno a voler amare, seppure con una parte infinitesimale di se stessa. Allora un giorno Dio le si mostrerà e svelerà la bellezza del mondo, come accade a Giobbe". La sventura è per la Weil un dispositivo semplice: raduna tutto il male e lo raccoglie in un unico punto per trasfigurare il dolore di cui l'essere umano è capace in una dimensione impersonale.
Papa Francesco con i giornalisti e i comunicatori in genere ha da sempre un rapporto speciale perché speciale è la natura del loro compito: descrivere la realtà con parole e immagini. Parlare con loro per il Pontefice significa interagire con il mondo intero ed essere così una Chiesa “in uscita” (pag. 3).
Il volume, come sottolinea Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, nella Prefazione: «racconta, attraverso i tanti discorsi di Francesco ai giornalisti, i messaggi per le Giornate mondiali delle Comunicazioni sociali» e raccoglie gli altri suoi interventi sul tema della comunicazione precedenti alla sua elezione a Papa. I primi due capitoli sono risalenti agli anni in cui Francesco era arcivescovo di Buenos Aires e sono una forte testimonianza dell’importanza che ha per lui la comunicazione come mezzo di ricerca del vero, del bene e del bello (pag. 3 e pag. 4). Segue una raccolta di interventi, interviste e discorsi in materia di comunicazione da quando Egli è stato eletto Papa e la raccolta dei messaggi pronunciati da Francesco in occasione delle Giornate Mondiali delle Comunicazioni Sociali.
Introduzione di: Paolo Ruffini; (Palermo, 4 ottobre 1956) è un giornalista italiano. Ha occupato importanti ruoli prima nei quotidiani Il Mattino e Il Messaggero, nella Rai e in seguito direttore di TV2000. Dal 5 luglio 2018 è prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.
Per il quarto anno consecutivo studiosi e professionisti della comunicazione approfondiscono il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana. I commenti offrono una pluralità di sguardi (socio-culturale, letterario, filosofico, semiotico, etico, giornalistico, teologico, pedagogico) e approcci per comprendere appieno la riflessione del Papa, il suo invito a saper abitare con passo sicuro e responsabile lo scenario attuale. Il volume è arricchito da strumenti per aiutare famiglie, educatori, insegnanti e animatori a “tradurre” il corpus del Messaggio in pratiche pastorali.
Lo Spirito, come seme portato dal vento, è presente in tutto ciò che facciamo, pensiamo, viviamo nell’amore; è sempre all’opera, anche se così di rado noi siamo consapevoli della sua azione in noi. La via maestra per accostare le epifanie dello Spirito santo consiste nell’esplorare le tracce lasciate dallo Spirito nella Scrittura. La Bibbia parla dello Spirito attraverso creature o eventi naturali noti all’uomo tanto quanto le figure familiari e quotidiane del padre e del figlio che identificano le altre due persone divine.
1. Introduzione
2. Le immagini bibliche dello Spirito
3. L’annuncio dello Spirito santo nelle Scritture. Lo Spirito creatore
4. L’unzione carismatica. Spirito santo e istituzioni in Israele
5. “Mossi dallo Spirito parlarono i profeti”. Spirito santo e profezia
6. “Dio unse in Spirito santo Gesù”
7. La rivelazione dello Spirito nei vangeli sinottici
8. La rivelazione dello Spirito negli scritti giovannei e negli Atti degli Apostoli
9. Lo Spirito santo nella vita del cristiano: gli scritti paolini
Corso biblico tenuto a Bose, 7-12 agosto 2017
«Quando amore ti chiama, segui il segno»: è questa forse l’espressione più nota di Kahlil Gibran riguardo all’amore. Il testo raccoglie i brani più significativi ed evocativi dedicati dallo scrittore libanese a questo sentimento, vero filo conduttore delle sue opere. Illuminante a tale proposito una frase tratta da una sua parabola: «La vita è divisa in due metà: l’una gelida, l’altra accesa. La metà accesa è l’amore».
Il tema è declinato secondo le diverse forme in cui l’amore si manifesta: nel rapporto uomo-donna, nell’amore filiale, nell’amore-carità per il prossimo, nell’amore per Dio, fonte stessa dell’Amore.
Le parole e i gesti di papa Francesco per l'unità visibile della chiesa hanno aperto una nuova stagione del cammino ecumenico, soprattutto per quanto riguarda la sua dimensione quotidiana e locale: l'ecumenismo, infatti, deve diventare "pane quotidiano" nella vita dei cristiani, chiamati a una conversione del cuore per essere sempre docili strumenti nelle mani di Dio. Il movimento ecumenico è nato dal desiderio di una migliore conoscenza dell'altro: anche oggi l'accoglienza della diversità è l'elemento essenziale che caratterizza i cristiani nel mondo, dove testimoniano insieme la loro profonda e reale unità nell'accogliere chi è ai margini della società.
Chi è stato Carlo Maria Martini prima di diventare arcivescovo di Milano e uomo di grande popolarità, apprezzato da credenti e non credenti? Questo volume ricostruisce il «primo tempo» della sua biografia, quello della formazione, dalla nascita al definitivo approdo nella capitale. In questa ricostruzione l'autore si è avvalso d'una ricca messe di materiali completamente inediti e ancora non accessibili agli studiosi, provenienti dall'archivio della famiglia Martini, dall'archivio romano della Compagnia di Gesù e da diversi altri archivi che conservano le tracce del giovane Martini. In tal modo - passando dagli anni della giovinezza a Torino, del noviziato a Cuneo, della filosofia a Gallarate, della teologia a Chieri e degli studi biblici a Roma - il libro restituisce per la prima volta un ritratto a tutto tondo del cardinale, soffermandosi sugli studi, i maestri e le esperienze in grado di plasmarne la biografia, muovendosi sullo sfondo di trent'anni e più di storia d'Italia, della Compagnia di Gesù e della chiesa universale.
Comprendere Francesco è mettere in luce la forza della sua azione rinnovatrice, che in pochi anni ha impresso una svolta epocale all’operare della Chiesa, ma anche non nasconderne le difficoltà, i punti di debolezza, le criticità attraverso uno sguardo che percorre l’intera sua attività: la teologia, l’etica, l’ecumenismo, il rapporto con la società, la politica contemporanea e le altre fedi religiose. Essenziale è, allora, la sua idea di popolo e ciò che lega il popolo alla sua guida: Francesco è populista? Pier Francesco Stagi risponde a questo interrogativo indagando le pieghe semantiche della sua teologia e facendo ricorso alle ricerche dell’etica contemporanea, per scoprire in che modo il sentire del popolo diventa normativo per l’azione della Chiesa. La comprensione di questo nesso permette di superare la contrapposizione tra destra/ sinistra, conservatori/progressisti, per introdursi a un nuovo modo di pensare la Chiesa e la sua azione nella società contemporanea.
«Seguiremo la strada della verità ovunque possa portarci», promette Francesco. È un combattente solitario. Sa che i nemici lo aspettano al varco, pronti ad attizzare il fuoco dell'opinione pubblica. Un viaggio negli ultimi anni del pontificato, i più difficili e tormentati, in un mondo divenuto improvvisamente ostile. Nel cattolicesimo è in corso una guerra sotterranea per mettere Francesco, il pontefice riformatore, con le spalle al muro. Preti, blogger e cardinali conducono un'opera sistematica di delegittimazione e, mese dopo mese, si va compattando un fronte conservatore con notevole forza organizzativa e mediatica. Debole, invece, è la mobilitazione dei sostenitori della linea riformatrice di Francesco: vescovi e cardinali si affacciano poco sulla scena per difendere il papa e appoggiare gli obiettivi di cambiamento. Spira un vento di forte opposizione: «Vogliono un altro conclave», dice il cardinale Kasper. Francesco ha cambiato i rapporti con ortodossi, luterani, musulmani e Cina. Su pace, ambiente, giustizia sociale è un'autorità morale mondiale. Ma anche lo scenario internazionale si è fatto più complesso: l'America di Trump respinge gli accordi su clima e migrazioni, temi non negoziabili per il pontefice; in Italia, intanto, su migranti e integrazione circola un populismo anti-papale; in Europa orientale divampa un cattolicesimo xenofobo. Altre preoccupazioni incombono. La Chiesa è travagliata dalla piaga degli abusi sessuali, dalla insoluta questione del ruolo delle donne, dal sensibile calo delle vocazioni. Confessa il gesuita Antonio Spadaro, intimo collaboratore di Francesco: «È un pontificato drammatico in cui ci sono cardinali che attaccano il papa e atei che lo sostengono».
Benedetto XVI torna a parlare al cuore dell’uomo. Eccezionalmente ha deciso di consegnare al grande pubblico, credenti e non, questi suoi scritti, inediti per il lettore italiano, in cui affronta con sapienza e semplicità il tema dell’amore e il significato della vita. Quell’amore che è sempre stato al centro della sua riflessione, il cuore del suo magistero, tema a cui dedicò la sua prima enciclica e al quale ha deciso di ritornare oggi con questo suo ultimo libro. Queste pagine ci confermano ancora una volta che Benedetto XVI è il grande innamorato, capace di mostrare all’umanità la novità sconvolgente dell’amore di Dio e la sua passione per l’uomo.